I want your jacket!
Mini sequel di 'From a whole new perspective'
C'è qualcosa che Peter vuole morbosamente da Jerry.
E quello che vuole, Peter lo ottiene. Quasi sempre.
Questa one shot partecipa al Fluttober 2021. Prompt 27: "I'm cold." "Here, have my jacket."
Rieccomi sui Jeter, con una comparsina di Charlie e Ed ^^ l'adoro tanto quanta famigliola dark aww
Mini sequel di 'From a whole new perspective', c'è un min accenno a 'My favourite flower, my favourite flavor' ma on è così importante per capire il senso di questa shottina.
Stavolta ho rincarato la dose di bloodplay, diciamo pure che mi sa che è tornato il rating nero XD e il flurk, decisamente XD
I want your jacket!
"Non c'è niente di meglio di un bel viaggetto di famiglia!" esclama Jerry, parcheggiando il suo pick up.
"Viaggetto è una gitarella di massimo due ore, non farsi più seicento cazzo di chilometri in un solo cazzo di giorno!" ringhia Peter, scendendo dall'auto, grazie al fatto che, calcolando i tempi alla perfezione, Jerry è giunto a destinazione al tramonto.
"Per il San Francisco Premium Outlets ne vale la pena," sorride Jerry, raggiungendolo. "Dici sempre che non so fare shopping, ti dimostrerò il contrario."
"Dopo tutto quel tempo chiuso in macchina il mio culo è diventato quadrato, non so nemmeno se riesco a farcelo entrare in un paio di jeans!" borbotta l'illusionista.
Jerry senza fare tanti complimenti glielo tasta con entrambe le mani.
"Tranquillo, è sempre un gran bel culo!" lo tira a sé il suo Sire, baciandolo.
"Concordo, su entrambi." approva Charlie, senza farsi troppi problemi a dare una pacca sia al sedere di Peter, sia a quello di Jerry. "E aggiungo che a me invece il viaggio è piaciuto un sacco."
"Ma poi siamo a San Francisco, chi c'era mai stato a San Francisco prima!" commenta entusiasta Ed, prima di tirare Charlie a sé, in uno spasmo di gelosia, seppur lo sappia benissimo come funzionano le dinamiche di gruppo.
"Lo vedi come sono entusiasti loro? Sei sempre tu il guastafeste, Peter!" borbotta Jerry, mentre si incamminano verso l'Outlet.
"Lo credo che sono entusiasti, bello starsene sui sedili posteriori a pomiciare tutto il tempo, mentre io dovevo farti da navigatore!" brontola l'illusionista.
"Oh beh, è un problema che si risolve facilmente: al ritorno guido io, così tu e Jerry potete fare cose oscene sui sedili posteriori." si offre Charlie.
"Ragazzino, forse non ti è chiaro: non ti farò mai guidare il mio pick up!" ringhia Jerry.
"A volte mi chiedo se lui ami quella stupida scatola di latta con quattro ruote più di me!" bisbiglia Peter al suo Childe, facendolo ridere.
"Guarda che ti ho sentito!" sbotta Jerry, prima di rivolgersi a Ed. "Oh, tu sì che mi dài soddisfazioni, invece, sei tranquillo e obbediente, mica come gli altri due."
"Questo vuol dire che a me darai il permesso di guidare, Capo?" gli chiede pieno di aspettativa l'eterno teenager.
"Allora è un ammutinamento!" ringhia indispettito Jerry, prima che entrino nell'outlet e le loro strade si dividano.
-Ingressi aperti a tutti. Che invenzione meravigliosa i negozi!- sogghigna tra sé e sé Jerry, il suo umore già notevolmente migliorato.
Nell'ultima ora che il negozio mette a disposizione dei clienti, i quattro di danno alla pazza gioia con gli acquisti: Charlie e Ed trovano la collezione dedicata ai personaggi della DC e della Marvel e fanno incetta di T-shirt. felpe e calzini, Peter opta per un giubbino di Dior, pantaloni di pelle e una camicia nera un po' trasparente di Just Cavalli, Jerry ha fatto scorta di canotte e a momento sta provando un giubbino di pelle di Versace, corto in vita, coi polsini in morbido cotone felptato, nero con bottoni d'oro, preenti anche sulle tasche all'altezza del petto.
"Amore, quella giacca ti sta un incanto, devi assolutamente prenderla." lo sprona Peter, che sembra incapace di togliergli gli occhi di dosso.
Vuole quella giacca.
Non nel senso che ne vuole una così.
Lui vuole proprio quella che a tutti gli effetti sta per diventare un acquisto di Jerry.
"Signori, stiamo per chiudere, se gentilmente volete accomodarvi in cassa." si avvicina una delle commesse, una mora sui trent'anni, dai modi apparentemente affabili, ma che in realtà non vede l'ora di staccare il suo turno.
I quattro si danno una rapida occhiata intorno: fra i commessi e gli ultimi clienti che ancora devono lasciare il negozio contano suppergiù una ventina di persone.
Una cena più che soddisfacente.
