Capitolo dieci-Semi alati
Quella sera passò più in fretta di quando mi aspettassi. Dopo che Kyle era andato via, la signora Kirk aveva cominciato a servire le portate e mi aveva assicurato che suo figlio faceva sempre così ad ogni Natale. Si era sorpresa che fosse rimasto più di dieci minuti, in realtà. Comunque, il resto della cena trascorse in tranquillità. Il cibo era squisito e la compagnia allietava enormemente il pasto. Scoprii alcune cose sulla famiglia della signora Kirk e lei mi parlò di suo marito. Da come lo descriveva sembrava un uomo eccezionale e una parte di me era sicura che lo fosse stato davvero.
Quando ormai il pasto era giunto al termine, mi accorsi dell'orario. Balbettai parole sconnesse guardando l'orologio. Le zie abc andavano a dormire alle nove e mezza ogni sera. In quel momento erano le dieci passate. Immaginai le mie povere zie dare di matto e la mamma che cercava di calmarle e faceva la guardia a Mr Dodie perché aveva paura di vederlo mangiare chissà che cosa.
Mi alzai di scatto e guardai sia Catherine sia la signora Kirk:-Sono costernata, ma si è fatto davvero tardi e le mie prozie hanno bisogno di me per andare a letto. Mi piacerebbe moltissimo restare, ma proprio non posso. Mi dispiace così tanto.-
La signora Kirk si alzò e mi venne incontro:-Non preoccuparti, cara. La tua compagnia stasera è stata molto piacevole. Questo è il Natale migliore che abbia passato dalla morte di mio marito. Non so davvero come ringraziarti.- mi guardò commossa e provai un senso di angoscia sapendo che me ne sarei andata.
-Grazie a lei, Grace. È stato un Natale magnifico anche per me.- mi abbracciò di slancio e mi augurò una buona notte. Poi cominciò a sparecchiare e si ritirò nella cucina. Avrei tanto voluto aiutarla e continuare a farle compagnia, ma ero terribilmente in ritardo e non volevo avere le zie sulla coscienza.
Vidi che accanto a me sul tavolo c'era ancora la matita con cui avevo disegnato. Adesso potevo osservarla meglio: prima di disegnare ero così tanto in trepidazione da non averci nemmeno fatto caso. La presi tra le mani. Il rivestimento era di colore blu scuro e la parte superiore era leggermente mangiucchiata. Era temperata alla perfezione e, a parte quel dislivello, era perfetta.
Catherine mi guardò e poco ci mancò che urlasse:-Quella è la matita di Kyle! Ce l'ha da quando papà è partito. Non l'utilizza quasi mai. Lui dice che se ne serve solo per le occasioni speciali. Dove l'hai presa?-
Occasioni speciali, mi ripetei. Sorrisi leggermente e la misi nella tasca del cappotto:-Me l'ha data lui per disegnare. Prometto che gliela riconsegnerò. Ma voglio essere io a farlo.-
Catherine alzò le mani in segno di resa e mi seguì fino all'ingresso. Infilai il cappotto, i guanti e la sciarpa rossa.
-Grazie, May. Non so come tu abbia fatto a farlo sbloccare, ma grazie.- mi scompigliò i capelli affettuosamente e ridacchiò.
-Buonanotte, Catherine.- sorvolai sulle parole che mi aveva detto. Se ci avessi pensato troppo, avrei finito per credere veramente di averlo aiutato.
Rientrai in casa e quasi inciampai nei miei passi per quanto stessi andando veloce. Entrai in salotto e trovai le mie prozie sedute sulle rispettive poltrone. Erano tutte e tre sveglie. Provai una fitta di rimorso immensa. Accorsi da loro e mi inginocchiai davanti zia Carolie.
Lei mi guardò e sorrise con la sua dentiera perfettamente bianca:-Non vado a dormire dopo le nove e mezza dal lontano 1985, quando zia Beth ebbe un'indigestione di caramelle al limone.-
Mi girai verso zia Beth e vidi che stava masticando allegramente una caramella. Forse era il segno che si sarebbe ripetuto l'episodio di tanti anni prima con una bella indigestione. Infine posai lo sguardo su zia Allie e vidi che Mr Dodie stava mangiando gli occhiali che si era tolta.
