Zayn
23 maggio 2017
Discrezione: una parola molto usata, importante e sotto certi aspetti fondamentale.
La discrezione non è di casa quando la tua vita è sotto i riflettori. Non lo è quando ogni giorno devi fronteggiarti con notizie inventate sul tuo conto, con continui tentativi di avere sempre più informazioni, senza la possibilità di fermare questa grossa macchina che una volta innescata è difficile da fermare. È così che, un'azione determinata semplicemente dal buon senso, diventa d'obbligo; essere discreti.
Lo sono per nascita, lo sono anche se non mi sforzo di esserlo e questa è una fortuna. Sono circondata da persone poco discrete, la maggior parte dei miei amici lo sono, prima in classifica Mad e sul podio dietro di lei Jamie e Erika, ma la loro poca discrezione è autorizzata, fa parte di loro ed è ben voluta, diversamente da quella che associo al mondo oltre le quattro mura di casa mia.
Cosa succede quindi, in una situazione caotica come quella in cui vivi, quando ospiti in casa tua, l'amica più discreta che hai?
La tua amica si aggirerà come un fantasma per casa, facendoti dimenticare in alcune circostanze anche la sua esistenza; cosa facile per te, ma ancor più facile per il tuo fidanzato che dimentica di essere a sua volta, discreto.
"Wow."
È l'esclamazione che arriva dritta al mio orecchio destro, mentre concentrata sul panorama londinese fuori dalla finestra, cerco di capire cosa possa affliggere la mia ospite dai capelli rossi.I miei pensieri si spostano subito su altro non appena le grandi mani di Harry si posano sul mio ventre ormai pronunciato, e le sue labbra morbide si posano sul mio collo volontariamente esposto.
Credo che funzioni come il principio di azione e reazione; Harry nelle vicinanze, corpo pronto a ricevere tutti gli input che riguardano il soggetto in questione.
ll mio cervello ormai stanco di resistere alle attenzioni di Harry, ha dato forfet, lasciando campo libero al mio corpo che dotato di vita propria, non risponde più alle mie istruzioni.
"Sei bellissima", sussurra, perseverando nella sua tortura a suon di baci.
La sua visione dev'essere distorta per affermare una cosa simile perché non mi sento affatto bellissima. La gravidanza sta procedendo al meglio, sono entrata nel quinto mese e la presenza di un bambino dentro di me, non è più negabile. La pancia si sta ingrossando, i fianchi allargando e in generale mi sento diversa. Diversa per lo più in modo positivo, ma azzardare ad indossare un vestito così aderente, non è stata una buona idea.
Per Harry invece lo è, il suo petto nudo aderisce alla mia schiena trasmettendomi il suo calore, mentre le sue mani grandi vagano sul mio ventre ininterrottamente. Ama farlo, lo fa non appena ne ha l'occasione, e nonostante tutto amo che lo faccia.
Quando gli ho comunicato la notizia non sapevo come l'avrebbe presa, ho ipotizzato milioni di scenari possibili, ma non avrei creduto di riuscire a vivere questo. Harry è al settimo cielo, nonostante il tour, la stanchezza, lo stress che ogni giorno deve portarsi sulle spalle, riesce ad essere sempre sorridente e di buon umore e questo lo devo solo alla piccola creatura che porto in grembo.
È strano pensarci e mi trovo a farlo di continuo. Non vedo l'ora che arrivi il momento, di poter stringere fra le braccia il bambino che cambierà le nostre vite rendendole inevitabilmente migliori.
Appoggio le mani su quelle di Harry che si fa più vicino a me. Mi abbraccia, mi avvolge nel suo amore e nella sua protezione che costantemente mi fornisce, facendomi sentire importante.
"Dov'è finita la tua maglietta?" domando, dandogli maggior accesso al mio collo.
Harry sorride, scendendo con la sua tortura lungo la mia spalla. "Insieme ai pantaloni nel cesto della biancheria."
