capitolo dodici

*Ma sai che c'è? Sti cazzi, ormai è troppo tardi per tornare indietro* pensò l'alter ego di Damon, mentre con una mano si sbottonava i jeans neri.

Kai lo guardava dal basso con occhi che non dicevano nulla ma allo stesso tempo dicevano tutto e in quel momento urlavano il nome di Damon.

Eccolo, di nuovo il senso di colpa, mentre Damon aveva le mani sopra la sua zip, ad un passo dall'abbassarla viene nuovamente colto dalle sue inibizioni al quale ancora non riusciva a dare un taglio, c'era ancora qualcosa che lo frenava, che gli faceva dire 'no, non devo cedere' anche se stava effettivamente cedendo, era ad un punto in cui tornare indietro era difficile se non impossibile, e la resistenza di fronte alle provocazioni, non rientra nelle capacità migliori di Damon, sopratutto se c'è Kai di mezzo.
Ma non doveva cedere, bramava tantissimo ogni parte di Kai, avrebbe davvero desiderato fargli tante di quelle cose, ma non doveva, si sentiva come se fosse messo alla prova da qualcosa di superiore, come se qualcuno dai piani alti, o bassi, lo stesse sottoponendo ad una sorta di test .. ma perché il soggetto della sua prova doveva essere proprio Kai e non una persona qualsiasi, magari donna.
Damon sapeva per certo di essere eterosessuale, o per lo meno, ne era sicuro prima che iniziasse a nutrire questa sottospecie di inmotivata attrazione verso quel ragazzo, ma quando è stato che ha iniziato a provare questa senzazione?
Quando si domandava del suo fisico,o quando l'ha abbracciato sentendo il calore del suo corpo ancora vivo avvolgerlo sotto la fredda tempesta da lui stesso generata?
È stato durante il bacio privo di significato che gli diede durante quella conversazione.. o ancora peggio, è successo quando l'ha visto per la prima volta nel 94?
È impossibile per Damon risalire alla fonte di quell'attrazione, più si sforzava di trovarne un motivo, più la situazione sembrava insensata e surreale.
Eppure ci deve essere stato un momento in cui quel qualcosa che provava, qualunque cosa sia, è iniziato, ma non se ne capacitava, e doveva finire, subito.

Kai notó immediatamente il conflitto interiore di Damon, che per quanto apatico sembrasse all'esterno, era palese fosse combattuto sul da farsi, e la cosa non gli piaceva, per quanto volesse, e per quanto gli piacesse provocarlo, non gli andava a genio che continuasse a negarsi a se stesso, aveva creduto che per un attimo avrebbe smesso di dar corda ai suoi pensieri, invece a quanto pare lo tormentavano ancora e la cosa gli dava parecchuo fastidio.

