capitolo sei
"Kai.. Kai Parker.. se mi avessero detto che un giorno mi sarei ritrovato a cercare di ubriacarmi a vodka per non piangerti, probabilmente avrei riso per giorni..
E invece guardami.. a parlare col tuo cadavere che non ho nemmeno il coraggio di mettere da qualche parte perché non sopporterei più il fatto di non vedere più la tua stupida faccia innocente da ragazzino..come giá non sto più sopportando il fatto di non sentire la tua voce fastidiosa che mi fa domande su qualsiasi cosa, o che critica i passanti.. o che semplicemente mi chiama per nome."
"Ma quella che va in giro con quelle infradito oscene?"
"Ma vuoi farti i cazzi tuoi"
"Ma guardala! È tutta elegante con quel foular leopardato e poi LE INFRADITO"
Damon ride e si mette una mano ai capelli.
"Per non parlare di quel tizio dietro con quei pantaloni arancioni, insomma dai, chi va in giro con dei pantaloni arancioni?! E quella tipa con il cane nella borsa.. certi umani mi spaventano proprio guarda ho la pelle d'oca, DAMON SALVATORE GUARDA"
"COSA" dice togliendosi gli occhiali che si era messo per sonnecchiare.
"HO LA PELLE D'OCA"
"EH QUINDI?"
"NON L'AVEVO MAI AVUTA"
"CHE ENTUSIASMANTE"
"TU L'HAI MAI AVUTA?"
"ovvio.. idiota"
"Cazzo avevi ragione quei pantaloni arancioni erano proprio osceni..
Kai.. Kai Parker.. sei morto da meno di due ore.. e a me già manchi.. mi manchi tantissimo, come se ti conoscessi da una vita, e non solo da due misere settimane, come sei riuscito a entrarmi così a cuore in così poco tempo?
Prima Alaric.. adesso tu.. cazzo Kai, non dovevi morire.. non così.. avresti dovuto fare la fine da supercattivo che sognavi.. ma non adesso."
"Tu come sogni di morire?" Chiede Kai che non parlava da mezz'ora mentre guardava il cielo.
"Ma che domanda è?" dice Damon che era sdraiato accanto a lui, girandosi a fissarlo un pò interdetto.
"Cioè, se tu dovessi morire tipo adesso e fossi costretto a scegliere, come preferiresti morire?"
Damon rimane un attimo a riflettere sulla domanda che aveva appena concepito la mente malata del ragazzo sdraiato accanto a lui.
Cioè, era a questo che stava pensando mentre guardava le stelle?
"Io ehm.. non credo di riuscire a scegliere una morte..insomma non é come scegliere quale cioccolatino mangiare prima"
"Penso che tutti in fondo abbiano una morte che desiderano"
"E dimmi Kai, tu come vuoi morire?" dice Damon curioso di vedere quale pensiero perverso gli sarebbe uscito di bocca, adorava la sua mente contorta, si stupiva sempre di come riuscisse a fare ragionamenti così malati ma allo stesso tempo così intelligenti, bella cosa, la pazzia.
"Io fin da piccolo ho sempre voluto fare una morte dignitosa.. ma non una di quelle tipo degli eroi.. direi piuttosto al contrario, ecco sì, una morte da supercattivo" dice mettendo il braccio alla superman verso l'altro mentre continuava a fissare il cielo stellato sopra di essi.
"In che senso"
"Nel senso tipo che tutti mi guardano mentre muoio ed esultano tipo 'SI SI A MORTE KAI' Magari poi quello che mi ha ucciso espone la mia testa o il mio cuore da qualche parte come trofeo, insomma, diventerei un trofeo umano, non sarebbe strafigo essere venduto come un trofeo persino da morto?"
Damon stava riflettendo sul suo ragionamento e giunse al "Ha senso, malsano, ma ha senso"
"Sarei ricordato per sempre, rivedendo il pezzo di me ricorderanno come sono morto e tutto quello che ho fatto"
"Questo è quello che vorresti accadesse dopo la tua morte, ma la domanda è, come vorresti essere ucciso?"
"Ho pensato anche a questo"
*immaginavo* pensó Damon.
"A dirla tutta.. vorrei soffrire lentamente, per sperimentare a pieno ogni lato della morte e pensare 'merda sto morendo' e vivere gli ultimi secondi soffrendo e tormentandomi del fatto che sto per morire, soffrendo il dolore, tipo, morire bruciato al rogo, sai che figata, oppure annegato" dice facendosi scappare un sorriso.. un sorriso inquietante, come se il solo pensiero della morte, lo affascinasse.
