Capitolo 18

LOUIS'S POV
Cazzo, cazzo, cazzo. Possibile che qui sono l'unico coglione che non sa nulla? Mia sorella conosce Harry ed Ashton e io non ne sapevo niente?

Esco improvvisamente dalla sala, vedendo Liam che ha realizzato con me che quella ragazza fosse mia sorella, e gli altri tre miei amici scioccati. Evidentemente non sapevano il suo cognome.

Arrivo in segreteria, non ricordo esattamente in che camera si trovi mia sorella.

-Buongiorno, signora.

-Tu adesso che vuoi?

Ah, benissimo. Oggi è di servizio Sophie. Lurida gallina spennata che non è altro.

-Senta, mi dice velocemente in che stanza si trova Elizabeth Tomlinson?

-Ehi, calma. Tomlinson, da quando hai parenti nel college?

-È mia sorella, si sbrighi.

***
331, secondo piano.

Appena la trovo, busso un po' troppo forte. Spero non si sia spaventata.

Vedo che non risponde, così riprovo.

-Beth, sono io, Louis. Ti prego, aprimi.

Subito dopo, sento la chiave che gira nella serratura dall'interno. Fortunatamente apre la porta e noto il suo volto con il trucco colato con gli occhi arrossati. La abbraccio istintivamente.

-L-Lou...

-Ehi, ci sono io qui con te... Mi racconti un po' cosa è successo?

-Non è successo nulla di grave, non preoccuparti.
Mi dice, sorridendomi lievemente.

-Sicura sicura?
Dico, mettendo una ciocca bionda dietro un orecchio.

-Sì, davvero.

Trascorriamo un bel po' di tempo a parlare di cosa è successo e di cose varie, fino a quando non sento il suo stomaco brontolare.

-Vogliamo andare a prendere qualcosa al bar?

-Okay, ma almeno fammi sciacquare un po' la faccia.
Dice ridendo, facendo comparire sul suo viso quel sorriso che amo tanto.

Credo che Horan si sia cacciato in un brutto guaio. Mia sorella ci aveva visto bene: Alysia non è una ragazza con cui avere legami stretti. Ricordo che quando la vidi, pensai che fosse una brava persona, ci rimasi di merda quando seppi com'era in realtà.

-Okay, possiamo andare.
Sento la voce di mia sorella così, mostrandole un sorriso, ci avviamo fuori dalla sua camera.

-Allora, lasciamo perdere Niall e quella puttana. Come ti trovi qui?
Le domando, cambiando discorso.

-Beh, mi piace molto. Il college è bellissimo, ho visto l'immensa palestra e il giardino, Cassidy me lo ha fatto vedere completamente.

-Cassidy, chi è Cassidy?
Domando confuso.

-Cassidy è la mia compagna di stanza, è la ragazza di Zayn Malik, lo conosci?

-Ma certo, Zayn è un nostro amico. Non pensavo stessi in stanza con lei.

-Sì, è gentissima, la adoro, da quando sono arrivata è sempre a mia disposizione anche se qualche volta sparisce nel nulla.

Siamo arrivati al primo piano. Questa è l'ora in cui il bar viene frequentato da più ragazzi. Più ci avviciniamo, più sento gli occhi di tutti puntati su di me e mia sorella.
Il mio gruppo è quello più "popolare", chiamiamolo così, del college, ci conoscono in pratica tutti, dagli operatori scolastici alla preside. Uno dei motivi per cui c'è molta genta a quest'ora, è perché Liam è in turno. Molte ragazze gli vanno dietro ma lui è come tutti noi: magari ce le portiamo a letto ma, le relazioni, le scansiamo via.

Il gruppo di Alisya ci continua a fissare: sono sorprese dal fatto che ho un braccio sulla spalla di Beth e le continuo a sorridere in continuazione. È mia sorella, non amo nessuno più di lei.

-...Così ci siamo buttate sul letto stanche morte, dato che erano le 3 e oggi avevamo i corsi.
Beth continua a parlare del suo discorso che, beh, non ho seguito molto dato che ero assorto dai miei pensieri.

-Ti sei divertita quindi?

-Sì, non sai quanto.

-Beth, ecco Liam!
Indico a mia sorella il ragazzo. Ho notato che ha un certo interesse verso la mia sorellina. Guai a lui se le mette le mani addosso, la stessa cosa vale per Harry, Ashton e Luke.

