Sette

Torino, 28 giugno 2017

Linguistica generale, baciami il culo. 23. Grazie e arrivederci. So che molti pensano che sia un voto di merda, ma per me è tutto oro colato. Ho passato una settimana di clausura, a parte l'aperitivo con Federico di domenica, perciò me lo sono meritato.

Sono al bar dell'università e mi sto godendo un panino con crudo, brie, pomodorini e rucola e una dissetante birra Moretti, la mia preferita in assoluto. La dieta la inizio domani, giuro. 

Faccio una foto al mio piatto e pubblico la foto su Instagram con l'hashtag '23'. Di solito non faccio queste cose, ma oggi va così. 

In questi ultimi giorni sono rimasta da sola in hotel perchè papà è dovuto partire per Roma lunedì sera. Ordini del capo. E quando il capo ordina bisogna stare zitti e eseguire. Decido di mandargli un messaggio su Whatsapp per fargli sapere che anche questo esame è andato, dato che stava soffrendo quasi più di me a vedermi studiare come una matta.

Messaggio a: Papone 💚

Ciao papi, non voglio disturbarti perchè so che sei a lavoro. Volevo dirti che ho preso 23!!! Sono stra contenta! Ci sentiamo quando puoi, buona giornata. Ti voglio bene 💓

Non faccio in tempo a inviare il messaggio che il mio cellulare vibra. Apro Instagram e vedo alcuni messaggi in direct.

Direct tra @oliviadiviani e @miralem_pjanic 

 @miralem_pjanic

Bravissima Olivia!!! Dobbiamo festeggiare allora 🎉🎉🎉🎉🎉🎉

@oliviadiviani

Grazie mille, Mireeee!!! Assolutamente sì 🍾

Direct tra @oliviadiviani e @mariomandzukic_official 

@mariomandzukic_official

Ma quanto sei forte? LET'S PARTYYYYYYY 

@oliviadiviani

Grazie Mario, mi fa piacere che tu mi abbia scritto! PARTY HAAAAAAARD 🍾🍾

Direct tra @oliviadiviani e @paulodybala 

@paulodybala 

Vamos nenaaaaaa 🤙🤙🤙

@oliviadiviani

Gracias Paulo, tenemos que celebrar 😎


Mi ha fatto molto piacere che Miralem, Mario e Paulo mi abbiano risposto. Di Federico neanche l'ombra. Nemmeno un messaggio. 

Finisco il mio umile pranzo e vado in hotel, ho davvero bisogno di una dormita rigenerante perchè stanotte non ho chiuso occhio per colpa dell'ansia maledetta.

Arrivo in camera e corro sotto la doccia per lavare via questa giornata pesante ma che alla fine mi ha fatto tornare a casa con un bel 23. Mi corico sul letto e decido di non puntare nemmeno la sveglia, non voglio avere orari. Tanto se dovesse esserci un'emergenza le uniche persone che potrebbero avere bisogno di me possono chiamare l'hotel e la reception si preoccuperà di disturbare il mio sonno rigenerativo. Sistemo il cuscino sotto la testa, non faccio nemmeno in tempo a mettermi comoda che sono già tra le braccia di Morfeo.

***

Mi sveglio alle 19:30 rilassata e riposata. Mi stiracchio e faccio un lungo sbadiglio, poi prendo in mano il cellulare e apro Instagram. 

Direct tra @oliviadiviani e @fbernardeschi

@fbernardeschi

Com'è andato l'esame?

Scusami, ho perso la cognizione del tempo e mi sono dimenticato di mandarti l'in bocca al lupo

Ho visto la foto, bravissima talpa del mio cuore! 

Sono orgoglioso di te

Te lo meriti

Sei in università?

Dove sei? Mi sto preoccupando...

Olivia...

Ti prego rispondimi

10 minuti e sono da te 

Sono sotto casa tua, scendi

Ah, metti un vestito e scarpe comode

Sono qui

SBRIGATI

Oh mio Dio, che ansia. 

@oliviadiviani

Calmati, stavo dormendo. Sei qui davvero? Dammi 10 minuti che sono in mutande

Blocco il telefono e mi metto un vestito completamente bianco che mi arriva più o meno a metà coscia, accollato sul davanti e con una scollatura profonda sulla schiena. Indosso le mie amate Superstar bianche a strisce nere, mi metto un po' di mascara e un rossetto nude. 

