Capitolo 16 - Jamie
"Ciao cugino!" rispondo al telefono allontanandomi da Alex
"Ehi vecchio, come stai? Sempre in giro con le tue modelle?" chiede mio cugino Oliver.
"Si, tutto nella norma! Comunque no, ora sono dai miei e ho una fata al mio fianco! Voi? tutto ok?
"Wow Jamie! Questa non me l'aspettavo. Si, noi tutto bene! Vieni presto a trovarmi così ti presento la mia lady" risponde lui.
"Anche tu ti stai dando alla monogamia?" scherzo, "Probabilmente tra un po' verrò a Seattle per lavoro. Magari porto anche Alexis così facciamo due piccioni con una fava!"
"Ci conto... A presto cugino!"
"Ciao Oliver, stammi bene!" lo saluto e poi attacco.
È da un po' che non vedo mio cugino. Fino a qualche giorno fa mi sarebbero mancate le notti brave passate insieme a rimorchiare. Ora, invece, guardo verso la sala da pranzo e c'è la mia fata. Da quando è arrivata lei, tutte le donne mi sembrano insignificanti, scialbe. Ho perso interesse verso tutte quelle donne che prima sarebbero state delle facili prede, ma sono sicuro di una cosa, ne vale la pena se significa avere lei al mio fianco.
Torno verso la sala da pranzo, mi avvicino ad Alex e le metto un braccio intorno alla vita.
"Vi saluta Oliver" esclamo.
"Oh Olly, come sta?" chiede mia madre.
"Bene, da quanto mi ha detto si è trovato una ragazza! Ha detto di andare da lui a Seattle qualche volta" rispondo.
"Ah, dunque sono finite le vostre nottate da farfalloni?" chiede mio padre ridendo.
"Penso proprio di si" rispondo sorridendo verso Alex.
Salutiamo i miei genitori e usciamo dalla loro casa. Lascio la macchina nel loro vialetto e decido di portare Alex a fare una passeggiata sulla spiaggia.
"Chi è Oliver?" chiede la mia dolce fata una volta che siamo sulla riva del mare a passeggiare.
"È mio cugino, figlio della sorella piccola di mia mamma. Abitano a Seattle, quindi non ci vediamo spesso".
"Capisco" afferma lei.
Continuiamo a camminare e ad un certo punto mi viene la brillante idea di abbracciarla per poi buttarla sulla sabbia. Così faccio e in men che non si dica mi ritrovo a farle il solletico e sentirla ridere come una bambina.
"Jamie, basta! Ti supplico" urla lei, allora decido di fermarmi. La faccio sedere e mi siedo dietro di lei. Le levo di dosso la sabbia e la faccio appoggiare sul mio petto. L'abbraccio, metto il naso vicino al suo collo e inspiro profondamente. Alex appoggia le mani sulle mie e rimaniamo accoccolati per un po'.
"Jamie, devo confessarti una cosa..." incalza lei interrompendo il nostro silenzio.
"Alex, sono tutto orecchi!" la incito a continuare.
"Sai, fino a lunedì non avrei mai pensato di dirlo. Ero spaventata, non riuscivo a capire ancora bene che tipo di persona eri e questo mi terrorizzava a morte. Domenica stavo vivendo nel rimorso di non aver accettato il tuo invito e questo può voler dire solo una cosa. Jamie, tu mi interessi, tanto anche".
Quelle parole mi lasciano spiazzato, non so cosa risponderle ed è la prima volta che mi trovo in una situazione simile. Mi avvicino dolcemente a lei, appoggiando le mie labbra sulle sue e facendo diventare quel bacio sempre più appassionato. Dopo un attimo ci stacchiamo e torniamo a guardare verso l'orizzonte.
"Vorrei che questi momenti con te non finissero mai" afferma Alexis.
"Anche io, piccola".
In macchina abbiamo parlato dei vari servizi che ho fatto ultimamente. Quando arriviamo a casa mia, Alexis mi chiede se posso mostrarle qualche foto recente dei servizi di cui abbiamo parlato. La invito ad accomodarsi sul divano mentre prendo il mio Mac. Poco dopo ci troviamo a guardare un sacco di scatti e per ogni servizio le spiego la campagna pubblicitaria. Lei osserva le foto incuriosita e ogni tanto mi chiede in quale luogo sono state scattate. Mentre lei continua ad osservare i miei capolavori io la guardo ammaliato, questa donna è straordinariamente bella. Mi sto passando la lingua sul labbro superiore, quando la vedo poggiare il pc sul tavolino e prendermi per il maglione. Mi tira a se e i nostri corpi si incontrano. Mi da un leggero bacio a stampo.
Ride come una ragazzina, "mi piacciono i tuoi lavori" dice a un palmo da me. Si mette seduta a cavalcioni su di me e continua a baciarmi in maniera molto dolce e sensuale.
Senza rendermene conto ho le mani sui suoi fianchi e continuo a farle scivolare sempre più in basso. Mi stacco leggermente da lei: "Alexis, ho paura di andare troppo veloce. Non voglio deluderti" dico con respiro pesante.
