complicità
Grazie ad Alion la mattina passò veloce e il dolore delle ferite era già sparito.
Non avevo chiuso occhi per tutta la notte, avevo pensato di tutto e di più fino ad arrivare a una conclusione :dovevo ritornare da Gildor.
Sapevo che mi aveva ferita, le parole che erano uscite dalla sua bocca le avevo sentite bene non riuscivo a passarci sopra.
Trovai Alion già in piedi, con una mano a tenere la tazza di caffè e con l'altra spiava fuori senza farsi accorgere.
"buongiorno" disse lui senza guardarmi in faccia
Ricambiai il saluto e mi alzai, prendendo la tazza che Alion mi offrì.
"senti devo parlarti di una cosa importante-"
"dimmi"
"ecco io qui mi trovo bene ma so che non è il mio posto,o meglio non riesco a essere me stessa.
Ieri ti avevo detto che sarei rimasta, ma vedi, non sempre si dicono le cose come stanno davvero.
Ho bisogno di ritornare lì, perfavore" dissi tutto d'un fiato.
"capisco" rispose lui, come se non glie ne fregasse più di tanto
"ah beh quindi è un si? posso andare?"
"certo, non ti obbligo,solo non esitare a chiedere aiuto"
"va bene" ero imbarazzata e non sapevo come ringraziarlo.
Anzi, non capivo nemmeno perché ieri mi aveva aiutato, mi aveva salvato da quell'essere e cucito le ferite e adesso sarebbe stato così gentile da riportarmi da Gildor.
"bellezza però c'è un problema" disse lui
"quale?"
"non so come accompagnarti fuori, se ti affacci senza farti vedere dalla finestra puoi notare le sentinelle che ci hanno circondato e se mi vedono sono nella merda"
"perché??"
"cazzate fatte in passato"
"Andrò da sola"
Quando lo avevo pensato ero carichissima, piena di coraggio, ma esso si sminuì quando lo dissi ad alta voce. Mannaggia alla mia insicurezza.
"Non posso lasciarti andare da sola, ma non posso nemmeno portarti"
"è la scelta migliore. Prometto che non mi farò né vedere e sentire, ma lasciami andare"
Intanto le sentinelle controllavano il covo, muniti di asce appuntite e di archi.
Il cielo era pronto per annebbiarsi.
"accetto la tua decisione" rispose lui, stavolta con più interesse.
"mh grazie"
Non lo capivo davvero.
"allora ascoltami bene : uscirai dalla porta esterna, dopodiché ti rifugerai tra gli alberi e cespugli, fino a raggiungere il bosco.
Cammina verso nord, ovvero dove vedi il percorso luminoso, dove c'è più luce sia in terra che in cielo. Dopo troverai una lunga barriera, quella che ci divide. Superala e sarai arrivata"
Aveva finito il suo caffè, così la tazza andò dritta per terra quando vedemmo che una sentinella ci aveva beccato dietro le tende nere.
Aveva preso l'arco e stava tendendo la freccia verso il mio viso, così mi spostai.
"cazzo sono fotutto"
"ma cosa sono venuti a fare qui?" chiesi mentre guardai Alion andare su e giù per la stanza cercando di trovare una soluzione il più veloce possibile.
"non lo so forse ieri sera ti avranno vista entrare qui con me"
Di nuovo io. Ero di nuovo io il problema.
"mi dispiace averti creato casini" ammetto
"vai tranquilla, aggiungerò anche questa nella lista delle cazzate"
"in che senso?"
"quando andrai via dalla porta accanto, aprirò quella principale e li ucciderò tutti, da darti più tempo per scappare"
"ma non sarà pericoloso?" chiesi mentre Alion si preparava per combattere.
"certo che lo è"
ma perché mi stava aiutando??
"Eii, prima di andare prendi questo"
mi diede un braccialetto, molto bello fatto da piastrine tutte argentate legate tra loro; erano dei piccoli rami intrecciati.
"se lo tieni premuto per un po' di tempo, sentirò come una breve scossa sul braccio, visto che anche io ne ho uno uguale"
Mi fece vedere il braccio ed era vero, solo che lui lo aveva nero.
"ricorda, solo in caso di pericolo o in una situazione troppo complicata da gestire"
"capito"
"buona fortuna-" dissi
"-e non farti uccidere" continuai
"lo stesso è per te" rispose
"cosa ridi?"
"mi sembra solo tutto molto strano, nel senso che siamo così diversi ma eppure così uguali, non so che capisci che intendo"
"oh, capisco perfettamente"
"vai dai, mettiti i vestiti che ti ho appoggiato su quella barella e prendi l'arco, so che sei brava"
"come fai a saperlo??"
"sono un ottima spia, ho visto quando scoccassi quella freccia fino a 15 metri"
"ma questo è stoking!"
"nah"
Appena aperta la porta, mi girai e rividi quell'angolo dove la scorsa notte mi aveva cucito le ferite, la tazza rotta per terra e Alion con un bel sorriso che guardava sia me che le sentinelle.
"in bocca a lupo" dissi
"anche a te e ricorda. Non esitare a chiamare" e indicò il bracciale.
Uscii.
spazio me🤍
eii elfetti come va?
non mi facevo viva da un pezzo, ma eccomi qui con un capitolo di passaggio.
qui potete vedere la complicità tra Alion e Cry, vi piace?
e il personaggio??
ipotesi sul perché la ha aiutata più volte???
ah e scusatemi se io messo più foto verso la fine, ma all'inizio c'erano i discorsi e non sapevo cosa metterci :)
un bacio piccoli elfii🥰🥰
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