Capitolo 22

-Beth?
Sento la voce di Zayn che cerca di attirare la mia attenzione.

-Ehm, sì, Zayn?

Non so davvero cosa dire, non vorrei che Zayn dica qualcosa a qualcuno e che, soprattutto, quel qualcuno si faccia strane idee.
Harry era ubriaco quindi quello stupido bacio non ha alcun significato, o almeno, per lui no, ma per me?

-Ti abbiamo cercato dappertutto! Cassidy è disperata, eri completamente scomparsa. Tuo fratello, Liam, ti hanno cercato ovunque!

Mi trattano come se fossi una bambina. Sì, è vero: sono sparita nel nulla ma non è colpa mia se non sono "ricomparsa". Voglio dire: come potevo sapere che sarei rimasta chiusa in uno stupido sgabuzzino?

-Mi dispiace, ma era buio e cercavo un bagno per aggiustarmi il trucco ma ho sbagliato porta an-

-E Harry cosa ci faceva lì?
Mi interrompe Zayn.

-Poiché era lo sgabuzzino dove erano conservati gli alcolici per la festa, era venuto a prendere un'altra scatola di bottiglie.

-Ah, ecco.

-Zayn, ti prego, non dire a Louis il fatto di essere rimasta chiusa dentro con Harry.

-Perché non dovrei? È preoccupato per te ed è pur sempre tuo frat-

Questa volta sono io ad interromperlo. Ho il sospetto che Louis abbia detto qualcosa su di me ad Harry.

-Zayn, ascoltami: credo che Louis abbia detto qualcosa ad Harry come, ad esempio, di star lontano da me. Lo conosco: se sa che sono rimasta chiusa negli stessi 20 mq in cui stava Harry Styles, andrebbe su tutte le furie, arrabbiandosi sia con me che con lui. Ci parlerò io, Zayn, non preoccuparti.

Provo a convincere il moro. Sono quasi sicura che mio fratello abbia detto ad Harry di starmi lontano, fa sempre così: cerca di allontanare il più possibile i ragazzi che mi circondano.

-Uhm, va bene, dai! Non dico nulla solo perché sono sicuro che gli andrai a parlare. Adesso, però, va' da Cassy: è chiusa in camera e ha detto che non esce fino quando non ti vede arrivare.

-Addirittura, non sono passate nemmeno dieci ore e già le manco?

-Diciamo che eri sparita, è in pensiero per te.

-Okay, non preoccuparti, Zayn, adesso vado. Se vedi Lou in giro, digli che sto bene e che lo chiamo prima possibile.

-Perfetto, ciao Beth, non metterti nei guai, eh!

-Ci proverò!
Dico ridendo. Non si è mai vista Elizabeth Tomlinson che non combina disastri.

Cammino velocemente verso la mia camera, ho un aspetto orribile, non vorrei che faccia altre figure di merda.

Non capisco perché Harry sia scappato così, senza dir nulla. Non credo che gli abbia dato fastidio più di tanto. Si ricorderà del bacio? Lo ha fatto davvero per farmi smettere o lo ha fatto perché voleva farlo davvero? Non credo che troverò presto una risposta a questa domanda, anche perché, sicuramente, non ci parleremo per parecchio tempo.

***

-Signorina Tomlinson! Non stia ferma come un palo, vada a correre, subito!

Ormai sono passati tre giorni e, come ogni mercoledì, l'ora di educazione fisica mi attende. Passai quella domenica in camera a studiare letteratura francese. Cassidy era davvero preoccupata per me, aveva paura che fossi scappata con Niall, motivo per cui non mi ha lasciato un minuto da sola. Per quanto riguarda il biondo, continuo a non capire perché Ashton mi abbia mentito: non era vero né il fatto che Niall stava male né il fatto che non voleva vedere nessuno. Beh, con Harry non ho più parlato anzi, dopo quell'episodio, mi evita più di prima. Davvero non capisco il suo comportamento.

-Beth, dai!
Mi dice Niall, scuotendomi dal braccio.

-Ehm, sì, mi scusi Signora Holland!
Urlo, facendomi sentire dalla professoressa che poco prima mi ha sgridato.

Subito dopo, inizio a correre, prendendo per il polso Niall, trascinando, quindi, anche lui.

-Biondo, ricordami perché ho scartato l'idea di chiudermi in bagno per quest'ora. Io e lo sport siamo su due galassie differenti. Nemmeno mondi, galassie!

Dico mentre continuiamo a correre intorno alla grande palestra.

-Beth, sono solo cinque minuti di corsa, non ti stanno chiedendo la luna, dai!