Lei mi fa uno sguardo malizioso e dice piano sulla mia bocca: "forse dovremo solo lasciarci andare". Rincomincia a baciarmi in maniera molto appassionale e mi lascio risucchiare dal suo vortice d'emozioni.
La prendo dalle cosce, mi alzo e la porto in braccio fino alla mia camera da letto. Mi siedo sul letto e lascio che la mia fata continui la magia. Continuiamo a baciarci e la faccio staccare solo per togliere la sua e successivamente la mia maglietta. In un attimo, mi ritrovo disteso sul letto a torso nudo con sopra la mia bellissima fata dai capelli color carota. Rotolo sul letto, invertendo i nostri ruoli. Mi alzo, tolgo scarpe, calze e pantaloni e poi faccio lo stesso con lei. Mi fermo un attimo per ammirarla in tutta la sua bellezza, con quel bellissimo completo intimo nero che fa risaltare ancora di più la sua carnagione marmorea. Mi stendo dolcemente su di lei, facendo attenzione a non schiacciarla, e rincomincio a baciarla appassionatamente. della sua bocca passo al collo, alla clavicola destra e continuo a scendere fino all'inizio dei suoi bellissimi seni. Nel frattempo inizio a strusciare la mia erezione, contenuta dai boxer, sui suoi slip.
"Jamie" la sento ansimare, "rallenta per favore".
D'un tratto mi pietrifico. "Che succede?" chiedo preoccupato, quasi spaventato.
"No niente, è solo che..." lascia in sospeso la frase.
"Che?" la esorto a continuare.
"Jamie, io... io sono vergine" dice abbassando lo sguardo.
Sono stupefatto, quasi non ci credo che una bella ragazza come lei non abbia mai avuto niente del genere con nessun ragazzo.
"Alexis, non te ne devi vergognare! Il tuo è un pregio, vuol dire che tieni a te stessa e al tuo corpo" le spiego, "tu non preoccuparti, devi solo fidarti di me" continuo, accarezzandole il viso delicatamente.
Torno a baciarla dolcemente e lei si lascia andare. Le slaccio il reggiseno, glielo sfilo e poi prendo il seno destro nella mia mano. Inizio a massaggiarlo delicatamente, facendole inturgidire il capezzolo. Dopo un attimo le sfilo con molta delicatezza le mutandine, mi alzo e tolgo anche le mie. Mi dirigo verso il comodino, apro il cassetto ed estraggo da una scatola una bustina contenente il preservativo. Faccio infilare Alexis sotto il lenzuolo e mi stendo accanto a lei.
"Sei convinta? Guarda che non è un problema se..." cerco di continuare la frase ma vengo interrotto da un suo bacio. Mentre continua a baciarmi, prende la mia erezione e inizia a muovere delicatamente la mano. Rimango di stucco inizialmente, sono sorpreso, poi mi lascio trasportare da quel movimento così delicato. Preso dal momento, metto una mano sul suo clitoride e comincio a massaggiare circolarmente il suo punto più sensibile. Dopo un attimo decido di prendere in mano la situazione, perchè se andiamo avanti così esplodo.
Tolgo delicatamente la mano di Alexis dal mio membro, apro la bustina e metto il preservativo. Apro le sue gambe con un movimento deciso, inizio a baciarla e penetro delicatamente dentro di lei. Continuo a muovermi dolcemente, un po' perchè ho paura di farle male, ma anche per godermi questa nuova sensazione. Mi sento come se stessi toccando il cielo con un dito. Quando stacco la mia bocca dalla sua e la sento ansimare, perdo momentaneamente le redini della situazione. Inizio a muovermi sempre più velocemente, ma quando rinsavisco torno ad un andatura più lenta. La mia fata affonda le sue dita nelle mie natiche, quasi a mo' di reclamo, allora aumento nuovamente il ritmo. La sento ansimare sempre di più e alla fine pronuncia il mio nome, mentre io vengo nel preservativo.
Le bacio la fronte, esco da lei e mi siedo. Sfilo il preservativo, lo annodo e lo lancio, per tornare il più infetta possibile dalla mia fata. Mi stendo accanto a lei e la stringo tra le mie braccia, accarezzandole la testa.
"È stato speciale" dico.
Alexis rimane in silenzio e nel frattempo traccia con il dito delle linee immaginarie sul mio addome.
"Che succede?" chiedo.
"Niente..." risponde lei.
"Piccola, lo sappiamo entrambi che non è vero".
"Credo di essermi innamorata di te". Quando sento quella frase, il mio cuore inizia a battere all'impazzata dalla felicità.
"Alexis, questi sono sentimenti nuovi per me e molto spesso mi sento sopraffatto. A volte vorrei mollare, ma quando ti vedo mi batte il cuore, come se dovesse uscirmi dal petto" le dico, "Anche io sono innamorato di te". I suoi occhi diventano lucidi, mi getta le braccia al collo e mi riempie la faccia di candidi e piccoli baci. E' impressionante come l'arrivo di questa donna mi abbia cambiato la vita.
Continuiamo a coccolarci, sentire il suo profumo sulla mia pelle è una sensazione divina.
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