/5/SE NON RIVEDO FIOCCO DI NEVE... NON SO...
Abigal osservava Eliano con disappunto. Erano seduti su quella panchina da ore e non aveva fatto altro che mugolare cose senza senso tenendosi la testa fra le mani. Era traumatizzato da quello che aveva visto. Forse il vecchio saggio del primo cerchio aveva preso un abbaglio. Se quel ragazzino non fosse stato in grado di fare ciò che Abigal sperava facesse? Scosse la testa e sospirò per scacciare quei pensieri. Prese il suo bastone e lo alzò in aria per poi farlo precipitare con violenza verso la testa del ragazzo. Quello si affrettò a coprirsi la testa nel punto in cui era stata colpita e a massaggiarla. Notò in quel momento l'espressione del vecchio irritato dal suo arrendersi. Forse era duro con quel ragazzo, anzi era sicuro di stare esagerando, ma non poteva lasciare che si abbattesse, oppure sarebbe scoppiata una seconda guerra, e nessuno sarebbe stato in grado di combatterla al pari della prima, non avrebbero avuto speranze. Picchiò il bastone a terra due volte prima di puntarlo verso il volto del ragazzo con uno scatto, fermandosi appena prima di colpirlo sul naso. Sospirò ancora. Eliano lo fissava incredulo continuando a tremare.
-Non abbatterti così! Io credo in te! Ti ho portato fino a qui perché sono convinto che tu possa fare cose straordinarie! Non abbatterti o non ci sarà speranza per nessuno!-
Eliano fissava attentamente il bastone ancora a pochi millimetri dal suo naso con la stessa espressione incredula. Improvvisamente però assunse uno sguardo colmo di rabbia che fece attraversare da un brivido la schiena di Abigal. Il vecchio abbassò piano il bastone mentre il giovane si alzava e lo sovrastava.
-Perché non dovrei abbattermi?!- Urlò -Ho visto quello che rimaneva della mia famiglia morire davanti ai miei occhi! I corpi di un sacco di persone sono in una stupida insenatura nella roccia in una stupida piana senza nome! E tu sei solo uno stupido vecchio che spaccia illusioni! Non ho intenzione di seguire qualcuno che mi porterà alla morte o che porterà chi mi sta vicino alla morte! Avrei dovuto seguire mia madre, proteggerla! Invece sono qui senza nulla tra le mani!-
Abigal indietreggiava lentamente verso la parete del palazzo alle sue spalle. Non credeva ai propri occhi. La sbottata di rabbia che Eliano aveva fatto era qualcosa di incredibile per lui. La vedeva, l'energia del ragazzo, che ricominciava a fluire velocemente, molto più velocemente di quanto pensasse, quasi troppo. Il vecchio sapeva che era sbagliato esprimere la propria gioia in quel momento, ma non riuscì a trattenere il sorriso che nasceva sulle sue labbra e la luce nei suoi occhi. Era estasiato, ma soprattutto felice di non aver sbagliato: quel ragazzo era quello giusto, ne era certo. Intanto Eliano continuava ad avanzare con fare minaccioso e arrivò fino a sovrastare il vecchio.
-Perché ridi?! Sei divertito da quello che succede?!Ti pare divertente la situazione in cui ci troviamo?! In venti siamo sopravvissuti! Venti! E tu ridi?!-
Il vecchio appoggiò il suo bastone sulla spalla del ragazzo perché con la mano non riusciva a raggiungerla.
-Figliolo, rido perché sei quello giusto, non mi sono sbagliato a scegliere-
Eliano sembrò confuso e si guardò le mani, poi il volto del vecchio che sorrideva benevolo e poi il bastone sulla sua spalla. Sospirò, scansò il bastone bruscamente e poi si lasciò cadere in ginocchio. La sua energia non si stava fermando, ma scorreva più piano.