Deluso, si rialzó alla stessa altezza di Damon e con tono piatto gli disse "quando la pianterai di negarti?"
Damon lo guardó mettendogli una mano attorno il viso e lasciandogli un piccolo bacio casto ma umido sulle labbra mormorando un sottile "Non lo so"
"Ma lo vuoi"
"Non del tutto" risponde Damon
"Se fossi Elena non ti faresti tanti scrupoli" dice quasi offeso, anche se più che offeso era, tanto invidioso di lei, si chiedeva cosa avesse di così incredibile da essersi conquistata interamente Damon.
"Kai, non centra questo, è molto diverso"
"E se fossi una ragazza? Se tra le gambe non avessi il tuo stesso sesso? Che è? Scoprire di essere un pó gay è un duro colpo all'autostima di Damon Salvatore?"
"Non importa che tu sia una ragazza o un ragazzo, non capisci, amo Elena, da morire, quando ti ho parlato dell'amore ho dimenticato questo dettaglio, amare una persona sta anche nel pensare che non esista nessun'altro oltre a quella, o nessun'altro che possa farti stare come fa lei, e sentirtici legato a tal punto da respingere qualsiasi altra intrusione estranea " spiega Damon mettendo una mano nel muro accanto a lui.
"proprio come sento io con te"
borbotta Kai tra sè e sè
"Come?" chiede Damon che non aveva effettivamente capito quello che Kai aveva mormorato.
"ma intanto mi hai baciato" si corregge.
"Ed ho sbagliato"
"Allora perché non sbagliare un altro po'?" gli sussurra Kai all'orecchio rimettendogli le mani dietro al collo.
"Kai, no" lo respinge levandosi le sue mani di dosso.
Kai sospira quasi afflitto e si stacca da Damon fissandolo con una certa rassegnazione.
"Tanto questa tua farsa di amare incondizionatamente Elena sempre e per sempre, fidati, finirà presto" dice ridendo mentre lo spintona dalle spalle.
"No?" risponde Damon infastidito dalla supposizione di Kai, che alle orecchie di Damon non era poi neanche tanto sbagliata, ma il solo sfiorare quell'ipotesi lo faceva rabbrividire.
"Devi ancora trovare l'incantesimo" dice cercando di cambiare argomento e dimenticando tutto quello che è successo e stava per succedere.
Kai storce gli occhi , si leva l'anello dal dito e se lo mette tra le mani, chiudendo gli occhi.
Damon lo guarda confuso, mentre Kai alza il volto verso l'alto e tira un respiro molto profondo.
"Che stai facendo.." chiede Damon.
Kai riapre gli occhi e lo fissa dicendo "fatto"
"Quello era un incantesimo? Sembrava stessi avendo un orgasmo"
"Oh fidati i miei orgasmi sono molto più eccitanti e rumorosi, ma tanto tu non lo saprai mai" dice con tono snob.
Damon lo guarda strizzando un occhio e subito dopo gli dice "ma aspetta, DA QUANDO SAPEVI COME SI FACEVA?"
"Tipo da sempre"
"E allora perché hai continuato a fingere di non saperlo"
"Non ci arrivi?
Volevo solo passare del tempo in più con Damon Salvatore" dice picchiettando sul suo petto con le dita.
"E a che scopo?"
"Questo" risponde Kai mentre attacca una mano al cavallo dei pantaloni di Damon facendolo sussultare e respingerlo di botto.
"Tu . sei . pazzo" dice Damon scandendo le parole e indietreggiando.
"Intanto fino a qualche minuto prima l'avresti voluto, *sbadiglia* vorrà dire che sarà per un altra volta, adesso puoi anche tornare dalla tua 'amata' Elena, dalle un bacio da parte mia e fatto fare da lei quello che non sei riuscito a farti fare da me" finisce facendogli un occhiolino.

Damon lo guarda male e fa per andarsene quando Kai lo ferma
"Ah ma senti.. stasera potresti anche farmi uscire da qui.. penso di potermi controllare"
"Chi mi assicura che non scappi?"
"Nessuno"
"Vabene ti faccio uscire MA, senza anello"
"Può starmi bene"
"Perfetto"

Damon esce dalla stanza tornando al piano di sopra, aveva decisamente bisogno di stendersi, dormire e magari dimenticare quello che é successo, per quale diavolo di motivo al mondo Kai lo rendeva così vulnerabile?
*Damon Tu sei forte non cederai alle sue stupide avances* ripeteva a se stesso più e più volte, ma non c'è stata mezza volta in cui abbia creduto a quello che diceva.
Dannato Kai, lo odiava quando si comportava in quel modo, e allo stesso tempo non poteva farne a meno, dio solo sa cosa sarebbe successo se non si fosse fermato in tempo.
Ma la giornata era ancora lunga, aveva tutta la notte davanti.. per fare o non fare qualsiasi cosa ed era abbastanza intimorito da cosa la sua mente avrebbe potuto imporgli.

