(29)
Wooyoung
«Te. Voglio te.»
Appena quelle parole lasciarono la mia bocca vidi una scintilla attraversare gli occhi del ragazzo seduto davanti a me. Accennai un piccolo sorriso e, subito dopo, la sua mano corse al maglione che stavo indossando, prendendo il tessuto in un pugno e tirandomi verso il basso.
Fu un attimo che le nostre labbra si toccarono dopo così tanto tempo, e giurai di sentire delle esplosioni nel mio stomaco a quella piacevole sensazione. Chiusi gli occhi godendomi quel momento e in un attimo mi afferrò per il collo con entrambe le mani, attirandomi ancora di più se possibile. Fece scendere la presa sulle mie spalle e poi lungo la schiena fino ad afferrarmi i fianchi, facendomi poi inevitabilmente sedere sopra di lui, a cavalcioni del suo bacino.
Subito io mi strinsi convulsamente a lui, come se fosse l'unica cosa che potessi fare in quel momento, e mi sistemai più sulla punta delle sue ginocchia per fargli meno male col mio peso. Lui sembrò accorgersene perchè mi prese dalla schiena e mi appiccicò a lui, facendo unire ogni parte dei nostri corpi. Sospirai quando sentii la vicinanza tra le nostre parti intime che ora si stavano svegliando.
«Mi sei mancato da morire...»mormorò tra le mie labbra e io dovetti mettermi con tutte le mie forze per non far esplodere un sorriso in quell'esatto momento. La realtá era una: non riuscivamo a stare l'uno lontano dall'altro sapendo quanto in realtà fossimo vicini.
Quando credevo fosse morto non avevo sentito questo bisogno fisico di lui, cosa che invece era successa quando avevo scoperto che non era più un Mangiamorte. Avevo dovuto fermarmi dal non saltargli addosso la seconda volta che ci eravamo visti e mi ero dovuto ripromettere che mi sarei preso un po' di tempo per pensare a cosa fare. Beh, due settimane erano bastate ed avanzate.
Si staccò da me e io aprii gli occhi quando capii che non mi avrebbe continuato a baciare. Lo vidi con un sorrisetto a fior di labbra e gli occhi a semi-luna che mi guardavano con quello che io credevo si trattasse affetto ma che probabilmente era tutt'altro.
«Mi è mancato toccarti.»disse poi a voce bassa, come se ci fossero altre persone nella stanza quando in realtà eravamo presenti solamente noi due. Ma quel parlare in quel modo rendeva il tutto più intimo e privato, più nostro. Poi passò le mani sulle mie spalle, la schiena e poi lungo tutto il busto, fino ad arrivare alle mie cosce. Avvertii mille brividi sotto quelle carezze e gli sorrisi, guardandolo negli occhi mentre si muoveva.
«Mi è mancato stringerti.»aggiunse poi, strizzando ogni punto che gli capitava sotto mano, dai miei fianchi, alle mie braccia alle mie gambe e poi, inaspettatamente, anche il mio sedere, cosa che fece ridacchiare entrambi. Avvicinò infine il viso di nuovo al mio e, con ancora il sorriso sulle labbra, mi diede un timido bacio sulle mie, breve ma comunque carico di sentimenti.
«Mi è mancato baciarti.»sussurrò ancora ad un pelo dalla mia bocca e io questa volta non riuscii a trattenermi dal sorridere. Gli cinsi il collo con le braccia e poi lo tempestai di baci a stampo dove potevo, facendolo ridere sotto le mie attenzioni, questo fino a quando non arrivai di nuovo alle sue labbra.
«Anche tu mi sei mancato.»dissi anche io e dopo quelle parole lui tornò all'attacco, riprendendomi a baciare con foga e desiderio come pochi secondi prima. L'atmosfera spensierata fu totalmente spazzata via da quella fatta soltanto di pura voglia di vivere l'altro in quel preciso istante. Infatti mi feci prendere da un movimento di bacino al quale lui rispose soltanto con un mugugno, poi mi strizzò i fianchi con le dita talmente forte che pensai mi sarebbe rimasto il segno. Anche io mugolai nella sua bocca e lui prese la balla al balzo, infilando la sua lingua tra le mie labbra.