Chiudo gli occhi istintivamente aggrappandomi maggiormente alla sua presa. Sono passati due anni da quando lo conosco e l'attrazione che mi spinge inesorabilmente nella sua direzione non si placa mai. Ho dato la colpa alla distanza, al fatto che ci vedessimo poco e quindi fosse normale, ma il tour è terminato da un mese e anche ora che riusciamo a vivere la nostra quotidianità normalmente, non è cambiato nulla. "Dovresti vestirti, abbiamo ospiti, ricordi?" domando con un filo di voce.
Harry interrompe il suo assalto per un secondo, prima di voltarmi nella sua direzione. Abbasso istintivamente lo sguardo sul suo corpo perfetto, coperto solamente da un asciugamano legato in vita.
Non riesco a controllare le mie mani che si allungano automaticamente verso di lui, verso i suoi tatuaggi strani, la sua pelle chiara per poi soffermarsi suoi capelli decisamente più corti del solito.
"La nostra ospite è molto discreta, non credo che verrà a bussare alla porta della nostra stanza tanto facilmente."
Il suo assalto non autorizzato ma molto apprezzato riprende da dove l'aveva lasciato; si posa sulla spalla lasciata libera dal mio vestito sbracciato e riprende a risalire lungo il collo, il posto in cui ama stare.
Stringo la presa sui suoi capelli, procurandogli un sospiro che mi fa vacillare. Sono creta nelle sue mani grandi e bellissime, incapace di resistere a quelle attenzioni speciali che mi dedica costantemente.
Le sue labbra si spostano sulla mia mascella prima di proseguire e posarsi delicatamente sulle mie. I brividi che mi provoca mi costringono ad assecondare i suoi gesti, ad avvicinarmi maggiormente a lui, al suo corpo praticamente nudo che amo così tanto.
Senza che riesca a capire cosa sta succedendo mi ritrovo sdraiata sul letto, il viso di Harry a troneggiare sul mio, e i suoi occhi a cercare costantemente conferme nei miei. "Lei è discreta, ma tu non lo sei affatto."
"Non quando si tratta di te, piccola", la sua mano che accarezza la mia gamba, conferma la sua affermazione.
Sale lentamente, fino a raggiungere la mia pancia ora scoperta. Harry abbassa il suo sguardo sorridendo istintivamente davanti a quello spettacolo che anche io amo guardare. La sua mano ricoperta di anelli mi accarezza delicatamente, dolcemente, come se non stesse dedicando solo a me queste attenzioni, ma anche a lei.
Stringo il labbro inferiore fra i denti cercando di fermare l'emozione, le lacrime che ultimamente sembrano non voler l'ora si scendere.
"Non vedo l'ora, Grace." Sono queste le parole che dice prima di posare le sue labbra su di me, sul mio ventre, sul nostro amore che ci ha portato fino a qui, ad un traguardo che so per certa, non avrà mai fine.
Mi lascio cullare dalle sue attenzioni che si spostano sempre più in alto, fino a tornare alle mie labbra che amano scontrarsi con le sue. Amano lui, amano tutto quello che siamo, che saremo e che riusciamo ad essere, nonostante l'indiscrezione regni sovrana fuori dal nostro piccolo mondo, sempre pronta a cercare di scalfirlo.
"Grace."
Non è Harry a pronunciare il mio nome, riconoscerei quel timbro leggero e timido che proviene dal corridoio fra mille.
Sposto lo sguardo in direzione della porta. "Ilary?" domando.
"Avrei bisogno di parlarti, hai un minuto?"
Harry si solleva dal mio corpo privandomi del suo calore. Mi abbassa lentamente la gonna, prima di lasciarmi un bacio leggero sulla testa. La mia amica discreta non avrebbe mai bussato alla mia porta se non fosse urgente e anche lui ne è consapevole.
"Arrivo subito", rispondo, alzandomi in piedi.