-Non sto più capendo nulla Abigal, vedo cose impossibili e vivo cose orribili e... che diamine sta succedendo?-
Il vecchio sorrise ancora e diede qualche pacca al ragazzo.
-Vieni, torniamo sulla panchina-
Abigal accompagnò il giovane alla panchina e lo fece sedere.
-Quarant'anni fa, con il finire della guerra contro il Re del Freddo, questo è stato imprigionato in uno specchio magico sulla cima della torre più alta della Rocca del Cratere, insieme alla sua unica arma rimasta: il Freddo. I poteri del Re erano tenuti all'interno dello specchio grazie alla forza magica di una sacerdotessa chiamata Fiocco di Neve. Una donna era destinata a questo compito e un'altra era già stata riconosciuta come colei che l'avrebbe sostituita alla sua morte, tuttavia questa seconda ragazza morì poco prima della fine della guerra e la Fiocco di Neve in carica morì al termine della stessa mentre imprigionava di nuovo il Re. A sostituirla è stata sua figlia, che tuttavia non aveva i poteri per farlo, per questo ora, dopo quarant'anni, ha ceduto al Re e lui si è liberato. Forze ed energie si sono fatte strada attraverso l'incantesimo ed il Re lo ha spezzato. L'unico modo per sconfiggerlo è fermare il freddo, ma solo Fiocco di Neve lo può battere in qualche modo. Tuttavia c'è un altro problema: Fiocco di Neve è intrappolata vicino alla Lente delle comunicazioni come statua di ghiaccio. Per liberarla ci serve il Signore del Fuoco e qualcuno privo di poteri magici con un po' di fegato: tu, secondo le mie idee-
Eliano si fissò le punte delle scarpe. Non conosceva tutti quei dettagli, e sicuramente era molto più fitta la rete di avvenimenti legati alla guerra.
-Va bene un qualsiasi umano coraggioso?-
-Si, va bene chiunque, ma deve avere un determinato tipo di energia: il tipo di energia che hai anche tu, non siete molti sai?-
Eliano sospirò per l'ennesima volta.
-Perché proprio io? Non sarò mica l'unico!-
-No, non sei l'unico. Ogni saggio deve portare uno come te e la Madre sceglierà chi fra di voi è quello più adatto. Potresti non essere tu, ma se anche così fosse hai sempre l'opportunità di tirarti indietro. Sappi che non saresti da solo-
Eliano alzò di scatto la testa. Era vero, aveva parlato di un certo Signore del Fuoco.
-Chi è il Signore del Fuoco?-
-Non lo so di preciso. Potrebbe essere Samwell come potrebbe essere Rosely, ma in fondo loro non sono gli unici ad essere affini con il fuoco. Anche questa sarà una decisone della Madre, anche se molti credono sia Samwell il prescelto-
Eliano ripensò al ragazzo dai capelli corvini e scosse la testa.
-Allora verrò da questa Madre-
Abigal scese dalla panchina con un balzo perché i suoi piedi non toccavano terra.
-Allora seguimi! Devi preparare le tue cose! Gli altri resteranno qui, questi affari non li dovrebbero interessare, mentre io, te, Rosely, Arden, Samwell ed il re verremo con te dalla Madre! Tranquillo ragazzo, non ti lasceremo mai solo-
Il vecchio si avviò allegro verso l'entrata del palazzo saltellando. Il ragazzo fece trascorrere qualche secondo prima di seguire il vecchio che era già scomparso nei meandri dell'edificio. Si sentiva bene finalmente, pieno di preoccupazioni, ma sentiva di poter fare qualcosa e stava meglio per questo. Si avviò con Abigal dal re per avvisarlo della sua decisione. Scoprirono entrambi con disappunto che non li avevano chiamati per il pranzo e che gli altri avevano già cominciato a mangiare. Eliano si avviò al suo posto, accanto a Rosely, mentre Abigal sedette alla sinistra del re. Quando il ragazzo si mise a sedere sulla sedia intarsiata la ragazza gli sorrise e gli chiese come si sentisse. Come poteva sentirsi? In verità non capiva bene cosa provava in quel momento, paura? Non ne era certo e non voleva dire cose sbagliate alla ragazza quindi scosse la testa accompagnando il gesto con un "Non lo so". Iniziarono a mangiare senza troppe cerimonie e presto arrivarono al dolce: gelato alla meringa, coperto di meringa, immerso nel cioccolato e ricoperto di zucchero a velo. Non riusciva a capire da dove prendessero tutto quel cibo, in fondo il quarto cerchio era quello più densamente popolato, ma meno produttivo riguardo ai beni di prima necessità, come il cibo appunto. Finto l'abbondante pranzo Eliano si precipitò da Abigal senza degnare di una parola Rosely che lo guardava allontanarsi nei corridoi.
