Ventotto
"Ti sei divertita abbastanza, puttanella da quattro soldi, adesso mi riprendo chi è sempre stato mio."
E' una voce indistinta, lontana, vedo una sagoma a pochi metri da me ma non riesco a metterla a fuoco. Si avvicina a me lentamente, con quella lentezza che sembra essere in slow motion. "Non sarai mai come me, lui ha amato solo me per tutta la vita, non ti amerà mai davvero."
"NO!"
Mi sveglio di soprassalto in fianco a Federico, che si mette a sedere in fianco a me, preoccupato a causa delle mie urla.
"Che c'è, Liv?" Mi domanda, appoggiandomi le mani sulle spalle.
Rimango in silenzio, fisso un punto indistinto davanti a me con il fiatone, mi porto le ginocchia al petto e sento le lacrime minacciare di scendere.
"Niente, solo un incubo" dico distrattamente, mentre mi posa un bacio dolce sulla spalla, accarezzandomi la schiena.
"Che tipo di incubo?" Insiste il numero 33.
Ananas, non tirare troppo la corda perchè poi si spezza, sono sull'orlo di una crisi di pianto perciò non mi istigare.
"Un incubo con un nome e un cognome, purtroppo" alzo le spalle senza nemmeno girarmi verso di lui. Sono ancora scioccata per aver sognato Veronica.
"Vieni qui, ti faccio le coccole" sussurra piano, trascinandomi insieme a lui di nuovo sul letto, facendomi incastrare la testa nell'incavo del suo collo mentre mi accarezza e bacia i capelli.
Sono una ragazza che ama le coccole e il solo pensiero che me le faccia Federico solitamente mi manderebbe in estasi, ma in questo momento non posso fare a meno di pensare che lei, prima di me, sia stata in questa posizione, chissà quante volte, a toccarlo e a farsi toccare da lui.
"Scusami, Fede. Non è colpa tua ma davvero, devo tornare a casa. Domani devo andare a lavoro e non posso presentarmi con i vestiti di ieri."
Che scusa banale, non mi crederà mai.
Oscar per l'originalità, complimenti, Olivia.
"Liv, che cosa c'è? Non dirmi cazzate, se hai bisogno di parlare io sono qui, ti prego non allontanarti da me" quasi mi sta pregando, con la voce ancora impastata dal sonno.
"Non sono pronta a parlarne ora, ma davvero non ho nulla. Ho solo bisogno di andare a casa e noi ci vediamo domani mattina a lavoro" mi decido finalmente a girarmi verso di lui, ma non ce la faccio a guardarlo negli occhi.
Se lo facessi, mi convincerebbe a restare e non farebbe bene a nessuno dei due.
***
Torino, 25 luglio 2017
Assurdo quanto un sogno possa entrarti nella testa e non uscirne più. Sono tornata in albergo, ma la situazione non è cambiata. Non sono riuscita a prendere sonno per tutta la notte, continuando a sognare la ex storica di Federico.
Lo so, non dovrei essere gelosa, ma che cosa ci posso fare? Mettetevi un attimo nei miei panni: sto con un calciatore, gioca alla Juventus, quindi non è uno di cui non frega niente a nessuno, bello come il sole per di più, che ha una ex di 10 anni più grande molto più figa e spigliata di me, che lo ha accontentato sentimentalmente e sessualmente per tre anni. Come posso competere con una persona del genere? Non ho speranze.
Grazie a Dio il mio cellulare suona per darmi un attimo di tregua dai miei pensieri.
Chat Whatsapp tra Olivia e Monica
Monica: 🆘
Olivia: ???
Monica: Ti spiego a lavoro
Olivia: Ok, sto arrivando
Di bene in peggio.
Che cazzo sarà mai successo? Spero non sia niente che riguardi il mio primo giorno di stage altrimenti scoppio in una crisi di panico. Magari è successo qualcosa con Mario e la mia amica vuole soltanto informarmi.
***
Arrivo a Vinovo in anticipo rispetto al mio orario di inizio e non faccio in tempo ad arrivare in ufficio che appena chiudo la porta Monica mi mostra il cellulare. C'è una foto di Mario con la sua ex fidanzata Ivana che si baciano in centro a Torino.
