Shythan -Flawless
Storia Shythan.
ATTENZIONE!
I personaggi di questo libro non appartengono a me, bensì a _MoonyChocolate.
Io ho solo pensato di dedicarci una fanfiction come tema domenicale della mia fanpage su LHC.
Detto questo, buona lettura.
Muggle Au.
12, october 1980.
London.
Shyla si dirigeva tranquillamente verso l'aula di letteratura inglese, con le braccia piene di libri di testo.
Era perfettamente in orario, quindi, non si diede fretta, neanche quando i corridoi della scuola cominciarono ad affollarsi di ragazzi di ogni età.
Qualcuno le lanciò un'occhiata altezzosa, altri la ignorarono sporadicamente. Ma a lei poco importava, quella, era la sua routine.
E no, non le andava bene così, ma ne era abituata.
Fuori pioveva, come al solito, sfortunatamente quella mattina dimenticò il suo ombrello nell'auto del padre, che l'aveva accompagnata a scuola.
Una svista causata dal fastidio che lui gli provocava.
«Dovresti trovarti degli amici.» Le ripeteva sempre, cercando di invogliarla a fare conoscienza con qualsiasi persona incontrasse, questo, la metteva in imbarazzo.
Shyla é sempre stata una ragazza semplice e poco appariscente.
La sua pelle era chiara e liscia, ed i suoi capelli biondi legati in uno chignon alto.
Indossava delle ballerine argentate, un leggins nero ed un maglione grigio fumo, dal collo alto.
Un tocco di mascara rendeva i suoi occhi verdi più grandi e profondi, più belli certo, ma comunque spenti e lontani, in mondi che avrebbe desiderato esplorare con tutta sé stessa.
Credo proprio di essermene innamorato.
Hers only flaw? She's flawless.
La campanella suonò.
Ethan si affrettò a nascondere il suo diario e la sua penna nell'armadietto, che chiuse con un colpo secco.
I suoi due amici: Mark e Steven, lo raggiunsero dall'altro capo del corridoio, sorridendo, stranamente allegri.
«Ehy, Ethan. Bello il culo della Dalton, vero?» Chiese scherzosamente Mark, questo lo innervosì parecchio. «Non le stavo guardando il culo, tanto per la cronaca.» Ribatté acidamente, sistemandosi il chiodo di pelle che indossava, come al solito.
«E allora cosa guardavi? Le sue tette coperte dai libri?» Domandò invece, Steven. Beccandosi un'occhiataccia dall'amico.
«Voi due non avete proprio un cazzo da fare, mh?» Sibilò.
I due ragazzi risero, poi, si ricomposero notando la rigidità del ragazzo di fronte a loro
«Che hai da fare, adesso?» Ruppe il silenzio Mark.
«Nulla. Ora libera.» Rispose, distrattamente, controllando la sua agenda.
«Fatastico! Allora che ne pensi di fumare sul tetto? Eliza mi ha dato una nuova roba, dice che sballa un sacco. Vuoi provare?» Propose immediatamente Steven.
«No, grazie. Dopo abbiamo una verifica di algebra.» Tagliò corto.
«Penso andrò a ripetere.» Borbottò annoiato il corvino.
«Ripetere? Terra chiama Ethan Carr! Che cazzo ti prende? Copieremo da qualche secchione sfigato, come al solito.» Esclamò sorpreso il giovane, Steven però venne in soccorso di Ethan. «No, ha ragione lui. Louis oggi é assente, pare che Matt lo abbia spinto dalle scale.» Spiegò, divertito.
«Merda! Da chi copiamo?» Chiese Mark impanicato.
«Se mi fate ripetere, potreste copiare da me.» Disse Ethan, calmo.
I tre rimasero in silenzio per qualche minuto, a rimuginare.
«Sì, va bene. Ma vedi di studiare bene, se torno a casa con una "T" mia madre mi spezza la schiena!» Affermò infine Steven. «"T"? Hai preso una "T"? Sty, sei il mio eroe!» Commentò sarcastico Mark, lanciando un'occhiata complice ad Ethan, che ghignò.
«Ah-ah, divertente. Beh, meglio che vada. Allora a dopo, Ethan.» Si congedò.
