: ̗̀➛¡trama!
in collaborazione con Serahhhhhaaaa
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ambientato tre mesi dopo
gli eventi di
I want it all
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Gocce scarlatte cascavano dalle labbra di un ragazzo, di quindici...o forse sedici anni? Ai soldati di fronte a lui poco importava, volevano divertirsi, quindi perché non farlo a sue spese? D'altronde se lo meritava. Era un'anomalia, era colpa sua se era nato in quel modo, se non era normale come tutti gli altri. Fosse stato un innocente cane allora nessuno avrebbe mai osato alzargli le mani addosso, fosse stato un docile cane allora tutti lo avrebbero guardato con affetto, fosse stato un adorabile cane allora nessuno avrebbe mai tollerato un comportamento del genere.
Ma era un'anomalia, quindi se lo meritava. Tutte le botte, tutte le offese...si meritava tutto.
Un grido agghiacciante e disperato si sparse per la scena macabra, e fu il risultato dell'ennesimo calcio, o dell'ennesimo pugno, che gli era stato dato.
Come una punizione le botte ed i dolori aumentarono, e le risate dei marine pure, almeno finché non scomparvero del tutto ed il ragazzo non tirò un sospiro di sollievo, mentre una lacrima gli cadeva sulle labbra ormai vermiglio, con la consapevolezza che tutto ciò non si sarebbe mai fermato, perché le persone preferivano chiudere un occhio di fronte alle atrocità, preferivano dire che non era un loro problema, e preferivano passare la palla agli altri piuttosto che lanciarla loro stessi.
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"Capitano, le è arrivata una lettera" un uomo giovane e slanciato entrò nella stanza, senza nemmeno bussare, guadagnandosi per questo uno sguardo torvo.
"Blyton, chi ti ha dato il permesso di entrare così, senza preavviso?" l'uomo seduto allo scrittoio alzò un sopracciglio, mentre l'altro roteò gli occhi
"Sì sì, scusi" sbiascicò noncurante e rapidamente il giovane, sistemandosi il cravattino che stava incominciando a stringergli troppo il collo, e avvicinandosi all'altro, prima di lasciargli la busta sul tavolo.
"Che fai? Non vai via? Ora non mi dai nemmeno un po' di privacy?"
"Già scusi, ci ho provato...ho visto il mittente e non ho potuto resistere" un sorrisetto impertinente comparì sulle labbra del giovane "me lo racconterai dopo, Alarico" pronunciò il nome con l'obiettivo di vedere innervosire il capo, cosa che ottenne, visto che un sospiro esasperato risuonò per la stanza.
Il capitano diede una veloce occhiata alla busta, leggendo il nome sul retro, e lanciando uno sguardo all'altro uomo "Cassian Hayward eh?" sorrise.
"Già, anche se me la sarei aspettata un po' prima viste le mie previsioni" scrollò le spalle l'altro, restando immobile dietro il capitano, dando nessuno segno di volersi muovere.
"Sì però ora vai Blyton, ne riparliamo dopo"
Il giovane sbuffò "certo certo" finalmente iniziò ad andare verso la porta "lo servi per settant'anni e questo è ciò che ottieni, non puoi nemmeno leggere una lettera con lui. Unisciti ad una ciurma di pirati dicevano, sarà divertente dicevano..." borbottò, prima di chiudere la porta dietro di sé.
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oppure, una famosa ciurma di pirati vuole creare uno scandalo che cambi il modo in cui le anomalie sono viste, attaccando perciò la marina, e chiedendo aiuto alla più grande organizzazione piratesca: La Gilda.
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