Il puzzle
Dopo qualche minuto, Melanie decise che era il momento di aprire quella cassa, si avvicinò ad essa e la aprì.
-Strano. Quando ho provato io ad aprirla.. non si apriva, quella cassa si è innamorata di te-
Disse Sam. Dal canto suo, La guardia notturna vide che all'interno c'era un libro ed un... puzzle
-Un puzzle? Veramente?-
-Buona fortuna allora.-
Disse la sorella mentre tornava nella sua stanza.
La guardia notturna decise di sedersi a terra, ed iniziare a comporre il puzzle.
-Allora... *prende due tessere del puzzle* queste vanno assieme. *unisce le tessere*-
Dopo aver unito due pezzi, il segno dell'unione delle tessere scomparve mostrando un pezzo di qualcosa ancora incompleto. Il puzzle era completamente nero fatto d'acciaio.
-Ehm... va bene. Credo che mi metterò a leggere il libro.-
E fu ciò che fece. Da quel libro riuscì a scoprire che il puzzle apparteneva ad un arciere vissuto nel 800 circa. Ma la storia se la lasciò per un altro momento, chiuse il libro e lo mise sul tavolino del salotto, per poi continuare ad assemblare il puzzle.
Erano passate un paio d'ore, ed era a metà dell'opera, quindi decise di sdraiarsi sul pavimento ed di iniziare a fissare il soffitto. La stanchezza si faceva sentire, gli occhi iniziarono a farsi pesanti e così si addormentò. Quando riaprì gli occhi, notò di non essere a casa sua, ma si trovava in una stanza piuttosto antica, la ragazza iniziò a guardarsi attorno e capì di trovarsi in una vecchia biblioteca, al centro di essa si trovava una scrivania enorme dove notò, con suo grande stupore, qualcuno intento a scrivere. Si avvicinò alla scrivania e notò che lo scrittore era un uomo, vestiva una tunica e sulla spalla sinistra portava una specie di protezione in un materiale a lei sconosciuto, in stile gladiatore romano, si accorse che l'uomo scriveva con entrambe le mani. A quanto sembrava, L'uomo indossava una tunica simile a quella di Ezio Auditore nella saga di Revelations, ma di colore rosso cremisi, l'uomo aveva una barba di media lunghezza il cui colorito era nero con sfumature grigie, i capelli erano anch'essi neri. Quando lui finì di scrivere la ragazza era confusa, vide che lui tirò fuori, da una sacca poggiata sulla scrivania, un anello rosso, con sopra una testa di leone.
-Io non so se riesci a sentirmi, ma almeno voglio che qualche mio discendente venga a sapere ciò che sto per dire.- disse l'uomo rivolto a qualcuno nella stanza che non vedeva, ma Melanie sapeva che c'era.- Mi chiamo Shay Kenway, non ho molto tempo per raccontarti la mia storia, ed è per questo che ho scritto questo libro- disse alzando in aria il libro che fino a poco fa, stava scrivendo.-Ma non è importante, loro vogliono impossessarti del mondo e comandarlo, tu devi impedirlo, so che non stai capendo nulla, ma più avanti tutto ti sarà chiaro, io ho lottato per questa causa per molto tempo fino ad ora... forse non mi daranno una medaglia al valore per ciò che sto per fare, ma sono contento. Non vedrò mai più il volto della mia amata e nemmeno quello del mio futuro figlio. Arriverà il giorno in cui tu mi conoscerai di persona, ma per trovarmi dovrai recarti in Inghilterra, dove tutto ha avuto inizio, troverai una porta, per aprirla dovrai trovare cinque chiavi che ho nascosto in cinque luoghi ben specifici, non servirà una mappa per trovarli, tu dovrai farti guidare dal tuo intuito. Ora devo lasciarti- Disse Shay rimettendo l'anello nella sacca da dove lo aveva preso. Egli si alzò, e con molta fretta, prese una cassa nera adornata con angoli d'acciaio. La aprii e mise al suo interno il libro ed il puzzle nero. Dopo di ciò, l'uomo chiuse la cassa e, dopo aver preso un coltello dalla cintura, si fece un taglietto sull'indice della mano destra, e con il sangue che sgorgava dalla ferita fece un a sottospecie di incantesimo alla cassa, facendo apparire il biglietto che la ragazza aveva in tasca. Dopo aver fatto tutto ciò, la cassa sparì, era da solo in quella stanza.. in cui nessuno lo avrebbe mai trovato, con ancora il coltello in mano, Shay prese un respiro profondo avrebbe tanto voluto non farlo, ma doveva, si puntò il coltello alla gola...
-Non farlo, ti prego.- disse la ragazza cercando di fermarlo, ma sapeva che non avrebbe funzionato. Era come se stesse vivendo gli ultimi ricordi di Shay Kenway. Shay iniziò a respirare affanosamente, aveva paura non voleva mollare tutto ed andarsene così. Sorrise, chiuse gli occhi, e prima di farlo disse.
-Gloria ed Onore alle Frecce Ardenti-
la ragazza si risvegliò di colpo ancora distesa sul pavimento del suo salotto, si mise a sedere tenendosi la testa con una mano, notò che nell'altra mano aveva il pezzo del puzzle completo. La prima cosa che fece fu quella di rimettere il puzzle nella cassa, non voleva vederlo per un po' di tempo. Si alzò da terra, e con tutta la forza che aveva in corpo, spostò la cassa nello sgabuzzino dopo di che si buttò sul divano, come corpo morto cadde, e si riaddormentò.
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