/10/È STATA OBBLIGATA DALLE CIRCOSTANZE

Dopo aver fatto una colazione abbondante e varia Eliano andò da Rosely per augurarle buona fortuna. Stava per bussare alla porta quando una ragazza lo fermò toccandogli delicatamente il braccio.

-Starà cercando di concentrarsi, è la prima, lasciala in pace.

Aveva grandissimi occhi castani e capelli biondo cenere molto lunghi rasati ai lati della testa. Erano legati con più nastri in uno strano modo che creava un susseguirsi di rigonfiamenti di capelli. Fissava Eliano in modo intenso e trasmetteva un senso di inquietudine. Le sopracciglia erano folte e incurvate in un'espressione irritata. Le labbra erano piccole, ma carnose. Anche il naso era piccolo e molto a punta, una leggerissima spruzzata di lentiggini lo rendeva incredibilmente grazioso. Lasciò andare Eliano e proseguì le scale andando a perdersi nel buio del corridoio poco illuminato. Eliano guardò la porta di Rosely poi rinunciò e andò verso la grande sala nella speranza di incontrare qualcuno con cui passare il tempo. Vide che i cinque troni erano tutti occupati. Al centro sedeva Galatea. Finche era in piedi tra loro, aveva avuto una buona impressione della donna, ma ora, seduta sul suo trono da regina, quella donna incuteva una specie di timore. Sembrava che passando sotto il suo sguardo non si potesse nascondere nulla, sicuramente questo la rendeva un'ottima persona cui affidarsi per un giudizio, ma tenere un colloquio con lei era una cosa che metteva ansia ad Eliano al solo pensarci. Ripiegò verso l'uscita per evitare la donna, benché alla sua destra ci fosse Maive che lo invitava ad avvicinarsi.

-Eliano.

La voce tuonò e rimbombò per il grande salone vuoto, e lui che sperava le colonne delle navate lo nascondessero a sufficienza, era stato deluso. Dovette tornare sui suoi passi e raggiungere la Madre, che con aria regale lo attendeva seduta in trono. Eliano, una volta giunto a suo cospetto iniziò ad accennare un inchino, ma alla donna scappò un risolino dunque il ragazzo si fermò indispettito.

-Non è necessario, io non sono una persona con potere su di te, non sono una regina, sono solo colei cui le persone si affidano per un consiglio.

Eliano si rimise composto e non sapendo cosa fare iniziò a guardarsi intorno mentre sul volto della donna si disegnava un altro sorriso.

-Non essere così teso. Abigal mi ha accennato al fatto che vuole portarti al mausoleo di Fara. Ti conviene riposare un po', quel vecchiaccio ti avrà detto che partendo nel primo pomeriggio arriverete per sera, ma il percorso è più sfiancante di quanto appaia. Resta qui con me a parlare, te ne prego.

Così Eliano annuì e spostò il peso su un piede solo.

-Hai domande su qualcosa? Penso che tu sia abbastanza confuso in questo momento. Abigal mi ha raccontato il suo viaggio e so cosa è successo dal vostro incontro. Non ti è stato spiegato molto della missione che il saggio vorrebbe tu compissi, tuttavia puoi pormi quesiti su qualsiasi cosa. Sei libero.

Eliano spostò il peso da un piede all'altro e guardò il soffitto che era interamente ricoperto da sculture a bassorilievo di pesci e animali acquatici di varie fattezze e dimensioni.

-Non so un sacco di cose, non so nemmeno da dove iniziare.

-Posso spiegarti cos'è questo posto, ho visto che stai osservando le volte con attenzione e non conoscerai alcuni di quegli animali.

-Effettivamente è così

-Bene, allora iniziamo da qui. Questo luogo è il posto dove viviamo io e i miei fratelli, semplicemente, è la nostra casa e amiamo il mare, per questo lo ritrovi un po' ovunque. Devi sapere che è il luogo dove siamo nati e separarcene ci fa soffrire. Forse ti sei fatto un'idea un po' distorta di chi siamo, ma devi sapere che siamo nati dalla divinità Sole e dalla divinità Acqua. Siamo gli ultimi rimasti di quelli che voi orecchie tonde chiamate elfi ed eravamo i loro governanti. La nostra stirpe era eterna, ma si è autodistrutta bramando ricchezze che non le appartenevano. Ormai siamo rimasti in quattro. Come puoi vedere alla mia destra c'è un trono vuoto. Mia sorella ci ha lasciati durante la guerra. Non diversamente dagli altri è morta perché ha chiesto troppo dal suo mondo. Lei però non voleva beni materiali come gli altri, ha voluto divertirsi, e l'ha fatto fino alla fine...

