32d - Famiglia

Il sangue macchia la parete di fronte e mi fischia l'orecchio destro. Mentre cerco di capire se sono ancora vivo qualcuno mi tira in piedi di peso e mi trascina fuori dalla baracca. La vicina di casa grida, almeno lei è ancora viva e a questo punto credo di esserlo anche io, nonostante la patina rossa che mi fa da filtro sugli occhi e le orecchie che continuano a non funzionare. Due poliziotti mi passano accanto ed entrano, sento grida lontane e scorgo uno dei due uomini di Frog stringersi la mano insanguinata. Qualcuno mi scuote. Sollevo gli occhi su Zanna che mi tiene ancora stretto a sé con un braccio e con l'altro impugna la pistola d'ordinanza puntata alla porta di lamiera.

I due poliziotti escono e scortano gli uomini di Frog fino all'auto. Uno dei due sputa in terra e mi fissa con odio, punta un dito contro di me. «Sei finito, ragazzino».

Zanna si rivolge ai due agenti. «In centrale, in due stanze diverse. Il primo che gli passa anche solo un bicchiere d'acqua viene spedito a fare le multe sulla spiaggia. Intesi?»

I due salgono in macchina e si allontanano con gli uomini di Frog ammanettati sul sedile posteriore.

«Tu sapevi che mi stavano aspettando?»

Il fischio nell'orecchio è diminuito di volume, ma ancora non è sparito. Mi passo una mano sulla faccia e la ritiro macchiata di una sostanza appiccicosa di colore rosso scuro. Lui mi lascia andare e mi prende il polso per vedere meglio. «Sei ferito?»

Scuoto la testa. «È salsa di pomodoro. Gliel'ho spaccata in testa ed è finita ovunque».

Zanna sospira di sollievo. «Abbiamo avuto una soffiata appena sei sceso dalla mia macchina. Hai qualcuno che ti vuole bene, tra gli spacciatori di Frog».

Sorrido al pensiero dei miei compagni di boxe. Non tutti soggetti raccomandabili. «Mi faccio voler bene». Sollevo un sopracciglio e gli lancio un'occhiata di traverso.

Lui mi abbraccia. Non l'aveva mai fatto. «Non potevo più fermarti. Ho temuto di non fare in tempo».

«Sto bene, Luca. Non ho un graffio».

«Ci proveranno di nuovo». Rinfodera la pistola e corruga la fronte. «Sfidi ogni legge e ogni regola da quando ti conosco e questa volta hai superato tutti i limiti. Hai messo in pericolo Sam. Ero proprio incazzato».

Mi giro e lui mi lascia andare. «Sto bene» ripeto, un po' per convincere lui, un po' me stesso. Il braccio pulsa impazzito, mi sento distrutto e non so proprio dove andrò a dormire questa notte. Lo fisso dritto negli occhi: «Vado da un amico per stanotte. Passo a trovarvi domani».

Il silenzio con cui Zanna risponde mi mette soggezione, alla fine mi dà le spalle e si dirige all'auto. Tiro fuori il cellulare e scorro la rubrica per trovare un contatto da cui passare la notte e non trovarmi per strada. Lui mi lancia un'occhiata da sopra la spalla. «Cosa stai facendo?»

Gli mostro il cellulare e lui in risposta mi apre lo sportello. «Sali, Chris. Pensi davvero che ti lasci per strada? Vanessa potrebbe uccidermi nel sonno».

La chiama dall'auto mentre andiamo in centrale. È venuto buio.

«Grazie a te abbiamo due degli uomini più vicini a Frog». La sua voce tradisce eccitazione e aspettativa. Crede di fargli sputare qualche informazione utile per fare una retata e beccare il padre di Sam.

Nell'auto c'è odore di caramelle alla menta e profumatore al pino. Mi si chiudono gli occhi. Sento la voce di Vanessa da dentro al telefono. È agitata e continua a chiedergli di me, ma è sempre più lontana e il rollio leggero dell'auto che affronta le curve della collina, insieme alla sensazione sempre più solida di essere al sicuro, mi accompagna nel sonno.

«Non urlare, Van. Sta bene. È con me, appena ho finito torniamo a casa». Casa, penso, e un pensiero mi attraversa come un brivido. Solo con Lucia mi sono sempre sentito a casa mia.

***

Quando mi sveglio stiamo parcheggiando nel garage della villa. «Scusami» mormoro.

«Hai bisogno di dormire in un letto, al sicuro. Per il momento questo è il luogo più protetto. Quando si spargerà la voce che hai aiutato a incastrare due dei complici più vicini a Frog, la taglia su di te salirà alle stelle».

Se sta cercando di tranquillizzarmi, gli riesce molto male. Faccio il mio migliore sorriso strafottente, appena offuscato dal mal di testa e dalla stanchezza che mi pesano addosso. «Interessante» commento.

