Trentaquattro
Torino, 9 agosto 2017
"E così adesso sei la cocca di Allegri, fammi capire..." Monica mi parla dall'altro lato della porta, mentre sono in bagno a cambiarmi per andare sul campo.
"Vede del potenziale a quanto pare, che c'è, sei gelosa?" Esco da bagno con addosso un paio di pantaloncini neri della Juventus e la maglia da allenamento.
"Ma quale gelosa, non ti invidio ad andare a sudare sotto il sole di agosto" mi prende in giro. "Ma sei dimagrita?"
"Correre avanti e indietro per un campo con dei calciatori di Serie A dà i suoi frutti" le faccio l'occhiolino.
Non mi sono mai sentita così bene con me stessa. Ho perso quei due o tre chili superflui che avevo in più e l'esercizio fisico che sto facendo con i ragazzi mi fa solo che bene.
"Sei splendida" la mia amica si avvicina a me e mi abbraccia. "Stendili tutti, mi raccomando" mi da una pacca sul sedere e mi incammino verso il campo.
Mi fermo in corridoio per sistemarmi i capelli e raccoglierli in una coda alta, in modo tale da non averli appiccicati sulla faccia, dato il caldo ed il sudore. Mi guardo riflessa allo specchio e, nonostante sia in tuta da allenamento, non mi sono mai sentita più bella di così. Improvvisamente vedo un'ombra con la coda dell'occhio e riconosco Federico in lontananza.
"Che ci fai qui, dovresti già essere in campo a fare stretching, Bernardeschi" mi giro verso di lui, mettendomi le mani sui fianchi per essere più autoritaria.
"Mi scusi coach, ma avevo dimenticato una cosa in spogliatoio, non è che mi dà una mano a cercarla?" Federico mi regge il gioco e abbassa la maniglia dello spogliatoio, facendomi cenno con la testa di entrare.
"E' lo spogliatoio degli uomini, non sono certa di poter entrare..." lascio cadere la frase, stando sulla soglia. Sento una mano attorno al mio polso tirarmi dentro con forza e chiudere immediatamente la porta dietro di me.
Federico mi blocca contro la porta e non ha intenzione di lasciarmi andare, nei suoi occhi vedo una scintilla che glieli fa brillare ancora di più, sembra stia ammirando la cosa più bella del mondo, ma sta guardando solo me.
Il suo bacino è contro il mio, in modo da farmi sentire l'erezione pulsare contro il tessuto dei pantaloncini da allenamento che, stranamente, abbiamo uguali entrambi. Le sue mani sono sulle mie guance, mi alza il viso per poter permettere ai miei occhi di incontrare quelle pozze verdi magnifiche che sono i suoi. La mascella è tesa e le labbra sono leggermente socchiuse, sento il suo respiro sulla pelle e vedo il suo petto alzarsi e abbassarsi velocemente.
Lui mi vuole.
Io lo voglio.
"Come si fa..." sussurra, a pochi centimetri dal mio viso, la fronte contro la mia.
"Cosa?" Gli domando, non capendo che cosa voglia dire.
"A non... Lascia perdere" scuote la testa e non finisce la frase perchè unisce le labbra alle mie, in un bacio di una dolcezza infinita che mi fa sciogliere.
E' così strano: ogni volta che mi bacia è come se fosse la prima, come se non avessi mai assaggiato quel suo sapore tanto buono, come se senza quel contatto non potessi respirare.
Non è strano, lo ami.
Stai zitta coscienza, lasciami stare.
Dopo alcuni minuti sentiamo sbattere la porta ed è in quel momento che dobbiamo staccarci, anche se controvoglia. I nostri occhi si incrociano dopo il lungo bacio e quello sguardo vale più di mille parole. Abbiamo il fiatone tutti e due, neanche avessimo corso la maratona di New York, abbiamo le labbra gonfie e rosse ed entrambi abbiamo quel sorrisetto da deficienti stampato sulla faccia.
Non so che sensazione strana abbia appena provato, ma qualunque cosa sia l'abbiamo provata entrambi. Insieme.
"Chi è?" Federico risponde, dopo aver sentito bussare nuovamente.
"Berna, muovi il culo!" Miralem si fa sentire da dietro la porta.
"Smettila di sistemarti sti capelli, dai!" Si aggiunge Claudio Marchisio.
"Sei peggio di me, oh!" Paulo si aggrega al gruppetto.
"Dai, esci, guarda che a farsi le pippe si diventa ciechi!" Arriva anche Gonzalo Higuain a schernire Federico, ma non fa in tempo a finire la frase che entrambi usciamo dallo spogliatoio, mettendo in imbarazzo l'argentino.