Poso lo sguardo sul mio fidanzato sdraiato sul nostro letto. Mi guarda con un sorriso incredibile in volto. Per quanto sia diventato responsabile da quando stiamo insieme, non perderà mai il suo carattere irriverente. "Ti aspetto qui", afferma.
Annuisco. "Mettiti qualcosa addosso nel frattempo."
"Sicura?" domanda, sorridendo sornione.
Mi limito a scuotere la testa, dirigendomi verso la porta. Non sono affatto sicura, quando si tratta di lui, non capisco più niente.
La sua risata fa eco nella stanza mente chiudo la porta alle mie spalle. Ilary è appoggiata alla parete del corridoio con uno sguardo di scuse in volto.
"Non fare quella faccia Loris", la ammonisco.
"Non pensavo ci fosse anche Harry, scusami. Non è nulla di importante comunque, torna pure di là" minimizza, con un gesto della mano.
Sorrido, scuotendo la testa. "Andiamo in salotto e dimmi di cosa hai bisogno. Non ho la fortuna di averti qui tanto spesso, devo approfittarne", affermo, incamminandomi.
La mia amica mi segue silenziosa, non ribatte e apprezzo, forse perché anche lei la pensa come me, forse perché quello che ha da dirmi non è così poco importante.
Prendiamo posto sul divano l'una di fronte all'altra. Il sole sta ormai tramontando e la luce nella stanza ha un colore particolare, perfetto per la carnagione chiara di Ilary.
È cambiata molto da quando l'ho vista la prima volta; le felpe e i jeans larghi hanno lasciato il posto a capi di abbigliamento più stretti e i suoi capelli sono quasi sempre lasciati sciolti, liberi dalle trecce che in passato si ostinava a fare. È sempre la mia amica, semplicemente più serena e soprattutto più sicura di sé.
"Dimmi tutto", la incito, mettendomi comoda.
Ilary sorride, incrociando le gambe sul divano. "Stasera esco."
Stasera esce, non avevamo organizzato nulla inseme quindi la domanda che sorgerebbe spontanea sarebbe con chi. Qualcosa mi dice che ho già la risposta, ma preferisco non correre a conclusioni affrettate che forse non mi piacerebbero. "Mi fa piacere, dove andrai?"
Ilary si sposta i capelli dal viso, tormentandoli con le mani. "A cena."
Nel suo linguaggio questo è sinonimo di appuntamento, e la domanda di prima continua a farsi più impellente. "Devo continuare con l'interrogatorio ancora per molto?"
Sorride, facendo un respiro profondo. "Ok, so che ci sei già arrivata, ma sei troppo diversa da Erika per farti gli affari miei, quindi... Stasera esco con Zayn."
Mi osserva con attenzione in cerca di qualcosa sul mio viso. Avevo già intuito che la sua presenza a Londra non fosse solo una "gita fuori porta", come ha voluto farmi credere inizialmente. In ogni caso non c'è nulla di sbagliato nell'uscita a cena che farà stasera, a prescindere che sia Zayn il suo accompagnatore, e ho tutte le intenzioni di farglielo presente.
"E perché sei così preoccupata della cosa?"
"Stiamo parlando di Zayn", sottolinea, guardandomi strano.
"Questo l'ho capito, Loris."
Alza gli occhi al cielo, tormentando una ciocca di capelli rossi. "Smettila di minimizzare. Se non fosse stato così insistente non mi sarei fatta convincere."
"Perché?"
"Perché io non sono come te. Ho ben chiara la realtà, Grace. Te lo sto dicendo solo perché ho bisogno di un consiglio nel caso in cui quei cavolo di fotografi decidessero di immortalarmi. Voglio solo essere pronta per l'evenienza."
Le mie amiche sottolineano spesso la mia attitudine a prendere il volo con troppa facilità, ironizzando sulla mia incapacità di essere razionale. Hanno ragione, però, allo stesso tempo, nel mio rischiare di imbattermi a pieno viso, nell'inaspettata realtà, ho la possibilità di vivere qualcosa di bello, qualcosa di cui loro, in particolare Ilary, si privano.
