Capitolo 17
Vedo lo sguardo divertito di Styles alla vista della mia espressione.
-Ehi, ragazzina!
-Cosa ci fai tu qui?
Dico, sussurrando, nella speranza che la professoressa non ci veda o senta.
-Beh, cosa si fa in un college? Si studia, no? Mi sembra abbastanza ovvio!
-Mah, faccio difficoltà ad immaginarti con mille libri davanti, intento a studiare.
-Strano ma vero.
-Sì, sì, certo.
La lezione di francese passa con una lentezza incredibile. La professoressa è una madrelingua quindi ha già di per sè un suo accento francese.
Sta parlando dell'opera di Victor Hugo, "Les Misérables", ovviamente in lingua originale.
Cerco di seguire il suo discorso ma vengo distratta dal riccio accanto a me che, a quanto pare, non ha intenzione di starsene fermo al suo posto. È dall'inizio della lezione che si muove di continuo: prima muove in continuazione quelle gambe chilometriche che si ritrova, beato lui! Poi tamburella le dita sul banco, apre e chiude la penna, scrive con la matita e poi cancella, quindi fa tremare tutto. Ho dei dubbi riguardo il fatto che gli piaccia il francese. Io lo trovo affascinante ma abbastanza complesso.
-Ragazzi, la lezione è terminata. Potete già andare a prepararvi per i corsi successivi. Buona giornata.
Non mi rendo conto che è già passata un'ora. Esco subito, prima che "Signor, so' tutto io" mi raggiunga.
Sto per superare la soglia della porta di classe, quando mi sento chiamare da dietro.
-Ehi, tu! Fermati!
Non mi giro, non voglio che mi rovini la giornata già dalle prime ore del mattino.
-Bethany... Dorothy... Stefy... No, cazzo, non si chiama così!
Ma tu guarda! Non si ricorda nemmeno come mi chiamo, che faccia che tiene.
-Giusto, Beth!
Che miracolo è mai avvenuto?
-Che c'è?
Dico, continuando per la mia strada.
-Ci tieni al libro di francese, o potrò buttarlo nel camino a Natale?
Al sentire le sue parole, mi blocco, ricordando solo adesso di averlo lasciato sul banco.
Mi giro di scatto, vedendolo con due libroni fra le mani.
Così vado verso di lui per farmelo dare.
-Ehm, sì. Grazie.
Aspetto che me lo dia, ma non lo fa.
-Ah ah, adesso pretendi che te lo dia così?
-Ehm, sì?
-No, cara.
-Ma come no? Cosa devi fare con due libri di francese? Ho notato che non sei molto interessato a quella lingua.
-Ah, quindi mi pensavi?
Oh no, quindi lo pensavo? Mi pongo la stessa domanda che mi ha posto lui.
-Beh, difficile non farlo quando non stai un attimo fermo.
-Tieni, prendi. Ma la prossima volta che lo dimentichi, me lo prendo così lo posso mettere nel mio caminetto nel periodo invernale.
-Non accadrà mai più, okay?
Dico ma non aspetto una risposta, perché vado via.
***
-Bene, ragazzi. Per la prossima lezione, preparatevi sulle pagine 56-87, comincerò ad interrogare a breve.
Bene, per venerdì ho da studiare circa 30 pagine di storia.
Prendo tutto e mi dirigo verso la mensa, dove dovrebbe aspettarmi Niall. Infatti lo vedo al nostro tavolo con una ragazza.
-Ehm, ciao Niall!
-Ehi, Beth! Ti stavo aspettando!
-Ehm, sì.
Mi siedo dall'altra parte del tavolo, di fronte i due ragazzi.
-Beth, lei è Alisya.
Mi presenta la ragazza castana che sta accanto a lui.
-Uhm, ciao Alexia.
Dico sorridendole.
-Ciao, ma non mi chiamo Alexia ma, come ha detto Niall, Alisya.
Credo di cominciare ad avere problemi con i nomi come Harry. L'ho davvero chiamato per nome? Beh, l'ho pensato, ma comunque non ho detto "Styles".
-Davvero ti ho chiamato così? Scusami, davvero. Io, comunque, sono Elizabeth.
-Ah, non ti chiami Beth?
Odio quando le persone che non mi stanno molto simpatiche, mi chiamano Beth. Di solito lo fanno i miei amici.
Questa ragazza ha qualcosa che non mi convince, forse il fatto che indossa una canotta talmente attillata e trasparente da far capire a tutti che il suo reggiseno è rosso e che indossa il push-up. Sembra un panda con quegli occhi neri, gonfiati da chili di eyeliner, mascara e ombretto neri.
-Ah, sì. Se vuoi puoi chiamarmi anche così.
-Sì, sì, okay.
