Pulp fiction

28 Maggio 2016

GRACE'S P.O.V

Ho sempre adorato le feste a tema, ma non ho mai preso parte a nessuna di esse. In un certo senso posso dire di aver vissuto per qualche minuto nel passato attraverso la musica, oppure mentre guardavo un film, ma quello di stasera sarà un vero e proprio viaggio e non vedo l'ora di viverlo.

Mi guardo un'ultima volta allo specchio verificando che tutto sia giusto. I capelli raccolti in modo voluminoso, le ciglia ricoperte da molteplici strati di mascara e il vestito chiaro stretto in vita per poi allargarsi fino all'orlo della gonna. Direi che è perfetto!

Sono incredibilmente agitata per questa festa e non tanto per il tema, ma perché festeggeremo il compleanno di Eloise. Io e Jamie abbiamo preparato tutto nei minimi dettagli; gli invitati sono stati avvertiti, la torta ordinata, la musica scelta, e Daniel coinvolto nella sorpresa.

Credo che alla mia amica verrà un infarto quando lui entrerà in scena, dal momento che ha passato l'intera settimana a disperarsi e ad imprecare con l'intero ordine degli odontoiatri per il fatto che lui non sarebbe riuscito ad esserci, ma cercherò di gestire la situazione al meglio.

Riuscirei a farlo se riuscissi a tranquillizzarmi e sono certa che se Harry fosse qui, sarebbe tutto più semplice, ma ormai sono abituata alle sue partenze e ai suoi ritorni quindi devo solo fare un respiro profondo e ritrovare in me quella parte organizzativa che in passato mi ha sempre contraddistinta.

Ok, posso farcela!

Recupero le chiavi e il telefono e esco di casa, manca un'ora all'arrivo degli invitati e devo assicurarmi che Eloise non vada in iperventilazione prima del tempo.

Chiudo la porta a chiave dirigendomi all'ascensore, ne approfitto per comporre il numero di Harry sperando che mi risponda.

"Dimmi che sei atterrata a Madrid e stai raggiungendo il backstage in questo momento."

Sorrido appoggiandomi alla superficie fredda dell'ascensore. "Dimmi che il concerto per qualche motivo è stato rimandato e parteciperai alla festa di Eloise con indosso un giubbotto di pelle, del tutto fuori tema, ma che ti starebbe incredibilmente bene."

Harry ride dall'altra parte del ricevitore contagiando anche me. È in tour da una settimana ormai e il tempo sembra trascorrere troppo lentamente. Il lavoro mi tiene impegnata a pieni ritmi, siamo coinvolti in molti progetti, ma questo non sembra sufficiente a farmi dimenticare del fatto che la persona che amo, è a troppi chilometri da me.

"Mi manchi piccola."

Basta questo per farmi sciogliere, per sorridere all'immagine riflessa allo specchio dell'ascensore e farmi battere il cuore. "Mi manchi anche tu, dobbiamo resistere soltanto due giorni, giusto?".

Harry sospira. Sono certa che si stia passando una mano fra i capelli in questo momento e se fosse qui, lo troverei bellissimo. "Ci hanno organizzato un'intervista."

La sua frase resta in sospeso fra di noi, fra Londra e Madrid, fra l'Inghilterra e la Spagna e il mio entusiasmo per la festa sta cadendo a picco, all'ultimo piano del palazzo, esattamente come l'ascensore. "Quando?" domando, uscendo da quelle quattro pareti che mi stanno improvvisamente troppo strette.

"Lunedì pomeriggio. Prenderò il primo aereo disponibile per il ritorno, te lo prometto."

Le promesse di questo tipo sono all'ordine del giorno, all'ordine della nostra relazione che nonostante tutto, sta gettando le basi per diventare qualcosa di incredibilmente solido. Se non sentissi nella sua voce la stessa esigenza che ho io nello stare insieme, probabilmente non ce l'avrei fatta perché non è solo una sottospecie di relazione a distanza, è una relazione con Harry Styles e per quanto per me lui sia solo Harry, per il resto della popolazione mondiale non lo è.