Cazzo.
"Ti rendi conto? Mi ha presa per il culo per tutto questo tempo!" Monica è visibilmente arrabbiata, come biasimarla.
"Aspetta, calmati, ma non si erano lasciati qualche settimana fa?" I conti non mi tornano. Sapevo da Miralem che c'erano molti problemi tra di loro negli ultimi mesi e poi lo stesso bosniaco mi aveva informata che la coppia si era sciolta definitivamente.
"E' quello che pensavo anch'io, ma a quanto pare ero solo un giocattolino per orgasmi" sbuffa Monica, lanciando il cellulare sulla scrivania, rischiando di romperlo.
"Mo, non so che dirti, davvero. Hai provato a parlarne con lui?"
"Io con quello stronzo non ci voglio nemmeno parlare! Che stia con quella se preferisce lei, ma fino a due giorni fa non mi sembrava proprio" scuote la testa, probabilmente pensando alle loro serate di fuoco sotto le lenzuola e quasi sicuramente su ogni superficie della casa.
"Proverò a parlare con Miralem, lui magari sa qualcosa" propongo, sperando di poterle essere d'aiuto.
"Grazie, sei un'amica" mi abbraccia per pochi secondi, per poi tornare al suo lavoro. "Tu invece? Notte di sesso sfrenato, a quanto pare" mi fa l'occhiolino.
"Cosa?" Non l'ho nemmeno ascoltata, mi sono fermata alla parola 'sesso'.
"Le occhiaie" alza le sopracciglia più volte, come per voler sapere come mai non ho dormito.
"Sì, in parte, per quello" arrossisco pensando alla prima parte della serata, alla cena romantica, alla vasca da bagno dove Fede mi ha confessato di essere anche lui innamorato di me, ma poi ripenso all'incubo e il sorriso sparisce dal mio viso.
"Che c'è? Sembra che hai appena visto un fantasma" mi fa notare Monica. Allora sono davvero un libro aperto, dovrei prendere lezioni sul saper mentire, o perlomeno mascherare le emozioni.
"Niente, qualche dubbio sulla ex di Federico... non mi fa dormire la notte" confesso, alzando le spalle.
"Se vuoi parlarne, io sono qui" sono le ultime parole di Monica, che non so per quale motivo pare abbia capito che non sono in vena di parlarne per il momento e lascia cadere l'argomento.
La giornata passa velocemente data la mole di lavoro che devo sbrigare, tenendomi la mente occupata, fortunatamente. Vengo distratta dal cellulare, che vibra sulla scrivania.
Chat Whatsapp tra Olivia e Miralem
Miralem: Tra due minuti al bar
Olivia: Mi fai paura
Il centrocampista bosniaco sa incutere timore anche dallo schermo di un cellulare, pazzesco. Prendo una pausa dal mio lavoro, gentilmente concessa da Monica, e mi dirigo al bar di Vinovo, marciando con passo sicuro sui miei tacchi, che ormai non mi fanno nemmeno più male.
"Siediti" mi ordina il numero 5.
"Buongiorno anche a te eh, pane e simpatia stamattina per colazione." Va bene tutto, ma adesso mi girano le palle.
"Ciao Oli, che cazzo è successo stanotte?"
"E tu come minchia fai a saperlo?" Lo guardo incredula.
Ma qui nessuno si fa i fatti propri?!
"Ho ricevuto una chiamata alle 3 di notte da Berna disperato. I vostri problemi hanno svegliato me e Edin, sei fortunata perchè sia io che lui ti adoriamo se no a quest'ora non staremmo parlando" dice il Pianista.
"Fede... ti ha chiamato? Che ti ha detto?" Chiedo titubante.
"Voglio saperlo da te, so già la sua versione" appoggia i gomiti sul tavolo e prende un sorso del caffè che aveva ordinato pochi minuti prima del mio arrivo.
"Ho sognato che Veronica tornava da lui, diceva che non mi amerà mai davvero perchè ha sempre amato e amerà sempre e solo lei" sospiro, abbassando lo sguardo sul tavolo, che in questo momento mi sembra così interessante. "Il problema non è il sogno, è che... ho seriamente paura che questo possa succedere, non potrò mai competere con lei, sotto ogni aspetto" aggiungo, mentre una lacrima mi solca il viso.