-Scherzi? Senti che ho già il fiatone? Io mi stanco anche solo camminando, figurati correndo.

Mi manca già il fiato. Piuttosto farei quattro ore di algebra consecutive ma educazione fisica no, assolutamente no.

-Esagerata! Ti risulta tanto difficile?

-Niall, allora non hai capito proprio nulla: io e lo sport sia-

-Ho capito, siete su due mon-

-Galassie! Non mondi.

-Okay, okay: siete su due galassie differenti. Possibile che non ci sia qualcosa che tu sappia fare?

-Se ti dicessi di no, tu mi crederesti?

-Ma è impossibile che non ci sia niente che tu sappia fare! Sic-

Veniamo interrotti dal suono del fischietto della Signora Holland, quindi siamo costretti a fermarci e andare verso di lei. Solo quando tutti noi studenti ci ritroviamo accanto la professoressa, mi accorgo di Harry. Harry e una ragazza. Credo sia una di quelle ragazze che mi si presentarono in mensa. Se non sbaglio si chiama Faith. No, scherzavo, Fannie. O no? Boh. Se io e lo sport siamo lontani un miglio, io e il problema con i nomi andiamo a braccetto.

-Allora ragazzi, come ogni anno, tutti gli studenti del college dovranno far parte delle squadre sportive.

Appena sento "tutti gli studenti", mi viene un mancamento, non ho il coraggio di continuare ad ascoltare ma credo che mi convenga.

-...Quindi vi inviterei a scegliere in quale categoria iscrivervi. Vi lascio dieci minuti per decidere.

No no no, perché non me ne sono restata a Seattle? Anche se, probabilmente, anche lì sarei stata destinata a questa triste fine.

-Scusi prof, ma fra quali sport dovremmo scegliere?
Domanda un ragazzo di cui, giustamente, non ricordo il nome.

-Oh, giusto! Me ne ero completamente dimenticata. Potete scegliere tra pallavolo, calcio, basket, rugby e, da quest'anno, sono stati aggiunti anche badminton e tennis da tavolo, due sport non di squadra ma individuali. Inoltre, chi vuole, può iscriversi alla corsa dei 400 metri a cui parteciperanno anche tutti gli altri college di Londra. Insomma, c'è l'imbarazzo della scelta.

Appena la Signora Holland termina di parlare, scuoto Niall che è accanto a me.

-Niall, Niall, Niall! E adesso cosa faccio? Sono spacciata.

-Su, Elizabeth, sono sicuro che riuscirai a trovare qualcosa che sai fare. Pallavolo?

-Scusa, puoi ripetere? Credo di non aver capito bene.

-Potresti iscriverti nella squadra di pallavolo, no?

-Allora avevo capito bene. Niall, la palla non riesco a tenerla nemmeno in mano, figuriamoci a tirarla nella direzione giusta.

-Uhm... Allora potresti provare a fare badminton. Da piccolo ci giocavo sempre, non è difficile!

-No, è individuale: poi se sbaglio, la figura di merda la faccio solo io, per carità. Avanti un altro.

-Beth, certo che sei proprio difficile, eh.

Ad un certo punto, veniamo interrotti da qualcuno che viene verso di noi. No, non può essere.

-Ragazzina! A cosa hai deciso di iscriverti?

-Ehm, in realtà ancora non ho dec-

-Beh, perché non ti iscrivi alla corsa dei 400 metri? L'altro giorno, in palestra, sei stata formidabile su quel tapis roulant! Vista da dietro poi... Perfetta.

Sì, vengo interrotta proprio da Harry che sta tramando sotto qualcosa, ne sono sicura.

-L'altro giorno in palestra?
Dice confuso il povero Niall.

-Oh, sì! Mentre tu te la facevi con la Hurst, ho dovuto fare da baby-sitter ad Elizabeth. Povero, le avevi spezzato completamente il cuore, non faceva che piangere. Così siamo andati ad allenarci un po' nella sala fitness del college. Non ti ha detto nulla la tua amichetta dagli occhi chiari?
Dice Harry, con aria strafottente. Non capisco perché si stia comportando così, mi sta solo mettendo in ridicolo.

-Oh, non sapev-

-Aww, che scena commovente. Ma tanto perché avrebbe dovuto dirtelo, non sei mica il suo ragazzo. Piuttosto, Nathan, che cosa pensi che sceglierai?

-Ehm, credo che sceglierò di far parte della squadra di calcio, gioco d-

-Oh, davvero? Anche io. Vedrai, saremo ottimi compagni di squadra.
Interrompe nuovamente Niall, non Nathan.
Adesso basta, mi sono stancata. Cosa è venuto a fare qua?