"Ok, va bene. Pronto per il concerto?"

Sto cambiando argomento di proposito, non voglio pensare al fatto che le ore di attesa, siano improvvisamente aumentate, non sono in grado.

"Questi sono i momenti in cui odio il mio lavoro Grace, te lo giuro."

Mi fermo sul posto chiudendo gli occhi d'istinto. Capita di rado che dica qualcosa del genere, qualcosa di così stupido perché Harry ama il suo lavoro e non dovrebbe in alcun modo odiarlo a causa mia e della mia scarsa pazienza.

"Harry, non dirlo nemmeno per scherzo."

"Odio starti lontano, odio non poter partecipare alla festa di Eloise con te, odio non poter camminare per strada senza problemi, odio non poterti portare al cinema o in qualsiasi posto normale."

Sospiro appoggiandomi al muro dell'ingresso. "Harry, puoi fare una cosa per me?"

"Certo." afferma.

"Esci dal backstage, vai ai bordi del palco e ascolta le voci delle ragazze all'interno dello stadio."

Harry sospira. "Grace..."

"Fallo Harry!"

Sorrido al portiere che mi sta osservando preoccupato, non devo avere un bella espressione in questo momento, ma ho anche io qualcosa di cui rimproverarmi.

Harry non può essere sempre con me, ma senza dubbio io, non posso essere sempre con lui. Vorrei poterlo fare, vorrei poter condividere con lui in diretta, l'entusiasmo per i successi e le preoccupazioni per gli insuccessi o per le varie problematiche che anche loro hanno.

Vorrei farlo, ma non posso perché amo il mio lavoro come lui ama incredibilmente il suo.

Riesco a percepire le urla delle ragazze fino a qui e vorrei tanto essere fra loro, per poterlo avere semplicemente davanti agli occhi.

"Ti amo Grace, molto più di quanto tu possa immaginare. Grazie."

Chiudo gli occhi sorridendo sinceramente. Credo di non riuscire a quantificare l'amore che provo per lui.

"Non vedono l'ora di ascoltarvi, non è così?". Mi sposto dal muro salutando il portiere con un cenno della mano. Esco dalle porte del palazzo, pronta ad attraversare la strada e raggiungere la mia destinazione con tutta la determinazione che posso.

"Immagino di si e io nonostante tutto, non vedo l'ora di salire su quel palco. Sei pronta per la festa, piccola?"

Annuisco anche se lui non può vedermi. Attraverso la strada respirando a pieni polmoni l'aria calda di maggio. "Pronta per la festa, ma non del tutto per gestire Eloise e il suo nervosismo per gli ultimi preparativi, credo siano due giorni che non risponde a Daniel, riesci ad immaginare cosa succederà quando scoprirà che era una sorpresa?"

La risata di Harry mi raggiunge dall'altra parte del ricevitore scaldandomi il cuore. "Riesco solo ad immaginare quanto si arrabbierà con Jamie, anche se la sorpresa non l'ha organizzata lui."

Questa è la parte migliore del nostro trio. Qualsiasi cosa succeda, non sarà mai colpa mia o di Eloise, ma sempre e comunque di Jamie e per quanto possa sembrare egoista da parte nostra, lui è molto più bravo di noi ad accettare le colpe, anche quelle che non ha.

Siamo diventati inseparabili, costantemente in sintonia anche se ci troviamo lontani l'uno dall'altra. Non avrei mai pensato di poter instaurare un rapporto di amicizia così complice con qualcuno. In alcuni casi quello che condivido con loro, riesce ad essere più intimo e vero, della sintonia che ho con Mad; forse perché non me lo sarei mai aspettata, forse perché nonostante abbiamo ancora tanta strada da fare, ho la certezza che le cose potranno solo migliorare.

Dicono che sono le prospettive positive che permettono di dare i frutti migliori, e loro, insieme ad Harry, sono la mia prospettiva per il futuro.

