•-- Chapter 11 --•

Il principe Yeong camminava tranquillo per le strade del mercato con il suo nuovo acquisto riposto attentamente nella veste.
Con un sorriso smagliante stampato sul volto, non faceva altro che passare di bancarella in bancarella, negozio in negozio per riuscire a trovare un regalo perfetto da fare a sua madre. Da lì a poco avrebbe festeggiato un anno in più, per questo il figlio si era prefissato di farle un dono che l'avrebbe lasciata a bocca aperta, qualcosa che sapeva perfettamente sarebbe piaciuto alla donna.

A parte le spighe di orzo che aveva acquistato da quella ragazzina, non era ancora riuscito a trovare affatto ciò che stava cercando. Nonostante l'ampia scelta che permettevano i vari venditori, fra tanti oggettini pregiati provenienti dalla Cina o i cuscini di seta, niente l'aveva convinto al cento per cento.

Si ritrovò di fronte ad una bottega. Per l'ennesima volta decise di entrare anche là, non volendo escludere assolutamente alcun luogo dalla sua ricerca.

Non appena mise piede all'interno, guardandosi intorno capì che si trattava di un'oreficeria.

Sopra all'imponete bancone di legno lavorato, erano presenti dei cofanetti rivestiti di stoffa rossa in cui erano riposti dei bellissimi gioielli.

Il venditore, che all'inizio era stato tutto preso nell'intento di pulire un fermaglio di pietre brillanti, poggiò il panno e squadrò da capo a piedi il giovane ragazzo. Aveva il volto pulito, dalla pelle candida, le sue mani non presentavano imperfezioni e il suo abito era colorato da una tinta verde chiara.

In fretta, l'anziano signore si inchinò e si avvicinò al principe.

‹‹Signore, che cosa posso fare per voi?›› domandò.

Yeong, sorridendo, lo fece alzare e poi cominciò.

‹‹Vorrei fare un regalo a mia madre. Lei è la donna più importante della mia vita e ci terrei a fare qualcosa di speciale, magari una collana dalle pietre pregiate...››

Il vecchio venditore annuì, tornando dietro al bancone dove stava pulendo il fermaglio.

Si abbassò lentamente e tirò fuori da uno sportello una scatola di legno decorato di tante fantasie floreali. Non appena l'aprì, il principe rimase a bocca aperta.

Vi si trovava una collana d'oro finemente lavorato con 5 ciondoli a forma di fiore. In ognuno di essi era incastonata un piccolo rubino luccicante.

Yeong avvicinò la mano all'oggetto con tanta voglia di toccarlo, ma si trattenne.

‹‹Avete buon occhio signore, è davvero bello...›› disse lui.

‹‹È un gioiello prezioso, i rubini provengono dalla lontana Europa e la lavorazione è stata compiuta da uno degli orefici più qualificati nella capitale. Siete arrivato in tempo, è l'ultimo che ho››

Con il desiderio negli occhi, il principe annuì e tirò fuori da una delle maniche della veste un sacchetto di monete.

‹‹Vostra madre è fortunata ad avere un figlio come voi››

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‹‹Quindi fra una settimana è il compleanno della regina Hae... - Jeung sospirò e abbassò la testa – non le ho preso ancora nulla››

Yeong lo guadò portasi le mani sulla fronte dalla disperazione e poi ridacchiò.

‹‹C'è ancora tempo, non ti preoccupare. Io le ho preso questo›› disse, mostrando la scatola al fratello che rimase stupito.

Quando vide quel bell'ornamento, gli cadde il carboncino dalla mano. Sconvolto, cominciò a tastarsi nervosamente la parte inferiore dell'abito.

‹‹Volevo farglielo io un gioiello, cavolo!››

Il più grande si sporse per abbassarsi verso il pavimento.

‹‹Degli orecchini? Non è male come idea›› propose Yeong, poggiando l'oggetto sopra al foglio su cui precedentemente l'altro stava disegnando.