Presi per mano zia Carolie e feci sputare all'iguana gli occhiali di zia Allie.
-Andiamo a casa.- vidi la mamma sbucare dalla cucina e guardarmi, perciò le feci un cenno con la testa. Più tardi avrei dato delle spiegazioni.
Uscii con le mie prozie e le feci entrare in macchina. Nel tragitto, zia C cominciò a sferruzzare come se niente fosse, mentre zia A diceva "yuppie!" ad ogni buca nell'asfalto che non riuscivo ad evitare. Arrivammo prima di quanto avessi immaginato e parcheggiai nel solito posto. Le aiutai a scendere ed entrammo in casa.
La prima cosa di cui si preoccuparono tutte e tre fu di andare a controllare se era acceso il forno. Le zie non ricordavano se l'avevano spento oppure no. Aspettai pazientemente nella loro camera da letto. Era abbastanza grande per essere una semplice camera. Al centro c'erano tre letti singoli distanziati di poco l'uno dall'altro. Quello con le coperte blu era di zia Abbie, quello con le rosse di zia Beth e infine quello con le verdi di zia Carolie. Inoltre, c'era uno spazio dedicato a Mr Dodie fatto di cuscini ricamati da loro stesse.
Dopo qualche minuto, le vidi entrare in religioso silenzio. Indossavano già le loro camicie da notte risalenti al secolo precedente. Si misero sotto le coperte nello stesso momento. Le rimboccai ad ognuna di loro.
-Grazie di cuore, cara! Sei sempre stata la mia nipote preferita, ma non dirlo alle tue cugine che poi mi sento in colpa.- zia Abbie mi fece l'occhiolino e mi schioccò uno dei suoi baci rumorosi senza dentiera.
Poi passai a zia Beth:-Attenta ai malviventi, mi raccomando! I guai sono sempre in agguato e tu sei tanto una bella ragazza.- sorrisi affettuosamente e la rassicurai che sarebbe andato tutto bene.
In ultimo salutai zia Coralie:-Secondo me, è successo qualcosa che non ci hai detto. Chissà...magari un bel cavaliere. Però dovresti mettere su qualche chilo, sei troppo magra. Prendi una bella manciata di caramelle dall'ingresso che ti faranno rimettere presto in carne!- ridacchiai divertita sentendola.
-Buonanotte, zie. E ancora Buon Natale!- dissi prima di uscire dalla loro stanza.
-Buonanotte, cara!- dissero tutte e tre all'unisono. Richiusi la porta alle spalle e le lasciai riposare.
Uscii dalla casa delle abc qualche minuto dopo. Mi affrettai a raggiungere la macchina e a tornare a casa. Avevo proprio voglia di un bel bagno caldo. Entrai e chiusi lo sportello velocemente. Sospirai di sollievo e misi le mani nelle tasche del cappotto per riscaldarle un po'. Tastai con la mano due oggetti: una delle due era la matita di Kyle, mentre l'altra era il mio telefono. Estrassi la prima e la guardai sorridendo. Era davvero una gran bella matita. Sembrava diversa dalle altre, ma ovviamente era solo una mia impressione. Proprio nell'istante in cui la stavo rimettendo a posto, sentii il mio telefono vibrare. Lo presi dalla tasca e lo sbloccai. Sul display comparve un messaggio. Era di Catherine. Lo aprii e sorrisi leggendolo: "Kyle si è accorto che hai preso la sua matita. L'ho rassicurato dicendogli che l'avresti portata indietro al più presto". Scrissi rapidamente il messaggio di risposta: "Non preoccuparti. È una promessa, la mia".
Riposi nuovamente il telefono in tasca e misi in moto. Anche questo Natale era giunto al termine.
Semi alati (di qualsiasi tipo) sono un particolare tipo di semi. Nel linguaggio dei fiori indica i messaggeri.
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