"Stai tranquillo Pipa, le pippe le lascio fare a te, io ho qualcosa di meglio!"
Federico la prende con filosofia e la tocca sempre piano. Si sporge verso di me e mi lascia un bacio sulle labbra, mentre ci scambiamo un'occhiata complice delle nostre. Si butta poi sul numero 9 e gli salta in braccio, mentre l'intero gruppo si dirige verso il campo.
"Forza ragazzi, correte, non siamo mica qui a pettinare le bambole. Veloci, scattare!" Non appena arriviamo in campo, mi affianco ad Allegri e diamo inizio all'allenamento, mentre i ragazzi cominciano a seguire i nuovi schemi di gioco.
***
Finalmente è finito l'allenamento e posso farmi una bella doccia fredda e rigenerante. Oggi sono sfinita, il campionato inizia tra dieci giorni e i ragazzi devono essere perfetti. Senza togliere il fatto che la società vuole competere su tutti i fronti e, ovviamente, vincere, quindi la pressione è alle stelle.
I ragazzi sembrano gestirla bene perchè sono abituati a dover dare il massimo ed essere sotto pressione per loro è la normalità, ma per me non lo è assolutamente. Grazie a Dio l'acqua lava via tutta la tensione e preoccupazione di dover essere sempre i migliori.
Meno male che la squadra mi permette di utilizzare gli spogliatoi femminili a fine allenamento in modo da farmi la doccia e non dover andare a casa in questo stato.
Non esiste sensazione migliore di sentire l'acqua fredda sopra alla testa, che bagna i capelli e scende lungo tutto il corpo dopo aver corso per tre ore sotto il sole cocente di agosto.
Sono persa nei miei pensieri e totalmente rilassata, quando un braccio mi avvolge i fianchi e una mano si posa sulla mia bocca, per non permettermi di urlare. Dopo i primi secondi di paura, riconosco immediatamente il proprietario di quel corpo che si trova sotto la doccia con me e mi tranquillizzo. Lui sente i miei nervi sciogliersi e toglie la mano dalla mia bocca, sposta i capelli e inizia a baciarmi il collo e la spalla.
"Poteva essere chiunque, lo sai?" Sussurra Federico al mio orecchio ma in questo momento, con lui nudo sotto la doccia insieme a me e con quel timbro di voce che mi fa impazzire, non capisco più niente.
"Ti riconoscerei anche tra un milione di persone" rispondo semplicemente, perchè è la verità. Chiudo gli occhi e appoggio la testa sul suo petto, beandomi del suo tocco.
"Devi smetterla di essere così bella, iniziano a guardarti tutti come se ti volessero scopare a sangue e sono geloso" continua a tracciare una scia invisibile sulle mie spalle con i suoi baci.
"Lo sai che io scopo a sangue solo con te" mi giro verso di lui, agganciando le braccia attorno al suo collo.
"Noi non scopiamo a sangue, cioè... facciamo anche quello ed è bellissimo, ma facciamo anche altro" continua Federico.
"Cioè?" Il getto dell'acqua si trova proprio sopra alle nostre teste, ma riesco comunque a vedere gli occhi più belli del mondo.
"Noi facciamo l'amore e credimi io non l'ho fatto tante volte nella mia vita. Sesso sì, non c'è neanche bisogno che io te lo dica, ma l'amore l'ho fatto veramente soltanto con te."
Mi soffermo a guardare questo ragazzo che mi ha fatto innamorare dal primo giorno e mi devo trattenere dal commuovermi perchè non voglio piangere in questo momento, non voglio rovinare questa dichiarazione.
"E non te lo sto dicendo perchè devo o perchè mi sento obbligato, te lo sto dicendo perchè mi hai mandato a fanculo il cervello, hai incasinato la mia vita rendendola migliore. Senza di te sarei sprofondato nella noia e avrei continuato a vivere in una bugia. Ti devo tutto, amore mio, non hai idea di quanto sei importante per me. E vederti così spesso, insieme a noi, in pantaloncini, con quell'aria autoritaria, mi fa eccitare come un'adolescente che si fa le seghe pensando alla professoressa figa. Poi vedo i miei compagni che ti sbavano dietro anche se tu non te ne rendi conto, ma io mi accorgo di come ti guardano, ti fissano il culo e credimi che vorrei spaccare la faccia a tutti. Perchè hai un culo da favola, amore, fattelo dire. Mi manda al manicomio. Ma non è solo quello, sei tu. Tu, tu, tu, sempre tu. Ringrazio Dio per avermi fatto scontrare con te quel giorno perchè se no non avrei mai conosciuto l'amore vero."
Non riesco a respirare.
Ditemi che non è un sogno.
E se è un sogno, non svegliatemi.