-Maive era una squilibrata e voi Galatea siete logorroica

Samwell era entrato nella grande sala e si avvicinava velocemente ai troni. Galatea sorrise benevola e poi rivolse uno sguardo dolce al corvino.

-Avete ragione ragazzo mio, avete ragione. Caro Eliano, ti stavo forse annoiando con le mie fandonie?

Eliano scosse la testa, ma in realtà era ancora perso a guardare Maive. Non aveva capito male, lei era morta. Quello che vedeva era uno spettro e lo vedeva anche Samwell per qualche strano motivo. Era confuso e in quel momento aveva parecchie domande per la testa, l'ultima affermazione della donna però ne aggiunse di nuove: -Sono ancora convinta che tu abbia fatto bene ad uccidere Maive, Samwell, lei ci aveva traditi ed era una minaccia, sebbene tu l'abbia fatto in uno scatto d'ira non hai compiuto un'azione malvagia o scorretta. Puoi stare tranquillo che...

-State zitta!- Galatea sussultò sul suo trono e Samwell se ne andò a passo svelto imboccando le scalinate per una torre che conduceva chissà dove. Galatea sospirò e guardò Eliano che aveva assistito alla scena incredulo. Gli fece cenno di andare e lui si allontanò. Doroth aveva osservato tutto l'accaduto e solo quando tutto fu nuovamente silenzio cercò di chiedere alla sorella maggiore se tutto fosse a posto, ma quella lo fece ammutolire con il gesto di una mano e si alzò per poi avviarsi verso le sue camere private senza che nessuno dei presenti potesse intendere qualcosa della sua reazione.

Eliano era uscito dall'edificio e si era seduto sull'ultimo scalino privo di alghe. Faceva più caldo in quel posto e la vegetazione sulle cime delle scogliere era più rigogliosa. Venne raggiunto da Abigal che gli porse un panino dolce.

-Non ti ho visto a pranzo ragazzo, da quanto sei qui?

Eliano si riscosse. Era lì da parecchio e aveva perso la cognizione del tempo. Disse che non lo sapeva e il vecchio semplicemente scosse la testa e gli disse di alzarsi perché per loro era tempo di andare. -Sai che sei fortunato? Quando hai parlato con Galatea hai fatto molta pena alla terza sorella: Leandra. Sebbene sia molto pacata e di poche parole ama la gente e le è spiaciuto vederti in difficoltà quindi ha deciso di prestarci due cavalcature. Per noi ha fatto portare fuori dalle stalle due leoni, ma non quelli normali dei territori esterni, quelli specifici di quest'isola, sono più grandi e veloci e dal pelo più scuro.

Eliano si mise in piedi e guardò i due gattoni che stavano seduti dietro il vecchio. Immaginò fossero veloci e molto agili. Prese coraggio e partì con il saggio.

Il viaggio durò molto più di quanto Eliano pensasse. Giunsero al mausoleo solo mezzora prima del tramonto. Quando scese dalla bestia che esausta si accasciò a terra guardò il vecchio con gli occhi spalancati e con una punta di nervosismo gli chiese: -Tu pensavi di fare tutta questa strada a piedi? Non saremmo arrivati più! - Il vecchio non curante del tono non troppo educato del ragazzo diede da bere ai due grossi felini e si avvicinò a lui. -In realtà pensavo di fare un giro più lungo così avresti potuto vedere bene il mare e il paesaggio, ma ho cambiato idea perché vedere delle specie vegetali completamente diverse da quelle cui sei abituato poteva essere interessante per te.