In poco tempo nella stanza si potè udire soltanto lo schiocco dei nostri baci e i mugolii sommessi, oltre che allo sfregamento degli indumenti gli uni sugli altri. Improvvisamente fu quasi come se iniziò a fare fin troppo caldo e mi spogliai della giacca di jeans che indossavo, lui mi aiutò e, quando rimase incastrata al mio braccio ridacchiò, interrompendo il bacio.
«Perchè ridi?»gli chiesi con anche io il sorriso sulle labbra, ritornando a quella atmosfera leggera di poco prima. Adoravo il fatto che riuscissimo ad interromperci per poi tornare immediatamente dopo a quello che stavamo facendo, rendendo il tutto ancora più naturale.
«Voglio sentire la tua pelle e questa cazzo di giacca sta in mezzo.»borbottò e io scoppiai a ridere, sfilandomi definitivamente l'indumento di dosso e poi facendo lo stesso col il maglione, passandomelo sulla testa e rimanendo nudo dal busto in su.
I suoi occhi si puntarono subito sulla mia pelle e mi toccò come se fossi la cosa più preziosa che ci fosse in tutto il mondo. Usò forza e ardore, stringendomi, ma utilizzando sempre delicatezza nel farlo. Non smise nemmeno per un attimo di degnarmi di quelle attenzioni, poi si avventò col viso sul mio petto, iniziando a lasciarvi baci e morsetti.
🔞
Gli cinsi le spalle con le braccia, come se volessi che i nostri corpi si fondessero l'uno con l'altro, poi sentii la sua lingua correre lungo la mia clavicola e poi sullo sterno, fino ad arrivare ad uno dei miei capezzoli. Suggendolo coi denti, tutto ciò che stava facendo mi stava mandando fuori di testa e non riuscii a controllare i sospiri di piacere che lasciarono le mie labbra.
Il mio corpo tremò sotto la sua presa quando prese a succhiare la pelle attorno al capezzolo, mentre con una mano mi stuzzicava l'altro. Non riuscivo a credere che tutto ciò stesse accadendo davvero, mi spinsi nuovamente contro il suo bacino e lui si staccò dal mio petto soltanto per afferrarmi entrambe le cosce e alzarsi su in piedi con un colpo di reni.
«San, fammi scendere, so camminare.»gli dissi quando mi ritrovai in braccio a lui che si diresse verso il breve corridoio della sua casa, probabilmente in camera sua visto che evitammo completamente la porta del bagno.
«Domani non potrai più farlo, perciò facci l'abitudine.»mi rispose e io in un primo momento non capii di cosa stesse parlando ma l'attimo in cui riuscii a collegare quelle parole nel mio cervello sgranai gli occhi. Sentii l'eccitazione accrescere nel mio basso ventre e deglutii, pensando a quello che sarebbe successo a breve.
«Oh.»riuscii soltanto a dire quando mi resi conto di essere nella camera da letto. Ovviamente non ebbi il tempo di guardarmi attorno che ero già sdraiato sul materasso, ma d'altro canto non ce n'era nemmeno il bisogno: tutto quello che doveva sistemare era ancora negli scatoloni.
Non perse tempo e si sedette sul materasso, mettendosi quindi nella stessa posizione di prima e portando le mani sul mio sedere, stringendolo forte fino a farmi inarcare la schiena. In un altro momento avrei potuto provare fastidio o dolore, ma in quello qualsiasi cosa passava in secondo piano: c'eravamo soltanto io e lui.