Ci dirigiamo al bancone, dove Liam ci rivolge, ma soprattutto a Beth, un ampio sorriso a trentadue denti.

-Ragazzi, cosa volete?

-Ehm, Liam, ci sono altri prima di noi, mi sembra scorretto passare davanti alla fila.
Dice incerta Beth.

-Ehi, tranquilla.
La rassicuro.

-Ah, okay.

-Quindi, cosa vi porto?
Chiede Liam.

-Liam, mi potresti preparare gentilmente un panino con insalata, hamburger, ketchup, senape e pomodori e due pizzette?

Alla richiesta di Beth, io e Liam rimaniamo con la bocca aperta. Da quando non mangia?

-Wow, Beth. Sembra che non mangi da una settimana, comunque va benissimo. Tu, Louis?

-Stessa cosa di Beth.
In realtà, ho ordinato tutto quel cibo solo per non far sentire mia sorella a disagio. Devo ammettere che ha ordinato parecchio per non aver mangiato da stamattina.

-Fratellini affamati a quanto vedo. Arrivano subito, intanto sedetevi ad un tavolo in giardino.

-Beth, vedo che hai molta fame.
Dico quando vedo che azzanna il suo panino, facendo cadere tutto il ketchup nel piatto.

-Ehm, lo sai anche tu che sto sempre a mangiare, no?
Dice, una volta ingoiato il boccone.

-Ah, beh, questo lo so.

-Louis, perché tutte le ragazze mi guardano male?
Dice ingenuamente Beth.

-Ehm, non sanno che sei mia sorella e credono che tu sia...la mia ragazza, sì, la mia ragazza.

-Ah, ecco. Sarà meglio che vengano a sapere che non sono quello che pensano. Non vorrei ritrovarmi con un occhio nero o con chiocche di capelli in meno.

-Sì, certo, non preoccuparti.

Dopo una ventina di minuti finiamo tutto, sorprendendomi sempre di più di quanto mangia mia sorella.

-Beth, io devo andare. Ci vediamo in giro, vero?

-Sì, sì, certo. Tu quando torni al tuo appartamento?

-Di solito per le 21 perché mi metto sempre a dare fastidio a Liam che finisce il turno a quell'ora.

-Ma no, dai, lascialo in pace!
Dice, ridendo.

-Nah, è divertente fargli fare figure di merda davanti tutta la scuola.

-Inutile che parlo, tanto non cambierai mai idea, io vado. Ciao Lou!
Dice, dandomi un bacio sulla guancia.
Vedo gli occhi delle ragazze fissati su di noi. Se non voglio che Beth faccia brutta fine, è meglio che adesso faccia sapere loro che è mia sorella.

-Ciao sorellina!
Dico, facendo evidenziare l'ultima parola e guadagnandomi molti sguardi increduli.

***

" 14 settembre, ore 7:10", questo segna la nostra sveglia digitale.
Cassidy l'ha presa l'altro giorno in giro per Londra, dice che per noi è di vitale importanza se non vogliamo arrivare in ritardo. Effettivamente, è impossibile non sentirla. Anche se durante la notte, spesso si sente Cassidy che guarda l'ora sul display luminoso e fa tanti dei suoi strani commenti.

Ad ogni modo, questa mattina mi sono svegliata molto, anzi, troppo in anticipo. Ho visto che oggi ho educazione fisica: è quasi arrivata l'ora di mostrare a tutti quanto sono imbranata. Non ho mai avuto una grande passione per lo sport. Mi sono soltanto limitata a fare sette anni di danza classica a Seattle ma, niente di più.

Oggi sono in anticipo, alla prima ora ho matematica, materia in cui, stranamente, me la cavo abbastanza.

Beh, ieri è stato il compleanno di Niall. Nonostante tutto quello che è successo, lo considero ancora il mio irlandese e biondino preferito. È un mio amico e gli amici non si lasciano, no?

Guardo la bustina dell'Hard Rock appoggiata sulla mia scrivania. Mi ha detto che suona la chitarra da quando era piccolo, così gli ho preso, per il suo compleanno, molti plettri nel negozio nel centro di Londra, facendone poi personalizzare, tre di quelli acquistati. Su uno ci ho fatto scrivere "N.H.", su un altro "Niall" e, sul terzo, "Niall and Beth" su un lato e sull'altro "Friends forever".