"Ti ringrazio, Beverly," sorride ammiccante, Jerry, leggendo il nome sul suo badge. "Provvediamo subito."
"Sai potremmo anche pagare con carta di credito, ma prima preferiamo prelevare un po' di liquidi," aggiunge Peter, scambiandosi uno sguardo d'intesa con Jerry, entrambi che possono sentire già i canini premere dalle loro gengive per uscire in tutta la loro letale lunghezza.
Anche Charlie e Ed hanno uno sguardo non meno affamato del loro.
"Soldi liquidi, intendete? Nel senso che vi serve un bancomat per i contanti? Fuori ce n'è uno e..." replica la ragazza, un po' nervosamente, come se già percepisse che c'è qualcosa che orribilmente non va.
Le è ancora più chiaro quando emette un urlo, vedendo gli occhi di tutti e quattro i vampiri tingersi completamente di nero.
"Non sono i liquidi a cui mi riferivo, tesoro!" ringhia Peter, mentre Jerry ha già provveduto a bloccare tutte le porte dell'uscita.
Peter ha già azzannato il collo della giovane, condividendo la sua vittima con Jerry che affonda i canini dall'altro lato.
Charlie ha tra le braccia un'altra commessa, mentre Ed predilige il sangue di uno dei clienti di mezz'età.
E ben presto toccherà la stessa sorte a tutti gli altri sventurati lì presenti, non importa quanto bene riescano a nascondersi.
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"E ora che anche San Francisco avrà la sua bella dose di vampiri, che si fa?" domanda Peter, mentre ripongono i loro acquisti nel pick up, assieme a un paio di umani tramortiti.
Fare provviste è sempre coscienzioso.
"Una bella passeggiata per il Golden Gate, poi possiamo anche fare un salto all'Hard Rock Cafe che c'è qui... siamo anche turisti, dopo tutto." fa spallucce Jerry, prendendo il suo Childe a braccetto.
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Sono passati mesi, ma ancora Peter non si è tolto l'ossessione che ha per quella giacca, specie per il fatto che Jerry la indossa molto spesso.
Salvo qualche viaggio sporadico di qualche mese in giro per il mondo, anche per non accanirsi troppo con gli abitanti di quella città, la loro dimora fissa rimane Las Vegas.
Hanno provato ad andarsene per un po' ma poi a Peter il suo attico mancava troppo ed è proprio lì che lui e Jerry si trovano ora.
"Io voglio la tua giacca!" esclama Peter una notte, subito dopo aver fatto l'amore, sulla comoda poltrona in pelle, davanti alle fiamme crepitanti del caminetto.
"Oh, lo so bene, l'hai puntata da quando l'ho presa in quell'outlet." ridacchia Jerry, prima di guardarlo con aria di sfida. "Ma per averla dovrai passare sul mio cadavere e ...oops, sono già morto da più di quattrocento anni!"
"Ma tu dovresti darmela e basta." insiste Peter.
"E perché mai?"
"Non credere che abbia dimenticato quella volta che sei sparito senza dire nulla per andare a cacciare col tuo vecchio Childe..." ringhia geloso Peter al ricordo.
"Eh no, bello mio, il perdono non è retroattivo! Per quella storia abbiamo fatto già pace, con molto impegno da parte mia, quindi non pensare di usare questo inesistente senso di colpa con me!" lo redarguisce Jerry.
"Bastardo!" ringhia indispettito Peter, alzandosi dalla poltrona e andandosene dalla stanza, sbattendo la porta.
"Non è con gli insulti che avrai la mia giacca, semmai con le lusinghe!" gli urla dalla poltrona un divertito Jerry, sicurissimo che lui lo abbia sentito.
Infatti è così e l'illusionista comincia a far tesoro di quel suggerimento del suo Sire.
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"Jeerrryyyy!" canterella Peter, rientrando la notte seguente e non certo a mani vuote.
"Sembri di buon umore stasera," lo accoglie il suo Sire, andandogli incontro e rimanendo a bocca aperta.
Peter sta reggendo due vittime, ma non due vittime qualsiasi.
"Gemelli, un maschio e una femmina. Erano al mio spettacolo stasera, mi hanno aspettato dietro le quinte per un autografo e ... appena li ho visti ho capito che dovevo portarteli." spiega tronfio il suo Childe, facendo bella mostra delle due vittime, due venticinquenni dalla pelle color caffelatte, capelli lunghi, castani coi dread lei, capelli tinti arancioni lui, i lineamenti dei loro volti perfettamente somiglianti, come si richiede a ogni gemello omozigota.
"Sono... bellissimi." mormora Jerry, chiedendosi di che colore possano aver gli occhi, visto che al momento sono tramortiti.
"E sono tutti per te, amore. Dei servi gemelli non credo tu li abbia mai avuti, arricchiranno le tue file." gli sorride Peter, consegnandoglieli.
"Oh sì, lo faranno di sicuro." sogghigna Jerry.
"Ti ho lusingato? Ti ho reso felice? Dammi la tua giacca!" torna alla carica Peter.