-Harry, si può sapere cosa ci fai qui?

-Calmati, ragazzina, sto solo cercando di fare amicizia, non vedi?

-Smettila, ti prego. Va' via, vai da Fancy, è meglio.

-Fancy? Il tuo problema con i nomi peggiora di giorno in giorno, eh, dolce Ellie? Ah, no, scusami Esther.

-Senti, adesso mi hai stancato. La vu-
Mi blocca, perché rinizia a parlare come se non esistessi.

-Perché non fai pallavolo? Ci saranno anche Fannie e Alysia. Dai, dolce e tenera Beth, so che vuoi andare a giocare a pallavolo.

-In realtà, non ha mai giocato...
Dice Niall, che questa volta, però, doveva star zitto. Userà questa cosa contro di me, sicuramente.

-Oh, ma davvero?

Vediamo arrivare verso di noi la professoressa con dei fogli in mano. No no no.

-Scusatemi ragazzi, mi dite cosa avete scelto?

Sto per aprire bocca ma Harry mi batte sul tempo.

-Signora Holland, allora: io e Horan per calcio, mentre la signorina Tomlinson per pallavolo. Okay?

Sbarro gli occhi quando sento le parole di Harry. Lo sapevo, sapevo che lo avrebbe fatto. Sto per parlare ma il riccio mi schiaccia un piede per non farmi dire nulla.

-Oh, molto gentile, Styles. Grazie ragazzi! Continuate a correre per altri dieci minuti, poi potete andarvi a cambiare.

Vedo andar via correndo l'insegnante. Inutile dire che Harry si guadagna uno sguardo omicida da parte mia.

-Tu! Dove credi di andare? Questa è volta buona che ti metto le mani al collo quant'è vero che mi chiamo Elizabeth Tomlinson! Razza di incompetente, decerebrato, pulcioso e stronzo di un Harry Styles!

Mi metto a sclerare davanti a tutti. Non sono mai stata brava a pallavolo. Come posso praticarla se non conosco nemmeno le basi?

Vengo trattenuta da Niall, altrimenti sarai già saltata addosso a quell'imbecille.

-Oh, ragazzina, non è nulla: devi solo stare attenta ad una palla, no? Credo che sarai brava: sei riuscita a prendere al volo una pallina da tennis, figuriamoci una palla. Ci si vede, piccioncini!
Dice per poi andare verso il gruppo delle ragazze carine e dolci, tipo Alysia. Possibile che queste sono da tutte le parti? Anche dall'altra parte del mondo?

-Pallina da tennis?

-Niall, è una storia lunga. Lascia perdere. Dai, andiamo a correre, prima che ci sgridino.

Arrivano finalmente sono le 12 e l'ora di educazione fisica è finita.

-Beth, hai visto che ce l'hai fatta? Non è molto difficile sopravvivere ad un'ora in palestra.

-Per te! Per me, è stato uno strazio.

Siamo davanti gli armadietti della palestra, posti all'entrata, dove ognuno può mettere cose personali, quindi prendo il mio telefono e il mio Casio.

Mentre usciamo dalla palestra, vedo Harry in lontananza in calzoncini, senza maglietta e con un asciugamano bianco appoggiato su una spalla.
Subito dopo, arriva correndo quella Fannie che, beh, gli si butta addosso. Baciandolo.

-Beth? Ci sei? Terra chiama Elizabeth!
Niall interrompe i miei pensieri e, appena parla, torno subito a guardarlo, non vorrei che si accorga che abbia guardato Styles.

-Ehi, sono qui!

-Ah, menomale. Su, prendi lo zaino che è ora di pranzo.

Apriamo la grande porta di vetro della palestra per dirigerci verso la mensa.
Mi rigiro prima, però, verso la direzione di Harry. È ancora con la ragazza che gli sta appiccicata come una zecca.
Non faccio in tempo a girarmi che incrocia i suoi occhi con i miei.
Non riesco ad interpretare la sua espressione, ma non distacco lo sguardo finché Niall non mi richiama per andar via.

Perché si è comportato così? Perché mi ha trattato come se fossi una bambina di sei anni?
Perché, in un qualche modo, mi ha fatto piacere aver parlato con lui?

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Ehi! Sono tornata!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Siamo passati da un Harry ubriaco a un Harry abbastanza dispettoso se lo si può definire così.

Volevo ricordarvi di passare a leggere la mia nuova storia su Niall, la trovate nel mio profilo.

Se vi è piaciuto questo capitolo, commentate e stellinate. Insomma, fatemi sapere cosa ne pensate!

Un bacio.
-Marts. xx

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