Tre

Torino, 22 giugno 2017

@fbernardeschi ha iniziato a seguirti

Sono ormai dieci minuti che fisso quella notifica sullo schermo del telefono. Non so neanche il perché. Penso che i calciatori abbiano talmente tanti followers su Instagram e Twitter che per loro è umanamente impossibile vedere e rispondere a tutti i commenti. Infatti se Federico non mi avesse incontrata per strada, mai avrebbe notato tutte le volte che l'ho menzionato in una storia di Instagram o tutti i commenti che gli ho lasciati in questi anni sotto a TUTTE le sue foto. 

Chiamatemi anche stalker, ma mi piace scrivere o commentare foto di calciatori o personaggi famosi per esprimere loro il mio pensiero. Sono assolutamente consapevole che non vedranno mai quello che scrivo, ma lo faccio lo stesso. 

Finalmente apro Instagram e faccio uno screenshot per immortalare questo momento. 

Direct tra @oliviadiviani e @fbernardeschi

@oliviadiviani

Come hai fatto a trovarmi? Non ti ho detto il mio cognome

@fbernardeschi

Beh, non esistono molte ragazze che si chiamano Olivia che hanno come immagine del profilo la maglietta di Del Piero e la scritta JUVENTUS a caratteri cubitali nella bio ;)

@oliviadiviani

Federico 1 - 0 Olivia. È strano comunque parlare con te. Magari fra cinque minuti mi sveglio e scopro che è tutto un sogno 

@fbernardeschi

Non è un sogno ahahah una super tifosa quante volte è stata allo stadium?

@oliviadiviani

Zero purtroppo :( vorrei vedere una partita tipo Juve-Inter o Juve-Napoli. Sai, una di quelle partite super importanti che ti lasciano l'ansia anche dopo giorni

@fbernardeschi

Mi deludi, Diviani.
Hai da fare domani?

@oliviadiviani

Cercherò di non farmi asfaltare da calciatori in giro per Torino
A parte questo, nulla... perché?

@fbernardeschi

Lo stadio è vuoto domani, se vuoi ti ci posso portare con tanto di tour. Capisco che non sia emozionante come il derby ma è il massimo che posso offrirti al momento. Ci stai?


Mi sa che è decisamente un sogno. Non può dire sul serio, dai. Mi dò un pizzico sul braccio per essere assolutamente certa di quello che sta succedendo. 


@oliviadiviani

E me lo chiedi anche? Sono già lì! Alle 15 davanti allo stadio?

@fbernardeschi

Perfetto, a domani, Liv.


Liv. Nessuno mi ha mai chiamata Liv. Di solito mi chiamano Olli o Divi oppure semplicemente Olivia. Mi piace Liv. Mi piace di più il fatto che Federico mi chiami Liv. 

MA CHE STO DICENDO? Olivia, svegliati. Domani andrai per la prima volta allo Juventus Stadium. L'ultima cosa che ti serve in questo periodo è star dietro ad un calciatore. La tua vita è già un casino così com'è. Senza altri problemi. 


Torino, 23 giugno 2017

Oggi fa veramente caldo. La mia adorata maglia numero 10 di Del Piero è appiccicata al mio corpo. Mi sembrava giusto indossarla per il mio tour allo Stadium. Ho già la pelle d'oca e sono ancora sulla metro. Avrei voluto portarci anche papà, ma è dovuto andare a Parigi per lavoro. 

Sono le 14:45 e sono davanti allo stadio. 

Quanto è bello.

Alto e imponente. Sullo sfondo le Alpi con le cime sempre innevate. 

Una meraviglia.

Ho già le lacrime agli occhi e non sono nemmeno entrata. Da lontano vedo una figura avvicinarsi e passo dopo passo riconosco Federico. 

"Liv! Eccoti!" mi chiama a gran voce, avvicinandosi a me dandomi due baci sulle guance. "Allora, com'è?" mi chiede sorridendo, vedendo quanto sono felice.

"È bello da impazzire" dico, senza smettere di fissare l'esterno dello stadio mentre ci spostiamo verso l'entrata principale dove campeggia a caratteri cubitali "JUVENTUS FOOTBALL CLUB" e appena più sotto la scritta altrettanto grande "#LE6END".

"Oh mio dio" sussurro, sopraffatta dalle emozioni di entrare in quella che tutti gli juventini chiamano casa.

