Capitolo 13 - Alexis
Dopo aver rifiutato per l'ennesima volta l'invito a cena di Jamie, Vic non fa altro che invitarmi fuori per una serata tra amiche. L'idea è splendida ma, non so per quale motivo, mi sento dispiaciuta per non aver dato nemmeno una possibilità a Jamie. Visto che è domenica sera, ormai è tardi per chiedergli di uscire domani.
"Allora, la facciamo o no questa cena tra amiche?" chiede la mia amica sedendosi accanto a me sul divano. Acconsento, decidendo di dare l'enorme gioia. Visto che ha già prenotato in un ristorante di lusso non ho altra scelta.
Vado a letto presto perchè domani devo andare dall'estetista e Vic ha preso appuntamento per entrambe alle 9:45.
La sveglia suona alle otto, faccio appena in tempo a lavarmi e vestirmi perchè la mia amica mi trascina fuori di casa. Prendiamo la metro e arriviamo a destinazione. Siamo in pieno centro e rimango affascinata dagli imponenti palazzi che mi circondano.Ci infiliamo da Starbucks per il caffè e torniamo sui nostri passi. La mia amica mi porta in un bellissimo centro estetico che si trova al secondo piano di un palazzo. È tutto perfettamente arredato e l'atmosfera è molto rilassante. La ragazza al bancone ci riconosce e ci guida verso la postazione per la manicure.Ci sediamo, una accanto all'altra e aspettiamo.
"Alex, guarda che dopo un giro di shopping ci tocca, eh!" afferma lei entusiasta.
"Dai ma perchè, non abbiamo già abbastanza vestiti?" chiedo scocciata.
"Dai Al, non fare così! Per prima cosa i vestiti non sono mai troppi, poi nel centro della grande mela non si può non fare shopping!"
"Ho capito che per colpa tua farò fuori tutti i soldi" la incolpo scherzando.
"Ah, come se non ne avessi da parte!"
Devo ammetterlo, la mia amica ha ragione. In questi mesi a New York ho speso soldi solo per affitto, spesa, bollette e qualche sfizio personale, il resto l'ho tenuto via. Essendo fuori dal centro e dividendo la spesa in tre riusciamo tutti a risparmiare qualcosina. Mentre continuiamo a parlare arrivano le nostre estetiste e cominciano a limare le nostre unghie.
"Allora, di che colore le facciamo?" chiede gentilmente la ragazza davanti a me.
"Mmm non saprei, tu cosa mi consigli?"
"Falle di un colore che sta bene con tutto" mi consiglia Vic.
"La tua amica ha ragione!" dice l'estetista.
"Rosse?" chiedo.
"Ottima scelta!" afferma la ragazza mentre inizia ad applicare un primo strato di smalto trasparente.
Dopo aver passato tutte le dieci dita nel fornetto, da una mano di smalto rosso fuoco. Di nuovo le mani nel fornetto e finalmente applica l'ultimo strato, da far asciugare nuovamente dentro la macchina infernale. Quando abbiamo finito, io e Vic paghiamo e poi sgattaioliamo fuori.
Camminiamo per un paio di minuti fino alla 5th Avenue, e continuiamo finché mi trovo all'entrata di un bellissimo negozio dalla facciata bianco lucido. Sopra alla porta risplende una scritta argentata: Victoria's Secret. Mi trascina dentro e mi porta subito a vedere reggiseni e mutande.
"Ovviamente Victoria non poteva non comprare il suo intimo qui" scherzo.
"É bellissimo, ma il nome è ancora è piè affascinante! Comunque siamo qui per te, donna dalle mutande disastrose!"
"Vic, non prendermi in giro" cerco di riprenderla ma scoppiamo a ridere entrambe.
Mi fa vedere un po' di reggiseni push-up e me li fa provare. Opto per un modello molto sexy, con spalline rimovibili e simile ad una fascia, anche se però le coppe formano una bellissima scollatura profonda. Mi obbliga a prenderne quattro paia: due color carne, uno maculato e uno nero. Sul tavolo noto delle bellissime mutande con bordo in pizzo e ne prendo otto paia: quattro color carne, due maculate e due nere. Corriamo ai camerini e provo il completo maculato, mi calza alla perfezione. Vic sbircia: "Oh mio dio, se fossi un ragazzo ti scoperei in questo preciso istante!"
Rido per il commento e ci dirigiamo alla cassa, ma prima faccio tappa ad annusare un profumo chiamato "Eau So Sexy" e decido di prendere a boccetta piccola. Quando la cassiera mi fa vedere il totale quasi mi viene un mancamento: 406 dollari. Passo la carta nel lettore decisa, prima di avere dei ripensamenti e dopo aver inserito il codice non ho più via di ritorno.
Usciamo dal negozio e ci catapultiamo in quello accanto: H&M.
