As Yet Untitled

Luglio 2017

HARRY'S P.O.V

Pizzico le corde della chitarra alla ricerca della melodia giusta. Le parole ci sono, ce ne sono così tante che potrei creare un album intero. Ci sono perché parlano della mia vita, parlano della quotidianità speciale che vivo con la donna che sta dormendo sul divano di fronte a me.

È stanca anche se non lo ammetterà mai, ha mille preoccupazioni, ma non ne lascia trasparire nemmeno una. Sta cercando di portare avanti questa gravidanza nel miglior modo possibile e ci sta riuscendo, a dispetto di quello che pensa.

Riesco a leggere nei suoi occhi la malinconia che prova mentre Jane le racconta dei progetti a cui stanno lavorando. Leggo la sua voglia di fare le cose che faceva prima; la voglia di ballare al centro della pista, la necessità di partecipare al concerto che Jamie darà questa sera... Ho cercato di trovare una soluzione per poter partecipare insieme, l'avevo anche trovata, ma lei ha rifiutato, sostenendo che se doveva partecipare, doveva farlo nel modo giusto, ovvero in prima fila, a bordo palco a saltare come tutti i presenti.

La capisco. La capisco anche se non so cosa si prova, la capisco e amo il coraggio che mette in ogni cosa che fa. Amo che stia cercando di mettere da parte le sue insicurezze per il bene suo, della nostra relazione e della nostra bambina. La amo e basta.

Sorrido guardando la smorfia che fa nel sonno, accoccolata sul divano come una bambina. So che rischio di svegliarla stando qui, ma quando scrivo e suono, averla al mio fianco rende le cose più semplici. Evito di farle leggere le mie idee prima del tempo, ma faccio un'eccezione con le melodie.

Guardarmi suonare le piace, dice che si rilassa e, per un motivo che non comprendo, dice che sono, a parole sue: "tremendamente sexy" mente lo faccio. E chi sono io per privare una donna incinta, di uno spettacolo del genere?

Sorrido tornado a concentrarmi sulle note, provo ad intonare la strofa della canzone, e in qualche modo trovo gli accordi adatti. 

"Oh, tell me something I don't already know..."

Accarezzo le corde come ho imparato a fare in questi anni. Pensavo di non essere affine a nessuno strumento, ma ho trovato nella chitarra una buona compagna di viaggio. Con uno strumento diventa tutto più facile; facile comporre, e facile essere un cantante completo, come spero di diventare un giorno.

"Harry..."

La voce roca di Grace attira la mia attenzione. Mi sta guardando con uno sguardo sognante parzialmente addormentato ed è adorabile.

"Scusami, ti ho svegliato?"

Scuote la testa, mettendosi comoda sul divano. "No, stavo sognando..."

Sorride mentre lo dice, a sinonimo del fatto che si ricorda perfettamente il suo sogno. Mi piace ascoltare i suoi racconti, ultimamente sogna spesso e quando si sveglia si ricorda tutto alla perfezione. Io non sogno da anni ormai, forse perché ho la possibilità ogni giorno, di vivere un sogno ad occhi aperti.

"Cos'hai sognato?", glielo domando, accarezzando distrattamente le corde della chitarra.

Gli occhi di Grace seguono i miei gesti e adoro leggere nel suo sguardo quell'emozione. Quando mi guarda in questo modo il mio cervello va in tilt, potrebbe benissimo chiedermi di fare qualunque cosa e lo farei perché amo leggere nei suoi occhi il sentimento che la lega a me; è amore, è desiderio, ed è in continua evoluzione, come se la nostra storia fosse sempre al primo giorno.

Si alza dal divano lentamente, incamminandosi nella mia direzione. Indossa un paio di pantaloncini leggeri e una canotta larga ed è bellissima con i capelli disordinati sulle spalle.

Mi sposta i capelli dalla fronte, mentre appoggio la testa sulla sua pancia. Amo farlo, amo sentire la presenza della mia bambina, amo che sia Grace a portarla in grembo.

"Stavo sognando te..."

Sposto il mio sguardo sui suoi occhi e so già che il suo sogno mi piacerà. Appoggio la chitarra di lato, permettendole di sedersi sulle mie gambe. "Posso avere il piacere di rendere il suo sogno realtà, signorina?"

