↠Ashton↞
"I walk this empty street,
On the boulevard of broken dreams,
Where the city sleeps,
And I'm the only one and I walk alone
I walk alone,
I walk alone,
I walk alone,
I walk a..
My shadow's the only one that walks beside me,
My shallow heart's the only thing that's beating,
Sometimes I wish someone out there will find me,
'Til then I walk alone
I'm walking down the line,
That divides me somewhere in my mind-"
Blocco la sveglia che mi trapana i timpani con la canzone fantastica dei Green day "boulevard of broken dreams".
Odio sta canzone quanto la amo, purtroppo a forza di collegarla a questo traumatico episodio della mia vita sta diventando un piccolo tormento personale.
Ore 6:54 del mattino. Sospiro pesantemente lasciando cadere ed affondare ancora la testa nel spugnoso materasso.
Vado verso il bagno tastando il territorio circostante con le braccia tese, al buio. Giustamente non conosco la posizione degli interruttori essendomi appena trasferita in questa catapecchia.
Quando arrivo al quadrante provo a cliccare qualche tasto, ma della luce non sembra esserci traccia.
No, cazzo perché non si accende!? Ma porcaccia la- la miseria... Dai insomma abito qui da un giorno non avrei dovuto già pagare la bolletta.
Cammino ancora con le mani avanti fino a che non arrivo fino al salotto/sala da pranzo/stanza per gli ospiti.
Questo interruttore si accende, grazie a Dio. Potrebbe essere qualunque il problema, dalla semplice lampadina bruciata al piccolo corto circuito.
Bene, devo chiamare l'elettricista. Che delizia!
Non so neanche da che lato guardare un impianto elettrico.
Oh... ma al diavolo!
Sbuffo pesantemente appoggiando una mano al fianco e guardando il porcile circostante con le sopracciglia corrucciate e una smorfia di puro disgusto stampata in volto.
Ah cara Dakota tirati su le maniche e pulisci un pochino questa discarica.
-
Ore 13:40, sto morendo di fame, ed ho finito di pulire.
La casa é quella che é, ma me ne farò in fretta una benedetta ragione.
Bene, sono in condizioni pietose quindi cerco su internet un take-away nelle vicinanze e gli telefono.
Parlo con un ragazzo che biascica qualcosa con un accento spaventosamente stretto. Cerco di non fare la figura della andicappata rispondendo con qualche mormorio ed ordinando un menù a caso.
Pizza e bibita, ottimo. Non immagino neanche gli ingredienti contenuti dalla pizza, ma non ho intenzione di indagare oltre.
Mangerei anche insetti, come molti avventurieri, dopotutto gli scarafaggi sono pieni di vitamine e proteine.
Fanno cagare, ma hanno dei buoni principi nutritivi. Come tutte le cose sane...
Suona il campanello e corro verso la porta rifacendomi la coda di cavallo, che viene di merda - stranamente, eh -.
Me ne frego altamente andando ad aprire alla porta.
"6 dollari e venti" Dice il fattorino porgendomi il mini cartone con dentro due tranci di pizza ed un bibitone da mezzo litro contenente pepsi, immagino.
"Grazie." Lo ringrazio porgendogli i soldi.
"A te!" Saluta e se ne va abbastanza velocemente scendendo a due a due i gradini della rampa di scale.
Vado verso il divano buttandomi sopra e ingurgitando tutta la mia pizza.
Mi ricordo che devo chiamare l'elettricista.
Cerco con il mio amato "google" un elettricista, trovo l'inserto di un ragazzo che risponde alle mie esigenze, specifica abbia solo 23 anni, ma anche abbastanza esperienza.
"Ciao, sono Dakota e mi servirebbe che passassi da casa mia per controllare una lampadina. L'edificio é vecchio, e temo possa essere un corto circuito!"
"Hey, passo da te alle tre, scrivi il tuo indirizzò sempre su questo numero!" Dice la voce grave di un ragazzo dall'altro capo del telefono con tono gentile.
"Grazie." Soffio chiudendo la chiamata, invio l'indirizzo e attendo le tre.
-
"Hey, dimmi il problema!" Accompagno il ragazzo alto e riccio, molto bello in bagno.
"Allora qui non si accende la luce..." Indico la lampadina."ma siccome sono impedita non ho la più pallida idea di cosa possa essere..." Continuo grattandomi il retro del collo imbarazzata.
"Do un'occhiata e ti dico." Afferma gentilmente.
"Grazie mille, vuoi qualcosa da bere nel frattempo?" Chiedo calma porgendogli un sorriso cortese.
"Un po' d'acqua, se non disturbo. Grazie" Sorride ampiamente.
"Non c'é di che..." Sorrido a mia volta.
Torno dopo poco con il bicchiere d'acqua e lui sta già guardando la lampadina con un sopracciglio inarcato.
Poggio il bicchiere sul ripiano del lavandino domandando se ci sia qualcosa che non va.
"Emh... In realtà si é solo fulminata la lampadina. Te la cambio. Aspetta solo che vada a controllare in furgone, dovrei averne di questo tipo." Dice il ragazzo riccio infilando l'oggetto nella tasca anteriore dei jeans slavati.
"Il mio salvatore!" Dico mettendomi due dita nel centro della fronte sulle rughe che spesso si formano quando sono spossata.
"Per così poco?" domanda ridacchiando.
"Fidati, sarà un miracolo se non si sbriciola mentre dormo, questa casa!" Dico tragica suscitando una risatina dal ragazzo.
Finalmente finisce di sistemare il tutto in una ventina di minuti, gli pago la lampadina e non mi fa pagare la "mano d'opera" per il cambio, dicendo che é una cavolata.
Esce e chiudo la porta.
Dopo poco suonano al campanello.
Corretto.
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