-4-


Wonwoo aveva passato l'intera notte cercando un spiegazione per quelle strane sensazioni provate durante l'incontro con Mingyu. Si trattava di sensazioni mai provate prima, ciò le rese più difficili da identificare. Poi ricordò i racconti di Hoshi in preda alla sua prima cotta. Il suo atteggiamento agitato in sua presenza, la morsa alla stomaco quando lo vedeva con qualcun altro, il castano riuscì in questo modo a trasfigurare le stesse emozioni su se stesso, dando loro un nome, gelosia e interesse. In parole povere? Una cotta, Wonwoo aveva a che fare con la sua prima cotta, ed era anche bella forte. Non sapeva ancora si sarebbe comportato a riguardo, ma era convinto che qualcosa avrebbe fatto, seppur essendo troppo timido per poter fare il primo passo.

Il suono della campanella posta sulla porta del negozio lo risvegliò dai suoi pensieri, lanciò uno sguardo all'orologio, le 9:30, il solito orario in cui Hoshi piombava come un uragano portandogli la colazione. Se il castano fosse solito mangiare poco, quel giorno la fame risultava sconosciuta per via della consapevolezza dei suoi sentimenti.

<<Hoshi quante volte devo dirti che non hai bisogno di portarmi la colazione ogni giorno?>> disse, mantenendo lo sguardo basso sfogliando il suo registro degli ordini.

<<Mi dispiace Hyung, ma non sono Hoshi>> la voce arrivò accompagnata da una dolce risata alle orecchie del maggiore, che alzò di scatto la testa per trovarsi davanti al viso armonioso e sorridente del moro.

<<Co...cosa ti porta qui?>> balbettò, cercando di riprendere la concezione di se stesso.

<<Qualcuno doveva pur portarti la colazione>> rise, posando il contenitore del caffè e un sacchetto con un dolce sul bancone <<Hoshi-Hyung era impegnato così mi sono offerto io>>

Wonwoo rimase in silenzio, osservando il viso dell'altro, per diversi minuti combattendo con le miriadi di emozioni che erano occupate a litigare dentro di lui.

<<Perché?>> chiese curioso. Non che la cosa non gli facesse piacere, anzi, però semplicemente non riusciva a capire come mai si fosse offerto per prendersi cura di una persona che nemmeno conosceva.

<<Hyung, non ti ho già detto che mi piacerebbe che ci avvicinassimo?>> ridacchiò, stendendosi con le braccia sul bancone, voltando il viso per guardarlo dal basso. Wonwoo arrossì vistosamente allo sguardo tenero ma allo stesso tempo intrigante di Mingyu, distogliendo velocemente lo sguardo cercando di non far notare all'altro il rossore impossessatosi delle sue gote. Ma l'altro si dimostrò contrario al suo gesto, tanto che si alzò dalla sua posizione e gli girò il viso, afferrandolo per il mento, per guardarlo negli occhi.

<<Non nasconderti Hyung, sei carino quando arrossisci>> disse, serio e incalzante. Il castano si sentì morire a quel gesto, arrossendo ancora di più, se ciò fosse stato possibile <<Ora però devo tornare a lavoro. A presto Hyung>> ammiccò, voltandosi per uscire dal locale.

<<Aspetta>> lo richiamò Wonwoo, girando da dietro il bancone per raggiungere i suoi fiori. Ne prese uno in particolare e glie lo porse, timido.

<<Cosa significa?>> chiese il moro curioso.

<<È solo un ringraziamento>> tagliò corto. Ma il realtà, quell' Amaryllis non significava per niente un semplice "Grazie", ma eleganza e timidezza, un modo elegante e timido per esprimere un timido amore ed un elegante corteggiamento. Ma questo l'altro non aveva bisogno di saperlo, almeno per il momento.   

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top