-Mi dispiace Ros, ma non credo che gli interessi...-
Samwell appoggiò una mano sulla spalla della ragazza come per consolarla, ma lei si divincolò.
-Non capisco Samwell, cosa intendi?-
Il ragazzo rise appena, poi spostò lo sguardo dalla ragazza al giovane che correva stancamente verso Abigal.
-Niente, ignorami-
Detto questo raggiunse il re prima che la Ragazza potesse ribattere in alcun modo. Gli si avvicinò di soppiatto e si divertì a spaventarlo toccandogli improvvisamente la spalla. Il re sussultò e guardò il ragazzo in malo modo, poi sorrise e si esibì in un caldo invito a sedersi.
-Ragazzo, quindi tu sei il Signore del Fuoco?-
Samwell non sapeva dove il re voleva andare a parare, ma doveva stare attento, era lì per uno scopo preciso in fondo.
-Devo ancora essere nominato dalla Madre, nulla è sicuro-
-Capisco... Hai bisogno di qualcosa?-
-No, in verità sono solo curioso di sapere perché un saggio si faccia chiamare "re"-
Il re strinse i denti ed i pugni tanto da far sbiancare le nocche.
-Va bene che sei potente, ma non ti pare esagerato pretendere i poteri di un monarca? Nonostante stiamo complottando contro di lui un re c'è ancora... Dico bene Baldassarre?-
Il re deglutì, ma non si scompose troppo, in quel momento Abigal arrivò accompagnato da Eliano mandando in fumo i piani di Samwell per scoprire di più su quell'uomo, che trovava tanto sospettoso. Decisero di partire con il gruppo precedentemente detto da Abigal più qualche fidato del re, ma una donna li sentì parlare e si intromise.
-Non potete andare senza di noi! Siete diventati la nostra guida! Cosa mai potremmo fare da soli?-
I quattro si scambiarono sguardi preoccupati e la donna capì che nessuno di loro aveva la risposta giusta per lei che li fissava corrucciata in attesa. Altri sentirono la domanda così in breve intorno ai quattro si era formata una folla di profughi che pretendevano una risposta. Un forte brusio si alzava dal gruppo e Samwell si decise a dare qualcosa a cui aggrapparsi.
-Tenterete di sopravvivere. Con noi di certo non potete venire-
Ci fu un improvviso silenzio seguito da un boato di lamentele e di urla rabbiose. Qualcuno diceva che non aveva più nulla, qualcun altro che non sapevano dove andare e di altri semplicemente dicevano che non potevano abbandonarli in quel modo, che dopo tutto quello che avevano passato non potevano lasciarli a se stessi, molti altri ricordarono che erano venuti con loro per provare la miseria del popolo e poi erano obbligati a stare lì?. Eliano si avvicinò ad Abigal e gli sussurrò all'orecchio.
-Perché non possono venire?-
Il vecchio scosse la testa e guardò in basso, poi parlò a voce alta.