Sorride, stringendosi il labbro inferiore fra i denti. "Dovresti farti un piercing alla lingua per farlo."

Stringo la presa sul suo corpo, accarezzando la pelle morbida delle sue gambe nude. "Se continui a guardarmi in questo modo, potrei benissimo uscire e provvedere nell'immediato."

Sorride divertita, rifugiandosi nell'incavo del mio collo. Si aggrappa alle mie spalle, portando il suo corpo più vicino al mio e lascia un bacio leggero sulla pelle sensibile. Chiudo gli occhi istintivamente beandomi della dolce tortura alla quale mi sta sottoponendo. Prosegue ininterrottamente, seguendo un ritmo tutto suo che la porta ad un centimetro delle mie labbra senza che me ne accorga davvero. 

"La verità è che non hai bisogno di niente per essere sexy ai miei occhi Styles, e questa è l'arma più grande che hai a tua disposizione."

Intrappolo le sue labbra con le mie senza pensarci troppo, guadagnandomi un sospiro di approvazione da parte sua.

La bacio spinto dal desiderio che provo nei suoi confronti, dall'amore infinito che mi lega alla donna meravigliosa che un giorno sposerò.

Mi affonda le mani nei capelli, portandomi più vicino a lei. Sono suo, senza via di scampo, senza essere in grado di vedere un futuro in cui lei non sia presente.

La sollevo come mi sono abituato a fare nell'ultimo periodo, senza interrompere il contatto fra le nostre labbra. Lo faccio per ricordarle per l'ennesima volta che ai miei occhi non potrebbe risultare più bella di così, e lei sembra essersene convinta.

Lascia che le sfili la canotta senza opporre resistenza, una volta che la faccio sdraiare sul letto. Si lascia guardare in tutta la sua bellezza con quel sorriso timido che ho imparato ad amare come lei. Si lascia accarezzare la pancia, seguendo con uno sguardo quasi ipotizzato ogni mio gesto e non posso più aspettare nell'unire nuovamente le nostre labbra. Sono morbide, sono buone, sono famigliari, eppure inebrianti come se le assaggiassi sempre per la prima volta.

Grace si allontana, solo il tempo di cambiare le posizioni e trovarsi seduta a cavalcioni su di me. Poggia entrambi i palmi sul mio petto e mi guarda. Mi guarda negli occhi, intensamente, a comunicarmi tutti quei sentimenti che mi dimostra ogni giorno con dei semplici gesti.

"Non so se ti lascerò uscire con Louis e Niall oggi..."

Sorrido, accarezzando lentamente le sue gambe lisce avanti e indietro. "Vorrebbe dire che neanche tu parteciperai alle prove di Jamie, ma non opporrò resistenza, posso essere il tuo ostaggio per tutto il tempo che vuoi..."

"Il problema è che ti manca il piercing..."

Sta ironizzando, sta sorridendo in quel modo adorabile che mi porterebbe a porre fine alle mie sofferenze nell'immediato, ma decido di stare al gioco. 

Aggancio entrambe le mani all'elastico dei suoi pantaloncini attirando tutte le sue attenzioni. "Posso dimostrarti che non ho bisogno di quell'arnese anche subito piccola..."

Fa finta di pensarci, arrotolandosi volontariamente una ciocca di capelli intorno al dito. "Non lo so..."

Non le lascio il tempo di pensare ancora, mi metto seduto, trovandomi faccia a faccia con lei. "Lo sai perfettamente, Grace..." La sua pancia tocca il mio petto, e nonostante la maglietta di cotone che indosso, riesco a percepire il calore della sua pelle.

"Penso solo che Niall non si meriti la tua assenza... Louis sì, ma lui no..."

Sorrido divertito dalla sua neo antipatia nei confronti del mio amico. Mi avvicino al suo orecchio, con il preciso intento di farla rabbrividire. "Non vuoi parlare di Louis in questo momento..."

Il suo respiro si ferma per qualche secondo, ma la sua determinazione nel portare avanti la sua causa ritorna quello immediatamente successivo. "Penso che invece lo farò... Non vedo nessun piercing in grado di convincermi del contrario."

