/22/MISS DOPPIOGIOCHISTA, DOPPIAFACCIA, DOPPIOTUTTO

Samwell si voltò lentamente. L'espressione del suo volto era mutata da quella di rabbia di poco prima a una specie di stupita paura. Tutto sembrava immobile, anche un semplice respiro sembrò durare giorni.

-Allora cucciolotti? Cosa vi ha spinti fin qui? Tu che accompagni Sam chi sei?

Samwell si lasciò sfuggire un respiro spezzato e poi, sempre tenendo lo sguardo fisso su Eliano, sussurrò: -Seguimi e corri.

Si voltò facendo perno sul piede destro e iniziò a correre. Era inaspettatamente veloce. Era grazie all'adrenalina se riusciva a muoversi così nonostante tutto quello che aveva passato nei giorni precedenti. Eliano dietro di lui non era così carico e faceva fatica a tenere il passo. Non sapeva chi fosse quel vecchio, non sembrava così minaccioso dal suo tono di voce, ma quando voltandosi lo vide che si avvicinava a passi lenti e ugualmente stava loro alle costole capì che se Samwell ne aveva così tanta paura c'era un motivo.

Le pareti attorno a loro gelavano e scricchiolavano sotto l'effetto del ghiaccio che spaccava la roccia.

Eliano si guardò in dietro e quando tornò a volgere lo sguardo in avanti vide solo il piede di Samwell che svoltava, svoltò anche lui e si trovò di fronte una scala, del ragazzo nemmeno l'ombra. Salì tutti gli scalini e si fermò, non aveva la minima idea di dove andare e davanti a lui si apriva uno strano cortile circolare con una scala che si avvolgeva a spirale attorno ad esso e portava sulla cima di una torre. Eliano si mise al centro del cortile e guardò i fili d'erba, sembravano fatti di cristallo. Notò una pezza blu e la raccolse, era rigida e congelata, aveva un orlo, sembrava quasi un frammento di un abito. Eliano volse lo sguardo verso il corridoio che proseguiva sullo stesso piano, pensò che potesse essere la direzione giusta. Ricominciò a correre appena in tempo perché il Re arrivò nel piccolo praticello e vide che la pezza era stata spostata. Lanciò un fischio che sia Eliano che Samwell udirono preoccupandosi. Dalla cima della torre una colata di fumo iniziò a scendere sia dai gradini sia attraverso il loggiato che costeggiava la scala. Il Re prese a camminare dietro ad Eliano, senza assicurarsi che fosse la direzione giusta, ma lo sapeva bene, d'altro canto era certo che qualcuno prima o poi sarebbe arrivato.

Eliano corse fino a raggiungere una sala ricca di pilastri, pilastrini e decorazioni. Per accedervi da dove si trovava doveva scendere una delle due scalinate che percorrevano le pareti, prese quella di sinistra e corse per i gradini, rischiando di inciampare all'ultimo, dietro di lui vide apparire il Re con un'espressione un po' più tirata rispetto a quando avevano iniziato a scappare. Eliano corse e si ritrovò in un'anticamera con le pareti rosa dominata dall'ampissima apertura del portone che dava sulla grande terrazza. Di fronte a lui Samwell si stava avvicinando alla Lente a fatica perché la sua protezione gli impediva di proseguire più di così. Le sue orecchie fischiavano, i polmoni bruciavano e si sentiva mancare mentre tentava di raggiungere la ragazza per liberarla. Eliano si avvicinò e al ragazzo che si era attaccato al polso della fanciulla.

-Non posso scongelarla qui, la lente mi ruba troppe energie, dobbiamo riportarla dentro almeno fino al salone di benvenuto.

Eliano si mise subito all'opera, stava per staccare il primo piede quando dietro al Re, che ormai era arrivato sulla terrazza, comparve una grande onda di nebbia biancastra. Il vecchio fu molto pronto di riflessi e si alzò grazie a una colonnina di ghiaccio che però venne travolta dal Freddo che imperterrito proseguì. L'uomo si era salvato perché la colonnina era abbastanza in alto da dargli il tempo di creare un palo che dall'edificio spuntasse verso l'esterno. I due ragazzi però non avevano rifugio se non la Lente. Con enorme sforzo di Samwell si sistemarono lì dietro. Il corvino era sfinito, non capiva nemmeno perché dovesse rimanere lì. La nebbia sopraggiunse e la Lente si spezzò. In quello stesso istante i poteri di Samwell si sbloccarono e con una folata di vento bloccò il fumo che stava per colpirli. Il fluido scorreva attorno a loro ed Eliano la vide: la statua di Fiocco di Neve si era staccata e stava per passare accanto a lui. Non ci pensò due volte, immerse il braccio nella nebbia e la afferrò.