Avevano attraversato una foresta di alberi altissimi, con fronde ampissime, il sottobosco non era basso a rasoterra come nei pochi punti in cui vi erano tanti alberi all'interno dei cerchi, ma era composto da strane piante dal fogliame enorme che spesso superava i due metri. Vi erano tantissimi fiori di colori sgargianti e altrettanti insetti volavano dall'uno all'altro, erano coloratissimi e ronzavano ovunque. Un'infinità di corsi d'acqua limpida scorrevano tra il terriccio morbido e la roccia coperta da muschi e piante rampicanti. Si udiva il richiamo di tanti uccelli e bastava lanciare uno sguardo verso l'alto per vedere delle strane creature con lunghe code anellate saltare da un ramo all'altro e osservare curiose i due estranei con i loro grandi occhi gialli. Era un paesaggio completamente nuovo per il ragazzo che aveva passato la prima parte del viaggio a guardarsi in torno. Non poteva dire di non essere contento di aver visitato quel luogo fantastico e che mai avrebbe immaginato.

-In effetti hai ragione, è stato molto bello, ma non ho ben capito dove mi hai portato

-Tu cosa sai sulla guerra passata?

-Non moltissimo, solo che il Re dei cerchi ha iniziato a comportarsi in maniera inaccettabile e i saggi si sono alleati per sconfiggerlo. E alla fine ci sono riusciti.

Il vecchio sospirò. -Certo che la gente non sa proprio nulla- scosse la testa e indicò ad Eliano un edificio coperto di licheni e piante, ma soprattutto un'infinità di fiori azzurri che si erano chiusi per la notte. -Vieni, andiamo all'interno, li ti spiegherò meglio cosa è successo sessant'anni fa

Spostando qualche ramo Abigal mostrò un'apertura nella struttura di pietra grigio-azzurra e vi entrò invitando anche Eliano. Quello che vi trovarono fu semplicemente una stanza con uno spazio adibito a focolare al centro, un foro sul soffitto per il ricambio d'aria, che era completamente otturato da rami, e quattro giacigli incassati nelle pareti laterali. Estrassero dalle loro borse dei pezzi di formaggio salato e del pane e cenarono con quelli sedendosi ai lati della lanterna che avevano messo al centro della stanza. Mentre parlavano, o meglio mentre Abigal parlava ed Eliano diligentemente ascoltava come erano andate le cose, il tempo passò veloce e calò la notte.

-Il Re era un ottimo re, governava su tutti i cerchi controllando attentamente l'operato di noi saggi che sottostavamo direttamente alle sue direttive. Aveva contatti con l'esterno e aiutava a salvaguardare la leggenda che oltre i cerchi non ci fosse nulla perché tutta la zona che circonda gli anelli era, ed è ancora, popolata da umani folli, resi tali da chissà quale malanno. Da allora Galatea è riuscita a ripulire solamente l'isola su cui si trova il suo palazzo e le isole attorno. Pensiamo che la malattia che ha colpito quegli abitanti sia la stessa che colpì il nostro Re. Impazzì e a mano a mano che peggiorava la sua consigliera di nome Fara lo faceva ritirare sempre più all'interno della Rocca tentando di prenderne il posto, non perché lei desiderasse governare, era infatti alla ricerca di un sostituto, ma sapeva bene che il Re non poteva farlo quindi fece in modo che lui decidesse di non uscire dalla sua camera da letto e lo sigillò lì con la magia, ma un giorno diede di matto. La magia con cui era rinchiuso non era molto forte perché era docile, nessuno si aspettava una simile violenza. Spezzò l'incantesimo e si mise a congelare tutto con il suo potere, reso più forte dal suo stato mentale privo di equilibrio. Tutti furono costretti a fuggire, a nascondersi o allearsi con lui. Decise lui di iniziare a combattere contro di noi. Praticamente iniziò una guerra contro i suoi sottoposti. Non potevamo certo lasciare che si comportasse così. Abbiamo lottato contro lui e i suoi alleati, quelli che pensavano fosse meglio non farselo nemico. Chiedemmo l'aiuto di Galatea e impedimmo che superasse il terzo cerchio. Lo rimandammo a mano a mano in dietro e la vera battaglia si consumò nel secondo e nel primo cerchio. Sapevamo che per riportare tutto alla pace dovevamo fare in modo che il Re fosse neutralizzato all'interno della Rocca del Cratere e che Fara fosse lì con lui in modo da imprigionarlo. Anche Maive si era dimostrata in grado di sostenere la magia alla potenza necessaria per non farlo fuggire, quindi una delle due avrebbe dovuto passare l'eternità a mantenere l'incantesimo. Fara aveva detto che lo avrebbe fatto e Maive aveva assicurato che nel momenti in cui ce ne fosse stato bisogno sarebbe intervenuta anche lei per reggere l'incantesimo. Maive era una delle due sorelle di Galatea, quella che occupava il trono ora vuoto, però ci tradì. Quella ragazza aveva sempre pensato solo al proprio divertimento e quindi si era messa a fare il doppio gioco a favore del Re, per qualche risata... Samwell la uccise...

