Now and later
Gennaio 2018
HARRY'S P.O.V
Vedere Louis così silenzioso è strano. Tornare ad avere questo rapporto con lui, nonostante non ci sia più il legame con la band a unirci, ancora di più, ma da quando lui e Eloise sono diventati una coppia è come se il tempo si fosse fermato, tornando inesorabilmente indietro.
Ecco perché sono seduto in salotto con lui mentre aspetto che mia madre venga a prendere Mya. La bambina più bella che io abbia mai visto mi sta guardando con i suoi occhioni verdi. Sono più scuri dei miei e hanno la stessa forma di quelli di Grace. Potrei passare ore a guardarla mentre gioca con quel pupazzo di pezza che adora tanto... Abbiamo cercato di darle altri giochi con i quali divertirsi, ma quello è il suo preferito e non c'è modo di farle cambiare idea.
Eloise dice che è una cosa normale e anche giusta per una bambina di sei mesi, ma il fatto che quello sia un regalo da parte di Gregg, continua a infastidirmi. Ma questo Grace non lo saprà mai.
Louis guarda Mya pensieroso, le ragazze sono uscite soltanto dieci minuti fa e non penso faranno ritorno tanto presto. Questa dovrebbe essere una "giornata fra donne" per loro e un "pomeriggio di svago" per me e il ragazzo che siede al mio fianco, ma lui non collabora. Qualcosa gli passa per la testa. So che ha mille cose a cui pensare, in primis a suo figlio, poi alla sua famiglia, della quale si trova a occuparsi dopo la morte di Jhoanna, della squadra di calcio della quale è il presidente, e di tante altre cose che, al momento, non mi vengono nemmeno in mente. Potrei quindi domandargli cosa succede, ma aspetterò che lui faccia la sua mossa per primo.
"Mi dovresti fare un favore..."
Mossa arrivata prima del previsto. Mya guarda Louis con i suoi occhietti curiosi, come se la richiesta foste stata fatta a lei e non a me. "Dimmi tutto."
Louis estrae una sigaretta dal suo pacchetto di Malboro. La guarda con attenzione rigirandola fra le mani. "Eloise non sta bene."
I miei sensi entrano in allerta. L'ho appena vista uscire di casa in compagnia di Grace e, a parte la stanchezza, non ho notato nulla di strano in lei. "In che senso?"
"Nel senso che le mie paure erano fondate. La sto privando di troppe cose, Harry."
Mya fa un versetto, attirando l'attenzione di entrambi. Guardo mia figlia con un sorriso. Sta masticando con vigore l'orecchio del suo giocattolo e non credo ci sia visione più tenera di questa.
Riporto l'attenzione su Louis che è concentrato sulla sua sigaretta. "Spiegati meglio."
So quali erano le sue paure, sono le stesse che avevamo io e Grace quando abbiamo notato il loro avvicinamento, ma guardando il modo in cui stanno bene insieme, è passato tutto in secondo piano.
"Si sta prendendo cura di tutti noi. Di me, dei miei fratelli, mettendosi a disposizione di tutti e privandosi del tempo libero a sua disposizione dal lavoro che è praticamente inesistente. Gregg non le parla da quando le ha detto di noi, vivono sotto lo stesso tetto, ma lui la ignora come se non esistesse e la cosa assurda è che so che infondo il suo comportamento ha un senso. Vuole solo proteggerla da me e dalla mia vita incasinata... Briana mi sta addosso. Mi chiama in continuazione usando Freddie come pretesto e cerca in tutti i modi di mettere zizzania. Ieri era da me, ha lasciato il bambino ed è tornata a casa. Eloise è arrivata in quel momento e quella stronza non l'ha degnata nemmeno con lo sguardo, come se non esistesse affatto. Volevo intervenire, dire qualcosa, ma non l'ho fatto. Sono rimasto in silenzio come un coglione mentre lo sguardo felice di El si spegneva davanti ai miei occhi. La cosa incredibile è che dopo dieci secondi era tornata come prima, ha visto Freddie e si è dedicata a lui con amore e attenzioni e lui l'adora. Devi vedere come si aggrappa ai suoi capelli con quelle manine, eppure mentre li guardo insieme mi sento soltanto un egoista..."
Guardo il mio amico comprendendo ogni cosa. Capisco perfettamente cosa intende e vorrei davvero riuscire a fare qualcosa di utile per aiutarlo, ma non posso. Deve essere lui per primo a capire che l'amore può superare tutte queste difficoltà, basta lasciarsi andare ed accettarlo. "Non lo sei Lou. Non la stai costringendo a fare quello che fa. Lei lo fa perché le va di farlo ed è questo l'importante."
"Lui la chiama in continuazione."
"Lui?"
"Daniel. A quanto pare non ha mollato la presa nei suoi confronti e, per quanto odi che possa pensare di portarla lontana da me, allo stesso tempo capisco che avrebbe mille motivi validi e giusti per farlo. Ancora una volta, se non fossi così dannatamente egoista, la lascerei andare. Tornerebbe da lui e potrebbe avere la vita che vorrebbe. Niente casini, niente responsabilità non sue, niente giornalisti che le stanno addosso. Lui può darle tutto quello di cui ha bisogno Harry. Ogni cosa, e io non riuscirò mai a farlo.."
Capisco tutto, il modo in cui si sente, la consapevolezza di non essere abbastanza. Ci sono passato un milione di volte con Grace e, ogni volta che vedo Gregg, tutto ritorna a presentarsi come un gigantesco cartellone pubblicitario. "Ecco la perfezione per lei, Harry! Quello che tu non sarai mai!". Eppure poi la guardo e vedo come i suoi occhi rispondono anche solo a un mio sguardo, a un mio sorriso e non posso pensare che ci sia perfezione migliore di questa; migliore di me e lei insieme, migliore della nostra bambina.
"Pensi davvero che se la lasciassi andare tornerebbe da lui?" domando.
"È quello che dovrebbe fare."