Ieri sera l'ho incontrato nel corridoio che barcollava, con una bottiglia di birra in mano. Alisya gli avrà organizzato uno dei suoi "party", dove io non ero la benvenuta.

Gli ho fatto gli auguri ma mi sono solo guadagnata una fragorosa risata da parte sua.

Ieri ho passato molto tempo con Harry. Credevo fosse antipatico ma invece mi sbagliavo: anche lui ha un lato giocoso e amichevole. Mi ha costretto ad andare con lui in palestra per allenarsi un po' quindi, anche io ho dovuto farlo.

*FLASHBACK*

-Cosa? Harry, io sono negata nello sport, la sai?

-Ma dai, Beth. Louis non può farti compagnia oggi perché deve parlare con l'agente immobiliare del suo appartamento. Mi ha dato il compito di farti divertire perché oggi è il compleanno di quello lì e ti devo distrarre. E, ritornando al fatto della palestra, hai un bel fisico e non fa mai male a nessuno tenersi in forma!

-Quindi farai il baby-sitter ad una ragazza di 18 anni?

-Esattamente. Allora? Dai, allenati un po'! Prendi esempio dal fantastico ragazzo che hai di fronte!

-Davvero? Dov'è? Non vedo nessun ragazzo fantastico davanti a me.
Dico scherzando. So benissimo che intendeva se stesso ma, meglio stuzzicarlo.

-Ragazzina, la prossima volta ti lascio sotto la pioggia a 20 km da qui.

-Okay, okay! Però io faccio solo il tapis roulant o la cyclette, non i pesi o cose che fate voi maschi, intesi?

-Va bene, ma va' a cambiarti. Ci vediamo fuori da camera tua fra dieci minuti, ti bastano?

-Sì, ci vediamo fra poco.

Mi dirigo subito in camera, mentre lui va nella sua. Mi sorprendo che ne abbia una qui. Pensavo alloggiasse a casa sua.
Oggi avrei dovuto passare la giornata con Niall, e invece sono con Harry.
Devo ammettere che questo college è fantastico: oltre ad avere una palestra per i corsi scolastici, ha anche un'immensa palestra per tenersi in forma in ogni ora fuori dalle lezioni.

Dopo aver indossato dei leggings neri, una semplice maglietta celeste e le mie scarpe da running, esco dalla camera, trovandomi Harry Styles, versione sportivo, davanti a me. Appena gli vedo la fascia tra i capelli, scoppio a ridere.

-Non posso crederci: ci hai messo meno di cinque minuti.
Dice incredulo. Avrò pure molti vestiti ma sono abbastanza veloce nel prepararmi.

-Non ci vuole molto per mettere una maglia e un leggings.
Dico, continuando a ridere.

-Ma cosa hai da ridere? Non sono un pagliaccio, sai?

-Niente, ma non ti avevo mai visto con una fascia per capelli, Harry.

Mi continua a fissare, passandogli poi, una mano davanti gli occhi.

-No, scusa. Stavo pensando al fatto che fa senso sentirsi chiamare da te "Harry" e non "Styles" o "Tu!".

Al sentire le sue parole, scoppio nuovamente a ridere. È vero: spesso, anzi, quasi sempre, lo chiamo così.

-Beh, odio chiamare le persone per cognome quindi ho deciso di cominciarti a chiamare per nome.

-Dovrò segnare il giorno di lunedì in rosso sul calendario.

-Lunedì?

-Sì, mi hai chiamato per tutto il tempo con "Harry", ero forse più scioccato per quello che per la Hurst.

-Ah ah, molto spiritoso.

Arriviamo davanti la palestra, rabbrividisco solo a vedere attrezzi da tutte le parti.

-Harry, io fra massimo cinque minuti, sono fuori di qua, okay?

-Seguimi.

-Okay, come ti chiami su Twitter?
Lo prendo in giro, come se lo volessi "seguire" sul social.

-Ma sei seria? Perché non ci sono arrivato prima che sei la sorella di Tomlinson? Ah, giusto. Mi urli sempre in faccia.

-Come, tra l'altro, fai sempre tu.

-Dai, vieni.

Lo seguo e mi ritrovo davanti un tapis roulant.

-Allora, sai come funziona?

-Sì, Harry. Conosco un tapis roulant.

-Sicura?
Mi guarda con aria incerta.

