/6/NON POSSIAMO BERE ALCOLICI
Alla fine a partire per il palazzo di Galatea fu un gruppo abbastanza consistente, molto più di quello originario. Oltre ai sopravvissuti che erano riusciti a prepararsi ed a ottenere un mezzo di trasporto, la guardia reale fu duplicata. Inoltre anche un altro personaggio si aggiunse alla compagnia. Era una ragazza dalle orecchie leggermente a punta ed un caschetto asimmetrico viola. Annotava tutto quello che succedeva su di un quaderno in pelle, dalla cosa più importante, come l'ora della partenza, alle cose più futili, come la quantità di cibo mangiata da Samwell o la lunghezza media dei capelli di Rosely. Eliano si sentiva violato da quella presenza mentre tutti gli altri sembravano non accorgersene, tutti tranne Samwell che ne era visibilmente infastidito. Continuava a lanciarle occhiate in cagnesco, ma veniva sempre smorzato da uno sguardo gelido della ragazza che prontamente segnava sul suo taccuino l'affronto subito. Eliano si ritrovò a pensare che forse Samwell ne era così infastidito perché lei avrebbe potuto scoprire il suo segreto.
-Quello che hai visto oggi non deve saperlo nessuno- Attraverso la porta si sentì un sospiro -Per me è molto importante, se non rivedo Fiocco di Neve... non so... devo partecipare, punto. Devo sdebitarmi con lei e se non lo potrò fare perché tu non sai tenere quella boccaccia chiusa non te lo perdonerei- Dopo aver annuito Eliano sentì che Samwell lasciò la stanza e si mise a pensare a quanto appena ascoltato. Samwell conosceva la Fiocco di Neve che si trovava alla Rocca, si chiese perché e come.
Si accorse solo in quel momento di stare fissando il ragazzo che lo guardava storto. Tornò al presente e scosse la testa, spostando lo sguardo sulla ragazza con il caschetto che li fissava lasciando cadere solo raramente lo sguardo su di un orologio da polso, per poi annotare l'ora. Indossava degli occhiali dalla montatura sottile e dorata. Ai lobi delle orecchie erano appese delle piccole perle violacee. Le labbra sottili erano dipinte di nero ed indossava un completo molto formale di colore blu. Al collo una collana di perle bianchissime terminava con un ciondolo blu di diamante magico. Era dunque una maga. Gli occhi sottili fissavano Eliano e quelli di lui facevano lo stesso con la ragazza. Il volto del castano si illuminò e quello della presunta maga si stropicciò in una smorfia. Dopo aver annotato il cambio d'umore tornò a puntare i suoi bulbi neri verso il giovane che si era alzato e le si avvicinava con l'intenzione di intavolare una conversazione.
Al secondo giorno di viaggio nessuno aveva ancora sentito la ragazza parlare e lui ne aveva una voglia matta. Le porse la mano e sorrise.
-Piacere di conoscerti io sono Eliano, forse avrò la missione per raggiungere Fiocco di Neve
La ragazza mostrò disappunto poi scrisse ancora qualcosa. Strappò un foglio dal fondo del quaderno e ci scrisse altro.
"Piacere, io sono Maive"
Eliano si corrucciò.
-Perché scrivi al posto di parlare?
Lei scrisse ancora, ma più in fretta.
"Sono muta da quando è stato annunciato il ritorno"
-Capisco. Vuoi qualcosa da bere?
La ragazza annuì ed Eliano si alzò per prenderle da bere. Quando tornò Samwell era con lei e teneva un coltello in mano, puntato verso il collo sottile della giovane. Eliano si precipitò verso i due e attaccandosi alla schiena di Samwell iniziò a tentare di bloccarlo. Samwell si dibatteva e strattonava per liberarsi mentre la ragazza osservava la situazione a bocca aperta.
Samwell scattò con il braccio minacciando di ferire Eliano con il coltello. Scattò in avanti e si avvicinò ad Eliano sussurrandogli all'orecchio.
-Non è quello che sembra, non fidarti.
Balzò all'indietro prima che Eliano potesse dire o far qualcosa, e si allontanò da entrambi lanciando un'occhiataccia alla ragazza che, per la prima volta, rispose con uno sguardo non di indifferenza, ma di sfida, di derisione. Samwell si allontanò lasciando un pugno su di un albero a cui regalò un segno di bruciato. Venne raggiunto da Rosely che tentò di calmarlo, ma senza riuscirci. Rosely sembra urlargli qualcosa, ma ricevette una spinta dal ragazzo dai capelli neri che si allontanò grattandosi la nuca e stringendo i pugni.
-Eliano, che diamine è successo?
-Samwell stava puntando un coltello a Maive e... e io ho cercato di difenderla
Eliano indicava il punto in cui c'era la ragazza con il caschetto, ma Rosely non vedeva nulla.
-Che... non c'è nessuno qui
Eliano si voltò e vide che Maive alzava le spalle.