I suoi occhi blu vacillano. So che anche solo l'idea di vedere Eloise con qualcuno che non è lui lo terrorizza, ma non lo ammetterà mai. "Non lo farebbe e, sinceramente, credo che fare quello che fa, sia la decisione migliore che potrebbe prendere. Eloise è felice Lou, e prima te ne accorgerai e accetterai la cosa, prima le cose andranno meglio per entrambi."
"Grace non la pensa così. Vedo il modo in cui mi guarda...", afferma.
Sorrido istintivamente quando sento nominare la ragazza che, ancora oggi, riesce a stupirmi per la sua bontà d'animo. "Vuole solo proteggere la sua migliore amica, è normale."
"Quello che dici è una contraddizione. Mi hai appena detto che dovrei accettare che El voglia stare con me e basta."
Sospiro, cercando di trovare le parole giuste per fargli capire quello che penso. "Ti stai limitando. Forse non te ne accorgi, ma sei uno stallo in cui vuoi stare con lei perché capisci che è la cosa migliore che potesse capitarti nella vita, ma, allo stesso tempo, pensi di non riuscire a darle quello che merita. Quello che penso io è che riusciresti a darle tutto quello che merita se solo abbassassi la guardia per un secondo. Ad esempio, perché non le hai ancora chiesto di trasferirsi da te? È più il tempo che passa a casa tua che nel suo appartamento e, così facendo, risolveresti anche il problema Gregg, eppure non lo fai e entrambi sappiamo perché."
Louis mi fulmina con lo sguardo. "È passato un mese e mezzo da quando ci frequentiamo seriamente Haz, sarebbe esagerato!"
"Balle. Stare in questa situazione intermedia ti permette di avere sempre una via d'uscita da darle, anche se in cuor tuo sai che non le permetteresti mai di varcarla. Vedo come la guardi, non sono scemo. Vedo anche come riesce a gestire i tuoi colpi di testa alla perfezione. È come se lei fosse il tuo faro e non c'è cosa più giusta di questa."
"Dovresti candidarti come politico. Riusciresti bene anche in quello!"
"Smettila di sfottere!"
"Non dire le parolacce, c'è tua figlia che ci guarda", mi ammonisce.
Guardo in direzione di Mya che, effettivamente, ci sta osservando dubbiosa. "Scusa piccola", affermo stupidamente.
Louis ride di me rimettendo la sigaretta nel pacchetto. "Non era una seduta psichiatrica il favore che dovevo chiederti comunque..."
"Per questa mi pagherai dopo, ora dimmi del favore", ironizzo, riuscendo a strappare un altro sorriso al mio amico.
"Vorrei chiedere a Grace di parlare con Gregg."
"Scordatelo!" Non esiste, non se ne parla nemmeno, devo ancora superare il fatto che mia figlia preferisca il giocattolo che le ha regalato lui, rispetto a quello che le ho regalato io.
"Non essere stronzo Haz! Grace è l'unica che può farlo ragionare", si difende il mio amico.
"E sappiamo entrambi perché. Sappiamo anche se dovessi chiederle una cosa del genere lo farebbe subito, quindi no, non hai il permesso di chiederglielo."
Louis mi guarda trattenendo a stento un sorriso. "Sei ancora così geloso?"
Non sono geloso. Sono consapevole del fatto che non sopporto Gregg e il modo in cui guarda la mia fidanzata. "No, è un discorso diverso. Sarebbe solo un occasione per lui di passare del tempo piacevole con lei. Se sapessi che sarebbe proficuo e lui non tentasse di allontanarla da me allora andrebbe bene, ma so che ha degli intenti diversi e per lui ogni occasione è buona per mettere alla prova la mia pazienza."
"Non ti facevo così uomo delle caverne..."
"La risposta è comunque no", ribadisco.
"Ok, lo chiederò più tardi a Grace. Facciamo che il favore che ti volevo chiedere in realtà era proprio una seduta psichiatrica quindi siamo a posto", esordisce.
Alzo gli occhi al cielo preferendo concentrarmi su Mya che sembra affascinata dal nostro scambio di battute. Tutta suo padre.
"Come mai la lasciate con Anne?" domanda Louis.
"Stasera usciamo. Sono riuscito a convincere Grace ad andare a ballare. In questi ultimi mesi si sta privando di tutto e prima che ritorni al lavoro, vorrei che riuscisse a svagarsi come dovrebbe. So che le manca, quindi andremo. Venite?" domando.
So che Grace lo ha già chiesto a Eloise e lei è rimasta sul vago sostenendo che, probabilmente, a Louis non avrebbe fatto piacere. Ha perso sua madre solo da due mesi, ma penso che un po' di divertimento degno di un ragazzo della sua età sia quello di cui ha bisogno. Non si è più fermato, si sta occupando di troppe faccende complicate e ha bisogno di staccare la spina.
"Non so se a Eloise farebbe piacere", risponde.
"È la stessa cosa che ha risposto a Grace quando gliel'ha chiesto. In realtà penso che vi farebbe bene...", improvviso.
Louis sorride in un modo che gli ho visto fare poche volte, soltanto quando Eloise o Freddie sono in circolazione. "Andare in una discoteca ci farebbe bene?" domanda scettico.
Scuoto la testa facendo un respiro profondo. "Passare del tempo insieme ci e vi farebbe bene, dimenticare per un secondo delle responsabilità che hai sulle spalle anche, e soprattutto vedere Eloise ballare poco vestita, farebbe un po' di chiarezza fra le tue priorità."
Louis spalanca gli occhi come illuminato e so perfettamente quali sono le immagini che gli stanno passando per la testa in questo momento. Sto giocando sporco, lo so, ma lo faccio per una buona causa.
"Ok, la chiamo", sentenzia.
Bingo.
GRACE'S P.O.V
Eloise interrompe la chiamata e non ho bisogno di domandarle chi era al telefono per capire che era Louis. Dovrei essere felice per lei e in cuor mio lo sono davvero, ma non riesco a mettere da parte le preoccupazioni che questa relazione suscita in me. Non sono affari miei, ci sono passata per prima e proprio per questo dovrei essere la prima a dare tutta la mia fiducia in Louis, ma non ce la faccio.