"Pensi davvero che Zayn non possa essere seriamente interessato a te?"
Me lo sono chiesta anche io tante volte, ma guardando la mia amica, non vedo nulla che non va. Vedo solo cose belle, cose che hanno portato felicità nella mia vita e che potrebbero portare felicità anche in quella degli altri. Non conosco abbastanza Zayn da capire se possa essere anche il suo caso, ma sono certa che spetti solo a lui deciderlo.
"Penso solo che stai divagando, la mia domanda era un'altra."
"E la mia è questa. Sono una donna incinta, ho la precedenza."
Ilary sbuffa, mettendosi comoda sul divano. "Prenderò in consegna la tua bambina non appena nascerà, Grace. Non può crescere irritante come te."
Sorrido consapevole del fatto che se è qui, vuol dire che la mia compagnia non la irrita poi così tanto. "In realtà mi vuoi bene..."
"Vero."
"Quindi risponderai alla mia domanda, Ti conosco ormai Loris..."
Enfatizzo sul soprannome che le ho dato tanto tempo fa. I suoi occhi grandi mi hanno portata a paragonarla a quel piccolo animaletto tenero e timido, che le assomiglia davvero tanto. Il Loris Lento per l'appunto.
"Bene, visto che mi conosci, sai anche che non ho bisogno di tante spiegazioni. Non mi fido delle persone, non mi fido a maggior ragione delle persone che vivono nel mondo di cui Zayn fa parte, quindi non riesco a credere nella veridicità delle sue intenzioni anche perché credo, nonostante il tempo sia passato, che non abbia ancora le idee chiare e probabilmente non le avrà mai. Le sue attenzioni mi piacciono, sarei disonesta a dire il contrario, ma ho smesso di sperare nelle cose impossibili."
Non ha smesso davvero. Voglio credere che non sia così, perché vorrebbe dire darla vinta alle persone che l'hanno portata a questo, e nessuna di loro se lo merita. "Mi stai dicendo che se lui dovesse essere evidentemente interessato a te, tu non ci proveresti nemmeno?"
Annuisce convinta e questo non mi piace. "Esattamente. Mi conosco Grace, non sono ancora pronta per fare questo genere di cose ed è anche il motivo per cui cerco di ostacolare ogni suo tentativo di far diventare questa amicizia, qualcosa di più. Magari un giorno, ma non adesso. Adesso ci sono solo io, i miei interessi, e le mie passioni."
La guardo negli occhi alla ricerca di incertezze, ma non le trovo. È fermamente convinta di quello che dice e questo mi dispiace. Per quanto vorrei davvero vederla felice, cerco di capire il suo punto di vista e di rispettarlo come sempre. "Penso tu ti stia privando di qualcosa di bello e in cuor tuo lo sai, ma capisco anche il tuo punto di vista e il tuo modo di essere. Penso che una ragazza qualunque ti prenderebbe per pazza sentendoti dire queste cose, ma questa sei tu, e ti adoro anche per questo."
Mi rivolge un breve sorriso, prima di ritornare seria. "Bene, ora che la psicanalisi è finita, passiamo alla seconda problematica della cosa... Ho chiesto a Zayn di trovarci direttamente al ristorante e non ha voluto. Non vuole nemmeno aspettarmi di sotto e vuole venire qui. Dice che è giusto così, ma so che infondo il suo intento è anche quello di vedere Harry. Quindi... Devo sabotarlo?"
Deve farlo? Il mio fidanzato non ha preso affatto bene la decisione di Zayn. Pensava di essere pronto, ma non lo era e il risultato è stato un rifiuto categorico nei confronti del moro che si è trovato non solo fuori dal gruppo, ma anche fuori dal suo gruppo di amici. "Non ci sono problemi, Harry ne ha bisogno anche se non lo ammetterà mai. Quindi farò finta di nulla e ometterò semplicemente la cosa."
"Ok, allora posso pensare di lasciarti il bambino, stai facendo la subdola, mi piaci Grace."
