Mind control

Ore 3:33 Fazbear pizzeria

Melanie stava sudando freddo, l'energia era solamente al 50% e non sapeva quanto avrebbe potuto resistere a quel ritmo frenetico che gli automi le stavano riservando, Trina era sparita da molte ore Melanie non sapeva dove fosse, nel dubbio era morta, da una parte era bello perché almeno non doveva subirsi dei racconti porno a quell'ora della notte, dall'altra era brutto perché non aveva compagnia e si sentiva sola in quel momento difficile. -STO ARRIVANDO MERDEEEEEH- Sentì urlare Melanie dalla porta di sinistra, si sporse da essa vedendo un coso giallo far cadere volpi e conigli a tutto spiano, non ebbe il tempo di spostarsi che si ritrovò a terra abbracciata ad un essere color piscio -I'm so very sorry, you want some thea?- disse alzandosi piscio boy, -Non sono mica le cinque del pomeriggio Sir- Disse la guardia alzandosi e notando che piscio boy non era altro che -Nevel?- -In carne ed ossa, forse non proprio, sì sono io- Il nomignolo era piscio boy? Melanie decise di Lasciare piscio boy -ciao anche a te Piscio Boy- -ANCHE TU CON QUESTA BATTUTINA DI MERDA SOLAMENTE PERCHÉ SONO COLOR PISCIO, TU NON SAI CHI SONO IO, IO SONO GOLDEN FREDDY, IL PIÙ POTENTE DI TUTTI GLI AUTOMI QUI PRESENTI, POTREI MANDARTI IN COMA GUARDANDOTI NELLE PALLE DEGLI OCCHI- -Carly Shay- -Oddio paura- disse Nevel nascondendosi sotto la scrivania tremante come una foglia -dio mio, sono circondata da idioti- disse Melanie disperata -tu che mi racconti adesso piscio boy?- chiese mentre controllava il tablet, vide qualcosa correre nel corridoio sinistro, chiuse la porta subito sentendo subito dopo un qualcosa sbattere contro il metallo della porta -PeRcHè Me?!- sentì Melanie, subito riaprì la porta -Trina avvisa quando arrivi- recuperò la ragazza e la trascinò all'interno dell'ufficio, ella faceva finta di essere svenuta e Melanie capì il perchè -Non ti bacio solo per farti svegliare, non siamo in una fiaba disney- -Infatti questa è la merdosa realtà- disse Nevel uscendo dal suo nascondiglio per poi stiracchiarsi -Dobbiamo parlare in privato- disse Golden Freddy chiudendo le porte con la sola forza del pensiero -Abbiamo scherzato abbastanza qui, ora torniamo seri- concluse guardando le due ragazze in volto -Ha ragione, questa situazione è così critica, che mi viene spontaneo scherzarci sopra, ma in realtà ho paura. Ho paura di quello che potrebbe succedermi, potrei morire! Ed io non voglio morire, non ora almeno, rivoglio indietro Anubis e soprattutto rivoglio mia sorella!- disse Trina seriamente con le lacrime agli occhi, che scacciò con la manica della giacca-Ho trovato questi in cucina- disse porgendo una busta di plastica alla guardia -Erano nella carne tritata del ristorante, viene usata per le pizze oppure per altre cose, ma aveva un odore strano eppure sembra fresca se la si guarda- disse la ragazza in rosa grattandosi la testa, la guardia disse solamente grazie per poi analizzare il contenuto della busta, c'era qualcosa fatto di carta, ma erano irriconoscibili a causa del sangue che lo ricopriva -Non pensi che lo dovrebbe sapere?- disse Nevel guardando la guardia-Sapere cosa?- chiese Trina -Ecco, dio come lo spiego- disse la Guardia sedendosi -Trina, io...- -Tu...- -Io, ho già risolto il caso, sapevo chi era il Purple Guy e invece di arrestarlo, l'ho protetto..- -Tu... Hai fatto COSA!!- -Posso spiegare- Trina si lanciò contro la ragazza, la prese per il colletto e la appese al muro -TU NON MI DEVI SPIEGARE UN BEL NIENTE OK! TU SAPEVI TUTTO ED HAI DECISO DI NON DENUNCIARLO ALLA POLIZIA!! Che razza di poliziotto sei? Uno di quelli corrotti? Sai cosa sei, sei solo un idiota del cazzo che non sa fare il proprio lavoro di merda! Era così difficile sbatterlo in galera oppure condannarlo alla pena di morte- -TE LO RIPETO, NON SO IL PERCHÈ L'HO PROTETTO PER TUTTO QUESTO TEMPO OK!- -Lei non ha colpe, come nemmeno Anubis, come lo chiami tu, ha colpe- disse Nevel cercando di calmare gli animi, le due si concentrarono su Nevel guardandolo, Trina mollò la presa e guardò Nevel -cosa vuoi dire con ciò- -Allora, mettiamo caso che Anubis abbia una specie di controllo mentale che... Ecco.... Si attiva sentendo qualcosa- -una specie di parola chiave o qualcosa che fa attivare questa sorta di controllo- -non ha tutti i torti, penso di sapere cosa siano queste cose- disse la guardia mentre riprendeva le prove in mano -Questi sono tre fumetti insanguinati, l'ho capito osservando l'angolo in alto a sinistra- disse mentre passava la busta di plastica agli altri suoi "Colleghi" -che tipo di fumetti?- -non saprei, li analizzerò appena posso- -ok va bene, basta solo che poi tu non tenga i risultati per poi bruciarli e dirci "ooops chissà dove sono"- disse Trina con un pizzico di sarcasmo -mi vuoi picchiare adesso vero?- -Madonna, preferisco mollare un pugno alla tua faccia da culo piuttosto che aprire pagine in incognito su Google!- Disse Trina arrabbiata, Melanie la guardò le sue minacce erano fondate ma la frase finale ha fatto traballare la sua credibilità -Ok va bene, mi dispiace per ciò che ho fatto ma facendo così non sei utile- -Facendo così in che senso?- -A fare la bambina, non fai altro che lamentarti della morte di tua sorella oppure di Anubis, il tuo grande amore, ti conosco da poco e non sono nessuno per giudicare ma hai rotto il cazzo- disse Melanie sfogandosi. La serata proseguì in silenzio e alla fine del turno tutti ritornarono dove dovevano.

6:15 del mattino

-Sono a casa- disse la ragazza con gioia, si avvicinò alla sorella, la vide triste e malinconica -Devo dirti una cosa, taci per favore- -ehm.. Ok?- -non ho molto tempo prima che lui arrivi- -lui chi? Il killer?- -No!- -e chi?- nel buio della stanza apparve un uomo, sua sorella si girò per poi rivolgersi alla sorella -No, no no no no. Troppo presto, TROPPO PRESTO!!- L'uomo aveva un libro in mano, lo aprì e sfogliò le pagine fino ad arrivare a leggere ciò che cercava, parlava una lingua diversa dalla sua e ciò che diceva lo scandiva bene, come se qualcuno dovesse ascoltare bene ciò che diceva parola per parola, Melanie guardò sua sorella e la vide che urlava come se stesse patendo le pene dell'inferno -Devi andartene da qui- disse mentre muoveva le braccia, la guardia vide la collana di sua sorella illuminarsi di luce dorata, Melanie voleva chiedere spiegazioni ma non ebbe tempo perché tutto diventò bianco.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top