Faccio cagare, ma al momento non posso fare di meglio.

Prendo la borsa e chiudo la stanza, arrivo nella hall ed esco, trovando la Jeep nera di mia conoscenza a pochi metri dall'ingresso. Salgo con un inaspettato gesto atletico e mi siedo al posto del passeggero.

"Ben svegliata, principessa" sento una voce fin troppo familiare ridere di me.

"Non c'è proprio un cazzo da ridere, Mister NonMiFaccioPiùSentire" mi giro di scatto e lo inchiodo con lo sguardo.

Ammutolito. SBAM. 

Federico 0 - 1 Olivia. Palla al centro.

"Okay, hai vinto tu. Come hai fatto a prepararti in 10 minuti?"

"Eh, i risultati non sono dei migliori, come puoi ben vedere" scuoto la testa non contenta del mio aspetto in generale, ma mi devo accontentare.

"Tutt'altro. Te l'ho chiesto appunto perchè sei bellissima" dice con una calma quasi inquietante.

"Bella questa" scoppio a ridere, cercando di sistemarmi i capelli ancora umidi.

"Riuscirò a farti un complimento senza che mi scoppi a ridere in faccia o mi contraddici?" si ferma al semaforo e si volta a guardarmi. Sostengo il suo sguardo, come per accettare la sfida.

"Mai" dico sottovoce.

"Scommettiamo? Chi vince obbliga l'altro a fare qualcosa" allunga il braccio destro e io annuisco, stringendogli la mano. 

GAME ON.

"Ma in tutto questo... dove mi stai portando? Spero in un posto lontano dal mondo con poche anime perchè faccio cagare al cazzo" dico poco finemente, ma non me ne frega nulla. Con Federico mi sento libera di essere me stessa e questo implica essere sboccata e volgare, anche se mi trattengo sulle bestemmie perchè so che a lui danno fastidio.

Non mi risponde ma vedo che ride mentre cerca di coprirsi la bocca con la mano sinistra.

"Federico... dimmi dove cazzo stiamo andando o giuro che scendo dalla macchina e urlo a tutti i passanti che Bernardeschi mi ha rapita!" lo guardo, gli occhi sono una fessura sottile.

"Lo vedrai" conclude semplicemente, lasciandomi con la curiosità.

***

Arriviamo dopo circa 15 minuti in una casa fuori Torino, abbastanza isolata e in un posto tranquillo. Ovviamente mi devo ricredere: non è una casa, ma una villa enorme con tanto di giardino, veranda e piscina. 

"Se è casa tua giuro che mi trasferisco qui" guardo l'esterno della villa a bocca aperta mentre entriamo dal cancello, facendo sfregare gli pneumatici sulla ghiaia bianca.

Continuo a non avere risposte e la cosa mi sta facendo innervosire. Non mi piacciono le sorprese e Federico inizia a farmi paura.

Entriamo in casa, è tutto buio e Federico non trova l'interruttore della luce. Quale padrone di casa non sa dove sono gli interruttori?

"Ananas, giuro che se mi hai portata qui per uccidermi e tagliarmi a pezzetti tornerò come fantasma, ti infesterò la casa e non ti darò pace finchè non cambierai città."

In quel momento Federico trova l'interruttore e non appena si accendono le luci...

"SORPREEEEESAAAA!"

Mi viene quasi un infarto quando vedo Miralem, Paulo e Mario davanti a me, che se la ridono. Dietro di loro riconosco Antonella, la fidanzata di Paulo, Ivana, la fidanzata di Mario e alcuni giocatori della Juventus. Vedo Douglas Costa e per poco non scoppio a piangere, dato che è uno dei miei preferiti al momento della Juve. Accanto al brasiliano ci sono Rodrigo Bentancur, Alex Sandro e Gonzalo Higuain.

"Ma siete impazziti?" scuoto la testa portandomi le mani davanti alla bocca quasi commossa per quello che i miei amici hanno organizzato per me. "Ragazzi, non dovevate, davvero. E' solo un esame, me ne mancano tanti altri purtroppo" sorrido.

"Allora vuoi dire che a ogni esame festeggeremo" aggiunge Mario.

Saluto tutti i miei amici con un bacio sulla guancia e un abbraccio e mi presento a chi non conoscevo ancora personalmente: Douglas, Rodrigo, Alex, Gonzalo, Antonella e Ivana. 

