Welcome to the Animus
-Benissimo, sono emozionata scusami Mel... Posso chiamarti Mel?- chiese la donna euforica
-Ehm.. Va bene, no problema- disse la ragazza sorridendo, era curiosa di sapere cosa le aspettava in quel luogo chiamato Animus. La donna iniziò a camminare per un corridoio completamente bianco, chiamato anche corridoio mnemonico, ella iniziò a spiegare come avrebbe fatto a riprodurre tutti gli eventi in cui Shay ha vissuto, a partire da quando era piccolo fino al complotto ordito contro di lui, la donna dichiarò che la prima cosa da imparare era la corsa acrobatica, spiegò che in quella simulazione avrebbe dovuto battere in una gara il piccolo Shay principiante.
-la gara avrà un tracciato semplice, dovrai battere in una gara Shay, facile a dirsi che a farsi, credimi- disse la donna sorridendo mentre dietro di lei si formava una serie di case e strade, fino ad arrivare ad un castello, apparve una scritta sul nulla che recitava codesta parola
"Nottingham, 1193 D.c."
-Devi sapere che Shay ammirava molto suo padre, infatti e da lui che ha imparato la corsa acrobatica, e quindi ogni giorno si svegliava presto e si allenava correndo sui tetti delle case per poi cadere nel cumulo di paglia finale, tutto ciò che dovrai fare e cercare di "Simulare" ciò che faceva lui. Facile no?- la ragazza annuì e cercò di capire il tracciato da percorrere, in quel momento vide un piccolo Shay Kenway arrampicarsi fino ad arrivare sul tetto di casa sua, l'Animus, che sembrava avere vita propria, iniziò a parlare.
Riproduzione della simulazione in corso
-Ehm.. che sta per succedere?- chiese la guardia confusa ma interessata all'Animus in sé, la donna sorrise spiegandole che la riproduzione di una simulazione significava che l'Animus stava caricando il ricordo, la ragazza disse solamente ok per poi arrampicarsi e mettersi in posizione di partenza.
-Non credevo che fare sta cosa ti mettesse così ansia e adrenalina- disse Mel mentre saltava da un tetto a un altro, superando di qualche metro il giovane Shay poco esperto, la ragazza se la stava cavando alla grande, e Xara si complimentava oppure la riprendeva per qualcosa, quando qualcosa andò storto, la guardia era quasi arrivata al traguardo gli mancava solo un salto piuttosto difficile, a Melanie non interessava, gli mancavano pochi metri prima di saltare, quando Xara iniziò ad urlare le peggio imprecazioni in latino -Lo prendo come un segno non molto benevolo- disse la ragazza mentre continuava a correre -hai ragione, stai per essere Desincronizzata. Qualcuno sta cercando di svegliarti- disse la donna incazzata mentre trafficava con un computer spuntato da chissà dove, la ragazza rallentò e, non accorgendosi di essere vicina alla fine del tetto, mise un piede nel vuoto e cadde mentre Xara urlava, Melanie credeva che sarebbe morta, ma non fu così.
Desincronizzazione
La guardia si risvegliò nella sua camera da letto, notò di essere collegata ad un computer che mostrava i suoi parametri vitali ed anche una spirale di Dna memoria, alcuni punti erano evidenziati e catalogati come ricordi base oppure ricordi importanti, la ragazza si scollegò dal macchinario togliendosi l'ago dal braccio e poggiandolo sulla scrivania, guardò l'ora, era tardissimo, si cambiò in pochi secondi e corse fuori di casa senza salutare nessuno.
-Merda ed ora come ci arrivo a lavoro?- si chiese la ragazza guardando la strada che doveva percorrere, ci avrebbe messo troppo tempo, doveva trovare una via secondaria, una molto più breve della primaria, poi gli venne in mente una cosa, l'hotel dall'altra parte della strada aveva un collegamento con una corda con l'hotel affianco, usavano un sistema di carrucole per passarsi gli alimenti che, magari, ad uno dei due mancava. La ragazza non ci pensò due volte, corse verso il vicolo opposto alla corda, guardò la parete ed iniziò ad arrampicarsi fino ad arrivare alla stanza parallela alla corda, con una mano si tenne al balcone e con l'altra si calò il cappuccio sulla testa. Prese un respiro profondo e si issò sopra la ringhiera di esso, poi si buttò nel balcone, notò che in stanza non c'era nessuno quindi decise di scassinare la porta del balcone ed entrare, usò l'occhio dell'acquila per vedere se veramente la stanza era vuota, ma non era così, nel letto si trovavano un ragazzo ed una ragazza, Melanie guardò e calcolò la distanza tra lei e la porta d'uscita, tenendo sempre in considerazione i due tizi nel letto. Era davanti alla porta, la aprì con molta fatica scassinandola, non aveva tempo e voglia di cercare la chiave, uscì dalla stanza e prima di andarsene, si guardò intorno notando che il corridoio era vuoto ma la porta frontalmente a lei era aperta, urlò nella stanza da dove era uscita -E BRAVO IL PUTTANIERE!!- per poi correre nella stanza opposta, una cameriera stava uscendo sa lì, la ragazza non sapeva come schivarla, ma poi fece tutto autonomamente, come se fosse una cosa di tutti i giorni, saltò usando il muro come appoggio e iniziò a correrci sopra per una breve distanza, saltò giù da esso e continuò a correre verso il balcone, ce la stava facendo poggiò le mani sulla ringhiera usando esso come punto d'appoggio per un piccolo salto, e come un gatto atterrò sulla corda in modo perfetto, iniziò a correre su di essa senza problemi, arrivata alla fine saltò dalla ringhiera della stanza afferrando il pavimento del balcone superiore, e così via fino al tetto dell'edificio. -Che diamine ho fatto?- si chiese a bassa voce la ragazza mentre correva e saltava da un tetto ad un altro, tremava non che avesse freddo ma l'adrenalina continuava a scorrerle nelle vene, guardò l'ora dal suo orologio da polso, notando che mancavano pochi minuti all'inizio del suo turno notturno in quella pizzeria dell'orrore, la ragazza continuò a correre sui tetti fino a che non avrebbe visto la pizzeria.
