(25)
Wooyoung
Passarono i giorni e io ero ancora nel castello, facendo pratica come assistente dei professori. Ormai era diventata una sorta di quotidianità, alzarmi la mattina e seguire alcune lezioni in base alla materia che mi veniva assegnata ogni giorno. Giorni che avevo Trasfigurazione, altri Difesa contro le Arti Oscure, e altre ancora Pozioni o Incantesimi.
La scuola mi era sempre piaciuta, l'imparare cose nuove che mi sarebbero potute essere utili per il futuro alla fine non era mai stato così male, e mi era mancato quando ero uscito di lì. Adesso che stavo avendo quest'esperienza vedevo il tutto da un punto di vista differente, e proprio per questo mi piaceva, nonostante la natura per la quale avevo iniziato.
Il fatto che non avevo avuto la possibilità di iniziare il mio percorso per diventare Auror mi aveva piuttosto rattristato, perché questo significava che avrei potuto farlo solo una volta che le acque si sarebbero calmate, e io non avevo pazienza e tanto meno voglia di aspettare.
Inoltre c'era solo Jongho con il quale parlavo, ma la maggior parte del tempo lui la passava a studiare e perciò mi veniva difficile fare anche quello. In realtá avrei potuto anche chiacchierare con Hyejin, visto che quell'anno non era nemmeno impegnata con esami o cose del genere, ma farlo mi avrebbe soltanto ricordato il motivo per cui mi trovavo lì e, di conseguenza, suo fratello.
Quando mi ero svegliato quel giorno mi ero ritrovato da solo. Lui già se ne era andato, non aveva lasciato alcun bigliettino o messaggio, era semplicemente svanito nel nulla. Dai social vedevo soltanto qualche tweet molto raramente, e tutti riguardanti quanto la sua vita facesse schifo.
Le sue parole mi erano rimaste impresse. Aveva detto cose che non mi sarei mai aspettato di sentire in tutta la mia vita e che mi avevano sciolto il cuore. Sapevo che era sbagliato, ma avevo fatto fin troppa difficoltà ad allontanarmi da lui quella sera e avevo quasi sentito il bisogno di sentirlo accanto a me. Dovevo avere la certezza che lui fosse vivo e che stesse bene e soltanto in quel modo ero riuscito ad averla.
Dicendo che non mi mancava era come dire un'enorme stronzata. Anche quando avevo creduto che non l'avrei più rivisto, dopo la fine della scuola, sotto sotto avevo sempre sperato che uscendo e camminando per la cittá lo incontrassi: quando poi ciò era successo davvero, ero caduto direttamente nella sua rete, da cui ora sarebbe stato difficile uscirne fuori illeso.
Il fatto era che non ero mai stato così nei confronti di nessuno, tutte le cotte che avevo avuto alla fine si erano rivelate delle vere e proprie stupidaggini, quasi come passatempo. Ma San era diverso.
L'averlo avuto così stretto a me quella notte non saprei dire se avesse migliorato o peggiorato le cose tra noi, perchè la mia idea nei confronti dei Mangiamorte e della sua famiglia rimaneva la stessa, ma l'unica cosa che sapevo era che mi aveva aperto gli occhi nell'ambito dei miei sentimenti.
Io ero innamorato di lui.
Per la prima volta della mia vita potevo dire di essere davvero innamorato, e per qualche stranezza ero anche ricambiato. Ma ovviamente ci doveva essere qualcosa in mezzo, era troppo bello per essere vero dopotutto, e io non potevo essere di certo essere felice, no?
Ero arrivato alla conclusione che ci fosse qualche maledizione su di me, che ci fosse qualcosa che mi impediva di essere felice e di avere una persona al mio fianco.
Non era mai stato troppo difficile per me avere delle ragazze. Ero bello fisicamente, popolare nella scuola, intelligente e anche atletico, molte ragazze mi venivano dietro e con molte avevo anche intrattenuto delle conoscenze e brevi relazioni, sempre finite male perchè io semplicemente mi stufavo. Dopo un po' era come se perdessi l'interesse e il fatto che non riuscissi nemmeno ad arrivare al punto a livello sessuale non mi aiutava affatto. C'erano state molte volte in cui Jongho, Mingi e Yunho mi avevano detto di fregarmene della mia mancanza di sentimenti e divertirmi e basta, ma io non ci ero mai riuscito. Dopo la perdita di interesse a livello mentale, perdevo anche quello fisico, non permettendomi di raggiungere il sesso.
Con San invece, era stato l'esatto opposto. Prima di sentirmi preso sul lato mentale, lui mi aveva colpito su quello fisico, e probabilmente era questo che era diverso: provavo una forte attrazione per lui perchè era un ragazzo. E poi, pian piano, quella attrazione si era trasformata in interesse e poi in amore, cosa che non mi sarebbe passata troppo facilmente.
Mentre pensavo a tutto ciò non mi resi nemmeno conto del bussare alla porta di qualcuno, quando lo notai feci per alzarmi ma fui troppo lento perchè l'attimo dopo la vidi spalancarsi e Jongho entrare.
