Nove

Torino, 29 giugno 2017

Mi sveglio alle 10:30 e ci metto un paio di minuti a capire dove mi trovo. Poi mi ricordo. La festa a sorpresa, Federico che mi butta in acqua, lui che mi dice di baciarlo e noi che parliamo dei nostri rapporti fallimentari.

La casa di Miralem è davvero enorme. Mi sono persa un paio di volte per andare in bagno. Vado in cucina e decido di preparare la colazione per sdebitarmi dell'ospitalità. Preparo pancakes con frutti di bosco, fette di pane tostato con burro e marmellata e una brocca di succo d'arancia. Mentre aspetto il caffè, mi sento tirare dai pantaloncini bianchi con il numero 5 sulla gamba sinistra. 

Mi giro e vedo il bambino più bello che abbia mai visto: Edin Pjanic, il figlio di Miralem. Mi guarda con occhi grandi e con un dito in bocca. Mi abbasso e lo prendo in braccio, appoggiandolo sul bancone della cucina in fianco al vassoio con la colazione. 

"Ciao io sono Edin, tu chi sei?" mi chiede il piccolo.

"Ciao, io mi chiamo Olivia e sono un'amica del tuo papà" gli spiego col sorriso sulle labbra.

"Sei la sua fidanzata?" Gli mostro un ampio sorriso e gli sistemo i capelli ancora arruffati.

"No, piccolo. Ieri il tuo papà e gli altri mi hanno organizzato una festa a sorpresa e sono rimasta qui a dormire sul divano perchè Federico non poteva portarmi a casa" gli spiego, notando che mi guarda ammirato.

"Ha fatto bene mon père" dice in francese "se non sei la fidanzata di nessuno, potresti diventare la mia" aggiunge, sorridendo leggermente imbarazzato.

Sorrido a quel complimento, di solito i bambini reagiscono male quando incontrano una sconosciuta dentro casa, ma non Edin. Non sembra neanche un bambino di 4 anni per la maturità che ha.

"Elle est trop grande pour toi, mon amour" Miralem entra in cucina, facendoci capire che aveva sentito parte della nostra conversazione. Da un bacio nei capelli al piccolo Edin che abbraccia forte il suo papà, come se non lo vedesse da giorni. 

"Quando diventerai grande farai impazzire le donne, chéri" rispondo a Edin, mentre Miralem mi saluta con un bacio sulla guancia.

"Hai dormito bene? Ma che problemi ha Berna che ti ha lasciata qui?" chiede il numero 5 bianconero.

"Ho scoperto che ha una fidanzata e l'ho mandato a casa per risolvere la situazione" rispondo brevemente, mentre ci sistemiamo a tavola e tutti e tre facciamo colazione, come se fossimo una famiglia. 

"So cosa significa portare avanti una relazione dove non c'è più amore, ma soltanto affetto" dice Miralem, posando poi gli occhi su Edin.

"L'importante è rendersene conto e finire la storia prima che uno dei due faccia del male all'altro... ed è quello che ho detto a Federico" spiego.

"Sei molto intelligente" aggiunge il bosniaco.

Finiamo la colazione e poi Edin insiste per insegnarmi a giocare a calcio. Passiamo due ore tutti e tre in giardino: Edin mi insegna a parare i tiri di suo padre e Miralem mi spiega come tirare le punizioni come solo lui sa fare. Ho imparato a colpire bene il pallone e centrare la porta vuota, ma la qualità del regista bianconero è un'altra cosa, ovviamente. 

Il rapporto tra Miralem ed Edin è meraviglioso, mi ricorda tanto quello tra me e mio padre. Sono una cosa sola, si capiscono senza nemmeno il bisogno di parlare. Trascorro una meravigliosa giornata insieme a loro, ma quando sono le 14:00 decido che è ora di togliere il disturbo e tornare in hotel. Devo anche chiamare papà, ieri non ci siamo praticamente sentiti.

"Puoi tenere la mia divisa, consideralo un regalo da parte mia, magari ti aiuterà a calciare le punizioni come me" mi sorride Miralem davanti al mio hotel. 

"Grazie Mire, non dovevi davvero, lo apprezzo molto. Ah, e grazie mille per il passaggio" saluto il bosniaco con due baci sulle guance e poi mi giro per guardare il sedile posteriore, sul quale è seduto il piccolo Edin. "Ciao anche a te, mio futuro fidanzato. Mi raccomando comportati bene e continua a parare i tiri di papà." gli spettino i capelli e gli do un bacio sulla guancia, facendolo arrossire.

Scendo dalla macchina, saluto ancora il mio autista con la mano e salgo in camera. Ho soltanto voglia di farmi una doccia e guardare mille puntate di serie tv. Federico alla fine non mi ha più scritto, magari è tornato insieme a Veronica, magari hanno fatto pace e hanno riscoperto l'amore, non ne ho idea. Finchè non mi scrive lui, non sarò io a rompere il ghiaccio.

***

Torino, 1 luglio 2017

Nessuna notizia di Federico, non mi ha scritto e non ha pubblicato niente sui social, inizio a preoccuparmi sul serio. Non è da lui questo comportamento. Sto per mandargli un messaggio ma vedo mio padre sulla soglia della nostra camera d'albergo con in mano la valigia. E' appena tornato da Roma e mi è mancato un sacco. Gli corro incontro e lo abbraccio. 

