Parte 14


Aveva finalmente scoperto la verità, il suo ragazzo non gli aveva mentito, non aveva fatto nulla di sbagliato. Era stato lui stesso, incitato dalla circostanza, a costruire quell'enorme castello di ipotesi. Il ragazzo si era sempre comportato perfettamente con lui, dolce, gentile, premuroso, amorevole. E lui in cambio aveva dubitato alla prima occasione. Quel giorno sarebbe dovuto tornare a lavoro, il negozio era rimasto chiuso per troppo tempo, e in più sapeva che restare a casa a rimuginare sulla questione non lo avrebbe aiutato a trovare il modo migliore per parlare con Mingyu.

Mingyu, erano ormai svariati giorni che non parlava con lui. Aveva continuato a mandargli messaggi e chiamate che rimasero senza risposta. Si era persino presentato fuori la porta di casa sua, ma non ebbe il coraggio di aprire e affrontarlo. In un primo momento era arrabbiato, convinto che l'altro l'avesse tradito, successivamente aveva avuto paura poiché sapeva di dovergli delle spiegazioni e non aveva la minima idea di come farlo. Wonwoo non era mai stato bravo con le parole per questo si era sempre affidato ai fiori e ai loro significati, ma quella volta nemmeno loro avrebbero potuto aiutarlo. Era certo che al mondo non esistesse un fiore il cui significato fosse "Scusa pensavo mi avessi tradito e stessi per diventare padre, ma in realtà quella è tua sorella e io sono un idiota perché invece di parlarne subito con te mi sono sigillato in casa quasi ci fosse un apocalisse zombie".

Ogni passo compiuto sulle strada verso il negozio portava con sé un silenzioso sospiro e un pezzo della sanità mentale del ragazzo. Aveva passato tutto il giorno precedente, notte compresa, a fissare il soffitto cercando un modo per riuscire a farsi perdonare dal moro, ma l'unica soluzione che aveva trovato era quella di parlare in modo sincero e chiedere scusa. Sperando che in quel momento le parole, in qualche modo, si sarebbero messe insieme per magia creando una frase di senso compiuto.

Senza nemmeno accorgersene si ritrovò davanti al proprio negozio. Si guardò alle spalle lanciando uno sguardo alla caffetteria, riuscendo ad intravedere dalle vetrine Hoshi e Dino che parlavano fra loro sorridendosi. Non poté far a meno di sorridere vedendo come quei due andassero così d'accordo dopo tutto il trambusto iniziale. Ma quel sorriso scomparve una volta riportata l'attenzione sulla serranda del negozio nell'aprirla. Non aveva visto il moro nella caffetteria, era però sicuro che quel giorno avrebbe lavorato, Hoshi lo aveva confermato, ed era convinto che nel rivedere il negozio aperto sarebbe passato prima da lì.

L'unica cosa che gli era rimasta da fare era quella di prepararsi psicologicamente ad affrontare, quello che sperava di poter ritenere ancora, il proprio ragazzo.

Entrato nel locale accese subito le ventole per far circolare l'aria e diede una veloce pulizia al bancone. Nel farlo un'idea gli passò per la testa e pensò che a tentare non avrebbe perso nulla.

Velocemente si mosse da una parte all'altra, raggiunse un vaso contenente dei fiori e quasi si maledì per averlo messo in una posizione così scomoda, raccolse un nastro e lo avvolse elegantemente intorno al suo stelo e posizionò un piccolo diamante proprio al centro del fiore, poi ci spruzzò sopra la protezione rendendo i suoi petali così particolari e dal colore sfumato ancora più brillanti, a lavoro finito lo posizionò sotto il bancone e aspettò.

La mattinata procedette tutto sommato tranquilla, e a parte qualche cliente fisso ebbe molto tempo da passare fissando l'orologio procedendo con un conto alla rovescia.

Più il tempo passava più nella mente del castano si susseguivano domande senza risposta. E se non passasse? E se si fosse stancato del mio comportamento? E se...lo avessi perso?

<<Wonwoo>> la voce arrivò calda e dolce alle sue spalle.

Il fioraio si prese qualche secondo per godersi l'effetto benefico che quella voce dava al suo corpo prima di voltarsi.

<<Finalmente sei tornato>> disse ancora, avvolgendolo in un abbraccio, facendo aderire la schiena del maggiore al suo petto, portando poi il viso nell'incavo del suo collo.

<<Mi dispiace>> parlò finalmente Wonwoo, la voce rotta e calde lacrime che rigavano il suo viso <<È tutta colpa mia, io non ti merito>>

<<Perché?>> chiese soltanto il moro, mantenendo quella posizione.