Prima che riprendessimo a baciarci sfilai anche a lui la maglietta, lasciando che i nostri busti nudi si strofinassero l'uno contro l'altro, creando dei brividi sulle nostre pelli. Anche lui allora volle spogliarmi ancora e porto immediatamente le mani sul bottone e la zip del jeans che stavo indossando, sbottonandomeli e poi spingendomi in piedi per togliermeli del tutto. Così feci, lentamente, con i suoi occhi che sembrava volessero studiarmi e le sue mani che si precipitavano a toccare ogni pezzo di pelle che scoprivo.
«Sei bellissimo, lo sai?»sussurrò e io arrossii completamente mentre alzavo i piedi per togliermi del tutto l'indumento. Lui fece per afferrarmi i fianchi e portarmi di nuovo sul suo corpo ma lo interruppi quando lo spinsi con forza sul materasso e gattonai sul suo corpo.
«Anche tu sei molto bello.»risposi al complimento di prima mordicchiandogli il labbro inferiore che ora era teso a causa del mezzo sorriso che gli era spuntato dopo le mie parole. Scesi con la testa e con le mani verso il suo petto, baciandolo e carezzandolo dove potevo, e poi continuai la mia passeggiata verso il basso fino a trovarmi in ginocchio davanti a lui, sul pavimento.
Portai le mani sui pantaloni della sua tuta e subito li tirai, lui alzò il sedere per aiutarmi a spogliarlo e in un attimo entrambi fummo soltanto in boxer. I nostri respiri affannati erano udibili nel piccolo ambiente della sua camera da letto mentre con gli occhi non facevamo altro che mangiarci l'un altro. Mi morsi il labbro inferiore quando, mentre non osava interrompere il contatto visivo, si portò autonomamente le le dita sul suo intimo, sfilandoselo completamente di dosso e rimanendo nudo davanti a me.
Nemmeno io scostai lo sguardo dal suo quando compii il suo stesso gesto, lasciando l'ultimo indumento cadere per terra. Nessuno dei due smise di guardare l'altro, poi alzò il braccio e con l'indice mi ordinò di andare da lui.
«Vieni qui.»disse con voce roca e io immediatamente obbedii, mettendomi seduto a cavallo del suo bacino, facendo strofinare le nostre intimità. Grugnì quando ciò successe e io dovetti trattenere un gemito, mentre prendevo ad accarezzare il busto nudo, sul quale comparivano ogni volta migliaia di brividi.
Poi si tirò su con la schiena e mi circondò la vita con le braccia, toccando di tanto in tanto il mio sedere con tutta la premura e tranquillità del mondo. Non mi pareva vero nulla di tutto quello che stava succedendo in quel momento, eppure io ero davvero seduto su di lui, che in quell'istante aveva iniziato a lasciare di nuovo altri baci sul mio collo. Prese a mordicchiare le zone più sensibili e io mi strinsi a lui, facendo attenzione alle nostre intimità.
«Cosa vuoi, Wooyoungie?»mi chiese in un sussurro, avvicinando la bocca al mio lobo, facendo così in modo da far arrivare immediatamente quelle parole al mio cervello. Strinse le mie natiche e io di conseguenza compii un movimento sulle sue gambe, lasciandomi andare al primo gemito.
«Dimmelo.»disse ancora, quando capì che io non avrei risposto. Portò il dito della mano destra ad accarezzare la spaccatura del sedere e poi diede maggiore attenzione alla mia apertura, toccandola con più forza. Chiusi gli occhi sotto quell'attenzione, e mi morsi le labbra per evitare di farmi uscire qualche suono osceno. Soltanto quando, capendo che nemmeno questa volta avrei risposto, infilò la prima falange nel mio buchetto mi lasciai andare e grugnii rumorosamente, per poi avvertire il ghigno soddisfatto del ragazzo sul mio collo.
«Voglio te.»risposi, ripetendo le stesse parole che avevo detto soltanto pochi minuti prima, quando mi ero dichiarato a lui. Sentendole infatti lasciò altri baci lungo la mia mascella, dandomi anche piccoli morsetti e colpi di lingua, aggiungendo poi un secondo dito al mio interno. Inarcai di nuovo la schiena a quella sensazione, appiccicando i nostri petti e facendolo mugolare.
