•-- Chapter 12 --•
‹‹Non vi sembra irrispettoso osservare una signorina di nascosto?››
Yeong si leccò il labbro inferiore mentre Jeung non riusciva ad elaborare nemmeno una scusa con la quale controbattere.
La mora incrociò le braccia al petto infastidita dal comportamento dei principi. Non che si fosse così sentita a disagio a percepire le occhiate dei due, anzi, quasi era lusingata dal fatto che dei bei ragazzi, di una certa importanza sociale addirittura, la trovassero attraente, solamente, aveva una reputazione da mantenere e non voleva che poi si spargesse in giro la voce che fosse una donna facile. Non immaginava nemmeno quale vergogna avrebbe significato per la sua famiglia.
Sbuffò sonoramente e aggrottò le sopracciglia in attesa che uno di loro dicesse qualcosa.
‹‹Allora? Non vi pare il caso di porgere delle scuse almeno?›› prese parte l'ancella.
‹‹Come ti permetti a parlare così a due signori? Chi ti ha dato il permesso?›› intervenne Jeung.
‹‹Io glie l'ho dato – disse la signorina, alzando la testa per farsi valere – in più, non incolpate lei per una simile sciocchezza, siete voi due nel torto ora...››
Yeong fece un respiro profondo. Le sue mani avevano iniziato a sudare a freddo per il nervosismo. Era troppo orgoglioso per ammettere la verità. L'aveva osservata per parecchio e l'aveva trovata affascinante, ma non l'avrebbe mai detto.
Si sfregò i palmi sopra alla veste e cercò nella sua mente una qualche frase che potesse toglierli da quell'impiccio.
‹‹Signorina, con tutto il rispetto che abbiamo per voi, non è vero che vi stavamo osservando di nascosto›› tentò.
‹‹Avete ragione, errore mio. – ribatté la giovane mora, alzando le mani - Non era di nascosto, molto probabilmente altra gente alla locanda l'avrà notato...››
‹‹Sapete che non è corretto incolpare le persone di aver fatto qualcosa senza una prova? Non sapete nemmeno con chi avete a che fare. Vi consiglio di chiedere scusa e andarvene prima che perda la pazienza››
La signorina sgranò gli occhi. Non le era mai successo di capitare in una situazione del genere e trovò quell'uomo parecchio orgoglioso per i suoi gusti.
Fece un passo avanti provando a fronteggiarlo e lo guardò dritto negli occhi scuri.
‹‹Non vi sto accusando senza una ragione. Chaeyoung, la mia ancella, vi ha visto chiaramente. State quindi dicendo che sia io che lei stiamo mentendo? – fece un sorrisetto prima di continuare – ora siete voi ad avanzare accuse senza una prova...››
‹‹Signori, vi ho visti chiaramente. Avete anche una pergamena su cui voi – Chaeyoung si rivolse a Jeung – stavate scrivendo qualcosa››
Il principe chiamato in causa deglutì rumorosamente. Apparentemente mantenne la calma anche se aveva il cuore in gola. L'aveva scoperto.
‹‹Purtroppo non posso mostrarvi cosa c'è scritto. Si tratta di un documento che non si può diffondere in giro. Non deve interessarvi›› la liquidò.
Entrambe le donne assottigliarono gli occhi e si accigliarono a quella risposta. Non ci avevano creduto minimamente. Avevano la certezza al novantanove percento che in realtà fosse qualcosa scritto per la signorina. Nessuna però osò commentare.
Se non fosse stato quello che pensavano e lui stava dicendo la verità, allora si sarebbero messe nei guai, Chaeyoung in primis.
Suo padre non l'avrebbe assolutamente perdonata.
‹‹Rimane comunque il fatto che pretendo delle scuse da parte vostra››
‹‹Posso sapere a chi devo porle?›› domandò Yeong ormai esasperato.