Eliano urlò di dolore e si guardò il braccio che stava diventando violaceo anche dove non direttamente colpito. Si sentiva bruciare e il dolore era tale da farlo piangere. Samwell capì cosa stava succedendo. Tenne Eliano stretto a se e lanciò uno sguardo verso il portale da cui usciva il fumo.

-Sta finendo, sta finendo, tranquillo- Urlò.

Eliano intanto stringeva i denti e le lacrime scendevano copiose dai suoi occhi. Quando il corso bianco si arrestò il suo braccio era completamente congelato e stringeva Fiocco di Neve che, dato che era già ghiacciata, non era cambiata. Il ragazzo mago si alzò in piedi e aiutò il compagno a fare lo stesso. Scongelò quel minimo da poter staccare la mano del compagno dalla fanciulla e si caricò in spalla la statua.

-Ce la fai a camminare?

Eliano annuì poco convinto e tenendosi il braccio sinistro con una mano corse verso l'interno. Il Re era sopra l'entrata e saltò appena dopo il passaggio dei due che si fermarono al centro delle due scalinate nel primo salone. Samwell iniziò a scongelare la ragazza partendo dal volto così che lei potesse parlare presto e formulare incantesimi.

Lavorava con ansia e frettolosamente e si sentì stupido ripensando a quello che aveva detto poco prima ad Eliano: ci vuole testa. Guardò il ragazzo seduto con la schiena appoggiata al muro e si rimise al lavoro dopo un respiro profondo.

Ci vuole testa.

Questa volta l'incantesimo gli venne meglio e scongelò per bene tutto il torace, la parte davanti almeno, la gola e il volto. Gioia prese un respiro che le graffiò la gola e le riempì i polmoni che fecero fatica ad espandersi al meglio dopo essere rimasti così tanto tempo senza movimento. Tossì appena e parlò subito.

-Portami in cima alle scale.

Samwell sorrise ed obbedì. Si caricò la ragazza sulla schiena e il braccio sano del compagno di viaggio sulle spalle e salì le scale. Dietro di lui, di pochi gradini, vi era il Re. Gioia sussurrò due parole e il portone che dava sulla terrazza si chiuse, fece scattare anche la serratura.

-So cosa vuoi fare Fara, ma non penso riuscirai, sono troppo vicino.

Eliano si guardò in dietro, il vecchio era a distanza poco più ampia di un suo calcio, ma si stava avvicinando, bastava aspettare ancora due o tre gradini e sarebbe stato nel suo raggio d'azione e così fu. Gli tirò un calcio, non dei migliori, ma sufficientemente forte e inaspettato da far perdere l'equilibrio all'uomo e mentre lui tentava di non cadere Samwell uscì dalla stanza e Gioia chiuse la porta. Tutti e tre tirarono un sospiro di sollievo e si rilassarono. Quello stato di rilassamento si spezzò nell'immediato successivo quando Maive fece capolino oltrepassando il muro che li separava dalla grande sala spaventandoli.

-Come siete noiosi, io speravo in un bel po' di azione in più!

Samwell la guardò male e poi si spostò da Eliano facendo finta di nulla.

-Come ti senti?

-Mi sembra di bruciare vivo.

Samwell fece per toccare il braccio del ragazzo, ma quello urlò di dolore al solo essere sfiorato. L'espressione che aveva faceva ben intendere che non scherzava, si vedeva che soffriva davvero. Samwell prese a scongelarlo, ma comunque, anche quando ebbe terminato l'operazione il ragazzo non si sentiva meglio. Il Signore però dovette passare a chi era venuto a salvare e terminò piano piano il suo lavoro su Gioia che aspettava tranquillamente. Eliano le lanciò uno sguardo e vide che il suo volto di porcellana non aveva la benché minima espressione di dolore.

-Come fai a sopportarlo?

-Sono qui da talmente tanto tempo che percepisco il mio corpo in maniera strana. Mi fa più male sentire il ghiaccio che nei sotterranei si infiltra nella roccia piuttosto che questo, ma comunque è anche merito delle mie capacità magiche, lo soffro meno anche grazie a quelle. Da come ti sei avvicinato alla Lente immagino tu non ne abbia.

-Già.

Samwell continuava a lavorare silenziosamente, senza commentare quello che stava accadendo, ma con un'espressione di strana contentezza mentre Maive sullo sfondo si lamentava.

