...And The Dark Racer

22 Agosto 2010, Ore 22:22

Melanie Si svegliò di soprassalto nella notte a causa delle urla di terrore e di una voce alterata. Corse giù per le scale e vide il terrore negli occhi della madre.

-Che cosa sta succedendo?-

Dietro alla madre si vedeva qualcosa di rosso, l'essere demoniaco aveva una mano sulla spalla della donna, come se volesse tenerla ferma.

-Chi sei tu? COSA VUOI DA NOI?!-

-Il mio nome è Dark Racer, e sono il Dio della velocità!-

Il Velocista oscuro uscì dall'ombra e si mostrò ai componenti della famiglia e alla sua vittima.

-Vi voglio bene ragazze.- disse la donna piangendo.

-Non dire questo Mamma... non ti accadrà nulla di male. Te lo prometto-

-Mi dispiace Melanie, ma putroppo il destino vuole ciò...-
E detto ciò, il velocista uccise la donna trafiggendo il petto con una sottospecie di lama uscita dal dorso della mano destra, per poi andarsene, come era arrivato.

Ore 23:00

La polizia di Seattle era arrivata in casa, aveva portato fuori le ragazze per farle interrogare dal detective Daniel Manganiello, egli si mostrò molto cortese con le ragazze, cercando di andarci piano con le domande.
-Allora- iniziò Manganiello -Avete visto qualcosa dell'uomo che ha ucciso vostra madre?-
-È stato il demone dagli occhi rossi!- Disse Melanie, Sam invece non disse nulla, chiese solamente se poteva andare al lavoro, cosa che gli fu concessa.
Passò un ora bella e buona, e David non aveva concluso nulla con la ragazzina, continuava a dire di un certo "Demone dagli occhi rossi" Era difficile da credere, ma non c'erano testimoni a parte lei, sua sorella era stata stordita prima dell'omicidio e quindi la sua testimonianza era inutile.

Mezzanotte in punto, Centrale di polizia

David era sulla sua scrivania, continuava a leggere le testimonianze ed analizzare le prove, ma non riusciva a trovare nulla di utile. Era stanco e voleva dormire, gli occhi iniziarono a farsi pesanti per l'uomo, e dopo pochi secondi, si addormentò sulla scrivania.

-Dove mi trovo?- fu la prima cosa che disse David, quello che vedeva non era reale, lo sapeva per certo. Si trovava sulla scena del crimine, vide una donna dai capelli biondi nascondere qualcosa su una mensola del salotto, per poi andarsene. David non si fece domande, e si svegliò.

Si trovava, per la seconda volta oppure terza, a casa della ragazza, ella era in cucina a guardare qualcosa sul suo laptop, cosa che non incuriosì moltissimo il detective, infatti era lì per una cosa, non sapeva nemmeno lui cosa fosse, ma poteva essere importante.

-Sai una cosa- Iniziò David -Forse tu hai ragione a pensare a qualcosa di paranormale- notò che la ragazza aveva alzato lo sguardo dal laptop.

-Lo so di aver ragione, e la telecamera nascosta di mia madre lo dimostra- disse con tutta la freddezza del mondo. David si girò a guardarla, vide sul suo volto la determinazione a trovare l'assassino di sua madre, Il detective si avvicinò alla ragazza, stava per dirle che così facendo aveva contaminato una prova molto importante per il caso, ma lasciò perdere. Era di fianco a lei, ella lo fece sedere sullo sgabello in modo da poter vedere meglio il filmato.

Passarono cinque minuti, e David era ancora lì ad analizzare il filmato, con la ragazzina vicino a lui, ella sembrava vedere qualcosa che lui non vedeva.

-Ok. Sappiamo che il demone dagli occhi rossi è reale, ma non so chi possa essere. Nessun indizio e nulla di importante che possa farmi intuire la sua vera identità. Però non so se il giudice accetterà questo video come prova.- Disse il detective mentre si alzava dallo sgabello. Era molto stanco, voleva solo tornare a casa e dormire. Prese la videocamera e, con il permesso della ragazza, iniziò ad avvicinarsi alla porta per uscire.

-Io torno in commissariato, se hai bisogno puoi venirmi a trovare. Ok?-
La ragazza annuì, e ringraziò il detective per il suo tempo.
-Perdere qualcuno a soli diciott'anni è piuttosto traumatico- pensò il detective mentre tornava in commissariato, poteva sembrare strano, ma quella ragazza era speciale.. aveva trovato una prova prima di loro. Fu lì che David che tornò sui suoi passi, bussò alla porta di casa della ragazza, sperava solamente che lei non si fosse rotta le palle di lui. Ma invece gli aprì la porta.

-Di che ha bisogno?- chiese la ragazza, con molta calma

-Senti, oltre ad essere un detective, sono il capo della polizia di Seattle. Ho notato in te qualcosa di speciale, cioè hai trovato una prova importantissima prima ancora di me. Quindi voglio offrirti un patto. Ti va?- chiese David sorridendo

-Mi hanno sempre detto di non fidarmi degli sconosciuti che chiedono qualcosa di strano. Ma lei mi sembra un tipo a posto, quindi mi dica pure- disse con un pizzico di curiosità

-Voglio offrirti un posto di lavoro nella polizia, ti pagherò tutto io, le selezioni per l'accademia di Toronto inizieranno questa domenica, oggi è martedì, sei in tempo per iscriverti. Ti va?- chiese David. La ragazza ci pensò su un po' chiedendo poi la possibilità di parlarne con la sorella il giorno dopo, cosa che le fu comsentita, David le lasciò il suo biglietto da visita personale.. per poi andarsene con il cuore un po' più leggero.

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