La verimpoli |One shot|
In una cittadina sperduta e isolata del Colorado, risiedeva l'accademia "Mai 'na Gioia", qui ragazzi e professori vivevano con il timore di essere scoperti a giocare al gioco più pericoloso e sanguinario che sia mai esistito: Monopoli.
C'erano interi gruppi clandestini e spacciatori di false banconote che permettevano l'assoluta dominanza dei territori ad un povero principiante alle prime armi. Continue lotte per il potere e amicizie frantumate da un solo gioco, un solo dollaro e un singolo sguardo tentatore che rovinerà per sempre la partita di ognuno. Che terribile tortura.
Nella classe 3^A la vita quotidiana procede: solite scazzottate mattutine, continue urla anonime durante la lezione e poi lui: nascosto da tutti gli altri alunni, un pivello di prima classe tracciava con la biro sul banco. Univa fra sé i denti umani che, lasciati dagli altri ragazzi per quante testate si erano date sul legno, formavano vere e proprie opere d'arte. Il chiasso regnava sovrano in tutta la classe ma appena un passo deciso e pesante solcò l'entrata, il terrore prese il sopravvento, la saliva di tutti venne deglutita nello stesso istante e lo sguardo di ognuno seguì quella figura che si dirigeva verso la cattedra. Il passo militare rieccheggiava nella stanza, gli occhiali da sapiente erano messi sulla punta del naso; molti si chiedavano che cosa potesse vedere se lasciati lì tra la vita e la possibile caduta, alcune volte pareva di sentire un gridolio d'aiuto da parte degli occhiali ma si fingeva di non aver sentito ed era tutto a posto. La sua corporatura, peggiore di un falegname sudaticcio dopo un lavoro estremo, era tesa e rigida mentre si sedette nella scassata e vecchia sedia che già cigolava alla vista di quel corpo.
Con un ultimo colpo, il seggio rilasciò uno stridio acuto che stordì l'intera prima fila. Era difficile rendersi conto che quel corpo apparteneva a una donna, anche dopo tutti quegli anni come responsabile della classe, sembrava piuttosto un tipico poliziotto americano adoratore di ciambelle e amante della famiglia, solo che qui di amore non c'era.
Il suo sguardo fissava tutti i suoi alunni: li considerava più come babbuini in cerca di banane, piuttosto che esseri umani con un briciolo di materia grigia. Sperava che in futuro potessero migliorare ma nessun suo allievo aveva mai mostrato un minimo di logica; entravano nella scuola come scimmie e ne uscivano come cavernicoli, che incredibile evoluzione!
Il pivello aveva lo sguardo sulla professoressa che esaminava con attenzione ogni suo alunno. Lui non sapeva cosa pensasse, ma la pseudo donna sembrava volerseli mangiare in un boccone, le mancava solo la saliva che scendeva dalla bocca e sarebbe stato un film horror a tutti gli effetti.
Anche con lui non si capiva cosa potesse pensare. Così in quel momento la professoressa e il pivello erano identici: stessi sguardi accusatori, identica postura di una scimmia pronta a combattere per le sue banane e la classe si trasformò in un campo di battaglia tra lui e la professoressa. Erano sul punto di iniziare una sfida tra uomini ma fuori dalla bocca del ragazzo si stava formando una vera e propria cascata di bava che scendeva a tonnellate sul banco rigato. Non riuscì a tenere lo sguardo della professoressa, era troppo possente per un pivello simile e ancora una volta la donna aveva marchiato il territorio. Non era una semplice scimmia, lei era il capo delle scimmie! Chi mai poteva andarle contro?
Dopo aver ghignato, mostrando i bellissimi denti gialli e deformati a tutti i suoi alunni, disse con un accento che variava tra il russo e l'aramaico:《Bene ragazzi, dato che siete solo un branco di decelebrati, nullafacenti e amanti di giochi pericolosi, sadici come Monopoli e Pac Man. Avrete anche la fantastica opportunità di mostrarmi di che cosa siete capaci: oggi farete la Verimpoli!》
Gli alunni avevano sentito parlare di quella maledetta parola che altri piú grandi dicevano 《È solo una leggenda! La prof "dai dubbi sessi" è una scema, non può essere davvero così crudele!》
E invece l'aveva fatto. Alcuni della classe già preparavano la bara per tutti, altri volevano passare al suicidio con le gomme da masticare e si sentivano lamenti di povere anime che cercavano di togliersi gli occhi con un cucchiaino. Tutti erano nel panico, tutti tranne la professoressa che rideva come un maiale in piena festa, che prendendo il respiro tra un affanno e l'altro, urlò 《Sapete tutti che la verimpoli è la verifica più crudele, sanguinaria e sciupafogli dell'intera accademia, buona fortuna》
E senza fare nulla, ognuno aveva la propria scheda sul banco. Il pivello, che faceva tremare l'intera accademia per la sua paura, era zuppo dalla testa ai piedi; grondava nel sudore, poteva anche sciogliere la penna che teneva in mano e il foglio si stava facendo un bagno completo sotto la testa di lui. Il pivello non vedeva nulla, gli occhi erano al contatto con un pioggia continua che proveniva dalla fronte del ragazzo e asciugandosi con la mano, inzuppata ora con il sudore, lesse le prime quattro domande: Nome, cognome, classe e data. Perse totalmente la testa.
Non riusciva più a pensare, parlare o solo respirare. Anche le goccioline che scendevano come fiumi urlavano disperate durante il loro corso. Né lui e né il sudore ce la fecero ad andare avanti. Il pivello si sbattè la mano sugli occhi e, non riuscendo a vedere, iniziò a scrivere, tirando a caso sul foglio. A malapena stava sulla verimpoli con la biro, tra poco scriveva sul viso del suo compagno di banco se questo non gli avesse dato uno schiaffo in piena faccia. Così con la guancia rossa e il foglio più bagnato che integro, consegnò la sua verimpoli alla professoressa con ancora gli occhi coperti dalla mano. Non voleva guadarla in faccia, gli ha sempre fatto senso vedere da vicino i baffi che aveva la donna.
C'è da dire che la classe 3^A adesso non esiste più. Ora la stanza è diventata la nuova presidenza, con anche una nuova preside: la ex prof. Mai 'na gioia Verimpoli.
One shot creata con _TheBlackRabbit_ (My Bunny♡♡), molto simpy xD
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