•-- Chapter 15 --•

Saejin, in ansia, stava facendo avanti e indietro da un estremo all'altro dell'entrata. Suo padre, Hyun Su, era rimasto per l'ennesima nottata fuori di casa ed era preoccupata che fosse accaduto qualcosa.

Lo conosceva bene ed era sicura che avesse bevuto tanto, fino a ritrovarsi ubriaco. Era nervosa per ciò che avrebbe potuto fare dopo.

Inspirò profondamente e chiuse per un secondo gli occhi.

In casa era rimasta da sola. Aveva convinto entrambi i fratelli ad uscire per cercare qualche lavoretto da svolgere e Saejin era leggermente sollevata dal fatto che magari non avrebbero visto tornare loro padre in condizioni alquanto spiacevoli.

Incrociò le braccia al petto e abbassò le spalle non appena vide un uomo arrancare verso la loro dimora.

Riconobbe subito Hyun Su, traballante e confuso dai postumi della sbornia.

Lo raggiunse di corsa e gli poggiò una mano sulla spalla. Lo prese sotto braccio e, gentilmente, lo accompagnò fino al porticato della casa.

Lo fece sedere su uno scalino di legno e poi si allontanò da lui.

‹‹Dove sei stato tutta la notte?›› sussurrò lei.

Il padre la liquidò con un semplice gesto della mano.

‹‹Non ti interessa dove sono stato. Adesso portami un bicchiere d'acqua›› le rispose a tono lui.

La figlia alzò gli occhi al cielo e strinse forte i pugni, ma non si mosse di un millimetro da dove stava. Odiava quando lui le dava ordini.

Era ormai cresciuta e lo conosceva fin troppo bene. Lui la odiava e lei lo stesso. Si pentì di essersi preoccupata per lui durante tutta la mattinata. Non l'aveva aspettato fino a quel momento solo per farsi comandare a bacchetta da un alcolista misogino.

Hyun Su le lanciò un'occhiata, leggermente infastidito dalla reazione di Saejin.

‹‹Hai sentito? Portami dell'acqua››

‹‹Ti ho aspettato dall'alba. Sai quanto mi sono preoccupata? Ho anche mandato via Kyu Bok e Dae Hyun per far sì che non ti vedessero in questo stato, ora dimmi dove ti eri cacciato tutta questa notte›› gli disse lei ormai spazientita da quell'atteggiamento da superiore che lui aveva sempre nei suoi confronti.

‹‹Insolente! Chi ti ha insegnato a rispondere in questo modo a tuo padre!›› urlò lui, alzandosi dallo scalino. Fece fatica a tirarsi su e dovette aggrapparsi alla ringhiera di legno per non cadere.

‹‹Abbiamo poco denaro per sfamarci e tu lo sprechi tutto per andare a giocare e bere! Devi darti una controllata!››

‹‹Non ti permettere più di rispondermi in questa maniera! Chi ti credi di essere? Tua madre non ti ha insegnato l'educazione, adesso però rimedio io›› disse lui.

Si avvicinò velocemente a lei, alzò un braccio e in un attimo Saejin non capì più nulla.

Dai suoi occhi iniziarono a scorrere calde lacrime mentre il padre osservava ghignate il segno rosso lasciato dal suo schiaffo.

Lei si portò lentamente la mano alla guancia e abbassò la testa. Una lacrima cadde a terra, lasciando il segno circolare sul terreno del cortile.

Senza dire nulla, Saejin si alzò di poco il vestito e corse in strada.

In lontananza, mentre tornava dal mercato, scorse il fratello minore che andava per la sua direzione.

Il cuore prese a batterle forte nel petto, non voleva farsi vedere da lui in quello stato. Il fratellino Dae Hyun era sempre stato al suo fianco, era allegro e gentile, proprio come gli aveva insegnato sua mamma. Aveva una personalità genuina e non poteva farsi vedere mentre piangeva con un livido che si stava colorendo sulla guancia.

Cercò di coprirsi il volto, prima con una mano, poi con la manica della veste, correndo per le strade del villaggio, in cerca di un luogo tranquillo in cui rifugiarsi.

Sorpassò la casa della sua migliore amica, Yoo Jeung, fino ad arrivare davanti alla riva di un laghetto.

Lì era tutto silenzioso, non c'era nessuno che le potesse urlare contro o che la potesse trattare male.

Saejin si sentì libera di sfogarsi quanto voleva, lontana dagli occhi indiscreti delle persone.

Si abbassò, portando la testa sopra alle ginocchia e racchiudendo le gambe fra le braccia.

Dalla morte della madre, la sua vita era cambiata drasticamente. Lei era sempre stata amorevole con i figli e gli aveva donato una certa sensibilità per quanto riguardava i rapporti sociali. Saejin e Dae Hyun le erano stati così tanto affezionati che ancora vivevano bloccati a quando lei c'era ancora. Al contrario, invece, Kyu Bok, stava iniziando a prendere la strada del padre. Alla notizia della morte, non aveva reagito bene. Aveva iniziato a pensare a quanto sua madre fosse stata debole, a quanto non si fosse resa conto del dolore che gli stava recando, fino a diventare apatico e insofferente.

Ovviamente Saejin ci stava male. La sua famiglia si era spaccata a metà e ancora faceva fatica a rendersene conto.

Anche il padre non faceva altro che rovinarsi da solo, evitando di portarsi sulle spalle il peso dei figli. Preferiva rischiare di perdere ogni suo avere che trovarsi un altro lavoro.

La trattava ogni volta male e lei non faceva altro che struggersi interiormente a causa sua.

Era stufa di tutta la situazione che stava vivendo.

Ad un certo punto, però, venne distratta da una voce soave vicino a lei.

Era dolce ed intonata, un canto che la fece tranquillizzare in pochi secondi.

Si voltò, non vedendo nessuno.

Saejin si alzò e subito, davanti alla riva, scorse un uomo seduto su una roccia che si divertiva a lanciare i sassolini sulla superficie cristallina del lago.

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