-Come non c'è nessuno... non la vedi? Ma... ma è qui, lo giuro!
Lo sguardo di Rosely si addolcì e posò una mano sulla spalla del ragazzo.
-Sono successe tante cose, sarai stanco...
La ragazza si voltò e si diresse verso Arden che la chiamava per aiutarlo a scegliere una variazione di percorso. Eliano si voltò verso Maive e poi verso Rosely che parlava con suo fratello, poi posò lo sguardo su Samwell che conversava con il re. Sospirò e si voltò verso Maive.
-Non so che sia successo, ma credo che devo andare
La ragazza annuì e si avviò verso Samwell.
-Che cazzo vuoi fare?
Disse al ragazzo puntandogli un dito sul petto. Lui la ignorò e si congedò dal re con una scusa stupida.
-Se vuoi uccidermi devo avvisarti che non è il metodo giusto- Aggiunse anche, a voce più bassa:- Probabilmente non esiste proprio un metodo in realtà...
Samwell sospirò e si sedette ai piedi di un albero.
-Sai perfettamente che non è così che ti puoi liberare di me, non ha funzionato una volta...
La ragazza rise di gusto e si voltò verso Eliano.
-Mi chiedo perché quel ragazzo mi possa vedere. Sai che nemmeno Abigal ci riesce nonostante tutto il tempo che abbiamo passato assieme.
Samwell sopirò nuovamente e portò il suo sguardo a sua volta verso Eliano.
-Ti prego, lascialo in pace. Non siamo nemmeno sicuri che sarà lui ad ottenere la missione.
-Voi, non ne siete sicuri.
La ragazza si sedette accanto a Samwell ed iniziò a giocherellare con un filo d'erba. Sembrava felice, sorrideva compiaciuta.
-Sai Samwell, a volte mi chiedo perché un simile destino doveva capitare proprio a noi due...
Strappò il filo d'erba e lo portò davanti al suo viso. Avvicinandolo ed allontanandolo nel tentativo di metterlo a fuoco.
-abbiamo perso tutto noi due, la famiglia, la dignità, la casa e la speranza. Siamo così simili in fondo...
Samwell strinse i pugni fino a sbiancare le nocche. Non voleva ascoltare quel fantasma.
-... la differenza principale fra noi due è che tu hai perso tutto per colpa tua e a me è stato strappato tutto
Samwell si alzò, non voleva più ascoltarla. Si avvicinò ad Abigal e si mise ad ascoltare cosa dicevano gli altri. Stavano scegliendo una strada comoda per passare il quinto cerchio. In fondo non potevano mica permettere che tutte le persone che li seguivano passassero in mezzo alla terra dei criminali! Stavano pensando che probabilmente usare i passaggi sotterranei sarebbe stata la soluzione migliore, ma Arden ricordò che erano impraticabili perché pieni della malvagità residua dalla creazione. Alcuni proposero di usare le flotte volanti, ma voleva dire occupare un mago ogni due persone e non era possibile trovarne così tanti con tutti quelli occupati al fronte. Decisero infine che la soluzione migliore era lasciarli una volta raggiunto il confine ed usare la strada maestra come da programma. Mancava circa un giorno di viaggio prima di arrivare al quinto cerchio.
Il sole stava per tramontare oltre le colline che stavano via via crescendo d'altezza. Il cielo tinto di rosso contrastava con i prati verdi e bianchi di fiori. Qualche animale pascolava placidamente e dei contadini li richiamavano verso la stalla per la notte. Avevano deciso di fare un giorno di pausa. Avevano viaggiato per tre giorni fermandosi solo qualche ora la notte ed erano stanchi ed affaticati. Avevano riempito quasi due delle piccole locande del piccolo paese in cui si erano fermati. Era un bel posto tranquillo. Poche case, pochi abitanti, molti viaggiatori. L'aria era fresca e buona, ruscelli di acqua cristallina scorrevano in piccole vallette rocciose incastonate nei prati che si stendevano a perdita d'occhio. Solo qualche albero, a volte, spezzava la monotonia pacifica del susseguirsi del verde. In quei casi si trattava di qualcosa di importantissimo. Erano alberi dal significato profondo inciso sulle radici interrate. Gli abitanti li conoscevano tutti a memoria e li veneravano come protettori delle zone verdeggianti del quarto cerchio. Ad Eliano si strinse il cuore pensando che anche il suo villaggio era così, prima che arrivasse il freddo a rovinare tutto. Scosse la testa e volse lo sguardo al cielo. Stava per piovere.
Si avviarono verso il villaggio che sembrava vicino, ma era molto più lontano del previsto. Si erano fatti guidare da un uomo del posto a visitare l'albero più grande e stavano tornando all'agglomerato di case in legno e sasso.
Alla sera nella locanda la musica e l'allegria non mancavano. Sembrava quasi che quelle persone non avessero mai vissuto la tragedia alla quale in verità avevano assistito. Anche Eliano si era lasciato un po' andare e sedeva al bancone con Rosely gustando una buonissima birra aromatizzata con le erbe e le spezie che crescevano selvatiche nei prati.