Mi rivolge un sorriso finto. Iniziamo bene.
-Ehi, biondino, io vado a prendere da mangiare, tu cosa vuoi, tesoro?
No, biondino posso chiamarlo solo io, Niall lo sa benissimo. Quest'ultimo mi guarda, e poi riporta lo sguardo verso la ragazza.
-Vai, Ali. Poi vado io, ti aspettiamo qui.
-Okay, tesoruccio.
Si alza, non dando prima un bacio sulla guancia del ragazzo.
-Niall, mi spieghi chi diavolo è quella lì?
Parlo quando è abbastanza lontana da non riuscire a sentirmi.
-Ehm, l'ho conosciuta al corso di spagnolo. Dai, è simpatica!
Ma no, Niall! Dimmi che non ci sei cascato in pieno! Devo ammettere che il mio amico è abbastanza, molto, troppo carino e, sicuramente, quella ragazza sarà stata la prima di mille che ci proveranno con lui.
-Niall, ma l'hai vista? È la solita ragazza che si fa tutti, dai! Non cadere nel sacco anche tu. È ridicolo tutto ciò. Non essere sciocco.
Dico, cercando di fargli capire come stanno realmente le cose.
-Beth, ti sembro un cretino, eh!? Davvero? Se mi consideri un cretino, bene. Ma non ti inventare cose solo perché ti sta antipatico qualcuno! Qui la stupida sei tu perché parli senza conoscere le persone. Va' via, fammi il piacere!
-C-cosa? Niall, non in qu-
-Diavolo, vai via!
Le lacrime sono sul punto di bagnare il mio viso, mentre io fisso quello di Niall che è furioso.
-Bene, ho capito: dato che non te ne vai, me ne vado io.
Si alza di scatto dal tavolo e va verso Alisya, che intanto sta prendendo il suo pranzo. Non avevo mai visto questo suo lato ribelle. Non posso crederci, io gli voglio un bene dell'anima, non voglio che lo prendano in giro. Conosco le ragazze come Alisya, sono le tipiche ragazza che piacciono a Harry! Sì, proprio a lui. E, beh, di certo, non è un complimento.
Dopo aver fissato per un minuto Niall che ride e scherza con quella ragazza, esco dall'immensa sala piangendo, senza aver mangiato nulla. Non volevo offenderlo, e di certo so che non è un cretino o stupido come ha detto lui.
Arrivo sul mio piano e, appena svolto l'angolo, vado a sbattere contro qualcuno.
-Ehi, ragazzina!
Ci mancava solo lui adesso.
Alzo lo sguardo, notando un'espressione confusa sul suo viso.
-Ehi, stai piangendo?
Dice, guardandomi in viso, o meglio dire, guardando il trucco che sicuramente sarà colato.
Lo abbraccio di impulso. So che litigo sempre con lui, ma almeno mi fa scappare dei sorrisi.
È sorpreso da ciò che ho appena fatto. Lo posso dedurre dal fatto che resta immobile per qualche secondo, non sapendo cosa fare.
Finalmente ricambia l'abbraccio ma mi distacco subito dopo, superandolo e correndo verso la mia camera.
-Non dirmi che anche adesso ti ho fatto qualcosa!
Continuo a correre, sapendo bene che, questa volta, lui non ha fatto nulla.
Tuttavia mi blocco di colpo e rinizio a piangere, sedendomi per terra, in mezzo al corridoio. Volevo solo evitare che soffrisse, le conosce le ragazze come lei.
-Beth...
Sento Harry che si avvicina da dietro, facendomi alzare e farmi riniziare a piangere sulla sua spalla.
-Ragazzina, mi spieghi cosa ti prende? Mi manca la tua lingua biforcuta.
Dice, cercando di farmi spuntare un sorriso sul viso, riuscendoci.
-Nulla, Harry. Lascia perdere, non capitesti.
-Dimmi, chi ti dice che non posso capire?
-Il mio amico sta uscendo con una delle ragazze che piacciono a te e ai tuoi amici.
-E allora? Ci capisce bene il ragazzo, no?
Al sentire le sue parole, mi allontano da lui, schifata, ma fa in tempo a prendermi il polso.
-Dai, stavo scherzando. Qual è il problema?
-Il-Il problema è che Niall è un pezzo di pane, non merita di essere preso in giro. Lo sai benissimo anche tu che quelle lì sono le tipo di ragazze da lasciar perdere.
-Sai come si chiama la ragazza?
-Si chiama Alisya, castana, occhi marroni, top attillati, reggiseno push-up, chil-.
-Ah, si. Alisya Hurst. Effettivamente non è una gran bella persona, consiglierei al tuo amico di lasciarla stare se non vuole rimanerci fregato.
Perché sta parlando come se stesse parlando di se stesso?