Sta giocando con me, sfidandomi pur sapendo che in questo gioco sarò sempre un passo avanti a lei. Mi sfilo la maglietta senza indugiare oltre e nei suoi occhi leggo la mia vittoria. Louis è l'ultimo dei suoi pensieri adesso.

"Stai giocando sporco..." Accarezza il mio petto percorrendo con le dita i miei tatuaggi. Le piace farlo e io adoro quando lo fa, come se non li conoscesse già alla perfezione e avesse la necessità di imprimerli maggiormente nella sua mente.

"Sto solo cercando di fare quello che mi hai chiesto. Sono un fidanzato modello."

Sorride divertita, appoggiando la fronte sulla mia. Fare aderire i nostri petti da qualche mese a questa parte è diventato impossibile, la nostra bambina cresce, diventa grande e si prepara a diventare parte integrante della nostra quotidianità.

"Lo sei davvero Harry..."

La sincerità e la dolcezza con cui lo dice mi porta a volerla ancora più vicino a me. È stato un periodo difficile quello che abbiamo appena superato e so di non essere stato alla sua altezza in molte occasioni. Ho cercato di rimediare ai miei sbagli in tutti i modi possibili e lei mi è venuta incontro, mi ha preso un'altra volta per mano, fino a condurmi dove siamo adesso. 

"Anche se non ho un piercing?"

Sorride, afferrando la catenina che porto al collo, per obbligarmi ad avvicinarmi a lei. "Sopratutto per quello. Non vorrei niente di diverso da quello che abbiamo, e quello che mi dai, Harry."

Lo confessa ad un millimetro dalle mie labbra, con quegli occhi dolci che mi hanno fatto innamorare pazzamente di lei. Non sono bravo in queste cose, non sono bravo come lei nel dire ad alta voce quello che sento e lei lo sa. Non si aspetta nulla di diverso da quello che sono; con i miei difetti, con i miei colpi di testa, ma con l'immenso amore che provo per lei. 

La bacio con tutta la dolcezza che posso, portando una mano sul suo viso e l'altra sulla nostra bambina. Accarezzo entrambe nella speranza che questo basti. So che non basterà per sempre, ma abbiamo ancora così tanta strada da percorrere insieme, che spero di imparare a fare di più; per loro, per lei, per noi.

"Devo andare a prepararmi, Eloise sarà qui a momenti", mi avverte, dandomi un ultimo bacio.

"Prendete un taxi?"

Mi fido di Eloise; come persona, come amica e persino come nemica, ma non quando è al volante di un auto e Grace siede al suo fianco.

Lei temporeggia, alzandosi dalle mie gambe. Si incammina verso il bagno senza darmi una risposta, e io sono costretto a seguirla. "Quindi?", la sollecito.

Fa per chiudere la porta alle sue spalle, ma la blocco, seguendola all'interno prima che possa riuscirci. "Quindi mi devo preparare e anche tu devi farlo, coraggio Harry..."

Si volta nella mia direzione con le mani sui fianchi e se pensa di intimorirmi così, si sbaglia di grosso. "Preparati pure, io ti faccio compagnia."

Alza gli occhi al cielo, voltandosi verso lo specchio. Sa che non ha senso controbattere ancora perché non lascerò questa stanza fino a che non avrò avuto la mia risposta. Non lascerò questa stanza a prescindere, visto che si sta cambiando qui, catturando tutte le mie attenzioni. Non so se la lascerò andare...

Si libera dei pantaloncini che indossava, gettandoli nel cestone della biancheria sporca e si dirige verso di me. Sono immobile a guardarla, incapace di spostare lo sguardo sul suo viso e la sua risata divertita mi ricorda che la discrezione non sarà mai il mio forte.

Mi posa le mani sul petto nudo, avvicinandosi per quanto la pancia glielo consenta. "Guida Eloise e tu non opporrai resistenza..."

Sto per annuire, quando mi rendo conto del vero significato delle sue parole. "Non succederà Grace."

Lo dico al bagno ormai vuoto, dal momento che lei è già uscita e si sta dirigendo a grandi passi verso la camera da letto. Questi inseguimenti mi faranno perdere la ragione!

