capitolo quattordici


"Sei arrabbiato vero..?"
"No Damon, non sono arrabbiato, ti sembro arrabiato? No non lo sono, e sai perchè? Perchè sono incazzatissimo e vorrei sbatterti la faccia al pavimento"
"Perché"
"Ma stai scherzando?! Lo vedi con chi e cosa sei appena stato?"
"Ti crea problemi?"
"E me lo chiedi pure? Okay che io avevo più o meno inteso che tra te e lui c'era un certo feeling ma cazzo Damon, non mi aspettavo sul serio di entrare a casa mia e trovarvi in un pieno after sex"
"Non so che dirti, non so neanche perché sia successo"
"Damon dai, é successo perché lui ti piace e lo volevi fare, fine, è tanto semplice no?"
"Cos'è che ti fa rabbia allora? Il fatto che sia un ragazzo?"
"Ma sei scemo? Mi fa incazzare che avete rotto il mio tavolo preferito."
"... davvero?"
"No, deficente, hai pensato almeno per qualche secondo ad Elena mentre te lo scopavi?!"
Damon fece no con la testa lentamente guardando il pavimento.
"Non dirmi che te ne eri pure dimenticato"
"A dirla tutta..."
"Ti ammazzerei, prima fai di tutto per averla, a costo di strapparmela, farti odiare e perdermi per sempre...e poi ti innamori di un sociopatico spuntato quí per caso"
"MA IO NON SONO MICA INNAMORATO DI KAI SMETTILA"
"Ah per giunta, guarda, basta, non mi va più di parlarne, preferisco dileguarmi e non tornare più"
"No aspetta ci sono altre cose importanti di cui vorrei parlarti, cose davvero serie"
"Non mi interessa sapere in che posizione l'avete fatt-"
"CHE CENTRA, riguarda Bonnie"
"Hai due secondi"
"Due cose, la prima é che ha la cura e vuole che io la dia ad Elena, due, sa di Kai"
"Troppe informazioni insieme, aspetta, ha la cura? come è.."
"L'ha presa dal 94"
"Giusto.. e vuole che tu la dia a Elena"
"In pratica"
"Ma in teoria tu non sai se vuoi darla a lei"
Damon gli fa segno di tacere, ricordandogli che Kai nell'altra stanza potrebbe sentirli.
"Cioè, tu non sai se vuoi dargliela davvero perché temi che non ti amerebbe" si corregge stefan.
"Si , ma adesso il secondo punto è più importante "
"Bonnie sa di Kai, in quale senso, cioè, cos'è che sa, che è un vampiro o.. questo"
"La prima"
"Non so se esserne sollevato"
"NON DEVI"
"Lo so, ora che vuoi fare"
Damon si ferma a riflettere fissando il vuoto, non ci aveva minimamente pensato,
"Non farai fuori Bonnie" sottolinea Stefan.
"No no non stavo pensando a quello, non ancora perlomeno, comunque , allora, potremmo convincerla a non dire nulla oppure..."
Damon fa un gesto con la mano per fargli intendere senza parlare che si riferisse a quella dannata cura.
"Non risolverebbe nulla" risponde Stefan.
Damon chiede perché con un espressione del viso e Stefan gli fa gesto di 'dopo' ossia un 'ne parliamo più avanti' quando magari non erano palesemente ascoltati.
"Risolvi i tuoi problemi da solo stavolta, mi hai coinvolto fin troppo, mi tiro fuori" recita Stefan, mentre scrive in un foglio 'vediamoci oggi pomeriggio alle 4 dietro il grill'
"Fa come vuoi" pronuncia Damon distruggendo il pezzo di carta subito dopo averlo letto.
Dunque Stefan esce dalla stanza e fa per andarsene, salutando Kai che era ancora nella stessa identica posizione di prima, estremamente palese che li avesse ascoltati.
Esce dalla stanza anche Damon, e subito gli va incontro, sdraiandosi accanto a lui, esausto, le conversazioni lunghe gli trasmettevano sempre tanta, tantissima stanchezza, ma era ancora abbastanza sveglio per capire che Kai, aveva qualcosa da dire, era veramente una frana a nascondere le emozioni, forse perché abituato a non averne, fattostá, era spaventosamente ovvio che stesse fremendo dal dire qualcosa, e per quanto Damon fosse stanco, la curiosità e l'ansia, non l'avrebbero fatto dormire.
"Si vede lontano due kilometri che hai qualcosa da dire, dai, parla"
"cos"
"Non fare il finto tonto, che hai, spara"
"C'era una cosa che volevo chiederti.."
"E fino a qui c'eravamo tutti, quindi?"
"Damon, che cosa significo io per te?"
Si aspettava letteralmente qualsiasi domanda, ma quella, lo ha lasciato davvero sopraffatto, effettivamente, che cosa significava Kai per lui?
Non lo sapeva, non ci aveva pensato, non lo riteneva un pensiero fondamentale ma effettivamente, lo era.
Tra le tante cose che possa aver sentito della sua conversazione con Stefan si sarà soffermato sul "ma io non sono innamorato di Kai" , e magari gli ha persino dato peso, Damon doveva assolutamente imparare a moderare le sue parole perché per quanto facile possa essere dirle, rimediare al male che fanno non lo è, mai, ed era probabile che gli avesse fatto male con quelle insignificanti parole.
Rimase in silenzio davanti a quella domanda, facendo intendere a Kai tutto l'opposto di quanto avrebbe voluto dire.
"Me l'aspettavo, certo, solo che dopo stanotte pensavo.. vabbè lasciamo perdere"
"Hm?"
"Lascia stare, fa finta non abbia detto nulla" esclama Kai, alzandosi tirandosi lo squallido lenzuolo che Damon gli aveva messo addosso qualche ora prima.
Ma Damon lo ferma tirandolo e facendolo inciampare nel tessuto del lenzuolo verso di lui, in modo che gli cadesse addosso, e così accadde, Kai cadette all'indietro su Damon, che adesso gli stava lasciando caldi respiri bramosi sul collo, che se fosse stato umano, sarebbe ora pieno di morsi e lividi, come il resto del corpo.
"Perché fai questo?"
"Questo cosa?" chiede Damon continuando a provocarlo col fiato e il contatto fisico, sembrava quasi, che i ruoli si fossero invertiti.
"Il far finta che io ti piaccia"
Damon si ferma e rimane un attimo perplesso da quella frase, "credi sul serio che io finga l'attrazione che ho verso di te?"
"A me sembra così.."
"Ma che problema hai?" lo rimprovera Damon girandogli il viso verso il suo in modo da guardarlo dritto negli occhi, anche se, con il contatto visivo prolungato, era davvero difficile mantenere la serietà.
Damon sbuffa storcendo gli occhi e mentre gli passa lentamente un dito sulle labbra, fissandole intensamente, mormora un sottile "non so cosa tu significhi per me, e probabilmente non lo capirò mai, non so perché io provi questo, ma so per certo che tu.. mi piaci.."
Quella era la cosa più sincera che Damon avesse detto nelle ultime 3 settimane.
Kai si morse un labbro, e rispose con un altra domanda "ti piaccio.. o ti piaccio piaccio tipo come ti piace Elena?"
Damon si fa scappare una mezza risata e risponde "È complicato lo sai" , Kai stava per rispondere, probabilmente con un'altra stressante domanda, ma Damon lo fermò in tempo, baciandolo, tappandogli la bocca.
A Damon, Kai piaceva, piaceva tanto,ma era cosí orgoglioso e pieno di sè che non lo avrebbe mai detto sul serio più di una volta, era già tanto se aveva detto che gli piaceva , figuriamoci se direbbe mai che addirittura gli 'piace piace', perché di questo, non ne era neanche sicuro.

