Capitolo 9
ALEX.
Non lo capisco. Non riesco a capire perché si comporta così,prima dice che non vuole saperne di me,e poi corre qui dicendo di essere preoccupato,e si aspetta anche che lo creda.
«Che si fa allora?» mi domanda.
«Devo andare a casa,per prendere degli altri vestiti,e poi vengo da te per un po' ,non c'è problema vero?»
«Certo che no,l'importante è che mia madre non lo scopre,ce la faremo stai tranquilla.» Sono felice che Skyler mi ospiti,non ho ancora intenzione di tornare a casa da mia madre. Mi riempie di telefonate ogni giorno.
Mi alzo e vado in bagno. Mi sciacquo la faccia con l'acqua fresca,e poi preparo la borsa per andarmene. Una volta preso tutto vado verso la porta.
«Dove vai?»
«Sto andando a casa,te l'ho detto.» la sua espressione è ancora confusa.
«Ma i medici non ti faranno uscire prima di stasera.» inarco un sopracciglio,e alzo l'angolo destro della bocca in un mezzo sorriso.
«Vuoi scommettere?» scoppia a ridere.
«Tu sei pazza!» dice tra le risate.
«Lo so,dovrai conviverci cara.» inizio a ridere insieme a lei.
Usciamo dalla stanza e scendiamo le scale fino al piano terra. Vado davanti la segretaria e le restituisco la mia cartella clinica. Guarda per un attimo,e poi mi rivolge uno sguardo con una smorfia di disapprovazione.
«Signorina,qui c'è scritto che lei non può uscire prima di stasera.» mi aspettavo questa risposta,ma dimenticano che io sono Alex Evans,trovo una scappatoia per qualunque cosa.
«Oh scusi colpa mia,allora immagino che debba riprendermi questa.» dico indicando il fascicolo nelle sue mani. Me la porge e io la ricambio con un sorriso amichevole. Appena la cartella clinica e nelle mie mani,prendo Skyler per il braccio e corro verso l'uscita. Con la mia solita fortuna passa l'autobus,e così lo prendiamo al volo.
«Alex, sei forse diventata completamente matta?» scoppio a ridere andiamo Skyler vivi un po'. Dico accendendo una sigaretta. Aspiro il primo tiro e rilascio una nuvola di fumo espandersi nell'aria.
«Non si fuma in autobus Alex!» alzo gli occhi al cielo sbuffando.
«Mamma mia che noia! Va bene nonna la spengo!» sorride soddisfatta.
«Grazie.»
Skyler scende qualche fermata prima della mia. L'autobus si ferma a due isolati da casa mia,questa è la fermata più vicina,così scendo qui.
Arrivo a casa,e per un attimo penso se sia meglio entrare dalla porta,o dalla finestra. Entrerò dalla porta,sono abbastanza curiosa di cosa mi dirà mia madre.
Appena apro la porta mia madre sta dormendo sul divano esausta. Le scuoto delicatamente la spalla per svegliarla. Appena mi vede un espressione entusiasta le sovrasta il viso.
«Tesoro sei tornata!» Mi stringe tra le braccia e per un po' l'assecondo.
«Dove sei stata? Che hai fatto al sopracciglio? Cosa è successo,stai bene?» Alzo gli occhi al cielo.
«Mamma calmati sto bene! Sono tornata ma non resterò,starò via per un po' ,ma continuerò ad andare a scuola tranquilla.»
«Cosa significa che starai via? Dove starai,devo saperlo,sono tua madre!»
«Ah no ricominciare adesso! Starò bene,e torno presto promesso. Ma devi lasciarmi in pace mamma.» la guardo un attimo e poi vado verso le scale. Mi affretto a salire fino ad entrare in camera mia.
«Non finisce così Alexandra!» dice urlando dal piano di sotto.
Preparo lo zaino con tutto l'occorrente per un paio di giorni,e poi esco dalla finestra.
Vado a piedi a casa di Skyler,e visto che ci vuole almeno un quarto d'ora per arrivare,prendo il telefono e le cuffiette,e faccio partire la Playlist.
Una volta arrivata da Skyler, le telefono così che mi faccia entrare senza che la mamma se ne accorga.
«Entra, su sbrigati. » dice sotto voce,aprendo giusto qualche centimetro della porta per farmi entrare. Corriamo dirette in camera sua e chiudiamo a chiave la porta.
«Ce l'hai fatta!» dice sorridendo.
«Avevi dubbi ?» dico inarcando un sopracciglio. Cominciamo a ridere come matte,e poi da un momento all'altro cala il silenzio totale. Ora che sono qui,e ho sistemato maggior parte delle cose,ne ho dimenticata una. Zack. Mi ritrovo a fissare il vuoto inespressiva,così Skyler mi chiama facendomi tornare alla realtà.
