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Mi accesi una sigaretta e poi passai l'accendino a Jace.
Ammirai il tramonto, in silenzio, sorridendo.
Mi voltai verso Jace che mi osservava anche lui sorridente.
"Ehm, cosa c'è?" chiesi un po' imbarazzato, le guance probabilmente arrossate.
Mi succede sempre quando mi guarda.
"Niente. Sono felice, qui.... Con te"
"Anche io" dico avvicinandomi a lui circondando le sue spalle con il mio braccio.
Fumai la sigaretta insieme a Jace, così, in silenzio.
"Ragazzi! Sorridete!" urlò Hermione avvicinandosi con la sua macchina fotografica che stampò istantaneamente la foto.
Ne fece due e le passò a me e Jace, che le guardammo mentre da bianche iniziarono a rivelare forme e colori.
"Grazie Herm, sono stupende" disse Jace.
"Siete degli ottimi soggetti" risponde sedendosi accanto a noi.
"Ron come sta? Hai avuto notizie?" le chiesi, anche se non ne voleva parlare, non riuscivo a vederla con il sorriso tirato e gli occhi stanchi.
"Sta bene, l'ho sentito stamattina. Dice che non è male la nuova scuola, ma gli manca qui... Mi manca" dice sospirando.
Ron, il suo ragazzo, si è trasferito a causa del lavoro di suo padre.
Non che lo conoscessi molto, ma so quanto lui ed Hermione fossero legati.
"Avete deciso di continuare a stare insieme?" chiede Jace.
"Per adesso si, non sappiamo se funzionerà, ma ci proviamo. Comunque io vado, i miei mi aspettano per cena" ci saluta e se ne va a piedi, abitando qui vicino.
"Jace" lo chiamai continuando a guardare il celo che iniziò a farsi più scuro.
"Mh?"
"Io non riuscirei a non averti vicino" dissi, buttando a terra la sigaretta ormai consumata.
"Nemmeno io Harry" disse guardandomi negli occhi.
Mi baciò.
Delicatamente, senza insistere, mi sfiorò appena.
Abbassa gli occhi, insicuro, la sua sigaretta ormai consumata ancora tra le dita.
Lo presi per la nuca baciandolo, insistendo nell'approfondire il contatto.
E così, mentre il cielo continuava a scurirsi, ci baciammo per non so quanto.
E anche quando era ormai notte fonda, restammo lì insieme, a fumare e ridere.
Pensai a quel ricordo, mentre camminavo verso il parco, lo stesso in cui un anno e mezzo fa stavo baciando Jace.
Vedo Draco seduto su una panchina intento a guardare il cellulare.
Sorrido istintivamente, rassegnandomi al fatto che mi sono preso una bella cotta.
Reprimo il senso di colpa nei confronti di Jace, almeno per il momento.
Mi avvicino a Draco che non appena mi vede accenna un sorriso.
"Hey" dice facendomi spazio.
Mi siedo, accendendomi una sigaretta.
"Vuoi?" chiedo.
"No grazie, sto cercando di smettere"
Intanto io fumo tranquillamente, mentre sento il suo sguardo bruciarmi addosso.
"Quindi... Che ti ha detto Will?" interrompe quel piacevole silenzio.
"Mi ha offeso, ma alla fine è lui che è rimasto ferito mi sa... Sono sicuro gli piaccia Denis"
"Cosa? Ma se tutti loro sono le persone più etero che conosco" dice scettico.
"Continuava a preoccuparsi eccessivamente e poco convito mi ha detto che sono amici... É gay e represso, è evidente. Facci caso" gli dico con un tono abbastanza stronzo.
Non so perché mi stia comportando così, ma non riesco a smettere.
"Ah, e hai detto loro? Tu non sei incluso?" finalmente mi volto a guardarlo curioso.
Mi guarda un po' atterrito dal mio atteggiamento.
"Preferisco non definirmi con un'etichetta del cazzo, con chi voglio scopare sono cazzi miei. Comunque sei sempre così cinico?" dice accigliato.
"Mi piace ciò che hai detto... È un pensiero davvero intelligente" dico sorridendo.
"Non te lo aspettavi?"
"No, non credo. Comunque non so che mi stia succedendo in questi giorni, scusami. È che stanno cambiando troppe cose, me compreso. Passo da un'emozione all'altra troppo spesso e non riesco a controllarlo"
"Si, forse un po' ti capisco. Ma con me puoi stare tranquillo, non devi stare sempre sulla difensiva, Harry... A proposito..."cambia tono abbassando gli occhi sulla mia felpa.
Faccio lo stesso, vedendo una macchia rossa, a contrasto col tessuto grigio.
"Cazzo"
Copro la macchia con la mano destra, provando vergogna sotto lo sguardo severo e preoccupato di Draco.
"Ma cosa fai idiota! Togli la mano e fammi vedere"
Sospiro, butto la sigaretta ormai consumata e alzo la manica.
Guardo la garza bianca, ormai macchiata di sangue.
Draco la toglie delicatamente, rivelando i tagli.
"Ti fanno sempre male?" mi chiede.
"Si, ma mi fanno sentire vivo... È quello il punto" dico, evitando in qualunque modo di guardarlo.
Sento la mano di Draco accarezzarmi la guancia così da incrociare i nostri occhi.
Prende il mio braccio ferito, baciando attorno ai tagli, evitando di farmi ulteriore male.
Il mio cuore prende a battere velocemente.
É la più bella dimostrazione di affetto che qualcuno mi abbia mai fatto.
Poi si avvicina e mi lascia un bacio a stampo.
Sussulto leggermente, non aspettandomi questo gesto.
Sorrido grato ed emozionato.
Porta la mano sul mio petto, sentendo i battiti accelerati.
"Vedi? Un altro modo per sentirti vivo... E mi sembra migliore della prima opzione" dice sorridendo.
"Ormai quella garza è da buttare, e non credo che la felpa a contatto con i tagli sia piacevole..."
"No infatti" dico sfilandomela e rimanendo in t-shirt a maniche corte, che mostrano i tagli perfettamente.
La infilo nello zaino e nonostante il leggero vento, sto bene, mi sento libero.
Passano alcuni minuti di quiete, in cui stiamo semplicemente seduti a goderci il silenzio.
Poi inizia a piovere.
"Cazzo! Mi verrà una polmonite" dico, poi però scoppio a ridere guardando Draco, e così anche lui.
Tra le risate riesce a dirmi:"Dai corri! Andiamo da Monet, non me lo perdonerei se davvero ti venisse la polmonite"
E così corriamo, ridendo senza nessun motivo, fino ad entrare nel bar, bagnati dalla testa ai piedi e felici come non mai.
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