«Non scherzare, Chris. Li dobbiamo incastrare prima che arrivino a lei».

Non ha cavato un ragno dal buco nell'interrogatorio di questa sera, non ho bisogno di chiederlo, me lo dicono le occhiaie e il viso teso.

«Se c'è qualcuno che può incastrare Frog, sei tu». Ho il vomito per la frase stucchevole che mi sono lasciato scappare, ma lui pare gratificato e decido che può essere una buona chiusura di una notte di merda. Scendo dall'auto e mi trascino in casa.

Vanessa attende seduta sulla scala e scatta in piedi appena entriamo. Le sorrido e mi sottopongo di buon grado al minuzioso esame della mia persona. Quando mi sembra tranquilla, le chiedo di Aria.

«Dorme nella stanza di Mic».

Salgo le scale e la voce di Vanessa mi raggiunge bassa. «Non fare rumore. Ti ho preparato la stanza vicino a quella di S...» Si morde un labbro e di colpo si rende conto di che giorno sarà domani. «Puoi sistemarti nella stanza accanto a quella di Lucia». Mi pesa sentire la voce di Vanessa, di solito allegra e squillante, perdere di tono e quasi spegnersi.

«Sono contento di essere con voi, quest'anno» le rispondo.

Mento, ma lo faccio al mio meglio. Il giorno della morte di Lucia non vorrei essere in nessun luogo se non con lei, ovunque sia.

Vanessa si obbliga a crederci e si illumina. «Buonanotte, tesoro».

Zanna la fissa con disapprovazione e commenta: «Hai tutti i pulcini nel nido, Van?»

Li sento litigare anche dal piano di sopra.

«Non dovevi portarlo là. E se gli avessero sparato?»

Ci è mancato poco.

«Non l'hanno fatto». La logica inoppugnabile di Zanna.

«Potevano fargli del male...»

«Ti vuoi calmare?» scatta lui. La giornata è stata lunga e non avere ottenuto nulla dai prigionieri lo irrita e lo preoccupa. «È tutto intero e ti assicuro che non ha perso neanche un briciolo dell'arroganza che lo caratterizza».

Dopo qualche secondo la sento ridere. La discussione si è trasformata in una schermaglia. Li ho visti spesso perdersi in queste battaglie senza fine, dove di solito lui capitola di fronte alla brillante dialettica di Vanessa e la blocca da qualche parte per chiuderle la bocca con un bacio.

Socchiudo appena la porta della stanza di Mic e lui mi fa segno di fare silenzio. «Dov'eri finito?» bisbiglia in ansia.

Non rispondo. Non riesco. Sam dorme sul letto, serena e bellissima, con il viso tra i ricci di Aria. Le passa un braccio dietro la schiena e la bimba stringe tra le dita l'orecchio della ragazza. Dorme in questo modo solo con me. «Sono crollate da poco. Aria chiedeva di te e Sam le ha raccontato una favola dove tu eri l'eroe che salvava tutti. Dev'esserle piaciuta».

Sento gli occhi umidi e li alzo su di lui. Mi pesa addosso una stanchezza che, come una grossa catena, mi toglie energia e spazza via ogni residua difesa.

«Chris» bisbiglia lui. Nei suoi occhi ci sono parole che non dirà e sentimenti che conosco fin troppo bene. Il nostro è un legame che non può essere infranto, neanche se entrambi lo volessimo, perché chi l'ha forgiato non c'è più.

«Vieni qui». Passa una mano dietro la mia schiena e mi stringe le spalle. Sopporto a stento il dolore che scende dal collo al braccio fratturato.

«Mi dispiace, Mic. Per tutto...» soffio fuori.

Mi abbraccia allo stesso modo di suo padre, ma con una forza diversa. Appoggia il mento sulla mia testa e non dice niente. Sa che questo tipo di silenzio fa tanto male da dilaniare quel che resta della mia anima ed è contro la sua spalla, come allora, che mi appoggio sfinito e, alla fine, piango.

🦋 🖤Spazio Fede 🖤  🦋

Volevate sapere di Chris. Siete soddisfatti? Abbiamo conosciuto anche qualcosa in più su di lui e sul suo carattere, anche se rimane il più delle volte imprevedibile. Lui incolpa Mic della morte di Lucia, ma è solo con lui che riesce a lasciarsi andare davvero. Solo con l'ultimo cuore che batte un tempo insolito, proprio come faceva quello di lei. Proprio questa precarietà lo fa impazzire di rabbia e lo fa agire in maniera contraria a quello che in realtà desidera.

A quanto pare, invece, Sam ha trovato molto più amore di quello che si sarebbe mai immaginata. Durerà? Intanto affrontiamo la giornata di domani, che si preannuncia faticosa, e magari i ragazzi ci racconteranno qualcosa in più su Lucia.

Mai personaggio assente fu più presente.

Buonanotte stelline, brillate sempre, soprattutto quando la notte è senza luna.

Fede

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