Vorrei solo che lui la smettesse di opporre resistenza, che si buttasse in questa relazione a 360 gradi e le permettesse di non avere dubbi. So che li ha, so che Eloise ha paura che questo sogno ad occhi aperti possa finire da un momento all'altro e non riesco in alcun modo a biasimarla... Eppure è felice. Le basta parlare di lui per illuminarsi, le basta citare uno dei membri della sua famiglia per diventare improvvisamente la donna più orgogliosa del mondo e non riuscirò mai a spiegarmi davvero come tanta disponibilità possa essere racchiusa in una ragazza così piccola.
"Era Louis", mi informa.
"Non l'avrei mai detto...", ironizzo.
Eloise mi fa una linguaccia, sistemandosi i capelli dietro le orecchie. "Io non ti ho mai presa in giro quando si trattava di Harry."
"Lo hai sempre fatto e lo fai tutt'ora, El."
"Hai ragione", sentenzia, facendomi sorridere.
Stiamo passeggiando fra le vie di una Londra affollata alla ricerca del mio vestito per stasera. Non sono ancora del tutto convinta che lasciare Mya con Anne fino a domani sia la cosa migliore, ma Harry ha insistito per trascorrere una serata solo per noi. So che ne abbiamo bisogno, ma, allo stesso tempo, non so se sono in grado di stare lontano da Mya e dai suoi occhi verdi per così tanto tempo. La tentazione di chiamare Harry e verificare che vada tutto bene è alta anche in questo momento, ma devo trattenermi o lui penserà che non mi fido di lui e non è affatto così. È un padre fantastico.
"Terra chiama Grace."
"Scusa, mi ero distratta, dicevi?"
Eloise alza gli occhi al cielo. "Mya sta benissimo Grace, Harry sa prendersi cura di lei alla perfezione e posso assicurarti che Louis se la cava alla grande con i bambini, quindi puoi fare un respiro profondo e tranquillizzarti."
Credo che se dovessimo esporre il nostro caso a degli scienziati diventeremmo delle cavie da laboratorio. Non so in che modo riusciamo a capire cosa succede nella testa dell'altra e viceversa, ma succede ed è una caratteristica molto funzionale oltre che utile. "Hai ragione, come sempre. Cosa voleva Louis?"
"Stasera veniamo con voi, quindi abbiamo due vestiti da comprare."
Mi illumino immediatamente alla notizia. Ho voglia di passare del tempo con loro e sono felice che la mia amica abbia la possibilità di svagarsi. Daniel non riesce ad accettare la loro separazione, credo non la accetterà mai e la mia amica è troppo buona per troncare il loro rapporto in modo definitivo. Gregg, da buon Sulkin qual è, non riesce a capire le motivazioni, a suo parere "suicide" , che portano sua sorella fra le braccia di Louis e ha pensato bene di ignorarla. La mia amica quindi si trova ad affrontare ogni giorno un carico di ansia sotto il quale io sarei sicuramente rimasta schiacciata.
"Parigine!" esclamo.
"Grace?" domanda Eloise stranita.
"Indosserai delle parigine!", ribadisco.
Eloise si ferma in mezzo al marciapiede. "Gracy, hai notato la lunghezza delle mie gambe in questi anni di conoscenza? Perché nel caso non l'avessi notato è praticamente inesistente, con delle parigine indosso sparirei!"
Non riesco a trattenermi dal ridere mentre i passanti mi guardano sorpresi. L'immagine che Eloise mi ha appena permesso di focalizzare è troppo divertente perché io la possa ignorare, ma non è abbastanza realistica da farmi cambiare idea. "Non sai quello che dici, ti ostini a nascondere quelle gambe quando hai molto da mostrare, quindi faremo a modo mio, per lo meno le proverai e verificheremo insieme che le tue preoccupazioni sono infondate. E ho appena deciso che andremo dal parrucchiere prima di tornare a casa, quindi preparati psicologicamente!", la informo.
Eloise riprende a camminare affiancandosi nuovamente a me, mi guarda preoccupata cercando di mantenere il passo. "Sei più bipolare di Jamie. Un attimo fa eri una mamma apprensiva ed ora sei una quindicenne che sta per partecipare alla sua prima festa in discoteca", sentenzia.
"È anche il motivo per cui ci vuoi così bene e adesso basta chiacchiere, siamo arrivate!" È con queste parole che apro le porte del negozio che Mad mi ha consigliato qualche settimana fa. Qui troveremo tutto quello di cui abbiamo bisogno a suo parere e non posso fare a meno di fidarmi di lei.
Un'ora dopo Eloise tiene stretti fra le mani i suoi acquisti. Credo che a Louis verrà un infarto e, come previsto, le parigine saranno il punto forte. Le stanno benissimo, valorizzano le sue gambe e con il paio di scarpe con il tacco che ha abbinato, la slanciano come non mai. Il ragazzo avrà sicuramente molto a cui pensare.
"Quindi siamo veramente sicure?" mi domanda per l'ennesima volta la mia amica.
Si è specchiata un milione di volte e ho visto nel suo sguardo che si è resa conto anche lei di quanto questo look fosse azzeccato. La gonna nera a vita alta e il top corto a scoprirle un filo di pelle sono in giusta contrapposizione con il giubbotto di pelle che Jamie le ha regalato al suo compleanno. Sarà perfetta, ancora più perfetta di quello che è già.
"Sicurissime, anche Jamie lo è. Ha detto che ci proverebbe con te se non fosse a New York."
Il biondo è troppo lontano da noi, dall'altra parte dell'oceano da ormai due settimane ma i contatti non sono mancati. Non so quando tornerà, a sua detta non lo sa nemmeno lui. È alla disperata ricerca di sé stesso e passare del tempo con Mad a suo parere gli servirà a schiarirsi le idee. Io non credo ma lo lascerò fare come al solito.
"Non ti avevo autorizzato a mandargli la foto Grace!", mi ammonisce Eloise.
"Avevi bisogno di un parere imparziale visto che continui a sostenere che non sono obiettiva, di parte e bla bla bla.."
"È vero!"
