Guardai con sguardo malinconico quel vado azzurro, ricamato con al suo interno quel fiore rosa candido, dai petali delicati e fini, come te.

Lo posizionai quasi in modo perfetto sul tuo banco, vuoto.

Ci mancavano pochi minuti all'inizio delle lezioni, e ci sarebbe stato da allora un assente, tu.

A pensare queste cose mi sentivo male. Opprimevo ancora quella tristezza nel mio cuore, per dimostrare di essere forte, ma non lo ero.

Tu volevi essere come All Might, come me.

Io mi chiedo ancora il perché.

Ero da solo, solo, senza te, forse.

Eppure sentivo il tuo sguardo su di me, pungente. Il tuo sorriso, dedicato solo ed esclusivamente a me.

Volevo abbracciarti, ma non potevo.

Quei minuti trascorsi a capire il perché della mia tristezza, della tua mancanza, passarono in fretta.

La porta si aprì, mostrando i miei "quasi amici" entrare nella classe. Ed io con passo lento, ma deciso, mi misi seduto al banco affianco al tuo.

Sapevo che niente sarebbe stata più la stessa cosa senza te fra i piedi.