-Terra!!!- Disse la ragazza felice di vedere la pizzeria davanti a sé, ella si fermò ed analizzò il più velocemente il vicolo vicino, capendo come scendere ella iniziò la sua discesa ma qualcuno le prese le mani e si sporse per vedere la guardia notturna, Melanie vide una ragazza capelli castani ed occhi neri come il petrolio, si guardarono per qualche secondo e la ragazza sul tetto si avvicinò quanto poteva al volto della guardia notturna -Long Live The King- disse per poi afferrare i polsi della guardia e buttarla dal tetto, Melanie fu fortunata e cadde nel bidone della spazzatura che si trovava sotto, la ragazza dagli occhi petrolio scese molto velocemente dal tetto precipitandosi sulla guardia notturna, la prese di peso e la scaraventò al muro opposto del bidone la guardia ci mise un po' a capire quello che stava accadendo, la vista era sfocata si mise in piedi a fatica, si appoggiò con la schiena al muro. Occhi a petrolio non era contenta che la guardia riuscisse a essere ancora in piedi, doveva vendicarsi di ciò che lei aveva fatto alla sorella, la guardò con sguardo severo, la guardia la iniziò a fissare.. Non aveva paura, non sentiva nulla nel suo corpo che sapesse di paura, era solo confusa.
-CHE STAI ASPETTANDO, AMMAZZAMI, FALLO!- urlò la guardia, voleva capire fino a che punto si sarebbe spinta quella figura, di solito nei film funzionava... Ma quello non era un film, era la realtà, una realtà nuda e cruda in cui se qualcuno voleva ammazzarti per vendetta lo faceva senza pensarci, prendeva la prima cosa che gli capitava in mano e poi lo ritrovavi in carcere per omicidio oppure tentato omicidio.
-Io non voglio ucciderti, non ora almeno- disse mentre i suoi occhi tornavano alla normalità -Voglio solo chiederti perché, perché hai ucciso tutte quelle persone.. PERCHÉ LO HAI FATTO? Hai ucciso mia sorella ed i suoi amici senza pensarci due volte, cosa abbiamo fatto per meritarci questa fine? Io non sono morta perché non sono venuta al tuo appuntamento, il famoso "Appuntamento con omicidio"- disse la ragazza in rosa, Melanie recuperò la vista lentamente, e notando subito il colore della camicia della pizzeria della ragazza, capì che l'aveva già vista.. Alla fine della prima notte, quando era uscita dalla pizzeria vide sul tetto una figura in rosa che vibrava, anche lei era dotata di super velocità ma gli occhi erano neri, a differenza del killer che diventavano bianchi. -io ti ho già visto, e sappi che stai sbagliando persona io non sono un killer ma sono solo una semplice guardia notturna, quindi.. Se vuoi aiutarmi con il caso va bene altrimenti.. - non ebbe il tempo di finire la frase che si ritrovò di nuovo a terra con un dolore insopportabile alla pancia e alla testa, si mise una mano dietro la nuca notando che stava sanguinando, doveva scappare da quella situazione e alla svelta. La ragazza in rosa la guardò -NON È CIÒ CHE TI HO CHIESTO STRONZA, TI HO CHIESTO IL MOTIVO PER CUI LI HAI UCCISI!!- la ragazza in rosa iniziò a correre verso la guardia con una spranga in mano, voleva una risposta, e avrebbe pure ucciso per ottenerla Melanie si rialzò il più velocemente possibile, notò qualcosa dietro alla ragazza rosa.. Un uomo sulla trentina d'anni, una tunica rossa ed un cappuccio sulla testa, era lui, Kenway, l'uomo mosse la testa verso la ragazza rosa e poi mosse le mani facendo finta di spezzare l'aria, poi sparì. Melanie dovette sbattere le palpebre per qualche secondo in modo da capire ciò che aveva visto, poi capì, la ragazza sorrise -Rompiamo qualche osso e vediamo che succede- disse la guardia mentre la spranga incombeva sulla sua testa, si abbasò e si spostò alla sua sinistra abbastanza da schivare il colpo ma abbastanza vicino da afferrare il polso del suo aggressore, la ragazza in rosa ebbe il tempo di girare la testa e di realizzare quello che stava succedendo, quando le sue urla rieccheggiarono nell'aria.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top