Faccio un respiro profondo voltando nella corsia degli abiti, non ho ancora trovato un vestito per me e si sta dimostrando un impresa davvero ardua. Ho voglia di sentirmi bella. In questi mesi non ho fatto altro che indossare tute e magliette sformate e nonostante Harry sembri comunque apprezzare, ho voglia di stupirlo. In realtà ho voglia anche di stupire me stessa, i regali della gravidanza sono stati un seno più abbondante del previsto e dei chili permanenti sui fianchi che non sembrano intenzionati a scendere.
"Lui!", esclama Eloise indicandomi un vestito sul manichino.
Mi volto in quella direzione, trovandomi davanti ad un abito bellissimo. È nero, corto, forse troppo corto, ma la fattura della gonna riuscirebbe a nascondere i chili di troppo, valorizzando invece il punto vita. La parte superiore è perfetta, lasciando la schiena scoperta con degli inserti in pizzo, si chiude dietro al collo. Per quanto sia scettica davanti al fatto che non potrò indossare un reggiseno, il modello sembra essere perfetto per l'occasione.
"Lo provo", affermo, infilandomi nel primo camerino disponibile.
Eloise mi informa che cercherà un paio di scarpe adatto nel frattempo e non appena indosso questo abito stupendo, non riesco a credere ai miei occhi. La ragazza nello specchio, quella che mi sta guardando con un sorriso timido in viso, mi ricorda la vecchia Grace, quella che appena arrivata a Londra, non riusciva a credere ai suoi occhi. La sensazione che sto provando è la stessa di qualche anno fa, quando davanti allo specchio in camera di Mad, vedevo una ragazza vestita di rosso che, da quella sera, avrebbe cambiato radicalmente la sua vita.
Non so in che modo positivo potrebbe cambiare ancora. Se mi fermo a pensare, non manca nulla.
"Jamie dice che se continuiamo così lo costringiamo a tornare."
Mi volto trovando Eloise appoggiata alla porta del camerino con un paio di scarpe in mano. Ha già mandato una foto a Jamie e a quanto pare ha già ricevuto una risposta e io non me ne sono nemmeno accorta. "Come sto?" domando, recuperando le scarpe dalla sua mano per indossarle.
Quando mi alzo su quelli che sembrano dei trampoli lo sguardo di Eloise sembra allucinato.
"Una giraffa?" chiedo.
"No, sto solo pensando come spiegare a Mya la morte prematura di suo padre. Lo stenderai Grace!"
HARRY'S P.O.V
Avevo dimenticato cosa volesse dire dover aspettare due ragazze che si preparano per una serata e se le altre volte avevo un compagno di attesa che con il suo parlare incessate e contorto mi teneva compagnia, ovvero Jamie, con Louis non è lo stesso. È evidentemente agitato, a quanto pare è la prima volta che lui e Eloise fanno qualcosa del genere insieme. Cerco di distrarlo proponendogli di indossare le mie camicie ma lui non collabora. Boccia ogni singola camicia che gli mostro con una smorfia, ostinandosi a sostenere che le mie camicie non sono sobrie.
"Questa?", domando estraendone una a quadri rossa e nera.
Louis alza gli occhi al cielo tornado a girare fra le mani la sua sigaretta. "Tengo questa maglietta e basta, ho ancora ha reputazione da portare avanti io..."
"Vorresti dire che io non lo sto facendo?"
Louis ride sistemandosi distrattamente il ciuffo di capelli. "Hai iniziato a perdere di credibilità quando ti sei tatuato la farfalla sul petto, hai recuperato qualche punto quando hai tagliato i capelli e stai buttando a monte tutto stasera con quella camicia!"
La mia camicia non ha nulla che non va, è una delle mie preferite e devo ammettere che, con questa addosso, è inevitabile dare nell'occhio, ma non mi interessa, mi piace troppo per lasciarla nell'armadio e non è una di quelle che posso mettere in ogni occasione, visto la sua trasparenza.
"Sei solo invidioso!", ribatto, chiudendo definitivamente le ante del mio armadio.
Grace e Eloise sono nell'altra stanza da almeno mezz'ora e dopo tutto questo tempo riesco ancora a stupirmi della quantità di parole che riescono a dirsi senza fermarsi mai.
"Hai già avvertito Greg e Steve?", domanda Louis incamminandosi in salotto.
È la quindicesima volta che mi chiede una cosa simile. Credo che la sua preoccupazione sia legata al fatto che Eloise non è abituata a cose del genere, non ancora del tutto, per lo meno. "Sì, entreremo dal retro."
"Hai una birra?"
Annuisco, indicandogli il frigorifero. "Dovrebbero esserci ancora quelle di Jamie."
"Meno male che c'è lui a portare un po' di virilità in questa casa."
Alzo gli occhi al cielo recuperando il mio cellulare. Sono tentato di chiamare mia madre per controllare che con Mia vada tutto bene, ma mi trattengo.
"Chi chiami?"
"Nessuno."
"Sei paranoico."
"E tu un rompi palle, ricordami perché ti ho invitato per favore..."
"Perché sei pazzo di me, lo dicono anche i giornali!"
Non posso fare a meno di trattenere una risata che contagia anche la sua. I giornali non hanno ancora mollato la presa, continuando a sostenere la presunta relazione che ci dovrebbe essere fra me e lui. Credevo che i miei occhi quando Grace è in circolazione bastassero a dimostrare il contrario, ma il mistero che avvolge la nostra amicizia continua a essere il loro preferito.
"Cosa dicono i giornali?" La voce di Grace arriva alle mie spalle.
L'espressione di Louis la dice lunga e se non fossi così attratto dalla voce di quella donna che giorno dopo giorno, riesce a farmi impazzire sempre di più, immortalerei l'espressione da pesce lesso che sta mostrando a noi e alle ragazze alle nostre spalle.
"...Lo sapevo, Grace! Vado a cambiarmi, torno subito, queste cose non fanno per me, torno fra dieci minuti..."
Eloise sta blaterando qualcosa, ma non appena i miei occhi incontrano quelli della mia ragazza, tutto si spegne all'improvviso; le parole di El, i movimenti di Louis che si avvicina a lei, i giornali e le loro stronzate e tutto quello che non riguarda Grace.