"Vi accompagniamo noi", propongo, appoggiandomi all'anta dell'armadio che ha appena aperto.

Scuote la testa, recuperando uno dei vestiti lunghi che Mad le ha spedito di recente. "No Harry, andiamo da sole, possiamo farcela."

Non voglio litigare con lei anche oggi, voglio solo che sia al sicuro. "Grace, passiamo davanti allo studio, possiamo portarvi e venirvi a riprendere senza problemi..."

Mi guarda per qualche secondo, prima di infilare l'abito che aderisce perfettamente alle sue forme. Di che cosa stavamo parlando?

"Ok", risponde, dirigendosi in cucina.

Solo "ok"? Chi è questa donna e dove ha nascosto la mia fidanzata?

Si versa un bicchiere d'acqua, appoggiandosi al bancone della cucina. Mi guarda con un sorriso in volto e io rimango semplicemente così, in attesa che lei dica qualcosa per ribattere, ma non lo fa.

"È tutto ok?", domando, cautamente.

Grace sorride ancora, annuendo decisa. "È ok..."


GRACE'S P.O.V

Vederlo al centro del salotto, soltanto con un paio di pantaloni sportivi e quello sguardo cauto, lo rende sexy e adorabile allo stesso tempo, una combinazione letale per una donna incinta e profondamente innamorata dell'uomo che si trova davanti a lei.

Per un istante prendo in considerazione il fatto di dare buca a Jamie e Eloise, ma so anche che, non solo i miei amici non ne sarebbero contenti, ma che non avrò tanto presto l'occasione di fare qualcosa che posso effettivamente fare nelle mie condizioni, senza che tutti si preoccupino troppo di come sto.

Il suono del campanello mi aiuta nell'intento. Harry scompare dal mio campo visivo dandomi l'opportunità di pensare ad altro almeno per qualche secondo. La vera distrazione arriva però quando Louis fa ingresso in casa nostra, con quell'espressione da bello e dannato che ha fatto perdere la ragione a tante ragazze, la mia amica compresa.

"Grace", mi saluta, con un gesto della mano.

Ricambio allo stesso modo, incapace di essere felice della sua presenza come al solito. Ho molti conti in sospeso con lui e deve smetterla di sottovalutarmi, soprattutto se adesso, oltre a Harry, abbiamo in comune un'altra persona a cui tengo molto.

Il mio fidanzato mi guarda con attenzione, sta cercando di capire cos'ho in mente, ma devo ancora deciderlo nei dettagli, quindi come per le sue canzoni, nel mio caso, lui non saprà nulla prima del tempo. 

"Vado a cambiarmi, posso lasciarvi soli?"

Louis prende posto sul divano, accanto alla chitarra di Harry. "So gestire la tua fidanzata Haz, sbrigati prima che ti lasci qui e vada da solo."

Sorrido compiaciuta, appoggiando il bicchiere al bancone della cucina. "Vai pure Harry, Louis mi sa gestire..."

Il riccio ci guarda poco convinto, prima di sparire lungo il corridoio. Ne approfitto per sedermi di fronte al ragazzo dagli occhi blu che dovrebbe smetterla di ironizzare con me. "Tutto bene, Louis?"

"Benissimo, e tu Grace? Hai intenzione di farmi la predica?"

Si mette comodo sul divano, riservandomi quel sorrisino strafottente che gli ho visto mostrare troppe volte. Ho conosciuto Louis anni fa e l'ho visto cambiare e crescere nel tempo. La vita ci mette alla prova e con lui è stata davvero severa. Non posso dire che non se la sia cercata, ma ora, in parte, posso capire il nuovo approccio che ha nei confronti del mondo, del futuro, e della sua vita.

"Guarda che con me non funziona...", lo avverto.

Alza le spalle, mostrando la noncuranza che non ha quando Eloise è in circolazione. "Cosa?"

"Quello sguardo, con me non attacca. E non sono più la ragazza timida di un tempo, quindi non ci provare nemmeno..."

Il suo modo di fare, di studiare le persone alla ricerca di informazioni che quasi sempre riusciva a carpire servendosi solo del suo sguardo, mi ha sempre messa a disagio. È come se lui fosse stato sempre un passo avanti a me, avanti a Harry, avanti a tutti, ma adesso ho imparato anche io a conoscerlo, e un minimo di vantaggio, almeno per giocare ad armi pari, credo di averlo.