"Ma.. è orribile.."
"Secondo me no, perché avró la consapevolezza di aver lottato fino all'ultimo secondo e che ho sperimentato a pieno anche l'esperienza più terribile, cioè la morte, e secondo me non è poi così male morire, insomma l'avrò fatto un migliaio di volte nel 94"
*e anche questo ha effettivamente senso*
"Mi sembra giusto" dice Damon rimettendosi a fissare il cielo anche lui.
"Quindi? Tu come vuoi morire?" chiede Kai dopo il suo discorso.
"Beh teoricamente ho poca scelta, o mi impalo con un paletto o brucio al sole o mi faccio mordere da uno di quei cani mannari"
"Lascia perdere, se potessi scegliere, come vorresti morire"
Damon ci riflette qualche secondo.
"Se devo pensare con la tua testa.. vorrei morire.. cadendo da qualche palazzo alto. Non troppo basso da non rendermi conto di cosa sta succedendo, nè troppo alto per pentirmene e non poter far niente per tornare indietro."
"Quindi un suicidio?"
"Beh si.. se devo scegliere di morire, preferisco sia per mano mia piuttosto che di qualcun'altro"
"Orgoglioso pure a morire" dice ridendo.
"Già"
"Tu con la tua mentalità contorta che avevo imparato a conoscere e ad apprezzarne ogni lato, hai sempre avuto qualcosa in più di Alaric.. In fin dei conti ho sempre saputo che Alaric mi avrebbe scaricato non appena avrebbe trovato una donna perfetta per lui.. ma tu, sotto sotto sapevo per certo che non mi avresti abbandonato ma che avresti continuato a darmi fastidio.
Anche le bevute con te, hanno sempre avuto qualcosa in più, magari perché Alaric non mi ha mai chiesto di baciarlo, o magari perché beveva anche lui bourbon, e non vodka, come te, che cazzo ci trovavi di bello in questa cazzo di vodka, che adesso sto bevendo solo per onorarti, ringraziami eh, non bevevo tanta roba scadente da secoli."
"Il fetore del tuo bourbon disturba le mie narici"
"A me la tua vodka disturba l'esistenza"
"E se li mischiassimo?.."
"No.."
"Si..."
"No.."
"SI" dice mentre afferra il suo bicchiere e lo versa dentro il suo mischiandolo con dito.
"Ti aspetti che io beva questo schifo dove hai persino ficcato il dito?"
"Di sicuro è più pulito del tuo, forza non fare complimenti Damon" dice mettendogli il bicchiere davanti la faccia.
Damon rassegnato lo prende e ne assaggia un pò.
"Fa un po' schifo, ma non é male, ora assaggialo tu chef"
Kai a sua volta lo assaggia pure e una volta fatto un sorsetto fa un'espressione disgustata.
Damon si mette a ridere e si alza aprendogli la bocca e ficcandogli con forza la 'bevanda' che aveva avuto la geniale idea di creare.
"TU L'HAI FATTO E TU TE LO BEVI" dice mentre rischiava di affogarlo.
"Sai.. in te ci vedevo il me di un tempo.. stavi cercando di diventare una persona migliore a modo tuo, stavi iniziando a provare emozioni umane.. reali..tutti ti hanno sempre trattato come una persona malvagia.. ma io ci vedevo del buono in te..poco, ma c'era."
"Ma quello é un gattino?" dice Kai indicando qualcosa in mezzo alla strada.
"Credo di sì"
"Ma é in mezzo alla strada, ed é piccolissimo, lo investiranno" dice preoccupato.
Damon alza un sopracciglio sopraffatto da quell'attacco di umanità.
Kai si mette a correre in mezzo alla strada.
"MA SEI MATTO TI FARAI INVESTIRE" dice Damon seguendolo.
Kai corre fino a quel micio che aveva adocchiato da lontano, era davvero piccolo, lo prende in braccio e si gira verso Damon sorridendo.
"Ti sbagliavi, sociopatici non ci si nasce, ci si diventa, e per come hai vissuto, per come sei stato trattato dalla tua famiglia e da tutti, penso che chiunque avrebbe perso sanità mentale,ti hanno persino chiamato Malakai, come se sapesserò già che saresti dovuto diventare 'cattivo' , ma tu non sei cattivo, lo so per certo.
"Che guardi?" chiede Damon mettendosi accanto Kai che era appoggiato alla macchina di Damon.
"No niente, stavo pensando"
"A cosa? A come sarebbe la vita di una gallina?" chiede Damon ironicamente, ormai abituato ai suoi pensieri che lo facevano ridere ogni volta.