"Smettila di divertirti alle sue spalle Harry, se continuiamo così, Jamie avrà presto una crisi di nervi ..." osservo ridendo.

Entro nell'atrio del palazzo trovando il sorriso di Rup ad accogliermi, lo saluto con un cenno della mano dirigendomi all'ascensore.

"Mi offro volontario per essere li al posto suo, crisi di nervi o no, sarebbe comunque divertente."

Sarebbe magnifico se lui fosse qui, non solo divertente, ma anche perfetto. Scuoto la testa cercando di allontanare la malinconia, stasera è la serata della mia amica e non c'è spazio per lo sconforto.

"Tra quanto inizia il concerto?" domando appoggiandomi alla superficie dell'ascensore che sale lentamente.

"Mezz'ora, riesci a passarmi El prima dell'inizio?"

Per quanto sembrasse strano ai miei occhi il rapporto che si è creato fra Harry e Eloise, ora non posso che adorarlo. L'effetto che la mia amica ha su tutte le persone, ha travolto Harry e prima che me ne accorgessi, il suo istinto di protezione nei confronti di El, ha raggiunto livelli che ancora, non riesco riesco a comprendere.

"Certo, sono arrivata all'appartamento ora e credo abbia apprezzato particolarmente il tuo regalo. Si è catapultata da me entusiasta come una bambina a Natale, stamattina." sorrido incamminandomi lungo il corridoio.

"Era il minimo per farmi perdonare dell'assenza. Ci sei quasi? Vado a recuperare Louis."

"Sto bussando, digli di non esagerare per favore, o sarò costretta a rianimarla e non è previsto nel programma della serata."

La porta dell'appartamento si apre mostrandomi un Jamie visibilmente provato. "Grazie al cielo sei qui, vai a tranquillizzare la tua amica o la strozzerò con le mie mani!"

Lascio un bacio sulla guancia al biondo rassicurandolo con lo sguardo. Sento un chiacchiericcio dall'altra parte del ricevitore sinonimo del fatto che Louis, deve essere nelle vicinanze.

"Harry?" domando.

"Ci siamo" mi assicura ridendo.

Non so se vorrei essere nei panni della mia amica in questo momento, ma sono anche sicura che non appena sentirà la voce di Louis, le cose cambieranno in modo drastico.

Percorro il corridoio che conduce alla camera da letto, seguita da Jamie. La mia amica è nella sua stanza, circondata da vestiti di tutti i tipi con un asciugamano avvolto sui capelli che immagino abbia appena lavato.

"Eloise?" domando.

"Un disastro Grace, un vero disastro! Dimmi ancora che il fato non è contro di me, coraggio! Ma ti avviso, non farlo perché la caldaia si è rotta, ho dovuto lavarmi con l'acqua fredda, sembro un barboncino tosato male, ho perso il mio rossetto portafortuna, e il vestito ha appena perso un bottone sulla scollatura!"

Avrei mille rassicurazioni da offrirle, parole di conforto sul lato positivo della situazione, ma sono certa che solo una cosa, può farla calmare davvero.

"Louis e Harry al telefono." la avverto, allungando il cellulare nella sua direzione.

Sul suo viso passano espressioni contrastanti in consecutiva fino a terminare con un sorriso emozionato che riuscirebbe ad illuminate l'intera stanza; ho sempre pensato che avrebbe potuto partecipare ad una pubblicità promozionale di dentifrici.

Recupera il mio telefono, sedendosi pesantemente sul letto. "Pronto?" domanda senza smettere di sorridere.

Sorrido a mia volta uscendo dalla stanza, Jamie mi aspetta sulla soglia con uno sguardo stranito. "Voi donne siete davvero strane." sentenzia incamminandosi lungo il corridoio.

"Ma non riuscireste a vivere senza di noi." osservo, aggrappandomi al suo braccio.

"Riuscirei a vivere anche senza gli sbalzi di umore di Eloise, te lo assicuro. Questa cosa di Louis, non le sta sfuggendo un po' di mano?"