‹‹Kim Hwayoung. Oh, e già che ci siete, anche a Chaeyoung›› disse lei, indicando la sua serva che si era fatta leggermente da parte per far avvicinare la padrona ai principi.
‹‹Ah! Siete la figlia del Primo Ministro Kim. Di voi si dicono così tante cose buone. Che ne dite di eliminare ogni dissapore, vi sedete con noi e vi versiamo una tazza di tè? Ho sentito che siete una donna dalle maniere eleganti›› propose sempre il maggiore.
A Jeung l'idea non fece proprio impazzire, ma preferiva di gran lunga evitare qualsiasi altro battibecco che avrebbe portato a conclusioni ignote.
Si sedettero tutto attorno al tavolo dei due ragazzi.
Hwayoung riportò le braccia al petto, incrociandole. In mente stava piano paino elaborando un metodo per fargliela pagare.
‹‹Come lo prendete?›› domandò Yeong.
Le due ragazze si guardarono e senza dirsi nulla, già erano d'accordo su cosa prendere.
‹‹Tè rosso››
Dopo aver ordinato alla locandiera che ogni tanto passava fra i tavoli del locale, la bevanda arrivò bollente in una teiera di coccio brillante.
Jeung si alzò, andando a fianco a Hwayoung che teneva stretta fra le mani una tazza. Con disinvoltura, lui le versò il tè, stando attento a non far aprire il contenitore.
La giovane sorrise, poi, accertandosi che il principe rimanesse vicino a lei per servire anche il fratello, con un leggerissimo movimento del polso, gli versò addosso tutto il contenuto della tazza.
Jeung fece un balzo all'indietro non appena si accorse di ciò che era appena accaduto.
Gran parte della parte inferiore della sua veste era completamente zuppa.
Un rumoroso gemito di dolore lasciò le labbra del principe che fece girare anche delle persone di altri tavoli.
Chaeyoung si coprì la bocca nel tentativo di nascondere il fatto che stesse ridendo, inutilmente.
‹‹Oh! Sono mortificata! Non era mia intenzione›› disse lei, provando a rimanere seria e non farsi prendere dalle risate.
Yeong, che aveva assistito alla scena, esattamente come Chaeyoung, si lasciò sfuggire un sorriso divertito. In pochissimo, tutti e tre scoppiarono a ridere mentre Jeung non si sentiva più le gambe a causa del calore della bevanda.
‹‹Presto! Portatemi dell'acqua!›› urlò.
Di corsa, un cameriere e la locandiera accorsero con un secchio pieno di acqua ghiacciata.
Glie lo lanciarono addosso, bagnandolo del tutto.
Aveva i capelli appiccicati al viso che gli coprivano gli occhi. Se li scostò leggermente per permettergli di vedere.
La scena che gli si presentò davanti fu suo fratello e le due donne che non riuscivano a contenersi dalle risate. Yeong era quasi steso sul tavolo, mentre Hwayoung provava a sventolarsi ed asciugarsi le lacrime agli occhi.
Il dolore non gli era affatto passato, si era solo momentaneamente alleviato a contrasto delle due temperature.
Sbuffò.
Tirò fuori dalla manica il foglio dove era custodito il disegno della giovane, ormai fradicio e distrutto.
Fece cenno al fratello maggiore di raggiungerlo, ma non lo ascoltò fino a che non si calmò del tutto.
Jeung si sentiva sprofondare di vergogna. Avrebbe tanto voluto trovare un buco e nascondercisi dentro invece di affrontare la situazione.
Zuppo dalla testa ai piedi e con lo sguardo rivolto verso i suoi piedi, si diresse verso l'uscita mentre Yeong lo seguiva ridacchiando alle sue spalle.
‹‹Prima che ve ne andiate, posso sapere i vostri nomi?›› chiese Hwayoung, scossa ancora da qualche risata.
‹‹Mi presento allora, Yi Yeong. È stato un piacere fare la vostra conoscenza›› disse lui, facendole un occhiolino.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top