Non sto sognando, lui è qui davanti a me, mi sta guardando, mi sta dicendo che mi ama.
E io amo lui. Più della mia vita.
Federico smette di parlare e non stacca gli occhi dai miei nemmeno per un istante, io sono immobile, non riesco a muovermi e per quanto mi riguarda il mondo può anche fermarsi o crollare che non me ne frega niente. Adesso ci siamo soltanto io e lui in questa doccia di Vinovo.
Se solo mi avessero detto due mesi fa che mi sarei trovata in questa situazione, fidanzata con un calciatore più bello del sole, secondo allenatore di Allegri e ad un passo dalla laurea, sarei scoppiata a ridere di gusto.
Eppure ci siamo. Sono qui. Sta succedendo.
"Come mi hai chiamato?" Ritrovo momentaneamente le forze per parlare e gli faccio questa domanda, per essere sicura di non star sognando davvero.
"Ti ho chiamata amore mio, l'hai sentito benissimo" risponde dolcemente lui, accarezzandomi una guancia con il pollice bagnato. "Sei incredibile, sono qui da mezz'ora che ti parlo per dirti che ti amo e tu non hai capito un cazzo, sono un coglione come al solito, lo sapevo... Senti, lascia perdere" si allontana da me e fa per andarsene.
Sono una deficiente.
"Sì, sei un coglione" gli dico semplicemente, lui fa per uscire dalla doccia ma prima che la apra, pronuncio quella frase che non ho mai detto in vita mia.
"Ti amo."
L'ho detto. Il mio primo ti amo. A Federico.
Sono felice, non so spiegarlo.
Il cuore mi sta battendo così forte che ho paura possa sentirlo anche lui, la salivazione è a zero e non riesco a smettere di mordermi il labbro. Lui si rigira verso di me e mi guarda come se fossi la dea Venere in carne ed ossa, mi sorride, anche lui è felice. Sa di essere il primo a cui ho detto ti amo, sa quanto sia stato difficile per me perchè sa esattamente cos'è successo l'ultima volta che amavo una persona.
Lui mi capisce. Lui mi accetta. Lui mi ama.
Lui mi ama.
Ecco la differenza tra lui e tutti gli altri ragazzi del mondo.
Lui è mio.
"Olivia, ti amo da morire."
Si avvicina nuovamente a me, mi prende il viso tra le mani e si avventa sulle mie labbra, baciandole come solo lui sa fare. Le mie mani sono tra i suoi capelli fradici, intrecciati tra le mie dita, indietreggio fino al muro e sospende per un momento il nostro bacio.
"Cosa c'è?" Gli chiedo, con il respiro affannato e le guance rosse come un peperone.
"Sei bellissima, sei sempre stata bellissima, ma in questo momento, mentre dici che mi ami, non sei mai stata più bella di così" confessa.
Il suo sguardo, di rimando, non è mai stato più sincero di così, invece. Sta parlando con il cuore, mi sta donando il suo cuore ed io gli sto donando il mio. E' già da un po' che ho capito di amarlo, forse l'ho sempre amato, non lo so, ma in questo momento mi interessa sapere che anche lui prova i miei stessi sentimenti e non mi sono mai sentita così bella e felice in vita mia.
Passiamo ore sotto quella doccia, i nostri corpi intrecciati ed uniti a fare l'amore, i nostri gemiti a liberare la nostra passione e i nostri baci a suggellare quelle parole dette ogni tanto sottovoce: ti amo.
Eccomi qui, bella gente! Anche se in ritardo vi auguro buone feste e buon anno. 🍀
Non pensavo di riuscire a pubblicare oggi dato che non avevo moltissima ispirazione, ma poi dal nulla le parole hanno iniziato a farsi strada nella mia mente e di conseguenza sullo schermo del computer.
Per quanto riguarda il capitolo, attendo un sacco di commenti e stelline! Che ne pensate? Finalmente Federico ed Olivia si sono detti le paroline magiche che entrambi volevano dirsi da qualche capitolo, siete contenti? 😍 Ci tengo particolarmente a questo capitolo perchè ci ho messo davvero l'anima e spero che vi arrivi questa sensazione.
Per quanto riguarda la mia amata Juventus, che dire? La partita di mercoledì senza capo ne' coda, bruttissima e pareggiata per miracolo, dato che poteva andare MOLTO peggio. La partita di ieri invece una partita insipida, ci portiamo a casa tre punti a fine girone d'andata, siamo CAMPIONI D'INVERNO e grazie a Dio c'è la pausa, perchè penso che tutti abbiano bisogno di staccare un attimo, per poi tornare più forti di prima.
Vi lascio al capitolo e come sempre
Pace amore e fino alla fine Forza Juventus ⚪⚫
A presto,
C.
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