È bellissima. Bellissima è un eufemismo e ho perso la voglia di uscire nell'esatto istante in cui le sue gambe si sono mostrate a me in tutta la loro bellezza. Deglutisco a fatica spostando il mio sguardo su tutto il suo corpo fasciato da un abito estremamente corto.
Mia. È la prima parola che mi viene in mente, unita alla consapevolezza di essere l'uomo più fortunato del mondo mentre Grace si avvicina a me con passo sensuale.
Vuole farmi morire, è più che ovvio.
"Odio questa camicia", afferma, incrociando le braccia al petto. Il mio sguardo ricade inevitabilmente in quella direzione e fatico davvero a riportarlo sui suoi occhi.
"Sono qui", mi ricorda, sventolandomi divertita una mano davanti al viso.
"Lo vedo e... merda Grace!"
"Le parole Harry!", mi rimprovera.
"Mya non è qui...", le faccio notare, facendo un passo verso di lei. Asseconda il mio gesto posandomi entrambe le mani sulle spalle. "Hai ragione... comunque non mi piace questa camicia."
Poso entrambe le mani sui suoi fianchi facendo aderire completamente il suo corpo al mio.
"Lo so, ma impazzisci per quello che c'è sotto e così avrai modo di vederlo per tutta la notte."
Grace si stringe il labbro fra i denti mandando il mio cervello in cortocircuito. Com'è possibile che sia ancora questo l'effetto che mi fa, dopo tanto tempo?
"Smetterai mai di provocarmi?", mi domanda, passandomi una mano nei capelli.
Chiudo gli occhi istintivamente a quel tocco. Sa quanto mi piace e, se a quello uniamo il suo profumo e la sua vicinanza, ragionare lucidamente mi risulterà sempre più difficile. "Sei la provocazione in persona questa sera Grace, ho bisogno di un'arma a mio favore."
Sorride, scuotendo la testa. È davvero bellissima, l'ho già detto?
Una risatina alle nostre spalle mi ricorda che non siamo soli e forse è un bene perché la tentazione di non uscire affatto stasera, è davvero alta. Eloise sta ridendo a qualcosa che Louis le sta dicendo all'orecchio. Sono belli così, lo devo ammettere, sembrano due ragazzini spensierati pronti per una serata insieme e sono felice che stiano provando a lasciare qui i loro problemi. Sicuramente il fatto che El indossi quel paio di calze aiuta e ne ho la conferma quando Louis la avvicina ancora di più a sé per baciarla.
Succede raramente che si lasci andare così tanto quando ci siamo noi in circolazione e per un momento, davanti a me, rivedo quel ragazzo che ho conosciuto tanti anni fa ad un provino.
Grace mi prende la mano distrattamente, credo non si sia nemmeno accorta di averlo fatto perché il suo sguardo preoccupato è rivolto ai nostri amici. Faccio un passo avanti posizionandomi di fronte a lei. "Andrà tutto bene, piccola."
Le poso un bacio sulla fronte cercando di trattenermi dal baciarle le labbra. Ha messo il rossetto stasera che per me equivale ad un invito scritto a caratteri cubitali per baciarla, ma so che se dovessi lasciarmi andare alla tentazione, non riuscirei più a smettere. Succede normalmente, anche appena sveglia al mattino, anche se sta allattando nostra figlia o sta semplicemente facendo la spesa. La mia voglia di starle vicino è sempre alle stelle e io difficilmente riesco a controllarmi.
"Andiamo?" domanda Eloise.
Non riesco a staccare gli occhi da quelli di Grace, vorrei davvero andare, ma ho più motivi che mi spingono a restare qui.
"Andiamo", risponde Grace incerta.
Sorrido divertito dalla situazione e da noi, così diversi uniti dallo stesso legame indissolubile.
Mi volto e Grace mi supera avvicinandosi alla porta. Quello che vedono i miei occhi a questo punto è troppo, davvero troppo anche per me. "Merda Grace!"
"Le parole Harry!" mi riprendono contemporaneamente lei e Eloise.
Si sono coalizzate, ma non mi importa. Il vestito che indossa le lascia scoperta tutta la schiena mandandomi in tilt. La mia fidanzata mi sta guardando compiaciuta, sa perfettamente cosa sta scatenando in me ed è dannatamente divertita, ma se pensa che sia finita qui fra me e lei, si sbaglia di grosso.
La serata è soltanto all'inizio.
GRACE'S P.O.V
Il locale è pieno, la gente si accalca sulla pista muovendosi a tempo di musica e io sono davvero tentata di raggiungerli. Sono al secondo cosmopolitan, non so quali siano le reali intenzioni di Niall che ha fatto la sua comparsa all'improvviso, ma da quando è arrivato non fa altro che portare a me e Eloise dei cocktail.
Stasera non è solo, ha portato con sé qualche amico e qualche ragazza che non ho mai visto dal vivo, ma che Eloise è sicura di aver visto su instagram.
La mia amica è troppo informata e troppo social, se non ci fosse lei a tenermi al corrente io sarei all'oscuro di tutto. Eloise è anche certa che tra queste ragazze sia nascosta la nuova fiamma del biondo e, se non fosse troppo occupata a rispondere alle attenzioni di Louis, sono sicura che avrebbe già scoperto la sua identità.
Guardo ancora la pista tentata di alzarmi e andare a ballare, ma qualcosa mi blocca. So perfettamente di cosa si tratta e sono convinta che lo sappia anche Harry che mi sta studiando con attenzione mentre fa finta di prestare attenzione a un amico di Niall.
I bottoni della sua camicia sono praticamente tutti slacciati. Non bastava la trasparenza del tessuto a tentarmi, lui ha deciso di mettere in mostra più pelle possibile, peccato che le attenzioni che sta riscontrando, non siano solo le mie, ma anche quelle della maggior parte delle ragazze che del locale e lui ne è pienamente consapevole, ovviamente.
Faccio un sospiro non riuscendo a distogliere lo sguardo dai suoi occhi che nonostante tutto, sembrano vedere solo me. Me è il mio cosmopolitan, me e il mio vestito che si addice poco ad una mamma.