Ci spostiamo nel giardino sul retro, dove al centro campeggia un'enorme piscina rettangolare con tanto di idromassaggio. I miei amici hanno anche allestito una specie di rinfresco con tantissime cose da mangiare e da bere. 

"Ragazzi, ma qui c'è da mangiare per un reggimento!" esclamo, vedendo la quantità di cibo sui tavoli.

"Facciamo un brindisi" dice Gonzalo, distribuendo vino frizzante a tutti i presenti. "Ad Olivia, la più intelligente del gruppo"

Rido e alziamo tutti quanti i bicchieri in aria facendoli sbattere. Bevo un sorso e guardo negli occhi Federico, che è a qualche metro da me, intento a spiegare qualcosa a Douglas e Rodrigo. Gli mimo un "grazie" con le labbra e ricevo un ampio sorriso come risposta, accompagnato da un occhiolino. 

La serata prosegue a bordo piscina, ridiamo e ci conosciamo meglio e scopro che sono tutti molto simpatici. Mi trovo davvero bene con queste persone. Ho sempre pensato che i calciatori e di conseguenza le loro famiglie, facessero fatica a costruire dei rapporti sinceri e stabili, dato che il loro lavoro potrebbe farli trasferire da un anno con l'altro. Beh, per quello che sto vivendo adesso, mi sbagliavo di grosso. In questo momento siamo tutti ragazzi normali, più o meno della stessa età, a bordo piscina a ridere e scherzare.

Sto bevendo un po' più del solito, ma non sono affatto ubriaca. Mi sento leggera, probabilmente perchè mi sono tolta il peso di quell'esame di merda. Sto bene e qualche bicchiere di vino in più non è un dramma. Ho uno stomaco di ferro. 

Gli altri sono andati a casa, siamo rimasti io, Federico e Miralem, che ho scoperto essere il padrone di casa. Lui però è salito a dormire perchè era stanco morto. Sono a bordo piscina quando sento due braccia muscolose prendermi in braccio e, d'istinto, faccio per urlare ma sento una mano sulla mia bocca. 

Federico.

Mi guarda sorridendo malignamente indicando la piscina a pochi passi da lui. Sbarro gli occhi capendo cosa ha intenzione di fare, scuotendo la faccia e pregando con gli occhi di non farlo. Lui fa finta di nulla e mi lancia in acqua. Non ci credo. Questa me la paga. 

Riemergo qualche secondo dopo togliendomi alcune gocce dagli occhi, guardandolo male. 

"Sei pessimo, ti odio" sbuffo avvicinandomi al bordo della piscina.

"Eddai, non prendertela talpa" 

"Ora non vedo più niente per colpa tua. Avevo le lenti a contatto ma grazie a questa furbata ora sono andate chissà dove" mento spudoratamente mentre provo a salire sul bordo senza successo.

"Mi dispiace" non lo pensa davvero.

"Dai, mi dai una mano per favore? Non ci tocco e non riesco a salire" allungo una mano implorandolo di aiutarmi.

Si abbassa e allunga un braccio, pronto a tirarmi su, ma appena afferro la sua mano lo trascino in acqua con tutta la forza che ho in corpo.

SBAM.

Riemerge da sott'acqua scrollando i capelli e portandoseli dietro con entrambe le mani venendo verso di me.

"Sei morta" mi guarda ridendo avvicinandosi a me.

Cerco di nuotare il più velocemente possibile ma oltre a partire svantaggiata in altezza, il vestito non mi permette tutti i movimenti che vorrei fare. Con due bracciate mi raggiunge e mi tira per una caviglia, facendomi sbattere contro il suo petto muscoloso, bagnato e con con la camicia totalmente appiccicata al petto. Mi mordo il labbro notando i suoi muscoli in rilievo e mi appoggio alle sue braccia.

"Scusa" dico falsamente, spettinandogli i capelli bagnati.

"Ti è piaciuta la festa?" mi chiede.

"Da morire, è stato tutto merito tuo?" piego la testa di lato bagnandomi di nuovo i capelli.

Annuisce e mi mette una mano sulla schiena nuda per farmi avvicinare ancora di più al suo corpo.

"Non so come ringraziarti" sussurro imbarazzata, cercando di posare le mani ovunque, ma non sui suoi bicipiti.

"Baciami"


COSAA?


Eccoci quaa! Che ne dite? Ci vediamo al prossimo capitolo.

A presto,

C.

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