-Come ti chiami? Devo ringraziarti, questo qui senza di te mi avrebbe lasciata andare giù nel cratere.

Samwell cambiò espressione, non sembrava offeso, ma più deluso, quasi sofferente, punto sul vivo. Gioia lo guardò con i suoi occhi grandi e azzurri.

-Dai, non fare così, so perfettamente che non avevi modo di fare nulla.

Alzò il braccio scongelato e toccò il volto del ragazzo che si appoggiò sulla sua mano fredda. Era molto bella anche se in realtà ad Eliano sembrava un po' malata. Era pallida, bianchissima, come la neve che avevano visto in tutti quei giorni di camminata, magra, sottile al punto che temeva scomparisse da un momento all'altro. Non era tanto alta però, nonostante la magrezza e la bassa statura non sembrava una persona debole. Gli occhi erano grandi sfere dominate da due iridi azzurre con il contorno blu. Il naso svettava poco, nonostante le gote un po' scavate, era infatti piccolo e un po' all'insù. Le labbra erano certamente la cosa più bella, carnose, rosse, erano anche l'unica cosa davvero colorita in quella ragazza perché anche i capelli biondi sembravano spenti. Nonostante tutto ciò lei, mentre parlava, sembrava piena di vita, più di molti altri.

Quando Samwell terminò lei si rannicchiò su se stessa, per poi allungarsi il più possibile. Scricchiolarono numerose articolazioni, ma non ci badò. Lentamente si tirò a sedere, incrociò le gambe e puntando sul ginocchio si spinse prima da una parte e poi dall'altra facendo scricchiolare la spina dorsale. Si alzò in piedi e l'opera fu conclusa solo quando piegò la testa da un lato e dall'altro riuscendo così a sbloccare le ultime vertebre del collo. Sul suo volto si dipinse un sorriso soddisfatto e quando si voltò verso Samwell trovò un leggero rimprovero nello sguardo straboccante gioia.

-Allora Eliano, dimmi, ti fa tanto male?

Eliano lasciò andare il braccio e lei si avvicinò accovacciandosi di fianco a lui.

-Non è messo bene. Non so cosa si possa fare per salvarlo. Se solo ci fossero delle erbe, un alchimista, un dottore o un guaritore magari potremmo fare qualcosa, ma così... Non è per questo che sono stata formata, potrei solo peggiorare la situazione...

La ragazza si alzò in piedi e guardò Samwell.

-Ho sentito che siete passati dal passaggio nella colonna, avete liberato i maghi, giusto? Uno di loro saprà aiutarci spero. Andiamo la, il Re non può aprire questa porta se non mi distraggo e anche se fosse non l'aprirebbe. Sta litigando con il Freddo e sa che comunque torneremo da lui per imprigionarlo in maniera più seria quindi al momento stare lì, per lui, è la cosa migliore.

-Sei stata tu a far staccare il ghiaccio che impediva l'accesso?

-Sì, ho pensato fosse più conveniente, quando vi ho visti arrivare ho fatto il possibile per aiutarvi

-Sei favolosa, bravissima.

Gioia sorrise e poi si voltò verso Maive che stava per tornare nella sala con il Re.

-Tu non vai da nessuna parte, torna qui, ti voglio vedere sempre.

Maive tornò in dietro e si inchinò di fronte alla ragazza.

-Non voglio sentir proferire parola da te, Maive, so perfettamente chi sei e non ho intenzione di farmi abbindolare da un'elfetta saputella quale sei. Ho un incantesimo che fa proprio al caso mio, posso intrappolarti in un qualsiasi oggetto in qualsiasi momento e si dia il caso che il mio stupido abito è pieno di spille perfette allo scopo...

-Se mi permettete ho solo una domanda per voi: come fate a vedermi?

-Sei nella Rocca del Cratere, nulla può accadere qui dentro senza che io lo sappia, ricordatelo sempre miss doppiogiochista, doppiafaccia, doppiotutto...

\(°0°)/LE STRANE RIGHE DI GAIA\(°0°)/

Dai che lo salviamo Eliano, il suo braccio gli serve, come fa a zappare la vigna quando finisce tutto? Come fa a tagliare le bistecche? Io non sono mica capace a farlo con una mano sola! A parte gli scherzi abbiamo finalmente raggiunto il nostro scopo e per ben quattro capitoli avremo modo di goderci Gioia, caruccetta lei. 

Spirito da festaiola di Maive bloccato sul nascere e coseh in agguato. Vediamo come va a finire!


Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top