Questa è la mia Ilary e sono davvero felice che sia qui con me. "Lo so, e ora andiamo a sceglierti un vestito."
"Non metterò un vestito."
Mi alzo in piedi, dirigendomi a grandi passi verso il guardaroba. Sono stata clemente sulle decisioni che spettano solamente a lei, ma se pensa che non farò di tutto perché Zayn non abbia occhi che per lei, si sbaglia.
"Metterai un vestito stasera Loris! Fosse l'ultima cosa che faccio."
HARRY'S P.O.V
Potrei stare ore in questo modo. Vedere Grace e il suo pancione girare per casa è diventato il mio hobby preferito. Ha smesso di lavorare da poco, il dottore le ha detto che dovrebbe stare a riposo, ma nulla è in grado di fermarla.
Le ho regalato un sacco di libri, prima riusciva a ritagliarsi a fatica dello spazio per leggere, ma non desisteva mai dal farlo e ora, che avrebbe un sacco di tempo a sua disposizione, preferisce fare tutto quello che una donna incinta dovrebbe astenersi dal fare.
Non dovrebbe occuparsi dell'ampliamento della casa, avendo pagato persone addette a farlo, non dovrebbe cercare in tutti i modi di rendersi utile distraendoli dal loro lavoro, eppure lo fa, in continuazione. Credo conosca la storia di ognuno di loro e questo nonostante tutto, è uno dei motivi per cui mi sono innamorato di lei.
La amo anche adesso, mentre corre da una parte all'altra del guardaroba alla ricerca di qualcosa per Ilary che disperata, mi guarda in cerca di aiuto. Se potessi fare qualcosa per lei, lo farei, ma non c'è nulla da fare quando Grace entra in modalità "donna incinta, con doppia testardaggine".
"Lui!", esclama, riemergendo dall'anta dell'armadio.
"Assolutamente no", ribadisce prontamente la rossa.
Non arriveranno mai ad un compromesso. Se si sono ridotte a chiedere a me un parere che potesse decretare una scelta, vuol dire che la situazione è più grave del previsto.
"Ma è perfetto per i tuoi capelli! Sono una donna incinta, abbi pietà di me!"
Questa è la scusa a cui si appiglia nell'ultimo periodo per ottenere quello che vuole e, nonostante sappia che lo fa solo per averla vinta facilmente, quando osservo il suo pancione mi trovo ad assecondare i suoi capricci, anche se sono assurdi.
"Metterò un paio di pantaloni. Smettila."
Non mi è ancora chiaro l'impegno di Ilary. Ho provato ad indagare ed entrambe hanno sviato abilmente il discorso.
"Non te lo permetterò!"
"Se volevo pareri riguardo al mio abbigliamento, sarei rimasta a Parigi con Erika e Delilah!"
"Stai dicendo che io non sono in grado di aiutarti?"
Ok, se una ragazza tranquilla come Ilary è arrivata a perdere la pazienza, è meglio intervenire.
"Qualcuno vuole del vino?"
Due paia di occhi scuri sono su di me. So che ho fatto una domanda sbagliata, che a Grace manca incredibilmente il suo bicchiere di vino bianco, ma non mi è venuto in mente nulla di diverso.
"Ok metterò un vestito... Per me una birra grazie."
Sorrido guardando l'espressione della ragazza che amo. Ilary ha appena fatto un grande passo verso di lei ed è proprio questo il bello della loro amicizia. Sono diverse, molto, eppure vanno d'accordo in un modo che potrebbe essere preso d'esempio. In primo luogo da me, e senza dubbio anche dagli altri.
Sono ancora appoggiato allo stipite della porta a guardarle, quando il campanello suona. Controllo l'orologio a parete, non aspettavo nessuno a quest'ora. Probabilmente è Jamie, ormai sono abituato alle sue incursioni non giustificate a qualsiasi ora del giorno e della notte.
"Vado io!", esclama Grace.