«Vengo con te. A dopo, Carr!»
«Ciao ragazzi.» Li salutò.
"Benedetto sia il giorno in cui capiranno la loro omosessualità." Pensò, dirigendosi verso l'aula di letteratura inglese.
Studiare? E chi doveva studiare? Sapeva quelle cose a memoria, ormai. Prestava attenzione in classe, ricordava tutto a memoria.
No, lui doveva andare a stalkerare Shyla, come ogni giorno.
Lo faceva da sei mesi, ormai.
Lei, sembrava non essersene accorta.
Frequentavano il corso di scienze umane insieme, ecco perché la conosceva.
Un giorno il professore li mise in coppia per un progetto, ecco come si conobbero.
«Tu devi essere Ethan Carr, vero?» Disse, quando lo incontrò in biblioteca.
«Sì.» Annuì lui, chiaramente a disagio.
«Odio lavorare in coppia. Cerca di non essere d'intralcio.» Chiarì.
«Beh, se vuoi fare tutto da sola, con comodo.» Replicò lui sarcastico, Shyla lo fissò severamente, sembrava la McGranitt, la loro prof di grammatica inglese.
«No. Ovvio che no. Tu dovrai aiutarmi ed io dovrò aiutare te, anche se nessuno dei due ne ha voglia.» Tagliò corto.
Ethan sorrise. Cosa più unica che rara. «Tu non lo cogli proprio il sarcasmo, eh?»
Ethan frenò i suoi passi davanti alla classe 3-B.
E la vide.
Seduta da sola, in prima fila, verso la porta, prendeva appunti, concentrata, ascoltando la monotona voce del loro prof.
«Se non erro, oggi avevate un tema da fare, sulle impressioni del libro letto qualche giorno fa. Qualcuno sa dirmi il titolo del libro, e lo avete letto tutti?»
La mano della bionda scattò in alto, il professore tuttavia la ignorò. La classe si riempì di mormorii, ma l'uomo sembrava avere le idee chiare.
«Michelle? Puoi dircelo tu?» Disse l'uomo, rivolgendosi alla riccia.
«Il principe e il povero.» Affermò, automaticamente.
«Ottima risposta. E sai dirmi anche chi l'ha scritto?»
La mano di Shyla scattò nuovamente in alto, ma venne ignorata. Ancora.
«Emh... Oscar Wilde?» Tentò la ragazza di colore, timidamente.
L'espressione di Shyla e del professore fu identica, indecifrabile, esasperata.
Qualcuno rise, per la brutta figura della ragazza.
«Mark Twain, prof.» Intervenne Shyla, sospirando.
«Esatto, Dalton. Ma mi farebbe piacere se anche qualche altro partecipasse alle mie lezioni... Tyler!»
Quello, sussultò. «S-sì?» Balbettò, confuso, guardandosi in torno.
«Stava dormendo?» Chiese incredulo il professore, sistemandosi meglio gli occhiali, dalla montatura dorata, sul naso. «No... Io... No.» Negò.
«D'accordo. Sai dirmi che altre opere scrisse, Mark Twain?»
«Dannazione... Questa la so!» Mormorò Michelle, battendo il pugno sul banco. «A noi non interessa, signorina Anderson.» Replicò l'uomo.
Nel frattempo, Ty fece scena muta.
«Shyla, vorrei poterti dare la parola. Ma non posso interrogare solo te.» L'ammonì gentilmente l'uomo, Shyla si limitò ad annuire, e a ricomporsi.
«Michelle, dato che lo sai, diccelo.»
«Ha scritto svariate opere, quali: "Le avventure di Tom Sayers", " Le avventure di Hunckleberry Finn" e "Un americano alla corte di Re Artù."»
L'uomo fece un breve sorriso: «Sai dirmi altro? Potrei metterti un'accettabile.»
Lei annuì. «Mark Twain nacque in una piccola cittadina del Missouri, fece vari lavori, come: il cercatore d'oro, il giornalista e... Il pilota di batteli. Successivamente, fece lo scrittore, morì a Redding nel 1910.» Narrò, allegramente.
«Perfetto.» Concluse, segnando alcune annotazioni sul suo tacquino.