Prendo posto sul divano in salotto appoggiando la testa sulla sua spalla. "È una cosa normale Jamie, non hai mai avuto una cotta quando eri adolescente?"

Jamie sospira allungando le gambe sul tavolino davanti a noi. "Si, ma lei non è un'adolescente."

"No, ma è Eloise e vive le cose a modo suo, è questo il bello, no? Lasciala fare, è la sua festa e il suo compleanno, quindi a lei le decisioni!"

"Stai perdendo la tua saggezza, Gracy."

Sorrido stringendomi maggiormente a lui. Forse ha ragione, sto perdendo lentamente l'abitudine di mettermi nei panni della madre responsabile che per troppo tempo sono stata. Mi sono resa conto che non posso controllare tutto, che non posso proteggere le persone a cui tengo, basandomi solo su quello che farei io, perché non sono loro.

"È un vantaggio anche per te Bower, non sto giudicando in alcun modo il tuo salto matto e incontrollato fra Matilda e Lucy come se fosse un cambio di stagioni, ma se vuoi posso ricominciare a rimproverarti e ricordarti che puoi essere migliore di così..."

Jamie sospira, posando una mano fra i miei capelli. "Cicciobello ha una ragazza." esclama con il preciso intento di cambiare discorso. Cerco con tutta la determinazione che posso, di non lasciarmi dirottare dal mio amico, ma mi conosce e sa esattamente quali tasti premere, per destabilizzarmi.

In questo caso si tratta di una piccola perdita di equilibrio che recupero non appena mi rendo conto che il fastidio che inizio a provare, è del tutto ingiustificato. "Mi fa piacere che sia felice."

"Non ho detto che è felice, ho detto che ha una ragazza. Famosa, attrice, vanitosa e abbastanza irritante. Vinci tu dieci a zero, Gracy."

"Stai farneticando."

"E tu cercando di non mostrarti gelosa."

Sospiro appoggiandomi maggiormente a lui. Sono gelosa, ho la gelosia nel DNA e nonostante abbia provato per anni ad essere razionale, non ci sono ancora riuscita del tutto. Sono gelosa dei miei amici, delle persone a cui tengo, perché l'istinto di protezione nei loro confronti è troppo elevato. In questo caso c'è la consapevolezza che i pensieri di Gregg, non saranno più rivolti a me. È quello che volevo, è quello che speravo, ma è comunque strano.

"È vero, e stupido..."

Jamie sorride, arrotolandosi una ciocca dei miei capelli, intorno al dito. "Nulla in te è stupido Gracy, puoi dormire sonni tranquilli."

Il fatto che lui abbia una così alta opinione di me, è una delle cinque cose che mi fanno alzare con un sorriso la mattina. Pensavo di essere una persona abbastanza sicura, di non aver bisogno di continui promemoria sulle mie qualità, ma da quando il mantello dell'invisibilità è scomparso in modo definitivo, mi sono trovata scoperta, senza filtri nei confronti del mondo, e questo tipo di complimenti, ancora più graditi. "Grazie."

Jamie si limita a stringermi a se e rimaniamo così; abbracciati l'uno all'altra, a condividere un silenzio pieno di significato che si interrompe soltanto con l'ingresso in scena di Eloise, perfettamente vestita e truccata, davanti a noi.

E' bellissima, il sorriso stampato in volto valorizzato da un rossetto color porpora, in abbinato ai grandi orecchini. "Hai visto che la situazione ha tanti lati positivi?" domando.

Annuisce mostrandomi un sorriso ancora più grande. "Il migliore è la promessa da parte di Louis di dedicarmi una canzone questa sera. Vi rendete conto? Stiamo parlando di mister Louis Tomlinson che davanti a un grande pubblico, si ricorda di pensare a me! Incredibile! Non ho bisogno di altro!"

"Quindi posso andare e portare con me l'impianto audio?" chiede Jamie, facendo per alzarsi.

Rido d'istinto notando il cambio di espressione della mia amica. "Bower, non essere geloso!"