"Sì... Harry me l'ha detto che non sei più timida..."

Maledetto. Maledetto manipolatore! Ok Grace, Harry non gliel'ha detto davvero, lui sta cercando di metterti in difficoltà e tu non vuoi che lui ci riesca, quindi fai un respiro profondo, e fagli capire chi comanda!

"Ti ha detto anche che dovresti smetterla di sottovalutarmi?"

Non si impegna a reprimere il sorriso che nasce spontaneo sul suo viso. "No, non sarebbe stato credibile."

Alzo gli occhi al cielo, incapace di trattenermi. Vorrei alzarmi e passare alle maniere forti, ma se sono riuscita a resistere all'irriverenza di Jamie, posso farlo anche con lui.

Faccio un respiro profondo, studiandolo per qualche secondo prima di iniziare a parlare. Voglio essere sicura di avere tutte le sue attenzioni. "Ascoltami bene Louis, perché non te lo ripeterò un'altra volta... Me ne frego di quello che vuoi far credere agli altri, ti conosco da tanti anni ormai e so come sei fatto. So che sei un buon amico per il mio fidanzato, che sei un fratello e un figlio eccezionale, ma so anche quanto ti piace divertirti e sfidare continuamente la sorte... Mi sta bene, mi sta benissimo, ma non quando decidi di coinvolgere le persone a cui voglio bene. Stiamo parlando di Eloise... Non so che obiettivo tu abbia con lei, ma non si merita niente di diverso da un futuro meraviglioso e felice. Quindi puoi continuare a recitare questa parte con tutti, ma davvero, con me non attacca, quando c'è lei in circolazione non attacca..."

Mi guarda perplesso, confuso dalle mie parole. "Cosa non attacca?"

"Perché vi frequentate? Perché da un giorno con l'altro hai deciso di diventare il suo migliore amico. So benissimo cosa ha spinto lei a legarsi a te, ma tu invece? Lei non è un gioco, non è un modo per sfidare la sorte..."

L'ho evidentemente colto alla sprovvista, non si aspettava questa domanda. Sposta lo sguardo sui diversi punti della casa, ma il mio non lascia il suo viso nemmeno per un istante.

"Siamo amici e basta. Non c'è un motivo preciso per cui si diventa amici, no? È una persona piacevole, non dovrei frequentarla perché tu non vuoi? So bene che non è un gioco, Grace."

Non mi piace dover essere in questa posizione, ma sembra che io sia l'unica che si sta preoccupando. Ho provato a pensare di essere eccessiva, ma so cosa vuol dire avere davanti un ragazzo come Louis. So cosa vuol dire essere tentati da lui, dalla sua vita, da tutto quello che anche solo con uno sguardo è in grado di farti sentite; viva. E ho visto quanto a Eloise questa cosa piaccia.

L'ho visto l'altra sera al bowling, e ho solo bisogno di sapere che non è uno scherzo, che Louis ha intenzioni innocenti e soprattutto che Eloise é al sicuro. "Non ti sto dicendo di non farlo Louis, è solo strano che, dalla ragazza che aveva una cotta per te, e che tu ti divertivi a punzecchiare, sia diventata qualcosa in più. El porta solo cose belle nelle vite delle persone che frequenta, ti chiedo solo di non approfittarti di questo, della sua disponibilità e della sua bontà d'animo."

Scuote la testa contrariato. "Non mi divertivo a punzecchiarla... E non è niente di più." È evidentemente infastidito e le sue parole me lo confermano. "Non mi approfitto di nessuno. Per chi mi hai preso?"

"Louis, io c'ero. Adoravi che ti guardasse in un certo modo, sapevi che aveva una cotta per te e non dire che non ti divertivi a punzecchiarla, perché non è così. Era giusto, sono stata la prima a sollecitare questa cosa forse, ma finché rimaneva una situazione fine a sé stessa. Ora non lo è più... Ti conosco Louis, so chi sei e quanto riesci a dare alle persone che ti stanno vicine, ma so anche quanto ti piace divertirti. Non ti sto giudicando, ti sto solo mettendo in guardia... Eloise è diversa. Lei è speciale."