"Oli, stammi a sentire. Non puoi continuare a vivere così. Sei insicura, l'ho capito, ma datti tregua, figlia mia. Viviti questa storia, siete innamorati, affrontate la vostra storia senza pensare ai fantasmi del passato. Oppure non andrete mai avanti, ne' insieme ne' separati. Sul serio, io lo dico perchè ci tengo a voi due, siete due miei amici, ma dovete parlarne tra di voi."
Eccolo, il mio Freud.
"E intendo parlarne per davvero, Oli, non parlare per due minuti e poi scopare per tutta casa" aggiunge, alzando un sopracciglio. E' davvero così palese che non riusciamo a stare separati per più di mezza giornata?
"Okay, ne parleremo, papà" sottolineo l'ultima parola, ridacchiando.
Sorride anche lui e finalmente si scioglie un po' di tensione.
"Sei un papà fantastico comunque, non oso immaginare cosa dirai a Edin quando porterà a casa le prime fidanzatine alle medie" scuoto la testa.
"Alle medie?" Sbarra gli occhi, scioccato.
"Se cresce così bello e intelligente come penso, succederà molto presto, credimi" annuisco, guardandolo negli occhi. "Tu e Josepha state crescendo un bambino perfetto" gli dico sinceramente, perchè ammiro sul serio il loro portamento naturale nell'essere bravi genitori.
"Allora, come ti trovi a lavorare qui?" Cambia argomento Miralem.
"Benissimo, mi piace da morire e poi Monica è fantastica, andiamo molto d'accordo" spiego.
"Sì, lei è una vera forza della natura..." lascia cadere la frase, perdendosi a guardare in un punto indefinito dietro di me.
"Miralem Pjanic, mi stai nascondendo qualcosa?" Mi sistemo meglio sulla sedia. Penso di aver capito qualcosa dalle parole del mio amico/psicologo di fiducia.
"Cosa? No no niente, ero distratto" si giustifica.
"Caro mio, sei chiaro come la luce del sole. Non è che ti piace Monica?" Corrugo la fronte e mi avvicino di più a lui per non farci sentire da nessuno. Ormai ho capito che questo posto ha occhi e orecchie indiscrete dappertutto.
"Stai scherzando? Perchè mai dovrebbe piacermi Monica?" E' chiaramente agitato, continua a torturarsi le dita e la gamba destra non fa altro che muoversi velocemente dal disagio.
"Beh, vediamo..." mi metto pollice e indice sul mento, imitando il pensatore. "Perchè è bellissima, ha un fisico pazzesco, è intelligente, simpatica, con la testa sulle spalle, è in gamba e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Devo continuare o basta così?"
"E va bene, okay, mi hai sgamato!" Alza le mani in segno di resa.
"Oh mio Dio, l'avevo capito subito" sorrido compiaciuta dalla mia scoperta.
"Sì, ma tanto non c'è niente da fare" scuote la testa e abbassa lo sguardo, facendo un lungo sospiro. "So della 'amicizia di letto' tra lei e Mario e vedo come lei lo guarda quindi non ci provo neanche" alza le spalle.
"Mario è tornato con Ivana, quindi..."
"Non lo so, è tutto un casino, in più chi vorrebbe un 27enne con un figlio di 4 anni e una ex compagna con cui va d'accordo?" Mi guarda negli occhi, ormai rassegnato.
"Questo non sei tu. Il Miralem che conosco io quando vuole una cosa corre finchè non se la prende, così come in campo, quando va a caccia del pallone. Non parlare da stupido perchè non è un peso avere un figlio. E' una cosa che ti completa, non saresti completamente te stesso senza Edin e di conseguenza senza Josepha non avreste dato vita a quella splendida creatura. Chiedile di uscire o parlale, sei un uomo dalle mille risorse, caro il mio carissimo Pianista."
Sono soddisfatta del mio discorso da Cupido dei poveri. Miralem ha fatto e continua a fare così tanto per me, mi è sempre vicino e lo reputo una persona magnifica. Se posso, voglio aiutarlo al meglio delle mie capacità perchè si merita ogni cosa.