-Volete venire con noi? Seguiteci, ma non vi daremo assistenza. Se volete venire arrangiatevi a trovare i mezzi per farlo!-
Il salone del pranzo esplose in un boato di gioia e festeggiamenti misti a lamentele. Samwell se ne chiese il motivo, ma venne subito distratto dal re che sgattaiolava via.
Eliano corse da Rosely e le prese le mani fra le sue.
-Rosely, sono così felice che viaggeremo insieme!-
Rosely lo guardò perplessa.
-Ma come?! Non sai che è Samwell a poter essere il Signore del Fuoco?-
-Cosa?! No, non intendo quello intendo fino al palazzo di Galatea! E poi Abigal mi ha detto che potresti anche essere tu...-
Una bastonata lo colpì alla bocca dello stomaco. Abigal lo spinse con il bastone lontano dalla ragazza che guardava la scena incredula.
-Stupido ragazzo! Ma dalle tue parti non si tiene mai la bocca chiusa?-
Eliano non capiva e fissava Rosely alle spalle del vecchio per cercare supporto, ma la ragazza era spiazzata sia dall'informazione ricevuta sia dall'improvviso attacco del vecchio. Intorno ai due si era riunita una folla silenziosa che incredula cercava di capire cosa diamine fosse successo.
-Va a prepararti, e non muoverti dalla tua stanza fin quando non arrivo io. Partiremo domani mattina all'alba-
Eliano obbedì e si alzò per avviarsi verso la sua stanza mentre Abigal accompagnava via la ragazza e Samwell osservava la situazione divertito.
Non capiva cosa aveva fatto. Si ritrovò a pensare che se gli nascondevano le cose per forza lui non si comportava nel modo giusto. Si chiese anche quale fosse il modo giusto di comportarsi. Era troppo confuso. Decise di concedersi un bagno lungo e rilassante anche se la sua camera era condivisa, si sarebbe chiuso all'interno della stanza. Preparò asciugamani e teli per quando sarebbe uscito ed un cambio pulito. Riempì la vasca di acqua calda e lasciò sciogliere dei sali verdognoli. Sulla confezione c'era scritto che rilassavano i muscoli e la mente. Chiuse le persiane creando una forte penombra e girò la chiave nella serratura quattro volte. Accese qualche candela e si spogliò per poi immergersi nell'acqua calda. Lasciò che la tensione ed i dubbi lo abbandonassero sciogliendosi nell'acqua e chiuse gli occhi. Respirò a fondo e si immerse con la testa sotto l'acqua. In quel momento sentì bussare alla porta. Non aveva voglia di uscire dall'acqua, in fondo era appena entrato, ma alla porta bussarono con insistenza.
-Eliano, sono Samwell. Noi due dovremmo parlare-
Eliano sprofondò nuovamente sotto il livello dell'acqua pensando a cosa rispondere. Non aveva proprio voglia di parlare a quel tipo, lo riteneva irritante e gli faceva paura.
-Eliano, è importante, riguarda quello che hai visto oggi-
Ad Eliano venne in mente il piede del ragazzo che fluttuava nel nulla quindi accennò un mugolio.
-Non devi dirlo a nessuno- Il ragazzo oltre la porta sospirò -O non potrò prendere parte alla missione- Seguì un silenzio poi un respiro profondo di Samwell oltre la porta -Per me è molto importante, se non rivedo Fiocco di Neve... non so... devo partecipare, punto-
\(°0°)/LE GIOVIALI RIGHE DI GAIA\(°0°)/
Faccio fare il bagno caldo ad Eliano anche se in realtà lo voglio io...
Capitolo un po' di passaggio per capire un po' di cosine che non per questo va denigrato eh, tipo un commento o una stellina non fa certo male, anzi, questa sera, quando Eliano berrà il latte caldo sul balcone, senza tentare di suicidarsi, avrà qualche stellina in più da guardare risplendere. Non vedo l'ora di leggere qualche commento, non immaginate quanto u.u
Un saluto a tutti i Cuori
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