"A cosa pensi?" Eloise compare al mio fianco facendomi sussultare. Un secondo fa era avvinghiata a Louis ed ora è qui, com'è possibile?
"Finito con la respirazione bocca a bocca?" domando, sorseggiando il mio drink.
La mia amica sorride compiaciuta, sinonimo del fatto che l'alcool sta già facendo effetto su di lei. "Non ancora, ma riprenderemo dopo, ho due misteri da risolvere al momento..."
"Illuminami."
"Punto tutto sulla bionda naturale. La mora è carina, ma Niall sembra non prestare attenzione. Se ho ragione mi offri una pizza la prossima volta."
Seguo lo sguardo della mia amica fra le ragazze sedute al nostro tavolo ed effettivamente, nonostante la mora stia facendo di tutto per attirare l'attenzione di Niall, lui non sembra particolarmente concentrato sulla conversazione.
"Ok, il secondo mistero?"
Eloise beve un lungo sorso del suo drink prima di rispondere. "Perché non sei in pista a scatenarti, invece di stare qui seduta nella speranza di dare meno nell'occhio possibile?"
Sospiro terminando in un solo sorso il mio cocktail. Appoggio il bicchiere vuoto sul tavolino di fronte a noi e mi volto completamente verso la mia amica. "Credo che non dovrei essere qui. Ho affidato mia figlia a sua nonna per l'intera notte preferendo una serata in discoteca. Tutto ciò unito al fatto che, vestita così, non mi sento più a mio agio. Cosa penserà Mya quando vedrà le foto? Che non sono una buona madre... Dovrei essere con lei adesso, non qui agio sorseggiare drink come una quindicenne."
L'alcool mi ha dato l'incipit corretto per dire tutto quello che penso senza giri di parole e dall'espressione contrariata di Eloise, non sembra essere del mio stesso parere. "Sei chiusa in casa con Mya tutto il giorno Grace, sei una madre fantastica e se ti sento dire ancora una volta una stronzata del genere sarò costretta a picchiarti!"
"Le parole Eloise!"
"Le parole un corno! Prima di essere una madre, sei una donna. In questo caso stiamo parlando di una donna venticinquenne fantastica che con questo vestito sta divinamente, e sono certa che Mya ti stringerebbe la mano se solo potesse. Abbassa la guardia Gracy, hai bisogno di passare del tempo spensierata, soprattutto con Harry che non sa più cosa fare per provocarti e attirare la tua attenzione, quindi smettila di trattenerti e fila a ballare, anzi sai cosa ti dico?", appoggia il suo bicchiere alzandosi in piedi.
Gli occhi dei presenti si posano inevitabilmente sulle sue gambe e non riesco a trattenere un sorriso. "Vengo con te, andiamo a scatenarci in pista Gracy!"
Afferro la mano che mi sta porgendo Eloise alzandomi in piedi. Non sono ancora del tutto sicura che sia la cosa giusta da fare, ma so che non mi posso opporre.
Facciamo qualche passo e una stretta che riconoscerei fra mille, mi avvolge da dietro impedendomi di proseguire.
Eloise lascia la mia mano facendomi l'occhiolino. "Quando sei pronta fammi un cenno!" afferma, tornando a grandi passi da Louis che l'accoglie prontamente fra le braccia.
"Per cosa dovresti essere pronta?" mi domanda Harry all'orecchio.
Mi volto lentamente, cercando di proposito di aumentare il contatto fra i nostri corpi. Il suo petto tatuato entra nel mio campo visivo e non riesco a trattenermi dal posare una mano sulla sua pelle.
"Per andare a ballare", rispondo sorridendo.
Harry posa le sue grandi mani sulla parte bassa della schiena avvicinandomi maggiormente a sè. "Non aspettavo altro", risponde.
Sorrido, circondandogli il collo con le braccia. "Pensi sia la cosa giusta?" domando.
Harry mi guarda con un sorriso in volto, prima di posare dolcemente le sue labbra sulle mie. "Penso che tu sia una donna stupenda, Grace."
"Anche se sto girovagando per un locale con un micro abito e sto per andare a ballare?"
Le sue mani fanno su e giù lungo la mia schiena fino a posarsi sui miei fianchi. "A maggior ragione."
Sorrido, scuotendo la testa divertita. "Quindi ammetti che quelle tute sformate mi fanno sembrare un sacco di patate!"
Harry ride avvicinando le labbra al mio orecchio. "Sei tremendamente sexy anche con quelle Grace, perché so esattamente cosa c'è sotto e il tutto diventa ancora più interessante."
Il suo fiato caldo accarezza il mio orecchio facendomi rabbrividire. Amo quest'uomo, amo l'effetto che mi fa, amo che sia il padre di mia figlia e soprattutto amo il modo in cui riesce ad esserci per me. Sta cercando di distrarmi e ci sta riuscendo alla perfezione, tanto che vorrei essere a casa nostra e lasciarmi andare completamente a lui, al nostro amore e al legame che diventa ogni giorno sempre più forte.
Sospiro, appoggiando le labbra sul suo collo. Respiro il suo profumo mentre lascio dei baci caldi sulla sua pelle e la gente intorno a noi sparisce. Ci siamo solo io e lui, lui e le sue mani che mi accarezzano come se fossi di porcellana, io e il bisogno di sentirlo più vicino, ora più che mai.
"Dovresti andare a ballare piccola...", sussurra.
Le sue mani mi dicono tutt'altro mentre si aggrappano ai miei capelli, trattenendomi vicino al suo collo. Lo so che dovrei, Eloise mi aspetta, ma ho bisogno di stare fra le sue braccia ancora un po'. "Ti amo Harry", gli ricordo, guardandolo negli occhi.
Le sue mani grandi si spostano ai lati del mio viso. Il contrasto freddo dei suoi anelli sulla mia pelle arrossata mi fa rabbrividire costringendomi, per un attimo, a trattenere il respiro.
"Andiamo a prendere Mya."
Lo guardo confusa. Forse sono i suoi occhi, forse è la musica, forse sono io.
"Andiamo a prendere nostra figlia e torniamo a casa, Grace. So che è quello che vuoi ed è quello che voglio anche io."