"Lo so bene. Pensi che mi voglia divertire con lei?"

Non lo so, gli sto facendo queste domande perché non capisco fino a che punto si vuole spingere. "Devi dirmelo tu questo... io so solo che se osi provarci non avrai più il coraggio di mostrare quel sorriso strafottente a nessuno Tomlinson!"

Sorride divertito, facendomi innervosire ancora di più. "Harry l'aveva detto che sei più sexy quando ti arrabbi..." si sposta i capelli dalla fronte in un modo che Eloise definirebbe destabilizzante. "In ogni caso, ti stai comportando come Mad. Ti dava così fastidio, e adesso stai facendo la stessa cosa..."

Nascondo un sorriso, spostandomi i capelli dal viso. Sta cercando di smorzare la tensione e nonostante tutto lo apprezzo. So benissimo cosa ha fatto Mad e solo adesso riesco a capire in parte il suo comportamento. La situazione però stavolta è diversa, e ho intenzione di farglielo presente. "In quel caso c'erano di mezzo dei sentimenti... mentre in questo caso, Lou?". Glielo chiedo senza accusarlo, voglio solo cercare di capire.

Abbassa gli occhi, incapace di sostenere il mio sguardo, solo il tempo di puntarli nei miei nel modo più serio che gli ho visto fare nell'ultimo periodo. "Non le farei mai del male, Grace. Non le farei mai niente che non voglia"

Sorrido soddisfatta dalla sua risposta. La maschera da cattivo ragazzo gli calza a pennello, ma quello che c'è sotto è speciale e sono felice che lui faccia parte della mia nuova grande famiglia. "Grazie...". Forse non è la risposta che si aspettava di udire da parte mia, ma è tutto quello che mi sento di dirgli.

"Ringrazi sempre tutti? Harry non me l'aveva detto questo..."

Scoppio a ridere di gusto, guadagnandomi un sorriso sincero da parte sua. Sono felice di aver avuto questo confronto con lui e, nonostante sia ancora preoccupata, posso provare a rilassarmi.

"Fate ridere anche me?"
Il mio fidanzato ritorna nella stanza, con una semplice t-shirt. Ci ha messo più tempo del solito a prepararsi, a sinonimo del fatto che ci ha lasciato volontariamente del tempo per parlare.

"Stavo offrendo a Louis delle ripetizioni a bowling, abbiamo capito che quello non è il suo forte..."

"Non è quello di Eloise, come hai potuto vedere, il mio sì. Infatti, l'aiuto è sempre valido. Quando vuoi..."

Mi fa l'occhiolino, guadagnandosi un'occhiata di ammonimento da parte di Harry.

"Continua pure a crederci..."

Esco dalla stanza, impedendo a Louis di avere l'ultima parola. Avevo bisogno di questo confronto con lui e, nonostante non abbia ammesso nulla, ho avuto le risposte che volevo.

Non mi ha fatto promesse, non mi ha assicurato niente, ma la sicurezza nei suoi occhi mi è bastata.

Avviso Eloise del cambio di programma e ritorno in salotto pronta per partire. Scendiamo all'ingresso, in attesa della mia amica, e Louis lancia le chiavi dell'auto a Harry.

Il mio fidanzato le prende al volo e non so se sia un bene che Eloise non sia ancora arrivata. Avrebbe senza dubbio apprezzato questo lancio fra due dei ragazzi più belli che io abbia mai visto.

"Guido io?", domanda Harry stranito.

Louis annuisce, sistemandosi sul sedile posteriore. "Mi romperesti le palle per tutto il viaggio chiedendomi di fare attenzione quindi sì, guidi tu..."

Salgo in macchina ignorando volutamente il loro scambio di battute. La paranoia di Harry è dovuta alla mia presenza e l'istinto sarebbe quello di mettermi alla guida, scaricarli sul marciapiede, e lasciarli a piedi.

La voce della mia amica ci raggiunge, facendomi trarre un sospiro di sollievo. "Ciao El."