Ilary si sistema nervosamente i capelli, annuendo nella sua direzione. Qualcosa non torna stasera e il fatto che la mia fidanzata stia letteralmente correndo verso la porta, ne è la dimostrazione.
Mi affretto a seguirla, ma quando la raggiungo, la porta d'ingresso è già aperta e l'ultima persona che mi sarei aspettato di vedere è sull'uscio.
Senza pensarci faccio un passo avanti, nascondendo Grace dietro la schiena. Non so perché lo sto facendo, non so perché lui è qui, nell'ultimo posto in cui dovrebbe essere soprattutto con un dannato mazzo di fiori in mano.
"Tu?". Il tono in cui gli pongo questa domanda credo sia sufficiente a sottolineare il mio disappunto, ma il suo sguardo scuro non vacilla nemmeno per un attimo. Odio che non abbia perso la sua sicurezza, odio riuscire a conoscerlo così bene.
"Ciao Zayn, entra pure, Ilary sarà pronta tra qualche minuto."
La mia fidanzata testarda si è privata della mia protezione, preferendo spalancare letteralmente le porte a quello che una volta era il mio migliore amico.
"Grazie mille, Grace."
Zayn entra in casa passando al mio fianco. Vorrei fermarlo e buttarlo fuori, ma lo sguardo di avvertimento di Grace mi fa desistere dal farlo. Seguo lei e il mio nuovo ospite in salotto, fermandomi ad osservarlo mentre, su invito della mia fidanzata, prende posto sul nostro divano.
"Torno da Ilary, fate i bravi, ci vediamo dopo."
È con queste parole che Grace scompare lungo il corridoio. Mi ha appena fatto un occhiolino e se non fossi troppo impegnato a fulminare con lo sguardo il nostro ospite, la caricherei su una spalla e la intrappolerei in camera da letto.
Zayn ricambia il mio sguardo senza vacillare, persiste nel farlo anche quando prendo posto davanti a lui in cerca di risposte che non pensavo di volere. "Quindi esci con Ilary? Ti sei già stufato anche della modella?"
"Non fare lo stronzo con me Harry, vengo in pace."
Lo guardo seriamente. Voglio che abbia chiaro il mio stato d'animo, voglio che sappia che non era gradito prima, e non lo è nemmeno adesso. "Io no."
Annuisce, sposandosi i capelli scuri dalla fronte. "Lo vedo. E non capisco se è per l'istinto di protezione nei confronti di Grace e tutto quello che lo riguarda, oppure per il fatto che non mi hai ancora perdonato."
"Entrambi. Ho sempre lottato per le cose a cui tengo, fino in fondo."
Sto facendo lo stronzo, sto tornando alle origini, ma non posso trattenermi, non con lui, non dopo quello che ha fatto.
"Anche io e tu lo sai bene."
Scoppio in una risata amara che non riesco a trattenere. Lui non ha lottato, si è arreso, ci ha mollato preferendo sé stesso a noi, i suoi migliori amici. "Non l'hai fatto. Ci hai semplicemente voltato le spalle e non ti permetterò di farlo anche con Ilary."
"Lasciala fuori da questa storia, non c'entra nulla."
Ci tiene a lei, lo leggo nei suoi occhi, nel modo in cui ha stretto i pugni quando l'ho nominata e infondo l'ho sempre saputo. "E cosa c'entra?", lo sfido.
"Il fatto che tu non ti sia fermato nemmeno un secondo prima di puntarmi il dito contro. Non ti sei messo nei miei panni, hai semplicemente sputato sentenze e la cosa assurda è che eri l'ultimo da cui mi aspettavo un atteggiamento del genere."
"Ci hai mollati. Nel bel mezzo del tour, lasciandoci nella merda più totale! Avrei dovuto stringerti la mano? Cosa ti aspettavi?"
Allargo le braccia per rafforzare il concetto, l'istinto è quello di alzarmi in piedi, di alzare la voce, ma Grace correrebbe qui e non voglio che assista a questo siparietto.