«E cosa vuoi fare con me?»domandò ancora, spingendo verso il mio interno con le due dita. Sentii come cercavano di sforbiciare e capii immediatamente che lo stavano facendo solo per prepararmi a quello che sarebbe venuto dopo. Probabilmente si aspettava che dicessi qualcosa di spinto, o comunque qualcosa relativo al sesso e basta, ma quello che dissi poi colse entrambi inaspettati.
«L'amore.»dissi infatti e soltanto in quell'istante lui fermò i movimenti delle dita e si staccò dal mio viso per guardarmi in faccia. Ero sicuro di essere arrossito e probabilmente divenni ancora più rosso quando lui mi rivolse un sorriso genuino. In un attimo fu di nuovo con la bocca sulla mia, lasciandomi baci bagnati e mordendomi le labbra. Era come se ora che avevo detto quella parola si fosse creata un'atmosfera ancora più calda ma allo stesso tempo piena di sentimenti e soltanto toccandoci, mordendoci e stringendoci riuscivamo ad esprimere tutto quello che provavamo l'uno per l'altro.
Infilai la lingua tra le sue labbra e mi alzai di poco soltanto per fare uscire le sue dita dal mio interno, poi riaffondai nuovamente su di esse facendomi scappare l'ennesimo gemito a causa di quella sensazione. Lui ridacchiò sulla mia bocca e poi fece per staccarsi ma io lo seguii fino a quando non si sdraiò completamente sul materasso.
«Impaziente, mh?»mi prese in giro e io compii nuovamente quel movimento, per poi affondare anche sul suo terzo dito. Quasi urlai quando mi sentii riempire in quel modo e chiusi gli occhi, poi li riaprii e lo trovai masturbarsi mentre mi guardava come caduto in trance. Allora anche io volli divertirmi un po' e mi chinai su di lui, avvicinando la bocca al suo orecchio e sospirando.
«Facciamo l'amore.»dissi gemendo sull'ultima vocale, lui grugnì e questa volta si fermò soltanto per sfilare del tutto le tre dita dal mio orifizio, poi andò ad afferrarmi i fianchi e guardò verso il basso, osservando attentamente il momento in cui entrò dentro di me.
Inizialmente fu sgradevole quell'intrusione, essendo anche tanto tempo che non mi succedeva, ma fortunatamente mi aveva preparato poco prima con le dita. Arricciai il naso a causa del fastidio iniziale e lui spinse la mia vita lentamente per evitare di darmi troppo dolore.
«Cazzo, Wooyoung.»mormorò quando iniziai da solo ad andare verso il basso fino a quando non fu del tutto al mio interno. Quando ciò successe mi lasciai andare in un sospiro, chiudendo gli occhi e cercando di abituarmi il prima possibile a lui. Mi carezzò i fianchi e le cosce con i polpastrelli, cercando di farmi rilassare il più possibile prima di iniziare e io sorrisi, guardandolo negli occhi.
«Muoviti quando vuoi, va bene? Abbiamo tutto il tempo del mondo.»mi rassicurò e io giurai che quelle parole mi perforarono direttamente il cuore e in quel momento sarei potuto scoppiare a piangere. Mi abbassai su di lui e lo baciai di nuovo, mi portò una mano sulla guancia e me la accarezzò col pollice con premura.
Ci volle poco meno di un minuto per abituarmi a lui e presi a muovermi e a compiere movimenti circolari sul suo bacino. Lo feci uscire ed entrare e lui mi strinse le cosce con forza, cercando di non lasciarsi andare a dei gemiti.
Io d'altro canto non me ne importai minimamente e presi a lasciarmi andare a dei mugolii ogni volta che lo sentivo in fondo, buttai la testa all'indietro e mi poggiai con le mani sul suo busto, compiendo dei saltelli sul suo corpo.
Aumentai la velocità dei movimenti, ma in poco tempo iniziai a sentirmi stanco, lui sembrò accorgersene e allora si mise a sedere, afferrandomi con forza i glutei e iniziando a dare anche lui dei colpi veloci, tenendomi alzato quanto più possibile.