-Ma certo che sì! Non sono stupida, schiaccio qualche tasto e si muoverà.

-Qui si aumenta e si diminuisce di velocità. Nel caso tu faccia qualche danno, premi questo pulsante rosso e-

-Harry, non succederà nulla.

-Okay, io vado di là. Ti voglio viva!

Appena vedo che va verso la sala dei pesi, salgo sul nastro nero e aziono la bestia meccanica sotto di me. Vedo che va abbastanza piano, meglio così.

Continuo in questo modo per dieci minuti così decido di alzare la velocità.

Cinque minuti dopo vedo arrivare Harry, con solo i suoi pantaloni ginnici e un asciugamano sulla spalla. Non sapevo che avesse anche dei tatuaggi sul petto. Devo dire che gli stanno d'incanto. Come anche quelli sulle braccia.

Per non farmi prendere in giro, decido di aumentare sempre di più, andando sempre più veloce.

-Beth, non credi di star andando un tantino veloce?
Dice, avendomi raggiunta.

-No, non vedi che ce la faccio?

-Sì, certo.

È di lato a me, che corro sul nastro come una sottospecie di tricheco. Quando mi rendo conto di andare troppo veloce, cerco di premere la freccetta in basso, quella per diminuire, ma premo invece l'altra, andando sempre più veloce. Non facendola più, finisco per fermarmi, andando di colpo indietro e, sapendo già che guarderanno tutti quando mi spiaccicherò per terra, chiudo così gli occhi per non guardare la scena.
Invece di toccare una superficie fredda, finisco fra due braccia sudate ma robuste, con tatuaggi, ormai, a me familiari. Mi giro e incontro due occhi color giada e un sorriso ammaliante. Harry aveva previsto tutto, facendo in tempo a prendermi, senza farmi cadere.

-Hai qualcosa da dire a riguardo, ragazzina?
Dice beffardo.

-No... Ehm, grazie, forse avevi ragione tu.

*FINE FLASHBACK*

Ieri mi sono divertita tantissimo in sua compagnia, mi manca vedere i suoi occhi e il suo sorriso. Cavolo, il suo sorriso.

Basta, lasciamo perdere. Oggi il prof. di storia inizierà ad interrogare, fortunatamente ho imparato tutto alla perfezione.

Vedo che sono le 7:45, decido così di avviarmi nell'aula di biologia. La professoressa non avrà nulla da dire se arrivo in orario.

-Cassidy, io vado!

-Okay, ci vediamo, Beth!

Esco e, molto lentamente, mi dirigo verso l'aula.

***
Sono le 12: manca solo l'ora di storia e anche questa giornata è finita.
Arrivo con qualche minuto di anticipo in classe, guadagnandomi un "Nonostante sia appena arrivata in questo college, è sempre in orario, signorina Tomlinson, a differenza di suo fratello" da parte del professore.

Mi siedo in uno degli ultimi banchi, aspettando che la lezione inizi.
Spalanco gli occhi quando vedo Niall entrare in classe, con degli occhi eccessivamente rossi.

-Allora ragazzi, spero che abbiate studiato ciò che vi ho assegnato, perché oggi chiamo qualcuno per inaugurare il nuovo anno, no?

Una volta che il professore ha finito di parlare, si sente solo lo sfogliare delle pagine.

-Bene. C'è qualche volontario?
Dice allegramente il professore.

Dallo sfogliare delle pagine, adesso è calato il completo silenzio.

Il professore comincia a girare tra i banchi. Quando arriva a quello di Niall si sofferma davanti a lui, prende l'elenco dei nomi dalla cattedra e ritorna da lui. So benissimo che Niall, stando alla festa, non si è preparato sulle pagine assegnate e non inizierebbe bene l'anno scolastico con una F. Intanto l'insegnante comincia a cercare il nome del mio amico ma, quando sta per parlare, forse, avendolo trovato, interrompo il silenzio.

-Professore, posso essere interrogata io?

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Ehi! Come va? In questo capitolo ho messo un po' di tutto: Louis's Pov, flashback di Beth, Niall ubriaco, Harry in palestra. Insomma, mille cose insieme.

Avete sentito "Drag Me Down"? Io la adoro!
Per quanto riguarda il capitolo, come vi è sembrato? Fatemelo sapere commentandolo o stellinandolo.
Baci xx

-Marts.

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