Lo amo. Lo amo così tanto che a volte penso che il mio cuore non sarà mai abbastanza forte da contenere tutto il sentimento che provo per lui.
"Grazie", sussurro sulle sue labbra, prima di baciarlo.
Cerco di comunicargli tutto quello che provo, tutta la gratitudine e la felicità che sento e lui mi asseconda, risponde con passione e amore come ogni volta, come se fosse l'ultimo bacio. Accarezza il mio corpo come se non lo conoscesse, come se non l'avesse fatto milioni di volte, come se ne avesse bisogno per respirare e io mi sciolgo.
"Quindi balliamo o no?"
La voce di Eloise interrompe la nostra magia e mi trovo a sorridere davanti all'espressione contrariata di Harry.
Mi volto trovando la mia amica a guardarmi con il suo sorriso stampato in volto. Forse è l'alcool, forse è la felicità che Louis riesce a donarle nonostante le complicazioni che ogni giorno sembrano presentarsi per loro.
"Noi andiamo a casa El, so che pensi sia sbagliato, ma non ce la faccio, è più forte di me. Andiamo a prendere Mya e torniamo a casa", spiego.
Le braccia di Harry mi circondano la vita lasciandomi un bacio sulla testa.
Eloise ci guarda perplessa per qualche secondo prima di alzare gli occhi al cielo. "Il mondo cambia troppo velocemente, soltanto qualche anno fa avrei dovuto trascinarti a casa di peso ed ora guardaci! Tu che vuoi andartene e io che ho voglia di ballare!"
"Dovresti ballare infatti El, vestita così dovresti metterti in mostra, non stare con Louis. Vicino a te con quella t-shirt ti fa sfigurare!", esclama Harry guadagnandosi un'occhiata torva dalla mia amica.
"Sei solo invidioso del fatto che lui non ha bisogno di grandi cose per essere bellissimo, al contrario di qualcun altro!"
Lo dice puntandogli un dito contro, è davvero seria e mi piace l'effetto che l'alcool ha su di lei. Mi piace ancora di più il fatto che Louis sia alle sue spalle e abbia sentito tutto.
"Quanto hai bevuto bambina?", le domanda stringendola a sè.
Eloise arrossisce coprendosi il volto con le mani. "Non dicevo sul serio... Voglio dire, non che tu sia brutto ok... Cioè è ovvio che non lo sei, guardati... Insomma... Io..."
Louis interrompe il suo farneticare con un bacio pieno di promesse che farebbe capire a chiunque cosa aspetta alla mia amica una volta tornati a casa, è quindi giunto il momento per noi di lasciarli soli e andare a recuperare la nostra bambina.
"Bene, noi andiamo. Eloise non bere troppo, Louis prenditi cura di lei!", mi premuro, provvedendo a recuperare le mie cose dal divanetto.
"Come sempre!" mi assicura il moro, fulminandomi con lo sguardo.
Sappiamo entrambi che non simpatizziamo l'uno per l'altra nell'ultimo periodo e credo che abbiamo anche delle motivazioni valide per farlo, ma non smetterò mai di dire quello che penso, soprattutto se si tratta di Eloise.
HARRY'S P.O.V
Greg guida fra le vie di una Londra illuminata solo dalle luci artificiali. Sono proprio quelle luci che mi permettono di osservare uno spettacolo fantastico; Mya dorme fra le braccia di Grace che, con indosso il suo bellissimo vestito e la mia giacca sulle spalle, guarda nostra figlia come se fosse un angelo.
Con i suoi riccioli e le manine aggrappate alla copertina che la avvolge lo sembra davvero e per me a tutti gli effetti lo è. Lo è per me da quando Grace mi ha detto di essere incinta, lo è da quando l'ho presa in braccio la prima volta. Lo è perché non avrei mai pensato di riuscire ad amare così tanto una persona oltre a Grace.
"A cosa pensi?", mi domanda Grace, guardandomi con un sorriso.
Sposto i capelli che le sono caduti sulla fronte, accarezzandole la guancia. Non riesco a non avere un contatto quando siamo nella stessa stanza e per quanto sia assurdo agli occhi di tutti, è più forte di me. "Penso a quanto sono fortunato ad avervi", ammetto.
So che Grace sa quanto sono felice, so che lo comprende anche senza che glielo dica, ma tendo sempre a ironizzare a tenere per me pensieri come questo e sono rari i momenti in cui lo dico ad alta voce ed è una delle mie mancanze. A volte le parole sono superflue, ma in alcune situazioni non lo sono affatto.
"Siamo noi quelle fortunate, Harry."
Me lo dice con uno sguardo capace di annientarmi, pieno di verità, pieno di amore, talmente forte da portarmi inevitabilmente vicino a lei, con le mie labbra premute contro le sue e una voglia matta di prendermi cura di lei in tutti i modi possibili e immaginabili.
Greg ci avverte che siamo arrivati quando ormai avevo perso il senso del tempo e anche dello spazio. Riemergo a forza dal mio sogno e mi affretto a scendere.
Prendo Mya dalle braccia di Grace, facendo attenzione a non svegliarla e, una volta ringraziato Greg, entriamo nel palazzo. Saliamo sull'ascensore e in men che non si dica arriviamo a casa.
Non avrei mai creduto che la casa di Grace sarebbe diventata così famigliare per me, non avrei mai creduto di riuscire a poter definire "casa" uno spazio così personale per lei che ora lo è diventato anche per me. Dopo l'ampliamento abbiamo dovuto fare delle modifiche, ma il tocco della vecchia casa di Grace è rimasto, ed è quello che preferisco.
"Ci penso io a metterla a letto", affermo, incamminandomi per il corridoio.
Grace annuisce, guardandomi con uno sguardo sognante. Lo fa sempre quando Mya è fra le braccia e la capisco alla perfezione perché è la stessa cosa che succede a me quando vedo loro due insieme.
Apro la porta della cameretta di Mya e la poso delicatamente nel suo lettino.