<<Perché io...io...non faccio altro che compiere un errore dopo l'altro. Con me la tua vita potrebbe non essere così tranquilla e felice come meriti. Perché io non sono bravo ad affrontare le situazioni complicate, e se queste mi si presentano davanti io non posso far altro che scappare. Non importa quanto io possa amarti, potrei finire per rovinare la tua luce e il tuo sorriso>> disse, lasciando che le parole venissero fuori sole senza pensare troppo, e per la prima volta in vita sua si rese conto di essere riuscito ad esprimere ogni suo pensiero e sentimento senza limiti. L'altro rimase in silenzio, e Wonwoo credette che le sue parole avrebbero potuto farlo andare via, ma rimase confuso quando poté sentire le labbra dell'altro in contatto con la sua pelle incurvarsi in un sorriso.

<<Non importa. Non importa se farai degli errori, sono sicuro che anche io ne farò, sbagliare è umano. Sono sicuro che una vita irrequieta grazie a te e comunque migliore di una vita tranquilla con qualcun altro. Se si presenteranno delle situazioni difficili le affronteremo insieme, e se avrai voglia di scappare vorrà dire che ti inseguirò. Non potrai mai rovinare il mio sorriso se ne sei tu la causa>>

Quelle parole raggiunsero il maggiore morbide come petali, forti ma delicate come i profumi, colorate come tutti i fiori che li circondavano. Il suo cuore cominciò a battere sempre più forte, ed era sicuro che anche l'altro se ne fosse accorto perché vi portò sopra la propria mano.

<<Hyung, lo senti come batte il tuo cuore?>> domandò.

Wonwoo annuì, seppur non fosse convinto che l'altro volesse veramente una risposta.

<<Il mio batte allo stesso modo>> continuò, facendolo voltare e portando la sua mano al proprio petto, facendo finalmente incrociare i loro sguardi <<Non mi interessano i problemi che potrebbero esserci. Quelli ci sono in ogni coppia, non mi interessa se potremmo passare la maggior parte del tempo a litigare, preferisco litigare con te che non averti al mio fianco. Vedi, io ormai sono inebriato di te. Sei come una droga di cui non posso fare a meno. E ti prometto che se un domani capitasse nuovamente una situazione simile non ci sarà niente e nessuno che potrà impedirmi di raggiungerti. Anche a costo di buttare giù la porta di casa tua>> disse sorridendogli dolcemente << Ma voglio che anche tu sia sicuro di volermi al tuo fianco>> concluse, invitandolo a parlare.

<<Io...io...>> provò a parlare. Avere lo sguardo degli altri puntato addosso era una cosa che gli aveva sempre messo soggezione, impedendogli di parlare. Sentiva lo sguardo del moro su di sé, eppure non si sentiva oppresso, non si sentiva strano, si sentiva felice <<Io, qualche giorno fa ero con Hoshi al centro commerciale, ti abbiamo visto con una ragazza fuori da un negozio di bambini, parlavi di essere papà e alla pancia della ragazza...così ho pensato...ho pensato che mi avessi solo usato e che mi avessi mentito. Per questo motivo mi sono chiuso in casa mia senza voler vedere né sentire nessuno>> riuscì a parlare.

<<Ma quella ragazza...>>

<<Sì, ora lo so, quella ragazza è tua sorella. Dino me lo ha detto, mi ha detto che è venuta spesso in caffetteria, è avrei tanto voluto uccidere Hoshi per non averla riconosciuta>> disse, abbandonando il suo tono flebile e riappropriandosi del suo solito tono minaccioso che fece ridere il minore.

<<Hyung, io non ti tradirei mai, credimi>> sorride il più alto, accarezzandogli il viso.

Wonwoo si godette quella carezza per qualche secondo prima di raccogliere ciò che prima aveva nascosto e portarlo all'attenzione di Mingyu.

<<Che significa?>> domandò, osservando quel fiore bianco dalle sfumature rosa acceso. Ormai sapeva che il castano nascondesse nei suoi gesti, e in quei fiori, i suoi sentimenti.

<<È un Garofano screziato, significa fiducia. Significa che ti sto chiedendo perdono per essermi comportato in questo modo e che, d'ora in avanti, mi fiderò totalmente di te>> disse sorridendogli, prima di lanciarsi fra le sue braccia, pronte ad accoglierlo, e azzerare la loro distanza riappropriandosi di quelle labbra che in quei giorni gli erano mancate così tanto. 

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top