-Harry, ti piaceva?
-Non a me, ma a un mio amico sì, piaceva.
-Ah, ho capito.
Dopo qualche secondo, Harry rompe il silenzio.
-Io vado in mensa, i miei amici mi stanno aspettando. Hai bisogno di qualcosa?
-Ehm, no, grazie mille, ho solo voglia di tornare in camera.
-Okay.
Gli sorrido timidamente per poi continuare per il corridoio e, finalmente, riesco ad entrare nella mia stanza, non riuscendo ancora a credere al fatto che, per la prima volta, ho parlato con Harry senza litigare.
HARRY'S POV
Fa senso non vedere Beth che ti urla contro o che ti risponde a tono. Ho sempre detestato vedere le persone piangere, mi ricordo quando mia madre piangeva per mia nonna. Non la vedeva da tanto, lei andò via da Holmes Chapel quando avevo solo quattro anni. Da piccolo, cercavo sempre di consolarla e mi si spezzava il cuore vederla in quello stato.
Quel ragazzo si sta cacciando in un bel guaio. Alisya Hurst non è una ragazza di cui ci si può fidare. Me la sono portata a letto un paio di volte. Bisogna dire che non è male ma è pur sempre una vipera. A me non importa più di tanto ma, per l'amico di Beth...
Arrivo in mensa che, ormai, si è riempita ancora di più, dirigendomi verso il tavolo dei ragazzi che, ovviamente, è il più grande.
Ci sono Luke, Louis e Liam. Credo che debba arrivare ancora Ashton.
-Ehi ragazzi!
Dico salutando i miei amici.
-Ehi, Hazza. Oggi non sei l'ultimo, ancora non viene Ashton!
-Faccio progressi, no?
Dico, mentre gli altri si mettono a ridere.
-In realtà, sono arrivato adesso perché ho visto una ragazza che conosco, piang-
-Ragazzi! Eccomi, sono vivo.
Arriva con il fiatone Ashton.
-Ehi, bro'! Ti stavamo aspettando.
Esclama Louis.
-Harry, cosa stavi dicendo?
Mi chiede Luke.
-Ah, sì. Insomma ho trovato una ragazza che conosco che piangeva, e ho perso tempo. È un'amica di Zayn e la sua ragazza, l'ho dovuto fare.
-Wow, Harry Styles il donnaiolo che consola una ragazza. Amico, mi meraviglio di te!
Dice scioccato Liam.
-Io ancora non ci credo per cosa ho fatto. Ma, in compenso, mi ha detto che la Hurst ha una nuova preda.
Appena termino di parlare, guardo Luke. L'amico di cui ho parlato a Beth è lui. Non che si fosse innamorato o cazzate varie, ma aveva un debole per quella ragazza.
-Oh oh, guai a chiunque sia.
Dice Liam.
-Ehm, e sai chi è lo sventurato?
Continua Luke.
-No, so solo che è un suo amico.
-Basta trovare Alisya per capire chi è, no?
Dice Louis.
-Eccola, è lei. Riconoscerei quel culo anche lontano chilometri!
Esclama Luke.
-Giusto, è lei.
Dice Liam, dando ragione a Luke.
-Aspettate, ma quello è il mio compagno di stanza, Niall.
Urla Ashton, indicando il ragazzo biondo accanto alla Hurst.
-Ash, che tu sappia, ha come amici anche una ragazza bionda, occh-
Dico, credendo di aver capito.
-Ma certo, gli unici amici che ha siamo io e Beth. Bionda, occhi azzurri: è una bella ragazza, da farci un pensierino.
-Ma certo! Allora è lui.
-Scusate, c-come sarebbe questa ragazza?
Dice preoccupato Liam, guardando Louis che non è da meno.
-Ah, guarda, è uno schianto! Capelli biondi, curve al punto giusto e ha gli occhi... simili ai tuoi, Lou!
-Oh, cazzo.
Dicono Louis e Liam in contemporanea, sbiancando.
Non hanno mai visto una ragazza bionda con gli occhi azzurri? No, impossibile. Anche Roxy e Fannie sono bionde con gli occhi chiari, ma Liam e Louis le conoscono, e anche molto bene.
-Cazzo, ma quella è mia sorella!
Dice, alzandosi dal tavolo e uscendo dalla mensa, correndo, lasciando Liam ancora incredulo e me, Luke e Ashton totalmente sconvolti.
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Ed ecco il nuovo capitolo! Beh, dai, abbiamo scoperto che Harry non è poi così burbero e antipatico, anche lui ha un suo lato buono.
Per quanto riguarda Niall...
Un bel "Oh No, Niall!" ci vuole proprio, no?
Spero vi sia piaciuto questo capitolo. Commentate e votate in tanti.
Baci xx
-Marts.
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