"Non sono geloso ragazza, sono solo intollerante a queste manifestazioni di ormoni, perché è di questo che si tratta, anche se stai cercando di nasconderti dietro a quel viso dolce, di cui ti hanno dotata alla nascita."

Jamie mi porge la mano aiutandomi ad alzarmi dal divano. "Ignora il biondo geloso e concentrati sull'obiettivo della serata El, fra poco arriveranno gli ospiti e voglio che tu mantenga quel sorriso contagioso!"

La mia amica annuisce e non perde tempo ad avvicinarsi all'impianto stereo. So che Jamie si è occupato di tutti i dettagli per rendere questa festa a tema, un viaggio nel tempo che conduce direttamente, agli anni sessanta, e non appena la musica si diffonde nella stanza, mi rendo conto che è riuscito perfettamente nell'intento.

Amo la musica, amo la sua capacità di non perdere mai valore negli anni. Sarebbe un vero investimento se tutti la pensassero come me e perché no, anche un mondo migliore.

L'arrivo degli invitati mi tiene occupata per gran parte del tempo. Li conosco quasi tutti e faccio in modo che ognuno di loro, si ambienti alla perfezione. Eloise è al settimo cielo, sorride di continuo e questo è il suo regalo di compleanno per me; sapere che la festa è riuscita, che lei sta vivendo il compleanno che si merita, è tutto quello che volevo per questa serata.

Gregg è arrivato da poco e non so se per volere o per casualità, ha tentato in tutti i modi di evitarmi. Il nostro rapporto non sarà mai come quello di un tempo e per quanto lo desideri, mi rendo conto che siamo quel vaso in cristallo che una volta rotto, non potrà mai tornare ad avere la stessa forma di prima.

Come se mi avesse letto nella mente, interrompe la conversazione con le colleghe di Eloise, per dirigersi nella mia direzione. Stringo istintivamente il bicchiere di vino fra le mani, osservando la sua avanzata. Sta benissimo in giacca e cravatta; in perfetto stile anni sessanta, con i capelli sistemati a dovere e la stessa disinvoltura di sempre.

"Grace." mi saluta con due baci sulle guance.

"Pensavo che non saresti mai arrivato..." sottolineo, bevendo un lungo sorso di vino. La novità che Jamie ha voluto condividere con me, mi sta rendendo più acida del previsto.

"Alla festa, o al suo cospetto signorina?" ironizza, sorridendo divertito.

Sorrido a mia volta scuotendo la testa. "Entrambe."

Gregg alza le spalle. "Sono informazioni che non posso rilasciare in una stanza così affollata, se vuole seguirmi, le darò tutti i dettagli di cui ha bisogno." afferma indicandomi la porta del terrazzo.

Sorrido dirigendomi in quella direzione. Mi guardo intorno verificando che tutto proceda per il meglio; Eloise ride e Jamie è nelle strette vicinanze del tavolo degli alcolici, sinonimo del fatto che non hanno bisogno del mio aiuto.

Gregg apre la porta per me, affrettandosi a richiuderla alle sue spalle non appena siamo all'esterno entrambi. La luna è alta nel cielo, il fresco della sera mi accarezza la pelle facendomi rabbrividire e prima che me ne possa rendere conto, la giacca di Gregg, scivola sulle mie spalle.

Mi volto ad osservare il suo sorriso sincero. "Sei bipolare." affermo appoggiandomi al parapetto con la schiena. Gregg prende posto vicino a me, incrociando le braccia al petto. "E tu improvvisamente acida. A cosa devo questo cambio di atteggiamento?"

Sospiro osservando le ombre delle persone che dietro alle tende, affollano il salotto. "Hai ragione, mi dispiace, forse la bipolare sono io."

"Lo siamo entrambi, ma penso anche che siamo stati abbastanza bravi fin ora, a comportarci nel modo giusto, quindi non essere troppo dura con te stessa e se possibile anche con me, a quello ci pensa già mia sorella." sorride, spostando il suo sguardo sul mio viso.