"No, alla mia famiglia" dice serio.
Damon cambia espressione, incuriosito.
"E che pensavi?"
"In realtà più che pensare mi stavo ponendo domande, tipo.. perché a tutti i miei fratelli festeggiavano il compleanno e a me no..insomma, ogni anno a loro facevano tanti regali, spegnevano le candeline.. ma a me mai, per anni ho continuato ad aspettare che arrivasse il mio compleanno pensando che non mi facevano niente di quello che facevano a loro perché semplicemente non arrivava, e quindi aspettavo.. anno dopo anno.. poi ho capito che non sarebbe mai arrivato"
L'espressione di Damon si tramuta in una di tristezza, come se il suo racconto gli avesse messo angoscia.
"Perché Damon? Perchè non mi hanno mai nemmeno detto auguri?"
Damon fa no con la testa, non sapendo cosa rispondere.
"Oppure.. ricordo quando io e Joe avevamo fatto un esame importante a scuola, lei prese 8 , io 10, non per vantarmi, ma ero veramente bravo, non avendo amici, avevo molto tempo libero, lo usavo studiando, ma non é questo il punto.
Ricordo che tornammo a casa contenti, quando lei disse ai miei genitori che aveva preso 8, furono talmente contenti che le fecero una torta.. ma quando cercai di aprire bocca per dire che avevo preso 10, mi interruppero dicendo 'prendi esempio da tua sorella per una buona volta buono a nulla' , e stetti zitto.. non ebbi la forza di rispondere, quindi mi complimentai con Joe abbracciandola, ma per sbaglio con il contatto le aspirai la magia, e i miei mi chiudettero in gabbia,aspettando che esaurissi quello che avevo assorbito.
Quella gabbia.. avevo paura di quella gabbia, ma ci finivo 8 volte a settimana, se mi andava bene.
Ricordo che urlavo cercando di dire loro che non l'avevo fatto apposta,che non l'avrei usata male, ma mi ignoravano, mi lasciavano lì a marcire, e avevo solo 14 anni."
"È orribile.." disse Damon con un filo di voce.
"Mi hanno sempre trattato come un mostro, come un abominio, come qualcosa di malvagio.. così gli ho dimostrato che avevano ragione"
Conclude il suo parlare con quella frase seguita da un espressione spenta, Damon non sapeva cosa dire o pensare, quindi istintivamente gli mise un braccio attorno la spalla e disse "Secondo me non sei un mostro"
"Sei l'unico che lo pensa" dice Kai appoggiandogli la testa sulla spalla.
Erano pochi e brevi i momenti in cui Kai si apriva, ma ogni volta a Damon lasciavano una tristezza inspiegabile.
"Non meritavi quello che hai passato.. non eri un mostro, ti hanno reso gli altri tale, e stavi cercando la tua redenzione in piccoli gesti e lentamente,
e poi.. non sono riuscito a salvarti.
Non mi perdonerò mai per questo, mai.
Caspita Kai.. queste sono.. lacrime? E chi l'avrebbe mai detto che mi sarei trovato addirittura a piangere per la tua morte quando un tempo sarei stato il primo a volerti ammazzare con le mie stesse mani.
Kai.. mi manchi così tanto.. qualsiasi strega preferirebbe farsi uccidere e torturare piuttosto che aiutare ME a far tornare TE..
Potrei andare da uno dei Mikaelson a farmi rimuovere te dalla mia memoria.. ma a differenza di Elena non sono un codardo.
Voglio ricordarmi di te Kai Parker, e voglio soffrire nel ricordarmi quanto tenevo a te.. anche se non te l'ho quasi mai dimostrato a dovere.
Amico non so che darei per sentirti ridere delle tue stesse battute ora come ora..
Mi manca il tuo sorriso persistente.. Dio, sorridevi così tanto che i tuoi denti si asciugavano talmente aria gli facevi prendere, coi tuoi sorrisi..
Kai Parker, mi hai fatto qualche incantesimo? Non mi sembra reale di star soffrendo per te.
Mi mancherai Kai.. mi manchi cosí tanto"
dice Damon con tono afflitto,rassegnato mentre con un dito gli accarezza la guancia, ormai fredda, e mentre ormai senza rendersene conto diverse lacrime gli rigavano il volto.
Beve l'ultimo sorso della vodka che aveva lasciato Kai e scaraventa la bottiglia dall'altra parte della stanza spaccandola in mille pezzi.
"Vorrei quasi uccidere B- KAI?!"
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