La saluto, sporgendomi sul sedile in modo che possa lasciarmi un bacio sulla guancia, che successivamente lascia anche a Harry.

Penso sia l'unica ragazza di cui non potrei mai essere gelosa. Amo il rapporto che si è instaurato fra lei è il mio fidanzato, è bello, naturale e sincero.

Harry mette in moto, posando una mano sulla mia gamba. Vorrei riuscire ad ascoltare la conversazione che stanno avendo Louis e Eloise alle mie spalle, ma lui non me lo permette; il suo tocco diventa una carezza che mi culla a ritmo di musica.

Se potessi fermerei il tempo così, noi quattro su questa macchina, per le vie di una Londra che è troppo trafficata per accorgersi di noi.

Raggiungiamo lo studio in cui Jamie ci aspetta e, salutati i ragazzi, raccomandazioni inutili di Harry annesse, entriamo.

Non è la prima volta che girano un video per i loro brani, ma stavolta, a detta del mio amico metallico, sarà tutto più naturale.

"Eccole qui le mie ragazze!"
Jamie compare nel mio campo visivo e mi lascio stringere dall'abbraccio difficoltoso nel quale ci coinvolge.

"Cosa è successo ai tuoi capelli?" domando, divertita.

"Perché? Che cos'hanno?"

Ci pensa Eloise a dargli spiegazioni. "Sembra che una mucca ti abbia appena leccato la testa, non dovresti essere un rocker maledetto?"

Rido di gusto alle sue parole, essendo pienamente d'accordo con lei.

"Siete solo delle ingrate, forse non è una buona idea che voi restiate qui..."

Fa finta di pensarci, ma so che non ci caccerebbe mai. Sono mesi che non aspetta altro di farci vedere il frutto del suo lavoro e in tutta onestà, non vorrei essere de nessun'altra parte.

Approfitto della sua distrazione per stringerlo in un abbraccio che lui si affretta a ricambiare. "Stai diventando sempre più ingombrante Gracy, come farò ad abbracciarti nelle prossime settimane?"

"Jamie!", lo ammonisce Eloise, fulminandolo con lo sguardo.

In tutta risposta lo stringo ancora di più con un sorriso in volto. Il fatto che lui non si faccia scrupoli con me è adorabile. Non ha mai smesso di essere "Jamie" nei miei confronti, nonostante la mia condizione ed è una cosa fondamentale per me. Mi piace che lui scherzi, che mi prenda in giro come al solito, facendomi apprezzare maggiormente il nostro tempo insieme. 

"Ti voglio bene Bower." Glielo sussurro mentre ci incamminiamo nello spazio in cui gireranno il video. Gli altri componenti della band sono già lì, e io e Eloise prendiamo posto sulle sedie dietro alle camere di presa.

È la prima volta che assisto a delle riprese e sono curiosa di vedere come funzionino.

"Harry non ha voluto che guidassi. Giusto?"

Annuisco, spostando il mio sguardo sulla mia amica. È cambiata tanto nell'ultimo periodo, è più bella, più spensierata e più "libera". Non so se sia di Louis il merito, ma forse questa è l'unica cosa positiva del loro avvicinamento. "Sì, il mio fidanzato paranoico non apprezza la tua guida a modi Toretto..."

Eloise sorride, puntandomi un dito contro. "Ed è colpa tua! Se non gli avessi raccontato dell'unica volta in cui ho bruciato il semaforo, forse saremmo venute da sole. Non che mi sia dispiaciuto, eh..."

"Colpa mia... Oh, e ti sei persa una scena degna dei migliori film... Louis il tenebroso che lancia le chiavi a Harry il magnifico. Avresti apprezzato!"

"Mi sa di Peppino il Grande e compagnia cantante, Grace.." la guardo perplessa mentre lei ride da sola. "Comunque per fortuna per lui, o avrebbe dovuto lanciare me."

Mi fa un occhiolino con il preciso intendo di alleggerire il discorso.
Sono tentata di chiederle di più, ma il fatto che stia spostando la conversazione lontano da Louis è l'ennesimo avvertimento del fatto che qualcosa sta succedendo, ma decido di assecondarla.
"Sei pronta ad assistere alla trasformazione di Jamie?"