"Oh no, non credo proprio che basti questo. Deve essere qualcosa di più mirato a me. Tipo... fammi provare l'orgasmo più coinvolgente della mia esistenza!" lo incita il suo Sire. "Ma non stasera, io avrò il mio bel daffare con loro due... se vuoi puoi rimanere a vedere." commenta, tornando in camera da letto col suo ricco doppio bottino.
"Ma che cazzo..." impreca Peter, che non si aspettava quell'esito. "Certo che voglio vedere!" lo segue.
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Peter attende qualche giorno prima di mettere in pratica quel consiglio, un po' perché vuole cogliere Jerry un po' di sorpresa, un po' perché vuole ragionarci su bene.
Così, quando meno se l'aspetta, Jerry si trova nudo con la schiena pressata contro il materasso, da un Peter che indossa solo una camicia nera trasparente, per la cronaca quella che ha preso all'outlet.
Il suo Childe gli sta a cavalcioni, con l 'aria di chi sa esattamente cosa fare, mentre lo cavalca selvaggiamente.
Affonda i canini nel collo del suo Sire, bevendo a lungo e compiacendo entrambi, così tanto che Jerry raggiunge l'orgasmo, riversandosi in Peter, che mantiene la sua posizione.
Dal comodino prende un sigaro e se lo mette in bocca , accendendolo, senza smettere di guardare un solo attimo il suo partner, che ancora deve riprendersi.
Tira giusto qualche boccata, prima di baciarlo, facendogli assaporare il fumo e poi rimettersi il sigaro in bocca.
Jerry lo guarda: i capelli scompigliati, le unghie laccate di nero, l'eye liner che gli adorna gli occhi, il sigaro in bocca che gli conferisce quasi un'aria da mafioso, la camicia che è di una trasparenza oscena.
Peter non potrebbe sembrargli più bello e potrebbe avere un altro orgasmo solo guardandolo, ma il suo Childe ha altre carte da giocarsi per intensificarlo.
Tira un'ultima boccata, prima di spegnere il sigaro, ma lo fa contro il petto di Jerry, precisamente sul capezzolo sinistro, causandogli un dolore fulmineo, ma lancinante, tanto da farlo sussultare con un urlo che gli muore in gola.
E siccome i vampiri sono anche un bel po' masochisti, Jerry in particolar modo, quel dolore gli causa un piacere non irrilevante.
Peter però non ha finito.
Dal cassetto dell'armadietto estrae un pugnale, uno di quelli usati nei loro giochi erotici pre-vampirizzazione di Peter, che col sadismo di allora, ormai centuplicato, si diverte a tagliuzzare il suo Sire in più punti: petto spalla, braccio, fianco, pancia, inguine.
Jerry geme in completa estasi, ancora di più quando lo vede leccare quella lama nel modo più lascivo possibile, tagliandosi la lingua di proposito, prima di baciarlo.
Prima che Jerry possa accorgersene, Peter si allontana da lui, prendendo dal comodino una bottiglia di Midori.
Jerry sussulta in anticipazione.
"Oh no...."
"Oh, si!" controbatte Peter, con un ghigno maniacale, prima di riversare il prezioso liquido su quei tagli ancora freschi.
Le ferite bruciano da impazzire, causando un orgasmo potentissimo a Jerry.
"Posso avere la tua giacca quindi, amore?" gli domanda Peter, che ha anteposto il piacere di Jerry al suo.
Tuttavia, il suo Sire sa essere un grandissimo bastardo.
"È stato fantastico, ma non ancora sufficiente..." decreta lui, con grande disappunto dell'altro, che il resto del Midori preferisce berselo per consolarsi.
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Jerry e Peter sono di ritorno da un caccia soddisfacente.
Jerry sta indossando proprio quella giacca.
Mancano pochi metri per raggiungere l'Hard Rock Cafe, quando una folata particolamente gelida sferza i loro volti.
- Ora provo a fare una cosa che è talmente patetica che forse funzionerà.- pianifica il bell'illusionista, che indossa il giubbino di Dior, decisamente leggero per quella stagione.
Peter si abbraccia, tremando e battendo i denti.
Jerry è subito pronto a prendersi cura del suo amato.
"Ho freddo..." rincara la dose Peter, con uno sguardo sofferente.
"Ecco, prendi la mia giacca." se la toglie Jerry, coprendogli le spalle.
Solo in quel momento la realizzazione lo coglie.
"Aspetta un attimo. Ma sei un vampiro ormai, i vampiri non possono avere freddo!"
"Non ci credo, cazzo, ci sei cascato per davvero, che fesso!" si fa beffe di lui Peter, prima di indossare quella giacca di pelle con malcelata fierezza.
"Ridammela, me l'hai sottratta con l'inganno!" protesta Jerry, con un basso ringhio.
"Procurami un orgasmo devastante e ne riparleremo, amore!"
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FINE
Se vi è piaciuta e vi va di dirmelo mi farete molto felice.
Il Flufftober con loro termina qui, anche se avrei tante altre idee per altre scene di non-vita quotidiana XD chissà, forse più avanti..
Domani il rating rimane molto rosso, ma stavolta per i miei adorati J/K nella ultima shot che li vede protagonisti.
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