"Visto che hai già speso tanto prendiamo solo un vestito nuovo e una giacca per stasera!" afferma Vic. Gironzoliamo per tutto il reparto donna ma non trovo nulla che mi piaccia, nonostante la mia amica continui a mostrarmi vestiti. Continuo a cercare fino a quando mi accorgo che stanno vestendo un nuovo manichino un un bellissimo tubino nero che lascia intravedere una grossa parte della schiena e con tre paia di spalline incrociate.Intanto che mi avvio al camerino Vic corre a cercarmi una giacca. Dopo un paio di minuti mi raggiunge e mi passa una giacca nera in stile biker con cerniera a sinistra. Perfetto.Alla cassa pago 90 dollari e usciamo soddisfatte.
Tra una cosa e l'altra sono già le due e ancora non abbiamo pranzato.
"Oggi è la giornata delle spese folli" afferma Vic.
"Perché?" chiedo ingenuamente.
"Sbaglio o ami le Louboutin?"
"Certo!" dico entusiasta.
"Seguimi".
Mi porta alla fermata dei mezzi pubblici e prendiamo la metro e scendiamo all'altezza del numero 967 di Madison Avenue: il negozio di Louboutin. Come entriamo ci fondiamo subito sul modello "Lady Peep" nero con suola rossa e 15cm di tacco. Le provo e me ne innamoro. È una follia, ma alla fine pago ben 900 dollari per quelle scarpe.
Mentre torno a casa maledico Vic perchè mi sono giocata praticamente tutti i miei risparmi, ma mi ricorda che tra un paio di settimane prendiamo paga.
Dopo essermi rilassata per bene, vado a fare la doccia. Sono le 18 e alle 20 devo essere al ristorante. Quando esco Vic non c'è.
"È andata da Alan" afferma mio fratello.
"Si, ti ha lasciato un post-it con l'indirizzo sullo specchio della tua camera" lo segue Kate.
Vado in camera, metto una vestaglia e corro a tirare fuori dall'asciugatrice i vestiti nuovi.
Tornando in camera accelero il passo perchè quei due limonato allegramente sul divano.
"Fratello, puoi prenotarmi un taxi per le 19?" gli urlo dalla camera.
"See" dice lui scocciato.
Metto le mutande color carne nuove e poi cerco le coppe in silicone, visto che il vestito mi lascia scoperta la schiena mi sembra volgare far vedere il reggiseno. Appena trovo la confezione l'appoggio sul letto e mi affretto ad asciugarmi i capelli. Mi trucco seguendo i consigli che i truccatori mi danno quando mi preparano, il risultato è ottimo considerando che sono una dilettante. Una volta attaccato l'arriccia capelli inizio a mettere il vestito, dopo aver accuratamente posizionato le coppe in silicone. Dopodiché inizio a sistemarmi i capelli facendoli diventare delle onde morbide. Controllo l'orologio che mi ricorda che è ora di andare. Infilo le mie bellissime scarpe nuove, afferro giacca e borsa e mi catapulto fuori con il post-it tra le labbra. Come varco la soglia il taxi arriva e salgo al volo.
"Buonasera" mi saluta il conducente, "dove la porto?".
"Al numero 1 di Water Street, Brooklyn, per favore".
Dopo un ora giusta entro al ristorante e mi avvicino alla postazione del Maître: "Buona sera, benvenuta al The River Café, mi dica".
"Salve, sono Alexis Moore, c'è una prenotazione a nome mio".
"Ah certo, il suo commensale la sta aspettando" afferma lui.
Lascio la giacca la borsa ad un addetto al guardaroba e il maître mi guida attraverso una sala con dei tavoli ben apparecchiati. Lancio occhiate per vedere se riesco ad adocchiare la mia amica... niente! Ad un certo punto mi accorgo di quello che sta accadendo: a pochi passi da me c'è Jamie, seduto da solo ad un tavolo. Ovviamente il maître si ferma proprio al suo tavolo. Jamie si alza e mi saluta con un baciamano. Sposta la mia sedia per farmi accomodare e poi la spinge leggermente per farmi avvicinare al tavolo. Mentre torna a sedersi ho tempo di osservarlo per bene: indossa un bellissimo completo gessato nero, una camicia bianca e delle scarpe eleganti. È favoloso.
Si siede di fronte a me e mi accorgo che ha deciso di lasciare aperto l'ultimo bottone della camicia.
"Mi sono permesso di ordinare già, spero non ti dispiaccia" afferma. Sembra un despota, ma va bene.
"Tranquillo, nessun problema!"
"Scusa se ti ho portata qui con l'inganno, ma era l'unico modo per farti venire a cena con me" afferma, "spero non ti sia arrabbiata".
Ha ragione, lo devo ammettere. Prima che possa aprire bocca arriva l'antipasto: un piatto di degustazione di formaggi. Appena il cameriere si allontana Jamie afferma ridendo: "era l'unico antipasto normale sul menu".