"Mi stai rubando il lavoro da psicologo?" Ride. Almeno gli ho sollevato un po' il morale. "Comunque ci penserò, ho tante responsabilità e adesso che il campionato sta per iniziare non voglio mettere troppa carne al fuoco, non so se mi capisci" aggiunge, incrociando le gambe sotto al tavolo.
"Va bene, ma sappi per qualsiasi cosa io ci sono, davvero. Sei il mio migliore amico/psicologo/fratello maggiore che non ho mai avuto" alle mie parole si avvicina a me e mi abbraccia. E' un abbraccio spontaneo e riesco a sentire che ne aveva davvero bisogno.
"Sei sicura di avere 22 anni?" Mi sussurra all'orecchio e lo sento sorridere.
"Perchè?"
"Sei saggia ed intelligente, sono qualità rare da trovare al giorno d'oggi" mi spettina i capelli e lo fulmino con lo sguardo.
"Sei pazzo? Guarda che lavoro alla Juventus, non posso avere i capelli in disordine" gli do una pacca sul braccio ed entrambi scoppiamo a ridere.
Ne avevamo bisogno.
"Parla con Berna, ci tiene talmente tanto a te che ha persino paura a fare una mossa falsa, sembra un dodicenne alle prese con la prima cotta" ride prendendo in giro il compagno di squadra, nonchè grande amico.
"Siamo nella stessa situazione, credimi. Anch'io non so che fare, ho sempre paura di non essere all'altezza, ma poi quando ci vediamo va tutto a puttane, non capiamo niente e ci importa soltanto di stare insieme" mi mordo istintivamente il labbro.
"Siete cotti. Non c'è rimedio" scuote la testa ridendo. "Ah, l'amour!"
"Scemo, tu statti zitto che sei sulla buona strada" gli faccio l'occhiolino. "Metto una buona parola con Monica, tu parla con quel mongolo di Mario perchè non ti nascondo che è incazzata nera, si sente tradita in qualche modo" spiego al bosniaco.
Non voglio illuderlo, la situazione tra Mario e Monica è complicata e non voglio mettere di mezzo anche Miralem perchè non voglio che nessuno di loro soffra. Ma tentar non nuoce.
"Eh, ha anche ragione! Comunque ci penso io, non ti preoccupare. Cazzo, è tardissimo! Andiamo se no Monica ti licenzia e Allegri mi vende al Galatasaray" ci alziamo entrambi mentre ridiamo come matti per l'ultima parte di frase detta dal numero 5 bianconero.
"Ti voglio bene, Mire."
"Ti voglio bene anch'io, Oli."
Ci salutiamo con un breve abbraccio e torniamo a fare i conti con la nostra vita, professionale e sentimentale.
Devo assolutamente parlare con Federico. Lui è la cosa migliore che mi sia capitata negli ultimi mesi e non voglio perdere la possibilità di essere felice per colpa delle mie paure.
Così come nel calcio bisogna prendere la palla e correre verso la porta avversaria, nella vita si deve cogliere le opportunità che capitano e correre verso la felicità.
Eccomi qui! Scusate se sono stata assente per qualche giorno ma dovevo pensare a un bel capitolo. Non mi convince totalmente, ho voluto inserire una specie di triangolo amoroso tra Mario-Monica-Miralem perchè mi sembrava un po' più avvincente. Nei prossimi capitoli tornerà la figura di Mario e ne vedremo delle belle. Cosa succederà? Cosa vi aspettate? Fatemelo sapere con un commento qui sotto e non dimenticatevi di mettere una stellina.
Ultimamente mi sto superando con il numero di parole, sono sorpresa da me stessa.
Per quanto riguarda ieri sera... che cosa devo aggiungere? Vi dico che il gol di Dybala mi ha fatto venire un mezzo orgasmo. Madonna mia, che giocatore! Se vi va, possiamo commentare insieme la partita perchè questo spazio autrice sta diventando decisamente troppo lungo.
Vi lascio alla lettura del capitolo e noi ci vediamo alla pubblicazione del prossimo!
E come sempre, ora più che mai
Fino alla fine forza Juventus ⚪⚫
A presto,
C.
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