Fuori gocciolava appena, ma l'aria di temporale si sentiva forte e di lì a poco sarebbe scoppiato un acquazzone coi fiocchi. Una dolce musica del passato riempiva la sala ricca di persone che danzavano incuranti dello scrosciare dell'acqua sul tetto in piode. C'era chi giocava a carte e chi alla finestra fumava tranquillo. C'era anche chi al bancone raccontava storie improbabili di estati lontane e di bambini dal dolce vivere.
Eliano era stato trascinato nel mezzo della pista da ballo da Rosely. Danzavano veloci animati dall'allegria e dall'alcol che scorreva nelle vene dopo tutte le birre che il re aveva offerto loro. Si tenevano per mano e giravano in tondo barcollando e ridendo in preda all'idillio della confusione di spirito.
Ad un tratto Arden si avvicinò ai due e con dolcezza portò Rosely lontano dalla pista facendola sedere ad un tavolo rotondo in un angolo. Lei rise e disse cose insensate fino a quando non crollò sul tavolo addormentata. Arden la portò via, nella sua stanza e disse ad Eliano di aspettarlo che sarebbe tornato.
Quando il biondo scese di nuovo le scale, Eliano era al bancone a sentire il racconto di una guardia reale che diceva, tutto orgoglioso, che quando era piccolo aveva aiutato suo padre, l'ex capo delle guardie, ad acciuffare un ladro in fuga dal castello. Molti si misero a ridere e la guardia offesa andò via, verso la pista da ballo, chiedendo ad una signora se gli concedeva l'onore di danzare con lui.
Arden sedette al fianco di Eliano ed ordinò una tisana. Eliano lo guardò storto e si grattò la fronte, non voleva esprimere il suo dubbio, ma sperava che Arden capisse e fu così. Arden, dopo aver decifrato lo sguardo del giovane, si mise a ridere ed osservando la tisana che intanto era stata servita, prese del miele.
-Devi sapere che in teoria io e mia sorella, come Abigal e Samwell, non possiamo bere alcolici o fumare praticamente nulla- Rise -Anche se Rosely sembra ignorare questa nostra condizione
Eliano sorrise davanti a se e poi pose una nuova domanda ad Arden.
-Perché?
-Beh, perché noi siamo dei guardiani del mare, abbiamo fatto un giuramento
Eliano spalancò gli occhi.
-Siete dei guardiani del mare?
Il biondo annuì e si portò la tazza alla bocca.
-Si, non ne eri stato informato? - Arden guardò il volto del giovane -Forse non è il caso di affrontare questo discorso. Non mi sembri in forma, non reggi l'alcol?
Eliano sorrise e scosse la testa.
-Ho vinto la gara di bevute con quella guardia
Indicò un uomo sulla trentina che ballava in pista come un professionista. Ad Arden venne il dubbio che in realtà fosse successo il contrario.
-Credo che anche tu debba andare a dormire... domani c'è da viaggiare molto!
Eliano si abbandonò sul bancone ed Arden lo prese in spalla per portarlo nella sua camera. Nel corridoio trovò Samwell che gli lanciò uno sguardo di disapprovazione. Arden abbassò gli occhi puntandoli sulle punte dei propri stivali e oltrepassò il ragazzo che stava solo in corridoio.
Dopo che Arden si fu allontanato salendo la seconda rampa di scale Samwell si voltò verso Maive.
-Smettila di seguirci e di prendere appunti... tanto sarò io a diventare Signore del Fuoco
La ragazza col caschetto rise e si avviò verso la finestra del corridoio.
-In effetti vedendo tutti gli altri aspiranti Signori mi sembri uno dei più portati anche se c'è una ragazza che non sembra affatto male... mai sentito parlare di Brigitta?
\(°0°)/LE GIOVIALI RIGHE DI GAIA\(°0°)/
Introdotta Maive che è una pezzente nata sono contenta e se non fosse che aspetto Birgitta tipo un sacco potrei anche farla finita qui, ma aspetteremo l'ennesima bionda...
Brigitta è un nome con origine celtiche in Brighid, che significa "alta, forte, potente". Lo si ritrova spesso in Svezia e Irlanda e nella mitologia dell'ultima era dea della poesia e della saggezza, e, più importante, figlia del dio del fuoco. Non è che sia stato scelto a caso. In realtà quasi nessun nome è stato scelto a caso, ma andando avanti con la scrittura alcuni hanno perso di senso, questo è rimasto abbastanza fedele e ne sono felice.
Ricordatevi di dare il vostro parere e di lasciare una stellina che ci fa proprio bene.
Intanto che ne pensate di Eliano? Sono curiosa del vostro parere perché io ne ho uno un po' controverso in quanto lo odio tantissimo e dal profondo del mio cuor...
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