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Erano passate varie settimane dal giorno in cui Wonwoo e Mingyu poterono ormai definirsi una coppia ufficiale, eppure il maggiore indossava un sorriso stampato sul viso ogni qual volta pensasse alla loro relazione. Aveva sempre avuto difficoltà ad esprimersi, a creare dei legami, non che non gli piacessero le persone, ma quelle con cui riusciva ad andare veramente d'accordo si potevano tranquillamente contare sulle dita di una mano. Aveva sempre creduto che avrebbe vissuto la sua vita da solo, le speranze di trovare qualcuno con cui condividerla a suo parere erano veramente poche, ed ora che al suo fianco aveva il minore credeva perennemente di vivere in un sogno, un sogno da quale aveva paura di risvegliarsi da un momento all'altro. Era sempre stata una persona razionale, raramente si perdeva fra i pensieri, e quando questo accadeva bastavano pochi secondi per catalogarli come inutili e accantonarli in un remoto spazio della sua mente, gettandoli nel dimenticatoio. Ma da quando aveva conosciuto Mingyu, sin dal primo momento la sua mente venne riempita da tutto ciò che lo riguardasse, facendo in modo di fargli passare vari momenti della sua giornata perso fra i ricordi dei momenti passati con lui, momenti che non poteva, e non voleva dimenticare. Quello era uno di quei momenti, si sarebbe lasciato andare ai pensieri ancora per svariato tempo se una mano non gli venne schioccata varie volte davanti al viso, risvegliandolo.
<<Scusami, dicevi?>>
<<Potresti almeno degnarmi della tua attenzione? Sono in un momenti di crisi, e se non mi dai una mano tu potrei ritrovarmi senza nulla in mano>> spiegò irritato ed esasperato Hoshi.
<<Non credi di star esagerando un tantino? Non può essere così difficile trovare qualcosa che gli piaccia, dopotutto stiamo parlando del tuo ragazzo>> rispose mantenendo la tranquillità, uno dei due avrebbe comunque dovuto farlo.
<<È questo il problema, è il mio ragazzo, non so cosa fare, come ci si comporta in queste circostante?>> quasi urlò.
<<Pensa, cosa faresti se fosse per un tuo amico?>> gli domandò, cercando di trovare una soluzione.
<<Probabilmente mi limiterei ad un bigliettino d'auguri e ad una sciarpa o ad un cappello>> rispose.
<<Wow, hai molta fantasia devo dire>> lo prese in giro.
<<Parla quello che regala fiori ad ogni occasione>> rispose mantenendo un tono giocoso.
<<I fiori vanno bene per tutto, e non paragonare i miei bellissimi fiori ad una stupida sciarpa>> lo ammonì puntandogli un dito contro, spostandosi poi per fare un giro fra i vari scaffali, lontano da quella bomba ad orologeria che sarebbe potuta esplodere da un momento all'altro. Le sue conoscenze su Dino non erano molto alte, ma certamente aveva più gusto del suo amico, in quel modo avrebbe potuto fermarlo dal fare regali imbarazzanti, e questo poteva affermarlo per esperienza personale.
<<Che ne dici di questi?>> gli si avvicinò il maggiore, tenendo fra le mani due maglioncini dai colori sgargianti, il che non farebbe stato un vero e proprio problema, se non fossero stati coordinati con due orsetti sul davanti e una coda, pelosa e morbidosa, sul dietro.
<<Vuoi essere lasciato?>> chiese inarcando il sopracciglio.
<<Ma perché, sono così carini>> piagnucolò il maggiore.
<<Meglio evitare questi tipi di regali, almeno fino a quando non sarete sposati e cinquantenni il cui unico piacere è il calore del camino e una poltrona massaggiante>> tagliò corto.
<<Ma che prospettive hai della vecchiaia?>> lo prese in giro.
<< Questa è la mia prospettiva della tua vecchiaia>> spiegò, prima di abbandonarlo lì con ancora i due oggetti incriminati fra le braccia.
Il castano continuò a vagare per i vari corridoi di quel centro commerciale, seguito dall'amico ormai in una crisi di nervi e si trascinava disperato. Il minore mosse il suo sguardo velocemente fra le vetrine, scartando quelle che non servissero e concentrandosi su ciò che invece avrebbe potuto farlo finalmente scappare da quella situazione. Tranquillamente si avvicinò alla vetrina di una gioielleria, dando un'occhiata ai vari oggetti esposti, cercando qualcosa, qualsiasi cosa in fondo sarebbe stata meglio di quegli orribili maglioncini coordinati. No, Wonwoo non disprezzava i regali coordinati, ma quei maglioncini erano veramente inguardabili. Finalmente qualcosa che faceva al caso loro gli saltò all'occhio e, dopo aver afferrato l'amico per il colletto della maglia trascinandolo, entrò nel negozio con passo deciso.