"Comprensione. Se non dai miei compagni di viaggio, almeno dai miei migliori amici."
"Hai avuto quella di Niall e Liam, non ti basta?"
"No."
Sbuffo, scuotendo la testa. "Hai fatto la tua scelta Zayn, sapevi che ci sarebbero state delle conseguenze. Potevi agire in mille modi diversi, ma hai scelto di adottare quello più egoista. Ho provato a mettermi nei tuoi panni un milione di volte, l'ho fatto perché sapevo che un giorno sarebbe successo, ma non era quello il momento di fermare tutto, avevamo ancora troppe cose da dare, troppe emozioni da condividere, e tu ci hai negato tutto questo."
"Era il mio sogno Harry, lo sai benissimo. Ho lottato dall'inizio alla fine per portarlo a termine, ma ho preferito farmi da parte quando ho capito che l'egoismo sarebbe entrato in gioco restando, fingendo che mi andasse tutto bene, che non stavo male solo all'idea di salire su un palco, che non stavo prendendo in giro solo i miei fan, ma voi, i miei migliori amici. La cosa che non capisci che avevo dannatamente ragione. Avete fatto a meno di me, siete andati avanti a testa alta con un coraggio che ancora adesso, io non ho. Non ho il coraggio di salire su un palco senza avere attacchi di panico, non ho il coraggio di salire là sopra da solo, senza avere le spalle coperte da voi che continuate ad essere una forza anche senza di me, e io non avevo dubbi. Sapevo che andandomene non avrei spezzato nessun sogno, sapevo che non avrei rovinato niente perché ero consapevole delle vostre potenzialità e lo sono tutt'ora. Avrei potuto avvertirvi prima? Senza dubbio. Avrei potuto resistere fino alla fine del tour? Forse, ma avrei fatto un torto a me stesso oltre che a voi."
Assimilo le sue parole cercando in tutti i modi di non farmi scalfire. È sempre stato dannatamente bravo con quelle e sapevo che parlandoci, non sarei riuscito ad ignorare il fatto che dopo tutto, davanti a me, non c'è solo Zayn Malik, ma anche Zayn. Ho cercato di evitare il confronto per questo motivo, nonostante Niall e Liam abbiano esortato me e Louis a farlo, ma lui ci è riuscito lo stesso perché ora è qui. Zayn è qui.
"Non ci riesco, l'unica cosa che riesco a fare è immaginarci insieme, su un palco per l'ultima volta a comunicare al mondo che il nostro percorso è giunto al termine. L'avremmo fatto con le lacrime agli occhi, in uno stadio qualsiasi gremito di gente, ma mai, nemmeno per un secondo, avrei immaginato la tua assenza. Abbiamo iniziato insieme e doveva finire insieme, Zayn."
Abbassa lo sguardo per qualche secondo, prima di riportarlo su di me. "Non mi aspettavo che mi accogliessi a braccia aperte Harry, ma so che un giorno capirai. Quando arriverai a soffocare, quando non desidererai altro che chiuderti in una stanza pur di rimanere fuori dalle costrizioni che i meccanismi che conosci alla perfezione, ci impongono, capirai che ho fatto la scelta più giusta. Per me, ma anche per voi."
Mi impegno, ho cercato di farlo per tutto questo tempo, ma ad oggi non sono ancora riuscito a trovare una spiegazione logica. Forse la troverò, forse lui ha ragione, ma quel giorno non è oggi. "Non tentare questa cosa con Louis, sarebbe capace di prenderti a calci e non solo in modo figurato."
Zayn sorride, costringendo anche a me a farlo. "Prima o poi lo farò anche con lui, ma so che non sarà facile."
Annuisco, mettendomi comodo sul divano. Non sono d'accordo con quello che ha detto, non sono ancora pronto ad accettare quello che è successo, ma ora che ho avuto modo di dirgli quello che penso, mi sento meglio. "Trattala bene", lo avverto.
"So quello che faccio. Ilary non è una qualunque."