"Papi, mi sei mancato un sacco"

"Anche tu, pulce." mi da un bacio sulla fronte e poi si siede sul letto, esausto.

"Non sai che settimana di merda, i clienti rompi coglioni sono tutti i miei" alza gli occhi al cielo, buttandosi a peso morto all'indietro sul letto. "Però tu hai passato l'esame, brava amore mio, scusami se ho risposto poco o niente ma è stato l'inferno. Mi hai detto che i ragazzi ti hanno organizzato una festa a sorpresa... sono stati carini!" esclama.

"Sì, sono stati carinissimi, ho anche conosciuto Higuain, Bentancur, Alex Sandro e... tieniti forte papi... Douglas Costa!"

Mio padre sbarra gli occhi eccitato come un bambino.

"Il calciatore più veloce del mondo?" 

"Lui, in carne ed ossa" rispondo ridendo, felice di aver strappato un sorriso a mio padre.

"E questa? Mi devi raccontare qualcosa?" prende in mano la divisa numero 5 bianconera sul letto, con uno sguardo interrogativo.

"Stai tranquillo papà, non è come credi, me l'ha regalata Pjanic. Ho anche conosciuto Edin, suo figlio. E dice che vuole che io sia la sua fidanzata, ma lui ha 4 anni" aggiungo, sorridendo al pensiero di quel bambino dolcissimo.

"Ha buon gusto, il piccoletto" ridacchia mio padre provandosi la maglia del centrocampista juventino. "Mi dona" conclude guardandosi allo specchio.

"Assolutamente sì!" prendo il telefono e faccio una foto a mio padre sorridente con addosso la maglia di Miralem, poi apro Instagram e gliela invio, pensando che possa fargli piacere.

Direct tra @oliviadiviani e @miralem_pjanic

@oliviadiviani 

Hai allegato una foto  

Ho trovato uno che vuole tirare le punizioni come te ⚽⚪⚫

@miralem_pjanic

Papà Diviani, gli sta benissimo. Quando vuole facciamo una gara con Edin in porta ⚽

@oliviadiviani

Ma Edin è troppo forte in porta, nemmeno tu riesci a segnare 😂😂😂

@miralem_pjanic

Questo sì che è un colpo basso, mon dieu 🙁

@oliviadiviani

Basta che segni in campionato 🙌

@miralem_pjanic

Quando quell'esaltato di Dybala non mi frega le punizioni 🤣


Rido pensando a Miralem e Paulo che litigano in campo su chi deve tirare un calcio di punizione. Ma a me non interessa, basta vedere segnare la Juve e sono contenta. Quando le segna Federico sono ancora più contenta, ma sono dettagli.

Non faccio in tempo a pensare a Federico che mi arriva un suo messaggio.

Direct tra @oliviadiviani e @fbernardeschi 

@fbernardeschi

Ciao Liv, scusami se non mi sono fatto più sentire ma avevo bisogno di pensare e stare un po' da solo. Volevo ringraziarti per tutto quello che mi hai detto mercoledì sera, sei davvero una ragazza molto intelligente e matura per l'età che hai e questo è un grande complimento. Io e Veronica ci siamo lasciati, quando sono tornato a casa dalla festa abbiamo parlato per ore, ci siamo detti tutto quello che ci tenevamo dentro da due anni, abbiamo discusso, litigato, pianto ma alla fine è servito tutto. Non avrei mai trovato il coraggio di farlo senza il tuo aiuto, perciò posso dirti solo grazie. Ci siamo lasciati in modo consensuale, alla fine nessuno provava più quello che c'era un tempo, stavamo insieme per abitudine e non ha senso. Mi manchi tanto e avrei voglia di vederti. Devo anche chiederti scusa per quello che è successo in piscina, non so cosa mi sia preso. Ma meno male che tu sei più furba di me in queste cose. Ma vorrei scusarmi e ringraziarti di persona. Se ti va possiamo fare un giro, quando vuoi. Fammi sapere. Un bacio, 🍍

Rileggo il messaggio almeno quattro volte. Devo essere sicura che sta succedendo davvero. Non mi devo montare la testa però, ha detto soltanto che si sono lasciati, questo non significa che adesso cadrò tra le sue braccia. Però mi manca, ho voglia di parlare con lui e di sentire cosa ha da dire.

@oliviadiviani

Ciao ananas, mi fa piacere leggere queste parole. L'importante è che tu stia bene e sai di aver fatto la scelta giusta. Non c'è bisogno ne' di ringraziarmi ne' di scusarti. Sei mio amico e ti ho dato un consiglio con piacere, lo farei altre mille volte. Solo che con la mia esperienza passata non volevo che qualcun altro soffrisse come ho sofferto io. Stasera sono libera se ti va. Ti svelo un segreto: mi manchi anche tu. 👓

La risposta non tarda ad arrivare.

@fbernardeschi

Ti porto in un posto che sono sicuro ti piacerà. Riesci a venire allo stadio verso le 19:00? Non posso passarti a prendere perchè ho un appuntamento con Marotta. Per quell'ora dovrei aver finito e da lì andiamo con la mia macchina.

 @oliviadiviani

Non ti preoccupare, mi faccio trovare li per quell'ora. A dopo 🍍

Blocco il cellulare e penso a cosa succederà stasera. Tutto o niente. Non lo so, lo scopriremo solo vivendo.



Altro capitolo fresco fresco per voi.

A presto,

C.

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