"Sinceramente? No! Avrei dovuto chiamare un'esorcista prima di venire?"

Cerco il mio biondo preferito con lo sguardo, ma per ora rimane il solito Jamie. "No, ma dovresti trovare qualcuno con cui andare al concerto stasera..."
So cosa vuol dire trovarsi in mezzo alla folla urlante, e l'idea di Eloise sola lì in mezzo non è molto confortante.

"Non ha un posto dove nessuno può raggiungermi? Non posso fare la vip? Sono la sua migliore amica!"

"Sì, ma non è comunque un posto in cui dovresti stare da sola. I metallari sono una specie particolare..."

Mi sento molto Mad in questo momento, ma conoscendo l'ambiente, so che non si troverà a suo agio. Devo inventarmi qualcosa...

"Mi stai spaventando. In ogni caso tu dovrai abbandonarmi, quindi o sola o niente e non posso deludere Jamie! Me la saprò cavare, Gracy..."

Studio il suo viso per qualche secondo, prima di trovare l'illuminazione. Cerco nella borsa la soluzione ai nostri problemi e glielo consegno. "Usalo solo in caso di emergenza..."

Eloise lo guarda dubbiosa. "Cos'è?"

"Uno spray al peperoncino. Nei posti chiusi non dovrebbe essere usato, ma a mali estremi, estremi rimedi... ho anche un'allarme portatile se lo vuoi."

Faccio per cercarlo nella borsa, ma la risata di El mi ferma. "Grace con la musica non credo lo sentirebbero, e non posso rischiare di ammazzare gli unici fan di Bower. Andrà bene anche senza questi... Ti prometto che appena finisce mi avvicinerò a lui o Sam o chiunque altro non sia pericoloso."

Mi restituisce lo spray, stringendomi la mano. Ripongo la mia ancora di salvataggio nella borsa, limitandomi ad annuire. Dovrò trovare un'altra soluzione ma più tardi, adesso le riprese stanno iniziando.

La musica invade la stanza e i ragazzi sono in posizione. Non suonano dal vivo, stanno solo simulando e senza dubbio posso dire che anche con quei capelli, Jamie è perfettamente entrato nella parte del "rocker maledetto".

Si scatena dietro al microfono, aggrappandosi all'asta in un modo che Harry non fa mai. Sono diversi i generi, diversi i modi di fare, ma li adoro entrambi.

Ho voglia di ballare, di assistere ad un concerto vero, di partecipare al suo di stasera e lasciarmi trascinare dalla folla, ma non posso.

Poso una mano sulla pancia, accarezzandola lentamente. Chissà se può sentire la musica, chissà se questo genere le piacerà o preferirà quello di suo padre... Non vedo l'ora di scoprirlo, di guardarla negli occhi, di cercare in lei tutte le somiglianze fra di noi, e tutte quelle caratteristiche che invece saranno solo sue.

Bastano questi pensieri per non farmi desiderare altro di diverso da quello che ho.

Basta la mano di Eloise che si posa sulla mia per ricordarmi che lei ci sarà sempre. A dispetto delle cose che succederanno con Louis, che la stanno allontanando da me, e dalla nostra amicizia che in ogni caso sono certa che non si spezzerà mai.

Questa gravidanza mi ha cambiata, non so ancora dire in che modo, ma ha fatto emergere molti lati del mio carattere che ancora non conoscevo. Mi ha messo in difficoltà, mi ha messo nella condizione di arrendermi davanti al fatto che ho bisogno degli altri, ma mi ha reso tremendamente felice nell'apprezzare le cose semplici.

Semplici come due piedini che scalciano sotto il mio tocco. Semplici come la stretta della mano della mia migliore amica che, nonostante tutto, non smetterò mai di proteggere.


SPAZIO AUTRICE

L'unica cosa che ho da dire è che questo capitolo non doveva esistere. Esiste perché JustMeandLouisT mi ha minacciata, quindi se:

a) il capitolo non vi soddisfa
b) il capitolo non ha senso
c) il capitolo vi piace nonostante tutto
d) il capitolo è bello lo stesso

ringraziate/prendetevela con lei 😃

Alla prossima! Correte a leggere Healthy 😁

Un abbraccio ♡

Greta 😘

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