•-- Chapter 13 --•

Gong si era appena seduto davanti al leggio in cui di solito studiava, quando la sua attenzione fu catturata completamente da qualcuno che bussava alla porta della sua stanza.

‹‹Vostra maestà, qui c'è una dama di corte proveniente dal padiglione del re›› annunciò una guardia che si trovava di turno proprio oltre il muro.

‹‹Fatela entrare›› esordì il principe.

Non appena le porte si aprirono, la donna fece due passi avanti e si inchinò in segno di rispetto.

‹‹Sua Altezza, il re vorrebbe vedervi›› disse lei a voce bassa.

Confuso, il principe si alzò dal suo posto e iniziò a girare per la camera. Corrucciò le sopracciglia e unì le mani dietro alla schiena.

‹‹Come mai il re chiederebbe di vedermi?››

‹‹Non sono a conoscenza della ragione, non mi è permesso sapere certe cose. Ho solo sentito dire che si tratta di qualcosa di importante›› rispose lei, mantenendo la testa bassa.

La mente di Gong iniziò a pensare a cosa aveva fatto per essere chiamato al cospetto del padre reale. Che magari volesse omaggiarlo per qualcosa che aveva fatto?

Impossibile. Non aveva fatto niente di importante. Non gli era stato incaricato alcun compito o caso da seguire per la corte, non era partito per nessuna spedizione, quindi se lo voleva vedere, molto probabilmente era per rimproverarlo.

‹‹Puoi andare›› la congedò il principe.

Si portò il pollice davanti alle labbra e cominciò a mordicchiarsi l'unghia in ansia.

Fece due passi verso la porta, ormai richiusa dalla dama che era uscita e chiuse gli occhi, cercando di ricordare che cosa avrebbe potuto aver fatto.

Velocemente, si avvicinò al leggio, il quale era affiancato da un mobiletto di legno pieno di cassetti. Ne aprì uno in basso e da lì tirò fuori un fazzoletto di tessuto con un ricamo floreale sopra.

Fece un respiro profondo e lo aprì.

Sopra alla stoffa si trovava una spada dal manico dorato e dalla lama spezzata a metà.

L'estremità dell'oggetto era sporco di terra ed il metallo era leggermente arrugginito e consumato.

Gong fece un sospiro.

Magari qualcuno aveva messo in giro la notizia che quell'intera notte in cui era rimasto fuori dal Palazzo, aveva alzato troppo il gomito con l'alcool e che aveva combattuto un albero pensando fosse un malvivente.

In più, era stato ospitato, mentre era incosciente, da una semplice contadina.

Si sbattè una mano sulla fronte.

Le gambe iniziarono a tremargli quando si avvicinò alla porta per uscire.

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‹‹La regina Shin mi ha fatto molto riflettere. Oramai il principe Gong è diventato un adulto e, come tale, ho deciso che a breve si sposerà›› affermò il padre reale, poggiando una pergamena sul tavolo di fronte a lui.

Nella sala del consiglio calò un silenzio.

I ministri, tutti disposti in file composte nelle due ali della sala, non sapevano che dire.

D'altro canto, la regina Shin, inginocchiata di fronte al re, sorrideva soddisfatta. Era stata lei ad avanzare tale proposta al coniuge. Si era approfittata del fatto che la guerra civile ai confini del regno di Joseon fosse appena terminata, usando la scusa che fosse necessario stringere alleanze con più famiglie influenti.

Dopo averci pensato per molto tempo, il re Sejeong era arrivato alla conclusione che in effetti non aveva tutti i torti in quanto il suo compito primario era quello di dare felicità e pace al popolo.

Il principe Gong, nel panico più totale, abbassò la testa e si inginocchiò a terra.

‹‹Vi prego, padre, sono il più giovane fra i principi, lasciatemi ancora qualche anno da celibe, poi potrete unirmi in matrimonio a chi vorrete›› lo supplicò.

Il re sembrò leggermente infastidito dalla risposta del figlio. Prima di annunciare la notizia si era immaginato una reazione ben differente da parte sua, che magari fosse stato contento di poter tenere alto l'onore della famiglia reale sposando una nobile fanciulla.

‹‹Gong, sei il più giovane, ma anche quello che la famiglia di cui farai parte ha scelto per la loro figlia. Dovresti essere onorato di essere stato scelto, non credi?››

Il principe abbassò ancora una volta la testa. Arrossì leggermente. Lo lusingava che qualcuno avesse pensato a lui, eppure non si sentiva pronto a fare un passo del genere. Soprattutto non si aspettava di essere unito in matrimonio ad una completa sconosciuta. Non aveva idea di quale famiglia suo padre stesse parlando, tanto meno della ragazza che avrebbe sposato.

Sperava che esteriormente fosse bella e magari anche simpatica.

In una donna prediligeva il carattere più dell'aspetto e l'idea di unirsi ad una sconosciuta non lo eccitava tanto.

Come suo fratello Jeung, avrebbe voluto scegliere la sua dama in modo autonomo, avrebbe voluto un matrimonio fondato sull'amore.

Gong era aveva già perso la testa per la principessa Jeongyeong, figlia della prima moglie del re, la regina. Anche se dopo i vari tentativi di conquistarla non c'era riuscito, non si era mai dato per vinto.

Si sentì improvvisamente crollare il mondo sotto ai piedi. Era sicuro che la sua indipendenza sarebbe finita non appena si fosse messo in abito da cerimonia.

Sbuffò sommessamente.

‹‹Padre, posso sapere con chi mi sposerò? ››

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