Dorme profondamente e a quanto pare non si sveglierà tanto presto. Le sistemo la coperta accertandomi che stia al caldo per tutta la notte e, al momento di andarmene, non ce la faccio. Rimango fermo sul posto a guardarla, ancora e ancora, mentre la luce della luna che traspare dalla finestra illumina la cosa migliore che avrei potuto fare nella vita.
Pensavo di non avere più bisogno di niente, di aver raggiunto quasi tutti i traguardi che mi ero imposto ma questo... questo ha sconvolto ogni cosa.
Sorrido avvicinandomi a mia figlia, il profumo della sua pelle ha la capacità di tranquillizzarmi e le sue manine nei capelli sono qualcosa di dolorosamente fantastico. Le sposto i capelli dalla fronte lasciandogli un bacio leggero. Fa una piccola smorfia senza svegliarsi ed è ancora più adorabile.
Mi trovo a sorridere ancora come uno stupido, ma non riesco a trattenermi quando si tratta di lei. La guardo un'ultima volta prima di uscire dalla sua stanza e chiudermi la porta alle sue spalle.
Mi aspetto di trovare Grace in salotto ma tutte le luci sono spente, evidentemente è già nella nostra camera.
Percorro il corridoio dirigendomi in quella direzione e quando apro la porta Grace è lì. Mi da le spalle, indossa ancora quel fantastico vestito e sta guardando qualcosa fuori dalla finestra.
"Piccola..."
Si volta con un sorriso dolce in volto. "Dorme?"
"Come un angioletto", rispondo, facendo un passo verso di lei.
Grace abbassa lo sguardo per un attimo e quando lo riporta sul mio viso, si sta mordendo il labbro inferiore a dimostrazione che ha in mente qualcosa che molto probabilmente mi piacerà. "Ti ricordi quando mi hai baciata per la prima volta?"
Annuisco, senza riuscire a trattenere un sorriso. "Tecnicamente sei tu che mi hai baciato, ma me lo ricordo... Eri arrivata a Londra da qualche giorno e Mad aveva organizzato una festa..."
Ricordo perfettamente ogni dettaglio del su viso, i capelli più corti, il suo sguardo bellissimo e il vestito bianco che indossava quella sera.
"Già... È stata una delle situazioni più strane e imbarazzanti della mia vita. Mi hai chiesto di ballare per te, anche senza musica e io l'ho fatto. È quello che avevi previsto anche per stasera, ma io ho fatto in modo che la serata non andasse come volevi tu, quindi vorrei rimediare..."
Faccio un passo avanti, sto per dirle che questa serata non ha nulla che non va, ma le sue dita si posano sulle mie labbra impedendomi di dire qualsiasi cosa.
"Lascia che balli per te."
Merda. Un giorno di questi impazzirò e non ci sarà più nessuno in grado di farmi rinsavire.
Annuisco semplicemente facendo qualche passo indietro. Non distolgo lo sguardo da lei, nemmeno quando le mie gambe toccano la superficie del letto e mi ci siedo sopra.
Grace mi dà le spalle iniziando a muoversi piano piano. Stavolta non c'è nessun tipo di musica che può aiutarla, c'è solo il silenzio accogliente della nostra casa, della nostra vita e della nostra piccola, ma meravigliosa famiglia.
L'abbiamo costruita insieme negli anni, senza nemmeno renderci conto che, quello stavamo facendo, era semplice e straordinario. L'ho fatto io, ma è soprattutto grazie alla ragazza che sta ballando a occhi chiusi davanti a me se siamo dove siamo ora.
È grazie a lei se sono riuscito ad aprire gli occhi, ad accettare che l'amore rende tutto più bello, che lei, nella sua bellezza, ha reso la mia vita meravigliosa.
Si muove ancheggiando, enfatizzando i movimenti con il preciso intento di provocarmi e questo è uno dei cambiamenti che ci sono stati negli anni. Quella sera, alla festa di Mad, la ragazza che ballava davanti a me era impacciata, imbarazzata, ma nonostante questo bellissima.
Ora si è trasformata in una donna, una donna meravigliosa che mi sta facendo impazzire soltanto guardandola e quando getta la testa indietro mostrandomi il collo, capisco che non posso più aspettare.
Le afferro il polso con la mano, facendola avvicinare a me. Grace mi asseconda, posando le mani fra i miei capelli. "Non avevo ancora finito", si lamenta divertita.
Faccio pressione sulle sue gambe nude in modo da averla a cavalcioni su di me. Il suo labbro inferiore è nuovamente fra i denti e sono dannatamente felice di sapere che le sue intenzioni sono anche le mie.
"Puoi continuare a muoverti se vuoi, ma ho bisogno di baciarti mentre lo fai", la avviso, prima di posare le labbra sulle sue.
La sua stretta sui miei capelli si fa più forte, il suo corpo si plasma completamente con il mio e le mie mani muoiono dalla voglia di accarezzare ogni parte del suo fantastico corpo.
Non passa molto prima che la mia camicia finisca da qualche parte nella stanza e il suo vestito la raggiunga. Le nostre pelli sono a contatto proprio come i nostri corpi, a formarne uno solo, un concentrato d'amore che non fa altro che aumentare.
Prendo il suo viso fra le mani, allontanandola leggermente dalle mie labbra. Sento già l'assenza del suo contatto, ma voglio che veda nei miei occhi tutte quelle cose che non trovo sufficienti parole per descrivere.
"Lo so amore mio", sussurra, mostrandomi il sorriso più dolce che io abbia mai visto.
Non credo sappia davvero cosa riesce a scaturire in me, ma ho tutte le intenzioni di dimostrarglielo stanotte, e per il resto dei miei giorni.
SPAZIO AUTRICE
Questo è uno dei primi capitoli di flash che ho scritto e uno dei miei preferiti :D Adoro il modo in cui Harry guarda Grace e Mya, adoro la loro famiglia e il punto in cui sono riusciti ad arrivare, e so che forse sembra strano dirlo, visto che sono personaggi inventati, ma sono fiera di loro.
Spero che questo capitolo sia piaciuto anche a voi e, se volete scoprire più dettagli sulla serata, correte a leggere il prossimo capitolo di Healthy di JustMeandLouisT ♡
Al prossimo Flash! ♡
Greta
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top