Quel bacio di diversi secondi o minuti, che esternamente poteva essere considerato solo  'uno dei tanti' per Kai era,come lo é ogni singolo bacio di Damon, assolutamente indimenticabile.
Ricambiò la passione di Damon, mettendogli le braccia dietro al collo, mentre Damon gli attraversava i fianchi con le dita, stimolando sia in lui che in Kai, qualcosa che voleva decisamente andare di nuovo oltre il bacio.
"Non ti stanchi mai eh?" gli sussurrò Kai ansimante all'orecchio, leccandolo subito dopo facendo sospirare Damon.
"Non mi sembra che tu opponga resistenza" risponde Damon con uno dei suoi sorrisi sarcastici e incredibilmente sexy.
"E se lo facessi?" rispose con tono di sfida.
"Non andresti comunque da nessuna parte finchè sei sotto di me"
"Mi stai sfidando a scapparti?"
"Hai cominciato tu"
"Per questo è divertente"
"Non è divertente, mi stai facendo incazzare, e sai come va a finire quando mi arrabbio" dice Damon sussurrandogli all'orecchio con tono tanto minaccioso quanto eccitante.
"Il chè non è poi così male"
rispose alla minaccia con un filo di voce, dati i baci che stava lasciando Damon sul suo collo, che non appena diventarono morsi l'atmosfera cambiò radicalmente in qualcosa di decisamente migliore.