«Cavolo, amico, dovresti smetterla di deprimerti dietro ad un ragazzo.»commentò non appena mi vide sdraiato sul mio letto intento a fissare il
soffitto. Io sospirai e poi mi misi a sede, mostrandogli il dito medio.
«Così va meglio?»gli chiesi prendendolo in giro e lui ridacchiò, raggiungendomi e mettendosi a sede sul mio materasso, lasciandosi andare contro la parete dietro di lui.
«Come va oggi?»mi chiese poi sincero, io non lo guardai nemmeno in faccia mentre scrollai le spalle non sapendo nemmeno cosa potergli rispondere.
«Come ieri, ci ho pensato per un paio di ore ma tutto qua.»risposi anche se non sapevo se stessi scherzando o meno, lui sospirò soltanto probabilmente sfinito da tutta quella situazione: essendo l'unica persona che avevo accanto, doveva essere difficile sopportarmi in quel periodo.
«Secondo me dovreste parlare, voi due, e trovare una soluzione.»propose per almeno l'ennesima volta e io alzai gli occhi al cielo per poi alzarmi in piedi e iniziare a fare avanti ed indietro per la mia stanza.
«Lo so, me l'hai già detto, ma non credo che sia la soluzione questa.»gli risposi sincero, anche se sotto sotto c'era una parte di me che voleva ascoltare quel dannato consiglio.
«Chiama gli altri, dobbiamo fare una riunione.»esordì poi e io sbuffai, prendendo il telefono e iniziando a scrivere a Yunho.
Subito dopo cliccai sul pulsante per chiamarlo e immediatamente mi ritrovai sullo schermo i visi della coppietta attaccati l'uno all'altro con due sorrisi smaglianti, mentre io mi avvicinavo a Jongho per fare entrare anche lui nell'inquadratura.
«Allora, perchè avete dovuto interrompere il nostro preziosissimo tempo come coppia?»chiese ironicamente Mingi, indicando sè stesso e poi il suo ragazzo che stava annuendo dandogli man forte.
«Visto che il nostro Wooyoung ha l'umore sotto i piedi da più di una settimana, vorrei trovare un modo per dargli una svegliata.»spiegò velocemente il più piccolo e io mi ritrovai a girare i miei occhi nella testa, stufo di sentire quelle parole.
«Una svegliata che non mi serve.»commentai allora, girandomi a guardarlo e dandogli una schicchera sulla fronte per fargli capire quanto fosse fastidioso per me in quel momento.
«Qual è il piano?»chiese Yunho ignorando categoricamente le mie parole di prima e io feci una smorfia per mostrare quanto quella conversazione non mi stesse affatto piacendo in quel momento.
«Convincerlo a parlare con San una volta per tutte e a chiarire le cose.»rispose Jongho come se quella fosse la cosa più semplice del mondo, come se in realtà io non ci avessi già pensato di mio.
«Infatti non capisco, se siete così tanto l'uno pazzo per l'altro perchè è così difficile trovare una soluzione?»chiese poi Mingi rivolgendo completamente l'attenzione verso di me e fissando intensamente il suo telefonino dall'altra parte dello schermo, consapevole del fatto che avrei avvertito perfettamente i suoi occhi.
«Perchè Wooyoung è coglione.»gli rispose Yunho accanto a lui e io in quel momento mi innervosii, battendo la mia mano sulla coscia e facendoli ammutolire tutto ad un tratto con quel movimento.
«O perchè la situazione non è così facile come credete voi, magari?»ribattei ancora, per l'ennesima volta. La facevano così facile loro, pensavano che sarebbe stato semplice per me chiamarlo e parlargli di nuovo faccia a faccia dopo la nostra ultima conversazione. Per quanto ne sapevo io, lui poteva anche benissimo star lavorando insieme ai Mangiamorte in quel momento, completamente inconsapevole di ciò che mi passava per la testa in quel periodo.
«Smettetela con questa storia, tra me e San è finita...qualsiasi cosa ci fosse tra noi, andrò avanti e starò bene.»aggiunsi in maniera conclusiva e sperando che mi avrebbero finalmente capito.
«Wooyoung, non ti abbiamo mai visto così con nessuno, sappiamo quanto ci tieni a quel ragazzo.»mi disse con tono più calmo Yunho ed ero certo che in un altro momento mi avrebbe messo una mano sulla spalla e mi avrebbe rivolto un sorriso sincero.
«Non ti costa nulla parlarci.»aggiunse poi Mingi annuendo e io sospirai. L'attimo dopo vidi lo schermo dall'altra parte cambiare prospettiva e poi più vicino ai loro visi, infine si spense completamente segno che avevano concluso la chiamata.
«Potresti anche ascoltarci, per una volta. Noi vogliamo soltanto il meglio per te.»disse poi Jongho con tono più basso e serio prima di alzarsi in piedi e iniziare ad incamminarsi verso l'uscita senza dire una parola.
Io nemmeno dissi nulla, impaurito dal fatto che ora ce l'avessero con me. Speravo solo che prima o poi sarebbero stati in grado di capire quanto trovarsi nei miei panni fosse scomodo, in quella situazione.
La fine di questa storia si avvicina, i'm not ready
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