Lo so perfettamente ed è proprio questo il motivo per cui lo sto avvertendo. Rimaniamo in silenzio per qualche secondo, ad osservarci senza dire nulla, ma è lui il primo a interrompere il silenzio.
"Quindi diventerai papà... Maschio o femmina?" domanda, cogliendomi alla sprovvista.
Stiamo davvero avendo una conversazione civile? Sono tentato di rispondergli male, ma ha toccato un tasto dolente e dal sorriso che mi sta rivolgendo credo anche che lo sappia. "Femmina, sarà bellissima."
"Non ho dubbi, speriamo solo che la comprensione la prenda dalla madre."
Rido senza riuscire a trattenermi e lui mi segue. Per un istante tutto quello che è successo si cancella, ogni ferita si rimargina e lui ritorna ad essere il mio migliore amico, quello che mi è mancato dannatamente tanto e che con molte probabilità mi mancherà sempre.
Zayn sta per dire qualcosa, ma un movimento alle nostre spalle lo costringe a fermarsi. Mi volto anche io trovando Grace e Ilary ad osservarci.
"Stai benissimo."
È il mio amico a dirlo. Si è alzato in piedi e, a grandi passi, con i suoi fiori in mano si sta dirigendo verso di loro.
"Non esagerare. Ora andiamo prima che la donna incinta mi costringa a mettermi un dannato diadema!" esclama Ilary, dirigendosi verso la porta.
Zayn rimane fermo a guardarla e provo quasi pena per lui. Non avrà la strada spianata con lei, probabilmente non riuscirà nemmeno ad arrivare dove vuole, ma in fondo glielo auguro. Potrebbe trarne solo cose positive e io parlo per esperienza, una bellissima esperienza che mi sta guardando con quel sorriso dolce che amo incredibilmente.
"Ok, allora ciao. Ci vediamo... Grazie di tutto Grace!", ci saluta Zayn, seguendo Ilary fuori dalla porta.
Non riesco a prestargli troppa attenzione, non adesso che Grace è qui, che la nostra casa è tornata ad essere soltanto nostra.
"Lo sapevi vero?" domando, avvicinandomi a lei.
"Che non ci sarebbero stati spargimenti di sangue? No, ma ci speravo anche se sarebbe stato divertente giocare all'infermiera con te."
Mi allaccia le braccia intorno al collo, avvicinando il suo corpo fantastico al mio. Adoro sentire la sua pancia a contatto con la mia. Adoro che la nostra bambina sia qui con noi, che sia tra di noi.
"Stai dicendo che sarei stato io a prenderle?", ironizzo.
Grace sorride, passandomi una mano fra i capelli. "Sto dicendo che gli vuoi ancora troppo bene per far finta che non sia nessuno per te."
Sorrido, appoggiando la fronte sulla sua. I suoi occhi belli sono vicini ai miei e spero che riesca a leggere tutta la gratitudine che provo nei suoi confronti.
"Sei un genio del male", sussurro.
"Ma mi ami."
È vero, la amo tantissimo e non so come farei senza di lei. Senza il suo essere testarda, determinata e fantasticamente incinta. "Non riesco nemmeno a spiegarti quanto..."
"Provaci."
E lo faccio, ci provo, ma a modo mio.
SPAZIO AUTRICE
Nuovo flash, il primo dopo l'epilogo di Let it be ed ammetto che è stato strano scriverlo, ma eccomi qui.
Per chi si fosse perso la notizia, la mia amica JustMeandLouisT sta scrivendo uno spinoff (Healthy) che seguirà i capitoli di flash e che a mio parere, è straordinario. Detto ciò invito le persone che non l'abbiano ancora fatto a passare a dare un'occhiata, non ve ne pentirete ;)
Noi ci vediamo al prossimo capitolo, al prossimo momento, al prossimo flash ;)
Fatemi sapere cosa ne pensate, è sempre bello per me leggere le vostre impressioni!
Un abbraccio a tutti!
Greta :*
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