«Alex,cos'hai?» Skyler mi mette una mano sulla spalla cercando di confortarmi.
«Non lo so Skyler,non so perché mi sento così.» scoppio in una pioggia di lacrime,e non so perché.
«Per qualche ragione a me sconosciuta,quando litigo con lui sto male. E non vorrei che se ne andasse così,ma che ne parlassimo,come due normali amici.» Skyler alza gli occhi al cielo.
«Mio dio ancora con questa storia! Voi due non potete essere amici,dimentichi che vi siete baciati? Okay potrà sembrare ridicolo,forse patetico,ma non ho mai visto nessuno come vuoi due,non siete capaci di odiarvi nonostante ce la mettete tutta per farlo. Non ti ho mai visto così male Alex,dico davvero. Credo sia ora di riordinare i pensieri,e capire cosa fare di questa storia.»
«Cosa vuoi che faccia? Che vada a casa sua a parlargli?» lei fa un mezzo sorriso.
«Perché no!» sgrano gli occhi.
«Dici sul serio?»
«Mai stata più seria. Alex devi capire cosa fare, se scappi non lo saprai mai.»
«Hai ragione,allora vado. » lei mi guarda stranita.
«Ci vai adesso?»
«Certo. Prima ci parlo prima chiarisco.» sorride e poi mi abbraccia.
«Buona fortuna.» sorrido e le do un bacio sulla guancia. Sto attenta ad uscire,per non farmi vedere dalla madre di Skyler. Una volta fuori mi avvio verso casa di Zack.
Arrivo davanti la portone. Entro e chiamo velocemente l'ascensore. Salgo fino al terzo piano,e una volta arrivata busso al campanello.
Mi apre e la sua espressione cambia quando mi vede. Indossa una canotta bianca,dei jeans neri strappati sulle ginocchia,e le sue fidatissime All Star rosse.
«Posso?» chiedo cercando di rompere il ghiaccio,visto che lui non ha aperto bocca.
«Ehm,si certo.» si gratta la testa,e chiude la porta.
«Cosa c'è?» chiede appoggiandosi di spalle alla porta.
«Dobbiamo parlare.» l'espressione sul suo viso è chiaramente confusa.
«Oh,be' andiamo in camera mia allora.» dice e mi fa strada.
Si siede sul letto,e mi fa segno di sedersi accanto a lui.
«Allora cosa devi dirmi?» Appena penso,a cosa dire mi prende il panico.
«Penso che dobbiamo parlare di tutto quello che è successo Zack. Insomma,non penso di essere l'unica ad avere dei dubbi .» si porta una mano tra i capelli e mi guarda.
«No anche io ho bisogno di chiarimenti, ma sei stata tu quella che ha complicato le cose Alex.» crede davvero che sia solo colpa mia se ora siamo in questa situazione? Assurdo .
«Non è stata solo colpa mia,sei tu che facevi tutto il carino,e un momento dopo invece ti comportavi da stronzo.»
«Si ma tu quella mattina,hai rovinato tutto. Tutto quello che ci eravamo detti la sera prima,e il bacio. Ogni singola cosa.»
«Perché,vuoi dire che avresti continuato a frequentarmi se non fosse stato per me?» sbuffa e non risponde.
«Lo vedi? Quando si tratta di fare un discorso serio,ti tiri subito indietro. Di cos'è che hai così tanta paura!» sgrana gli occhi.
«Io? Io non ho paura di un bel niente! Sei tu che quella mattina hai rovinato tutto! E ora pretendi chissà quale impegno da me. Ti facevo una ragazza intelligente,credevo avessi capito che tipo di ragazzo sono. Svegliati qui non siamo nel mondo delle favole! Le persone ti feriscono. Proprio come hai fatto tu quella mattina! Spiegami perché io dovrei comportarmi diversamente!» Non può averlo detto davvero. Sento il vuoto e mi sembra che non ci sia più niente attorno a me,che sia stato spazzato via tutto dalla cattiveria delle sue parole.
«Perché sono qui! Non sarei mai venuta se non tenessi a quello che successo tra noi! Io ti odio!» mi asciugo la lacrima che mi ha appena rigato la guancia,ed esco dalla sua camera. Apro la porta. Proprio quando sto per uscire,Zack mi blocca il polso,e mi fa voltare verso di lui chiudendo la porta.
«Che diavolo vuoi ancora? Me ne sto andando così ...» mi stampa le labbra contro le mie interrompendomi. Socchiudo le labbra,e in un attimo la sua lingua tocca la mia. Il suo sapore è bellissimo,mi ricorda la prima volta che ci siamo baciati. Mi afferra gentilmente i capelli con una mano,e con l'altra mi tiene ferma contro la porta. Nel bacio inizia ad esserci più passione, e gemo quando mi morde il labbro inferiore.
Non scapperò,stavolta andrò fino infondo.
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