Mentre mangiamo parliamo del più e del meno, cercando di far sciogliere la tensione. All'arrivo della portata successiva la situazione non è migliorata. Il carré d'agnello che ha ordinato Jamie è tenerissimo e cotto alla perfezione. Ne mangio più che posso ma poco dopo la metà mi arrendo.
"Non pretendo che lo mangi tutto" afferma comprensivo.
Quando anche lui ha finito di mangiare, torniamo a parlare.
"Grazie per la cena" dico.
"No, grazie a te per non avermi piantato in asso" sorride. È sconcertante quanto quest'uomo sia affascinante.
Il nostro tavolo è proprio accanto ad una delle enormi finestre e mi volto per guardare il panorama.
"Ti piace?" chiede.
"Si, è bellissimo".
"Speravo ti piacesse!" afferma entusiasta.
Quando mi giro verso di lui mi guarda e incalza: "Sei stupenda stasera, Alexis".
Di risposta io sorrido mentre divento completamente rossa.
"Sai, Alex, da quando ho scoperto della tua esistenza mi sei entrata dentro. Tu non lo sai, ma è così. Non so se è il tuo genere, ma mi sono sentito come il senza volto del film "la città incantata" dello studio Ghibli: cercavo di attirarti a me, ma più mi rifiutavi più diventavo insistente. Ho capito finalmente che cosa voglia dire non persuadere la gente, non manipolarla con le loro debolezze. Questo grazie a te, perchè non ti sei mai lasciata affascinare da me, dal mio ruolo o dai miei soldi. A tua insaputa mi hai fatto crescere, mi hai fatto capire quali sono le cose importanti. Questa cena l'ho organizzata con l'inganno solo perchè avevo bisogno di dirti queste cose. L'idea che tu hai di me è vera, la mia vita è stato così per moltissimi anni e voglio cambiare pagina. Comunque vada a finire tra noi, te ne sarò eternamente grato".
Non so cosa aggiungere, le parole mi si spezzano in gola. Quando finalmente provo a proferire parola vengo interrotta dai camerieri che portano il dolce: un bellissimo dolce a forma del ponte di Brooklyn con cioccolato e lamponi ovunque. Vedendo il mio viso illuminarsi Jamie afferma: "a quanto pare ho azzeccato!"
Vedendomi mangiare come una bambina di cinque anni Jamie ride a crepapelle.
Quando abbiamo finito optiamo per pagare il conto e uscire da questo ristorante, visto che si muore dal caldo. Mentre ci avviamo in direzione del guardaroba, Jamie appoggia la sua mano calda sulla mia schiena, facendomi provare un brivido che penetra fino alle ossa.
Arrivati al guardaroba ritiro la mia giacca e la mia borsa mentre aspetto Jamie che paga. Controllo velocemente il telefono e trovo un messaggio di Vic: "Perdonami, ma andava fatto. Buon divertimento! ;-* ". Non le rispondo perché non saprei che dirle, se non una marea di insulti, anche se la ringrazierei anche.
"Andiamo?" chiede sorridendo il mio accompagnatore. Mi allunga un braccio, ci prendiamo a braccetto e usciamo. Iniziamo a camminare sulla grande distesa verde che circonda il The River ancora sottobraccio, sto cercando di non sprofondare nel terreno e Jamie mi aiuta. Ci avviciniamo sempre di più al ponte e ci passiamo sotto, è così imponente! Dopo essere passati sotto al ponte, ci troviamo in un bellissimo parco che affaccia sull'East River. Continuiamo a camminare sul viale che costeggia il parapetto e ci sediamo su una panchina in legno. Di fronte a noi la spettacolare vista di New York al chiaro di luna, siamo solo noi e nient'altro.
"Questo è l'Empire Fulton Ferry" incalza, "vengo qui quando ho bisogno di ispirazione o per riflettere".
"È davvero bellissimo" dico.
"Quasi magico, non ti pare?" chiede Jamie, "Dovresti vedere che spettacolo offre la natura durante l'alba o il tramonto".
"Non dico che posso immaginare, perchè non ho criteri di paragone, ma sono sicura che sia fantastico".
Continuiamo ad ammirare il panorama quando Jamie mi cinge le spalle con il suo braccio destro. Mi volto verso di lui e lo osservo mentre ha lo sguardo perso nell'orizzonte... è tremendamente perfetto, perchè non me ne sono accorta prima? Ero così impegnata a rifiutarlo che non mi ero accorta di quanto siano belli i suoi occhi di ghiaccio.
Mentre lo fisso si gira verso di me: "Che succede?" chiede.
Non rispondo e piano piano mi avvicino a lui, fino ad appoggiare le mie labbra sulle sue. Lo sento irrigidirsi dallo stupore e poi mi stringe a se, aumentando l'intensità del bacio. Le nostre lingue si sfiorano delicatamente e nel mentre Jamie mi passa una mano tra i capelli.
Vorrei che questo momento non finisse mai.
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