"La vuoi smettere di accendere quel dannato camino, c'è già fin troppo caldo"

lo rimprovera Damon interrompendo il suo lavoro facendogli notare di averlo appena acceso, non era la prima volta che lo faceva, Damon pensó che fosse una cosa normale, che eccitandosi avesse scatti involontari di magia, d'altro canto, Kai pensava che non fosse tanto normale che non riuscisse a controllarla, ma aveva la mente troppo impregnata di Damon per pensarci; dopo aver spento il fuoco con un misero sguardo, Damon tornó a lavorargli il collo, cosa che faceva letteralmente sciogliere Kai che stava rilasciando intensi sospiri che riempivano la stanza,illuminata dai deboli raggi che si infiltravano dalle finestre, era una giornata abbastanza nuvolosa.

Era chiaro che la situazione si stava surriscaldando in maniera irrecuperabile, tra baci,morsi e strusciamenti, Damon fu di nuovo casualmente sopra Kai, e non era neanche lontanamente diventato monotono.

Non dovettero neanche fare l'immensa fatica di spogliarsi, lo erano già dalla notte precedente,l'unico sforzo fu cambiare stanza e spostare quello che stava per risuccedere in camera di Damon, in modo che stavolta poi Damon non debba togliere alcuna scheggia di legno dalla schiena di Kai.


"Sai una cosa?" dice Kai mentre stava guardando Damon da un po', che stava a sua volta fissando il soffitto pensieroso.
"Hm?" chiede voltandosi verso di lui curioso.
"Se morissi ti taglierei la testa e la impaglierei, così potrei guardarti per sempre" afferma Kai con un inquietante sorriso tenero.
Damon rimase abbastanza scosso da quell'affermazione, che magari nella testa di Kai era una cosa super carina da dire.
Rispose con un sorriso intimorito, "Che c'è, ho detto qualcosa di sbagliato?" chiede preoccupato Kai.
"No no assolutamente, solo che, fa un po' strano sentirselo dire, poi sono stanco credo che dormirò"
"Oh si dormi, mi piace guardarti dormire, sembra che tu sia morto"
Damon pensó che fosse dannatamente inquietante la leggerezza con cui diceva quelle frasi psicopatiche, "P- perché , mi hai guardato dormire?"
"Si un sacco di volte, l'ultima volta ho contato i tuoi respiri, sono stati 8720 tra cui 3787 di essi sono stati sospiri lunghi mentre i restanti erano brevi"
Damon scosse la testa cercando di mostarsi il meno inquietato possibile, "perfavore potresti smetterla di essere cos-" cercò di dirgli, ma quando lo guardò e vide con che espressione tenera e sorridente lo stava ammirando, si mise a ridere.
"Smettere di?" chiese innocentemente.
"Lascia stare, non smettere di essere te per nessuno" disse guardandolo con un sorriso, per poi alzarsi e rivestirsi.
"Dove vai?"
"Devo vedere Elena" mentì Damon.
"E- Elena?" cambiò tono ed espressione Kai, nel dirlo.
"Che ti piaccia o no, è ancora la mia ragazza, e di certo non ho smesso di amarla solo perché
sono stato a letto con te, le devo delle spiegazioni"
"Quindi hai ancora intenzione di stare con lei?!" chiede alzando la
voce, come se fosse una cosa dell'altro mondo.
Damon alzó lo sguardo verso di lui, "Non lo so, non ne ho la più pallida idea, lo scoprirò vedendola"
Kai non rispose e si sdraió dandogli le spalle.
"Ti consiglio di rivestirti, non sia mai entri qualcuno"
"Perché qualcuno dovrebbe entrare in camera tua?"
"Giusta osservazione, resta pure così, di certo non mi dispiace"
Kai avrebbe voluto reagire a quella provocazione, ma era visibilmente seccato con Damon, per star preferendo di nuovo Elena a lui.
"Torno presto, non scappare e non fare danni"
"Hm hm.." rispose Kai quasi sull'addormentarsi.

Damon si avvió per incontrarsi con Stefan dove si erano dati appuntamento per parlare da soli.

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