Federico è davvero un bravo Cicerone, mi porta all'interno dello stadio e, ammetto, è un'emozione infinita vederlo vuoto, avvolto nel silenzio, quel silenzio che parla più di mille parole. C'è la storia di tutti i bianconeri sparsi nel mondo lì dentro, le gioie di tutte le vittorie e le lacrime di tutte le sconfitte. È un luogo magico.

Arrossisco leggermente quando Federico mi porta negli spogliatoi della prima squadra. Il pensiero che tutta la Juventus stia qui a cambiarsi e a farsi la doccia mi fa avvampare leggermente. D'altronde, brutti non sono. 

Grazie a Dio, Federico se ne accorge e mi porta nel tunnel. Giuro, ho i brividi. 

"Sei pronta?" mi chiede con un sorriso, sapendo di starmi per fare il regalo più bello del mondo. Annuisco mordendomi il labbro, incapace di dire una parola. Ho la gola secca e mi tremano le ginocchia.

Federico apre la porta antipanico e mi trovo sul prato. Alzo gli occhi guardando tutte le tribune, noto i dettagli dei posti a sedere che formano disegni bianconeri, apprezzabili soltanto quando non c'è nessuno seduto sopra. Giro su me stessa a bocca aperta, non servono parole per spiegare quello che provo. Inizio a correre sul campo di gioco, allargando le braccia come se stessi esultando dopo un gol. 

Arrivo sotto alla curva sud con il fiatone, mi giro e trovo Federico dietro di me.

"Come fate a correre per il campo per novanta minuti?" dico ansimando a causa della corsa fatta poco fa. "Io sto morendo dopo cinquanta metri."

"È il nostro lavoro, Olivia." dice ridendo, guardandomi come se fossi un extraterrestre. 

"Federico? Grazie... Davvero, questo è il regalo più bello che potessi farmi" gli dico mentre alzo il viso per poterlo guardare negli occhi, data la notevole differenza di altezza. 

Cavolo, che occhi...

"Non mi costa niente, mi piace far felici i tifosi quando posso. E poi tu mi stai simpatica" allunga un braccio tatuato per scompigliarmi i capelli, ridacchiando e leccandosi le labbra.

Non so per quale motivo, non so come mi sia saltato in mente ma mi avvicino a lui. Mi alzo in punta di piedi e gli getto le braccia al collo. Lui ricambia il mio abbraccio, avvolge il mio corpo con entrambe le sue braccia completamente tatuate. 

Petto contro petto, riesco a sentire i nostri cuori battere. Lo stringo forte a me e incastro la testa nell'incavo del suo collo respirando il suo profumo. Giro leggermente il viso e gli lascio un bacio alla base del collo, per ringraziarlo.

"Sei un calciatore anomalo, nessuno avrebbe fatto tutto questo per una tifosa" mi stacco leggermente sorridendogli più felice che mai.

"Io sono Federico Bernardeschi e da oggi sono il tuo calciatore preferito" fa una smorfia arricciando il naso.

"Ti piacerebbe, bello" mi giro e gli mostro la maglia di Alex Del Piero. "Lui è il mio calciatore preferito, mi dispiace. Però sei bravo, lo ammetto" rido - non so neanche il perché - ma sono troppo felice.

"Bravo e bello, wow che progressi!" mi fa notare lui, ridendo e sistemandosi il ciuffo di capelli ribelle, mentre io vorrei sprofondare immediatamente davanti alla porta di Gigi Buffon.

"Non te la tirare adesso eh" cerco di sdrammatizzare mentre con calma ci dirigiamo fuori dallo stadio, dopo aver camminato ed esserci seduti a centro campo, sentendoci così piccoli circondati dal nulla. Chissà cosa provano i giocatori quando scendono in campo con migliaia di persone che tifano per loro. Wow.

"Ora è il caso di andare o ci chiudono dentro" dice Federico portandomi verso l'uscita mentre io comincio a pensare che non sarebbe poi così brutto rimanere chiusa dentro allo stadio con lui.

"Penso sia la giornata più bella della mia vita ed è tutto merito tuo" dico a Federico girandomi di lato per incrociare di nuovo quei bellissimi occhi che mi lasciano senza fiato ogni volta.

"Mi piace stare con te, mi sento che posso parlarti di tutto, anche di calcio" confessa lui alzando leggermente gli angoli della bocca.

Potrebbe essere l'inizio di una strana, ma bellissima amicizia. Ma allora perché mentre mi allontano dallo stadio, tutte le volte che chiudo gli occhi rivedo quelle iridi di uno strano colore marrone-verde che sembrano leggermi l'anima?


Altro capitolo, spero vi piaccia. Un abbraccio.

A presto,

C.

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