La campanella suonò. «Per la prossima settimana, leggete "Piccole Donne".» Disse, poi, si diresse verso la porta e la aprì.
Ethan, non fece in tempo a nascondersi, che il prof lo vide, immobile, poco distante dalla porta.
«Ti serve qualcosa, ragazzo? Non hai lezione?» Chiese l'uomo. Qualcuno, in classe, si voltò verso il corvino. Shyla inclusa.
I loro occhi si incontrarono, per la prima volta, dopo molto tempo.
«No, passavo di qui.» Borbottò teso, colto con le mani nel sacco.
«Sei di 3-H, vero? L'aula di algebra é lontana da qui.» Commentò sospettoso, assottigliando gli occhi.
«Scommetto che cercava il bagno. Ethan, giusto? Ha l'armadietto vicino a quest'aula, quindi gli é più comodo.» Intervenne la bionda a suo favore, il cuore del corvino fece un tuffo.
«Sì, esatto. Grazie, Shyla.» Affermò, l'uomo fissò entrambi stranito. «Siete amici?» Domandò. «No, era il mio compagno di progetto. Quello che vinse il primo premio, lo scorso semestre.» Spiegò semplicemente.
«Devo averne sentito parlare, sì. Il preside non fa altro che lucidare quella coppa. Bene. Tutti fuori da quest'aula, hop hop!» Ordinò al resto della classe, Shyla si affrettò ad ordinare le cose sul suo banco, Ethan, si offrì di aiutarla.
«Grazie per avermi coperto.» Sussurrò il corvino, porgendole la sacca color panna, dove lei infilò il materiale restante, poi, sollevò la testa e scosse il capo. «No, non ringraziarmi. Piuttosto, che ci facevi di qui?» Chiese, alzandosi.
«Cercavo un posto per fumare, ma non l'ho trovato.» Rispose prontamente, mostrando come prova il suo pacco di sigarette. A quella visione, lei storse il naso. «Hai ancora quel brutto vizio? Santo cielo!» Si lamentò.
«Sì.» Annuì, ridacchiando.
«Perché dopo la premiazione non mi hai più cercata?» Domandò improvvisamente lei.
«Non avevamo deciso così?» Chiese, più a sé stesso che a lei.
«Sì, hai ragione. Prima di...» Si interruppe. Non sapendo come continuare. Amici? No, non lo erano. Non era il termine esatto.
«Conoscerci meglio?» La soccorse, tentennando.
«Sì, diciamo così.»
«Avresti voluto ti cercassi, Shyla?»
Lei sospirò. «Non lo so. Forse.»
Calò un silenzio imbarazzante.
«Bene... Forse é meglio io vada. Ci si vede?» Disse Ethan.
«D'accordo. Ci si vede.» Salutò.
Ethan fece per andar via, con il cuore che gli batteva a mille.
Poi si fermò.
Quella poteva essere la sua ultima occasione.
«Shyla.» La richiamò, voltandosi.
«Sì?» Chiese lei, incuriosita.
«Ti va se... Ci incontriamo, più tardi? Magari in biblioteca... So alla perfezione che odi studiare insieme a qualcuno, ma... Insomma. Sempre se vuoi, eh.»
Lei, sorrise. «Certo! Perché no? Facciamo alle 3:00 p.m.?»
«SÌ, É PERFETTO! TU SEI PERFETTA! Cioé, intendevo dire. A dopo.»
«A dopo.» Salutò lei, sorridendo felicemente.
Lui andò via farfugliando, eccitato.
Lei, respirò a fondo.
Sapeva.
Sapeva ogni cosa.
Sapeva che Ethan aveva una cotta per lei,
sapeva che l'osservava sempre,
sapeva che nacondeva un diario interamente dedicato a lei,
sapeva ed aveva indagato,
sapeva che anche lei voleva continuare a "conoscerlo",
sapeva che sotto sotto, desiderava essere sua amica, o forse anche di più.
Per sei mesi aveva aspettato una sua mossa, ora, era tempo di agire.
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Messaggio da "papà":
"Dovresti fare amicizia con qualcuno."
"Papà, oggi torno a casa più tardi. Vado in biblioteca a studiare con un mio amico."
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