‹‹Sei un genio! Caspita, quando devo fare un altro regalo, verrò a chiedere un consiglio a te››

Jeung prese il suo bicchiere e finì il poco tè che ci era rimasto.

Quel pomeriggio si erano incontrati per caso. Dopo che il più grande era uscito dalla bottega dell'orafo, era entrato in una locanda per riposarsi un po' e bere qualcosa, ma ad un tavolo più avanti aveva visto il fratello preso in una dei suoi tanti disegni.

L'aveva beccato a tracciare i lineamenti di una giovane nobile seduta poco distante da loro in compagnia di quella che doveva essere la sua ancella.

All'inizio si era chiesto perché una signorina si trovasse in un luogo tanto informale, non le si addiceva affatto quella locanda. Solo dopo aveva spostato l'attenzione sul fratello.

A Palazzo girava voce che la concubina reale Shin volesse che uno dei suoi figli si sposasse e che molto probabilmente già avesse trovato la moglie perfetta.

Essendo il più grande fra i due figli della consorte, di sicuro quello a dover convogliare a nozze per primo era Jeung.

‹‹Non dirmi che stai cercando una donna prima che tua madre riveli quella che ha scelto per te...›› disse Yeong, alternando occhiate al disegno e alla ragazza.

Jeung arrossì, versandosi più tè.

‹‹Forse...››

Il maggiore alzò un sopracciglio in attesa della verità. Conosceva bene il fratello e sapeva perfettamente che non era in grado di mentire tanto a lungo, o almeno nascondergli le cose.

‹‹Si, va bene? Non voglio sposare una donna che non conosco e che forse non mi piacerà...››

Il viso del più grande si rilassò e sorrise per l'ennesima volta.
Lo capiva perfettamente, nemmeno lui desiderava giacere con una persona totalmente sconosciuta, però non aveva da preoccuparsi di un problema simile.

Sua madre, la concubina Hae, era molto più aperta al volere del proprio figlio e avrebbe aspettato fino a che lui non avesse voluto sposarsi.

‹‹Perché invece di spiare le ragazze non provi ad assumere una sensale che possa trovare la perfetta combinazione? Ho sentito che ce ne sono di molto brave ad Hanyang››

Jeung si grattò la nuca ed emise un mugolio, non era del tutto convinto.

‹‹Anche se ancora è solo una voce, preferirei non mettere in mezzo a questa storia dell'altra gente. In più, se mia madre lo scoprisse... - si bloccò, rabbrividendo – no, faccio da solo›› concluse.

Yeong annuì apprensivo.

I due rimasero alla locanda a chiacchierare per un po' di tempo, fino a che il principe più piccolo non fu soddisfatto di come il disegno gli era venuto. I tratti sul foglio erano delicati ma ben marcati per delineare bene il volto della giovane donna.

Non aveva utilizzato colori, non se li era portati dietro. Aveva preferito mettersi in tasca solo un carboncino nero per le ombreggiature.

Sorrise felice, alzando il foglio e comparandolo alla realtà.

Yeong gli poggiò una mano sulla spalla, poi osservò la ragazza.

I suoi capelli erano raccolti in una lunga treccia, tenuta legata da un nastro rosa con dei fiori ricamati sopra.
Il suo abito era lungo e di un colore rosa chiaro, proprio come il nastro, e con una giacca bianca sopra.

In quel momento si ritrovò a pensare a quanto i suoi occhi fossero carini quando rideva. Anche le sue labbra tinte di rosso. Il suo sorriso era un qualcosa di genuino, che lo lasciò senza parole.

Dovette riprendersi quando vide l'ancella di lei che lo indicava.

Velocemente, girò lo sguardo e lo abbassò sul disegno.

‹‹Chiudilo...›› disse, rivolgendosi al fratello.

‹‹Eh?››

Jeung, dapprima confuso, lanciò uno sguardo nervoso al maggiore, poi però obbedì e piegò il foglio, nascondendolo in una manica della veste.

‹‹Non vi sembra irrispettoso osservare una signora di nascosto?››

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