Capitolo 2
Mi svegliai di soprassalto iniziando a guardarmi freneticamente intorno.Cacciai un lungo respiro quando mi ritrovai avvolta dal buio della mia stanza, quel bianco mi stava uccidendo.
Era solo un sogno eppure potevo sentire mancarmi l'aria ancora adesso.Ero in una specie di enorme stanza,c'era del verde, del verde e del marrone.Poi le pareti sparirono, mi ritrovai nel bianco, un vuoto,immenso, opprimente bianco.Tutta quella luce mi stava facendo male, gli occhi bruciavano e mi accovacciai a terra per sfuggirgli.Avvolsi le gambe con le braccia e nascosi la testa tra di esse.Cercai il nero chiudendo gli occhi ma non lo trovai,aprii gli occhi guardandomi intorno, infondo a questa immensa distesa di bianco riuscii a scorgere in lontananza qualcosa di scuro.Iniziai a correre sentendomi poco a poco come se quel bianco mi stesse schiacciando, il silenzio era forte e nelle orecchie si inizió a riprodurre un fastidiossissimo fischio.Corsi più veloce, avevo il fiatone eppure non riuscivo a sentire il rumore dei miei respiri affannati,corsi verso quel punto che sembrava allontanarsi sempre più.Quando fui abbastanza vicina da toccarlo esso sparí ed io mi svegliai.
Accesi la piccola luce sopra al mio letto e tirai fuori dal cassetto il piccolo diario,il fatto che fosse nero aiutava a fidarmi di quelle pagine bianche.
17 Giugno 2017,Palmer
Caro diario,
saranno circa le quattro di mattina,ho fatto un sogno.Nel mio sogno,oltre al bianco,il nero e il marrone c'era anche un altro colore,il verde.L'ho visto solo per qualche secondo,era insieme al marrone.
Il dottor Devis dice che ogni volta che ti scrivo devo "ricapitolare", ovvero devo riscrivere tutto ciò che ricordo cosí da averlo sempre ben chiaro.Per ora so ancora troppe poche cose:
-Il nero è bene
-Il bianco è male
-Il marrone è equilibrio
Il verde?Probabilmente visto che nel sogno era con il marrone anche il verde è equilibrio eppure non mi convince.Il verde non ha in se del bianco ne del nero.Non è scuro come il nero o il marrone ma neanche chiaro come il bianco.Forse il verde e il marrone sono ricordi.Il nero e il bianco sono colori che ho vissuto dopo il mio risveglio, probabilmente gli altri due li devo aver vissuti prima.
Una cosa mi tormenta da quando ho riaperto per la prima volta gli occhi,il mio nome.Ancora non l'ho scoperto,nella mia cartella clinica non c'è scritto.Lo chiederó al dottor Devis o a Cindy domani mattina.
Mi riaddormentai subito dopo aver finito di scrivere,per fortuna non feci altri sogni.
La mattina seguente fui svegliata da Cindy che mi diceva di dover scendere a riabilitazione,mi fece sedere su una sedia a rotelle e mi spinse fino all'ascensore.
"Cindy?"la chiamai
"Dimmi tesoro" disse lei spingendo il tasto che portava al primo piano
"Qual'è il mio nome?"
Il suo sorriso svaní trasformandosi in un espressione mortificata.
"Ne parliamo quando finisci okay?" Disse portandomi verso la stanza di riabilitazione.
Io annuii un po' delusa da quella risposta e dopo averla salutata avanzai con la sedia a rotelle fino a dentro la stanza.
"Buongiorno" dissi richiamando l'attenzione della dottoressa
"Ciao" disse lei sorridendomi
"Pronta per il primo giorno?" Chiese poi
Io annuii e lei mi sorrise.
Iniziammo a fare degli esercizi riguardanti la parte motoria della riabilitazione e mi resi conto di aver scordato completamente come auto gestire il mio corpo e i miei movimenti.Le ossa mi facevano sempre piú male man mano che le muovevo ma credo sia normale essendo stata ferma in un letto per tutto questo tempo.
Nel pomeriggio avrei avuto riabilitazione psichiatrica.Tutta questa situazione mi sembrava assurda, non solo non ricordavo nulla della mia vita, ma perfino le cose piú scontate,ad esempio come camminare.Salutai la dottoressa Bennett,avevo scoperto che si chiamava Linn e che aveva due figli,Bailey e Brad.Mi disse che erano gemelli e che quando rimase incinta era in viaggio con suo marito Simon,a Londra.Mi chiesi ancora quale fosse il mio di nome, dove mia madre fosse rimasta incinta ma soprattutto dove la mia famiglia fosse in questo momento.Non era la prima volta che pensavo a loro in questi due giorni, avevo una famiglia?Perchè non erano qui con me?Loro mi avrebbero potuto aiutare a ricordare,invece non avevo nessuno.Avrei chiesto anche questo a Cindy.
Un'infermiera era ad aspettarmi fuori alla porta per riguidarmi in stanza, quando arrivammo la ringraziai e lei mi lasció nelle mani di Cindy.Mi aiutó a ristendermi sul letto e dopo di ció si mise seduta accanto a me.
"Cindy,io ho una famiglia?" Le domandai
La sua espressione come al solito cambiò radicalmente.
"Ti prego" la supplicai
"C'è un uomo,é venuto una sola volta, la sera in cui sei arrivata.Non so chi sia però,mi spiace"disse mettendomi una mano sulla spalla come per darmi forza.
"Perchè sono qui?Come ci sono finita in coma?" Chiesi poi
"Non lo sappiamo, non sei sempre stata in quest'ospedale vedi tu pri-" non concluse la frase a causa del dottor Devis che entró nella stanza.
"Cindy serve il tua aiuto nella 13" disse avvicinandosi
Lei annui e si alzò salutandomi con un piccolo sorriso.
Il dottor Devis si mise seduto al posto prima occupato dalla ormai non più giovane infermiera e inizió a controllare delle cose su di una cartella.
"Le analisi stanno andando bene" mi disse
Io annuii non dandogli tanto peso.
"Cosa c'è che non va?" Domandó il dottre
"Non so chi sono" dissi semplicemente in un sospiro
Lui annuii con la stessa espressione che fece Cindy in ascensore.
"Se sapeste qualcosa me lo direste non è vero?Anche se fosse qualcosa di brutto?" Domandai
"Vedi cara, nelle tue condizioni sapere qualcosa di brutto potrebbe causare delle gravi ripercussioni sul tuo stato psichico" spiegò come se lo stesse dicendo ad un bambino
"Ma io ho il diritto di sapere" sussurrai non convinta delle mie stesse parole.Era vero, forse era ancora troppo presto per sopportare un eventuale brutta notizia.
"Lei sa qualcosa non è vero dottor Devis?"
Lui annuii in silenzio.
"Prefirei aspettare ancora un po' prima di parlartene se per te va bene" disse lui
Io annuii e lui uscii dalla stanza lasciandomi sola.Ció mi rattristava e mi consolava, avevo un passato, qualcuno sapeva chi ero,ma questo passato era così brutto da dover essermi nascosto.
Spazio autrice
Eccomii,sono appena arrivata a casa dopo il campo scout e voi siete state il mio primo pensiero quindi ecco qui un altro capitolo, spero che la storia vi stia piacendo.Grazie come sempre di tutto,siete fantastici❤
-V
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