65 - Un Uomo Comune
I tacchi sprofondano nella neve fresca e ben presto perdo le scarpe mentre lui continua a trascinarmi verso gli abbaglianti di un'auto ferma ai margini della proprietà. Mi tiene entrambe le braccia bloccate dietro la schiena in una presa dolorosa. Cado tre volte prima che mi sbatta sui sedili posteriori. Mi sale accanto. Il vestito ha la gonna stracciata, con un pezzo di tessuto che pende sfilacciato. Guardo le ginocchia insanguinate mentre Frog dà ordini all'autista. È uno dei suoi uomini, lo conosco da quando sono una bambina. Mi fa un cenno di saluto a cui non rispondo.
«Andiamo».
«Signore, la zona delle baracche è circondata dagli agenti del distretto nord e dalle conversazioni che siamo riusciti a intercettare sulle frequenze degli sbirri arrivano rinforzi anche dagli altri distretti. Ci tengono per le palle, se mi posso permettere».
Frog si lascia sfuggire un'imprecazione.
«La chiamano operazione lieto fine».
Sorrido al ricordo del padre di Mic in cima alle scale mentre mi dice che farà il culo a mio padre grazie a qualcosa che gli ho dato io. Un sorriso freddo mi affiora alle labbra. «Siete nei guai».
In un gesto di rabbia lui mi afferra la testa e mi sbatte forte contro il finestrino. Sento il sangue gocciolare dal naso dentro alla bocca. «Parti, cazzo. Passiamo dalla discarica, non attraversiamo le baracche. Fermati all'ultima casa prima dell'aeroporto».
Quando mi rivolge l'attenzione, ha di nuovo tutta la sicurezza di un uomo che si è fatto da solo e gestisce un impero di criminali. «L'unica ad essere davvero nei guai sei tu, bambina».
Armeggio con lo sportello per buttarmi fuori dall'auto e sento l'autista ridere. Frog si unisce a lui e l'auto prende velocità, invece che costeggiare il mare, sale lungo la collina e oltrepassa la zona del fiume. Lui mi blocca contro lo schienale e mi spinge indietro la testa. Sento le sue labbra passare sul collo e scendere ad abbassarmi il vestito. «Non mi ricordavo quanto fossi bella». Chiude il vetro divisorio che ci separa dall'autista e sprofondiamo in un buio interrotto a tratti da luci di lampioni lungo strade deserte. Sotto di noi, i vicoli che si snodano lungo il fiume sono illuminati dai lampeggianti blu della polizia.
«Ti prenderanno» gli dico cercando invano di sottrarmi alla sua presa.
«Non riusciranno mai a trovarmi. Ricominceremo altrove, tesoro». Infila la mano sotto alla gonna e tenta di sfilarmi le mutande. Lo strappo del vestito sale fino in vita. È rovinato. Ha rovinato ogni cosa, ma io non sono più quella di prima.
Sollevo un braccio e lo colpisco con tutta la mia forza; il bracciale di Mic gli graffia una guancia. Mi blocca i polsi con una mano e tento di colpirlo con le gambe, con tutto il corpo. Un manrovescio mi sbatte contro i sedili anteriori, poi mi strattona indietro per i capelli. Infila il dito sotto al bracciale e tira fino a spaccarlo. I ciondoli si spargono nell'auto. «Ti ha fatto dimenticare che mi appartieni, Sam».
«No». Mi libero dalla sua stretta e mi getto in ginocchio a cercare i ciondoli, ma le lacrime mi offuscano la vista.
«Sono tuo padre, non possono portarti via da me».
Smetto di cercare, non conta più, nessuna vittoria è più possibile, ma non lascerò che lui mi faccia ancora paura, ho imparato a volare e questo non lo dimentico. Piuttosto mi strappo le ali. «Tu non sei mio padre». E so che lo farò incazzare, ma le parole mi escono dalla bocca incontrollate perché vengono dritte dal cuore. «Mio padre è quello che alla fine ti troverà. Che ha distrutto i tuoi traffici. Quello che sta mettendo a ferro e fuoco una città».
Frog indurisce i lineamenti del volto in una maschera di rabbia, mi ha sempre spaventato, non il suo viso, ma quello che vi galleggia subito sotto. La follia. «Vedremo» sussurra e mi preme un fazzoletto sul viso. Trattengo il fiato finché posso, poi inspiro l'anestetico. Me lo toglie solo quando scivolo contro il sedile a occhi socchiusi. Sono sfocati i fuochi d'artificio che ancora scoppiano in lontananza in alcuni punti della città e io mi perdo. Il bussare sommesso al vetro oscurato che ci divide dal guidatore, mi riporta a galla con fatica.
Non colgo ogni parola; la voce dell'autista e quella di mio padre arrivano distrorte alla mia mente annebbiata. Una mano umida e fredda mi accarezza la coscia, troppo vicino all'inguine, ma si ferma di colpo.
«Hanno agganciato i due ragazzi».
«Sono insieme?»
Frog mi afferra per la schiena come un oggetto inanimato e mi prende sulle ginocchia. Avevo dimenticato la sua forza brusca, priva di delicatezza, senza amore. Non ricordavo neppure quando lo eccitasse usare il mio corpo a suo piacimento.
Mic mi ha fatto sotterrare tutti i mali che mi vivevano dentro, li ha curati con una pazienza e un tatto incredibili per la sua età.
«Sono in moto sulla scogliera lungomare».
Frog mi solleva il viso e lo stringe. «In un colpo solo, Sam. Che fortuna!»
Due lacrime bollenti mi scendono lungo le guance, ma quasi non le sento. Lui butta il fazzoletto dal finestrino, ormai non ce n'è più bisogno. Vorrei avere in mente il volto di Michele, ma l'unico pensiero è per Vanessa, in quella grande casa da fiaba, a piangere le persone che le vengono portate via.
Frog asciuga le mie lacrime con il moncone dell'indice della mano sinistra, l'unico tratto distintivo di un uomo qualunque, si sporge in avanti e dice: «Liberatevi di loro».
Rumore di energia statica e la voce di Zanna, nel buio in cui sono sprofondata, dice: «Non deve passare nessuno. Chiudiamo l'operazione stanotte».
Una mano stringe forte la mia gamba in una presa dolorosa. «Hanno capito che siamo in ascolto».
Scivolo via e le parole di fanno fumo. «Da questo momento, silenzio radio» dice Zanna in un gracchiare sempre più debole.
🦋 🖤Spazio Fede 🖤 🦋
Ho tagliato tutte le mie interferenze finali perché sono un po' in corsa con il tempo. Vorrei finire la storia. Prometto che aggiungerò tutti gli spazi autore che mancano al momento della revisione. Cosa ne pensate? Ce la faremo?
I ragazzi finiranno giù per la scogliera? E a Chris basterà un cappuccio di felpa per non far riconoscere il suo fascino maledetto?
Ma soprattutto, abbiamo scoperto il tratto distintivo di Frog.
Vediamo cosa succede. Mi seguite?
Fede
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top