Intanto che aveva deciso di farsi una dormita, qualcuno bussò alla sua porta, allora imprecando si alzó per andare ad aprire dato che suo fratello era scomparso un'altra volta dalla circolazione.
Apre la porta e a sua grande sorpresa vi trova la strega Bennett, che qualche giorno prima avrebbe voluto fare a pezzi.
"Mi fai entrare? Devo parlarti"
Damon non risponde e annuisce sbalancando tutta la porta.
Bonnie entra e si siede in salotto, Damon fa lo stesso sedendosi di fronte a lei.
"Allora.. come posso cominciare"
"Ah non lo so, magari con un 'mi dispiace' di aver cercato di uccidere il tuo migliore amico' ? "
"Kai sarebbe il tuo migliore amico?"
"Una specie, insomma, ma questo non ti riguarda affatto"
Damon era furioso con Bonnie, non tollerava di vederla così, come se non le importasse niente di quello che ha fatto a Kai, anche se lei non sa di averlo effettivamente ucciso.
"Senti non avevo idea che tu avessi stretto questo ambiguo legame con lui, e mi chiedo per quale razza di motivo tu sia amico suo, ma lo sai cosa ha fatto?"
"E io cosa ho fatto? E Stefan cosa ha fatto?"
Bonnie mantiene il silenzio guardandolo, aveva ragione e l'aveva zittita.
"Ok, mi dispiace di aver cercato di uccidere il ragazzo che mi ha accoltellata e lasciata da sola a marcire in un universo parallelo."
"Voleva chiederti scusa sai?"
"Eh?"
"Prima che gli ficcassi un coltello nello stomaco, per le settimane precedenti mormorava spesso di sentirsi in colpa per te e di voler farsi perdonare"
A Bonnie scappa una risata.
"Non ti sto prendendo in giro, è cambiato, non è più il maniaco pazzo che ricordi tu, ok forse è ancora un po' psicopatico, ma decisamente non come prima"
"Non mi interessa Damon, io sono venuta per te, e se ti aspetti che io voglia anche solo vederlo, puoi scordartelo, perché appena fa un passo falso gli spacco tutte le ossa con uno sguardo, sappilo"
"Sei spietata.. io ho fatto di peggio lo sai vero?"
"Ad ogni modo" lo interrompre Bonnie cambiando argomento.
"Quando sono tornata.. ho portato con me una cosa.. dal 94"
"Hm?"
Bonnie sospira e si mette una mano in tasca estraendo un cofanetto.
"Che cos'è?"
"Credo tu sappia cos'è" risponde lei aprendo e mostrandogliene l'interno.
"Oh.."
"Voglio darla a te, perché voglio che sia tu a darla a Elena, e perché so che lo farai"
Damon non risponde e la guarda, era la cura, e anche se ogni cellula del suo corpo gli urlava che era sbagliato, la prima cosa a cui aveva pensato non era stato di darla a Elena.. ma a Kai.
"Non posso accettarla, tu l'hai presa devi dargliela tu"
"No, gliela darai tu"

"Ew cos'è? Una boccetta di mestruo?"

dice una voce alla spalle di Bonnie, la quale si spaventa immediatamente al risuonare di quella voce nelle sue orecchie.
"Da quanto tempo è qui?" chiede indignata.
"Non c'è bisogno ti spaventi così tanto, non sono mica così brutto" risponde Kai mettendo un finto broncio.
Damon avrebbe voluto chiedergli come aveva fatto ad uscire ma sarebbe risuonato sospetto a Bonnie, quindi dovette far finta di nulla.
"Damon io vado" afferma Bonnie decisa alzandosi dal divano.
"Hey aspetta" la ferma kai prendendola dal braccio.
"Volevo chiederti scusa per tut.. "
Bonnie si ferma a fissare il vuoto mentre Kai le parla, e poi gira lo sguardo verso Damon.
"Lasciami subito" dice staccandosi dalla presa di Kai, che le aveva fatto capire più di quanto avesse dovuto..
Guarda in direzione di Damon e annuisce con uno sguardo che lasciava trapelare un "complimenti Damon"
Damon la guardò facendole intendere che aveva capito il motivo della sua reazione.
Kai era confuso dagli sguardi che si stavano lanciando Damon e Bonnie, "state giocando a chi ride prima?" chiede ironicamente.
Bonnie senza staccare lo sguardo da Damon risponde con "Oh, adesso si ride eccome" per poi andarsene del tutto, uscendo.
"Non ho capito" afferma Kai guardando Damon.
Damon si alza gli va incontro e gli carica uno schiaffo facendolo quasi cadere , "UNO, come hai fatto ad uscire, DUE, ti rendi conto che mi hai messo nella merda?"
Kai si tocca la faccia dove Damon lo ha colpito e risponde "mi hai fatto male"
"Non mi interessa"
"Intanto, sei stato tu a lasciare la porta aperta, e come ben vedi non mi sono mosso di casa, e poi, sul serio ti aspettavi di tenere per sempre nascosto a tutti che sono un vampiro?"
Damon stringe i pugni e si mette a girare per la stanza nervosamente.
"Sei pieno di problemi, ti crei difficoltà per ogni minima cosa, quando la smetterai? Sei deprimente cristo"
"Ho una coscienza ok?"
"Ah io no?"
"Non intendevo dire questo"
"L'hai appena detto"
"Senti sta zitto" ribatte Damon andandogli in contro.

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