"Tua sorella ti adora Gregg, non lamentarti."

"Mi adora talmente tanto, da impedirmi di portare alla festa, la ragazza con cui sto uscendo...." afferma.

Cerco nei suoi occhi tracce di delusione, ma ci trovo solo divertimento. Immagino che questo sia il suo modo di darmi la notizia che Jamie, ha già provveduto a riferirmi. "Sono felice per te." ammetto cercando di essere il più credibile possibile.

"Sei felice che Eloise preferisca te, a me?".

Sta ironizzando, sta cercando di alleggerire la situazione e questo è sufficiente a farmi rilassare, a liberarmi dell'acidità, e sorridere. "Sono felice per te, dico davvero."

Gregg sorride stringendosi il labbro fra i denti. "Pensavo non ci sarei mai riuscito, a fidarmi di qualcun altro dopo di te intendo... Ero arrivato a pensare che ti avrei aspettata, che lui avrebbe fatto una cavolata immensa, aprendoti definitivamente gli occhi e tu saresti tornata da me, stavolta per davvero, ma ogni giorno che ti vedo, ogni volta che ti guardo negli occhi, li trovo sempre più felici, sempre più vivi e innamorati."

Mi guardo spesso allo specchio, lo faccio ogni mattina quando mi alzo e vedo riflessa l'immagine di una ragazza felice. Non è solo merito di Harry, ma senza dubbio lui sarà sempre una fonte di luce, capace di farmi brillare.

"Penso che i tuoi occhi siano stati quelli che mi hanno fatto innamorare di te, e vederli così belli, cosi innamorati, è stato il colpo al cuore definitivo. Non sarei mai riuscito a conquistarti davvero Grace, e non sono più così sicuro, che lui farà un passo falso, perché se Eloise si è affezionata così tanto a lui, vuol dire che infondo, non è poi così male. Non so se sarà questa ragazza, quella che farà la differenza, ma sono felice, mi fa ridere, è intelligente e bellissima. Abbiamo la stessa passione per la recitazione e dopo tanto tempo, mi sento nel posto giusto."

Sorrido, sorrido davvero a lui e alla vita che si merita di vivere con l'entusiasmo contagioso, che ha donato a me nei momenti più bui. Sarò sempre affezionata a lui, alle sensazioni e le sicurezze che mi ha dato, perché certe cose, non si possono dimenticare; non si può passare oltre un'amicizia sincera, non si può dimenticare l'affetto che qualcuno così speciale come lui, mi ha regalato.

"Non so se è lei Gregg, ma sei diverso ed è bello vederti così. Grazie per avermene parlato."

Gregg mi accarezza dolcemente la guancia scuotendo la testa. "Mi hai cambiato la vita Grace e so che sembra esagerato, una frase fatta, ma pensavo di aver perso tutto quando ho perso lei, ma tu mi hai insegnato a combattere, a rimanere in piedi e ad andare avanti perché è quello che hai fatto tu per tutto questo tempo. Non dimenticherò mai quello che abbiamo trascorso insieme, non dimenticherò mai, cosa sei stata e cosa sei tutt'ora per mia sorella, quindi sono io a dover ringraziare te."

Chiudo gli occhi, assorbendo le sue parole e il calore del suo palmo sulla mia guancia. Se per quanto riguarda Jamie, penso di meritare le cose belle che dice sul mio conto, con Gregg non posso fare lo stesso; so di avergli fatto male, so di essere stata egoista con lui, di non aver pensato a tutelarlo in quelle circostanze, puntando tutto sul mio bisogno di amore sincero.

"È meglio che rientriamo o Eloise si chiederà che fine abbiamo fatto" suggerisco.

Gregg annuisce, accarezzandomi un'ultima volta la guancia. Sorrido al suo gesto, incamminandomi in direzione della portafinestra. La temperatura all'interno è decisamente più alta e senza che io debba provvedere a farlo, Gregg recupera la sua giacca, togliendola dalle mie spalle.