<<Buongiorno, possiamo vedere quella collana per favore?>> domandò gentilmente alla commessa, cominciando poi ripetere all'amico di darci un taglio con la lagna e di prestare attenzione. La donna aprì il piccolo cassettino subito al di sotto della vetrina posta sul bancone, tirando fuori un cofanetto e portandolo all'attenzione dei due ragazzi.
La piccola catenina brillava sotto le luci del negozio, facendo risaltare il ciondolo con una "H" leggermente dorata che cadeva al centro.
<<È perfetta>> disse Wonwoo incalzando l'amico.
<<Sei sicuro che non sia...troppo presto?>> chiese titubante.
<<Volevi regalargli degli stupidi maglioncini coordinati e ti fai degli scrupogli per regalargli una collana con la tua iniziale?>> domandò ironico il minore.
<<Hai ragione, la prendo>> disse rivolgendosi alla commessa che cominciò ad incartare il tutto in un piccolo pacchetto regalo.
I due, finalmente liberi e soddisfatti, uscirono dal negozio esalando un forte sospiro di sollievo, e senza dire nulla si diressero verso la caffetteria, entrambi avevano bisogno di un caffè, molto forte. Sulla strada però Wonwoo, come attratto da una calamita, si avvicinò ad un vaso di fiori lasciato ad abbellire quei corridoi.
Accarezzo dolcemente i petali di quei fiori dal colore così vivace, in contrasto con il significato triste e doloroso che portavano con sé. Si avvicinò per sentirne la fragranza constatando che, dal profumo forte ma allo stesso tempo dolce, questi fossero stati ben curati.
<<Come si chiamano? Sembrano così familiari>> chiese Hoshi.
<<Sono Calendule, sono familiari perché vengono spesso utilizzate nelle composizioni d'abbellimento. Io personalmente preferisco non usarli se non mi vengono esplicitamente chiesti>> spiegò.
<<Perché?>> domandò ancora.
<<Il loro significato, non è propriamente bello. Significano dispiacere, gelosia, pene d'amore>> disse guardando quasi tristemente i fiori <<Sono così belli, eppure portano un significato così amaro>> concluse, prima di allontanarsi per riprendere il loro cammino verso la loro meta. Ma proprio pochi passi dopo si fermò di colpo fissando un punto ben preciso, lasciando che l'amico gli sbattesse contro.
<<Ahia>> quasi urlò <<Ma che ti prende?>> domandò, senza ricevere però risposta. Lo guardò varie volte, ripetendo il suo nome. Quando finalmente capì che l'altro non gli avrebbe prestato attenzione seguì la traiettoria del suo sguardo, sgranando i suoi occhi a quella vista.
Davanti a loro, Mingyu, era fermo davanti ad un negozio per bambini, stretta al suo braccio, una ragazza. La ragazza rise, probabilmente per una battuta del ragazzo, ma i due erano troppo lontani per capire cosa si stessero dicendo.
Hoshi afferrò l'amico per il braccio e lo tirò fino ad avvicinarsi il più possibile ai due, facendo però in modo di non essere visti. Quando i due furono abbastanza vicini da poter sentire, entrambi avrebbero preferito non vedere e non sentire nulla.
Mingyu si abbassò leggermente, fino a ritrovarsi con il viso davanti alla pancia della donna, la accarezzò gentilmente, sorridendo.
<<Ehy piccoletto, hai sentito? A quanto pare il tuo papà avrà molto da fare quando uscirai da qui, e la tua mamma non è proprio una persona con cui è facile avere a che fare>> rise, e la ragazza lo seguì, dopo avergli dato un piccolo colpetto sulla spalla.
<<Smettila>> gli rispose <<Tu non sei più tranquillo di me, riderò quando toccherà a te occupartene quando sarò occupata per qualcosa>> lo prese in giro la ragazza.
Dolore, gelosia, pene d'amore, questo provava Wonwoo, gli occhi lucidi e le lacrime che solcavano il suo viso mentre Hoshi gli accarezzava gentilmente la schiena nel tentativo di calmarlo. Quei fiori erano stati un'avvertimento? Era tutta un'effimera bugia? Solo qualcosa con sui il minore si sarebbe divertito? Eppure, sembrava così vero. Per la prima volta, dopo settimane a pensare il contrario, Wonwoo sperò fosse tutto un sogno.
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