«S-san...»mugolai il suo nome, cingendogli le spalle con le braccia e tirandogli i capelli a causa di tutto il piacere che stavo provando in quel momento. Con il rumore delle nostre pelli che sbattevano e dei suoi grugniti semi-nascosti nelle orecchie, iniziavo a sentirmi già esplodere e lui sembrava lo stesso.
Con le mani ancora strette sulle mie natiche, in un movimento veloce mi diede uno schiaffo su una di esse, facendomi urlare. Portò poi la bocca su uno dei miei capezzoli, iniziandolo a torturare con i denti e la lingua, mandandomi completamente in ecstasy.
«Oddio, sto per venire...»mi lasciai scappare tra un gemito e l'altro, allora sentendo quelle parole si staccò di poco dal mio corpo e mi lasciò di nuovo cadere sul suo bacino, facendomi riprendere a muovere mentre una delle sue mani andava direttamente alla mia erezione. Iniziò a frizionarla mentre cercava di guardarmi negli occhi anche se gli era fin troppo difficile visto che non riusciva a tenerli nemmeno aperti a causa di tutto il piacere che gli stavo dando.
«Wooyoung...»disse ancora con voce un po' più acuta del normale, io lo guardai e mi morsi il labbro inferiore cercando di trattenere ulteriori versi osceni mentre mi rivolse un piccolo sorriso.
«Ti amo.»disse e io sentii il mio cuore letteralmente esplodere. Allora mi lasciai andare in un gemito e aumentai se possibile i movimenti di bacino, per poi ricambiare il sorriso con uno stanco.
«Ti a-amo San.»risposi e fu in quel momento che anche lui buttò la testa all'indietro e, continuando a masturbarmi, venne dentro di me con un ultimo lungo gemito, facendomi urlare completamente. Con i miei ultimi movimenti di bacino lo svuotai del tutto e riuscii anche io a raggiungere l'orgasmo nella sua mano e sulla sua pancia.
🔞
Mi fermai soltanto quando fui del tutto libero e lo guardai in viso, bagnato a causa del sudore, i capelli in un casino e diversi segni sul mento e sulla gola a causa di tutti i morsi, immaginando che probabilmente ero anche io in quella stessa situazione.
Portai le mani sulle sue guance e sorrisi, per poi baciarlo per l'ennesima volta, adesso con più tranquillità e tenerezza rispetto a prima. Ricambiò immediatamente il bacio, carezzandomi la schiena con una mano mentre con l'altra si teneva seduto tenendola puntellata sul letto. Ci staccammo solo dopo alcuni minuti e unimmo le nostre fronti, sorridendo come due scemi.
«Allora...»mormorò con ancora quel tono di voce basso che mi faceva venire i brividi ogni qualvolta che lo sentivo, che mi arrivava direttamente nello stomaco.
«Ti va di uscire con me, stasera?»aggiunse e io risi subito dopo aver sentito quelle parole, anche lui ridacchiò, allontanandosi da me per guardarmi in viso. Si sdraiò e posizionò le mani dietro la sua nuca come cuscino, dato che al momento ancora non lo aveva nemmeno quel letto.
«Sono sudato e puzzo.»gli risposi mettendo il labbruccio subito dopo, dato che davvero mi sarebbe piaciuto uscire con lui, dopo tutto quello che avevamo fatto e detto nell'ultima ora. Lui mise su un ghigno malandrino e mi portò una mano sulla coscia, accarezzandola con fare seducente.
«Beh, dopo aver provato il letto, potremmo provare anche la doccia, no?»commentò e io capii immediatamente cosa volesse intendere con quelle parole. Allora mi alzai dal suo corpo, facendolo uscire da me e poi chinandomi su di lui con un bacio, per poi prenderlo per mano e tirandolo su, poi gli risposi:
«Buona idea.»
Il prossimo capitolo è l'ultimo😭😭
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