Non appena Jamie incrocia il mio sguardo, un sorriso complice si allarga sul suo viso. Qualcosa mi dice che ha un piano e che la protagonista sia proprio la festeggiata. Annuisco senza sapere cos'abbia in mente; mi fido di lui e della buona influenza che ha sulla mia amica.

La musica nella stanza cambia e riconosco immediatamente la canzone, non appena le note iniziali si diffondono nella stanza. Seguo Jamie con lo sguardo mentre si incammina nella stanza, raggiunge Eloise e nonostante le sue proteste, la porta al centro del salotto.

La voce di Chuck Berry mi riporta indietro nel tempo, all'interno del Jack Rabbit Slim's con John Travolta e Uma Thurman; ho visto pulp fiction tantissime volte e so che è uno dei film preferiti di Jamie che senza pudore, sta emulando i movimenti di John, invitando Eloise a fare lo stesso.

Rido notando l'imbarazzo di Eloise che scuote la testa sorridendo. Jamie continua imperterrito e so che non si attenderà, finché la mia amica non cederà. Gregg mi fa un gesto del capo dall'altra parte della stanza, invitandomi a ballare e senza indugiare oltre, mi avvicino ai miei amici afferrando la mano di Eloise.

"Insieme." affermo, muovendomi a ritmo.

Eloise si stringe il labbro fra i denti imitando i miei movimenti; rido insieme a lei, rido insieme a Jamie, rido insieme a Gregg che si è unito a noi, con un sorriso ampio in volto.

Sono felice, lo sono davvero e non mi manca nulla. Non sarei qui se non mi fossi lasciata andare, se non avessi seguito i miei sogni e la felicità che mi stava aspettando a braccia aperte.

Trascorriamo il resto della serata così; a ballare, ridere, parlare e festeggiare Eloise come si merita.

Manca solo Harry; El non fa altro che ripeterlo, dando voce ai miei pensieri, ma non mi lascio trascinare dalla malinconia, preferendo l'attimo, e pensando solo alle cose positive.

Il campanello suona quando la mezzanotte sta per scoccare, fingo tutto lo stupore possibile mentre la mia amica si avvicina alla porta aprendola, non appena la raggiunge. Daniel compare sulla soglia con un mazzo di fiori enorme e un sorriso stampato in volto.

Gregg si fa improvvisamente nervoso al mio fianco e mi affretto a posargli una mano sul braccio.

"Daniel? Com'è possibile?" domanda Eloise tra l'incredulo e lo stupito.

"Non mi sarei perso il tuo compleanno per nessuna ragione amore mio, e adesso vai a preparare la valigia; il tuo regalo parte tra tre ore da Heathrow."

Sorrido facendo un occhiolino al ragazzo dagli occhi blu, che è riuscito pienamente nella sua sorpresa.

Eloise sorride aggrappandosi al suo collo, dimenticandosi dei fiori, degli invitati, di tutto.

Si volta nella mia direzione dopo un tempo che sembra infinito e correndo, si getta fra le mie braccia. "Grazie, grazie, grazie." sussurra al mio orecchio.

Non deve ringraziarmi, non ho fatto nulla, ho solo aiutato un ragazzo innamorato, a renderla felice.

Ci meritiamo tutti la felicità, è qualcosa di fondamentale nelle vite delle persone e sono certa che esiste per tutti. L'importante è cercarla, non smettere mai di alimentarla, assecondarla, seguirla e difenderla.

Io l'ho fatto, lo sto facendo e lo farò per sempre perché loro, sono il regalo più bello, che la vita potesse farmi; loro sono la mia felicità.

SPAZIO AUTRICE

Direttamente dal pianeta esami, dopo settimane di assenza giustificata.... Greta è qui! CARRAMBA CHE SORPRESA!

Ebbene si, sono viva e pronta per continuare a condividere con voi, quello che mi passa per la testa ;)

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che lo abbiate apprezzato; con la promessa di aggiornare al più presto Neve, vi auguro tanta, tantissima felicità ♡

Un abbraccio!
Al prossimo capitolo ♡

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