-Aspetta... Samwell come ha fatto a ucciderla? Cioè, non doveva nemmeno essere nato, no?

Il vecchio stava rispondendo alle domande che lo avevano tormentato per tutta la mattina da quando aveva lasciato Galatea. Era la giusta occasione per fare in modo di risolvere anche quel dilemma.

-Samwell è nato durante la guerra, al suo termine è rimasto all'interno della Rocca con Fiocco di Neve e lì il tempo si ferma per un qualche strano e fortuito motivo. Ne è uscito tre anni fa quando l'ho chiamato io per aiutarmi ad insegnare a Rosely ed Arden i basamenti della magia. Dicevo... Samwell l'ha uccisa. In teoria è stata una mossa giusta, tuttavia... Fara è morta mentre imprigionava il Re. L'assedio magico alla Rocca del Cratere era stato sottovalutato dagli altri maghi e lei era stata obbligata dalle circostanze ad aiutare, stancandosi eccessivamente in un solo momento, così, quando le è toccato rinchiudere il Re, perse la vita per il troppo sforzo magico. La sostituì sua figlia, ma lei, beh, lei a quanto pare non è stata in grado di mantenere un incantesimo tanto pesante. In fondo non era per questo che era nata, era il compito di sua madre affiancare il Re, in qualsiasi circostanza. Ora il Re è uscito nuovamente dalla sua prigione, ma non ha un esercito di uomini, non dobbiamo, e per fortuna non possiamo, combatterlo in una guerra classica, dovremo infiltrarci nella Rocca e liberare Fiocco di Neve che lo imprigionerà e sarà aiutata a mantenere l'incantesimo da qualcun altro, oppure il Re verrà portato qui e i quattro fratelli rimasti lo terranno imprigionato a loro spese. Galatea però vorrebbe continuare la liberazione delle altre zone in modo che le mura possano essere abbattute, anche se pensa che gli uomini non siano così degni di avere in dono quelle terre.

-Non capisco perché serva un'altra persona oltre il Signore del Fuoco.

-Perché la ragazza è bloccata vicino alla Lente, un manufatto di cui non serve tu sia informato, ma che reagisce alla magia. Tu che non hai mai manifestato capacità magiche ti puoi avvicinare senza che questa abbia alcuna mutazione. Dovrai prendere Fiocco di Neve e portarla dal Signore che la scongelerà, se sarai tu ad accompagnare il Signore, ovviamente. Anche questo dipende dalla scelta di Galatea, potresti non essere la persona più adatta. Altri dubbi?

-Sì: perché mi hai portato qui?

-Beh, questo è il mausoleo di Fara. Oltre la parete di fondo si trova un'altra stanza in cui è conservato il cadavere della donna. Volevo venire a trovarla, non volevo stare solo e volevo parlarti, ho preso ben tre piccioni con una fava. Per te è un problema?

Eliano scosse la testa e guardò la parete indicatagli dal vecchio. Abigal gli disse di dormire e nel frattempo si sistemò in uno dei giacigli. Eliano spense la lanterna che avevano poggiato al posto del focolare e si coricò pure lui pensando a tutte le cose che aveva scoperto in una sola sera. Il suo cuore ebbe un tumulto, iniziò a preoccuparsi per la missione che forse avrebbe dovuto affrontare. Prima di addormentarsi l'ultima cosa che i suoi occhi videro fu Maive sorridente, seduta in trono.

\(°0°)/LE INCREDIBILI RIGHE DI GAIA\(°0°)/

Aaaaaahhhh, lo spiegone! Mi spiace non essere riuscita ad evitarlo, ma non è troppo pesante dai... 

Che ne pensate di questa missione? Si potevano inventare di meglio? 

Ho iniziato a raccogliere un po' di disegni e cose, ditemi se volete il capitolo solo con il materiale di questo tipo.

Non dimenticate che la stellina che potete trovare qua in giro (in basso o in alto a destra) va pigiata se vi piace quello che leggete, ma anche se non vi piace male non fa...


Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top