Capitolo 1
Enid non voleva rompere con Ajax.
Però non riusciva a baciarlo senza che la sensazione che tutto quello fosse sbagliato si insinuasse nella sua testa.
Era dall'inizio della scuola che vedeva il ragazzo come un buon amico, in realtà da prima ma quello era il tempo che si era concessa per non sentirsi in colpa.
Doveva lasciarlo.
Non era giusto nei suoi confronti e lo sapeva bene, ma quella mattina non ce la fece a guardarlo negli occhi e a spezzargli il sorriso. Enid adorava quel ragazzo, le era anche piaciuto un tempo, ma una stella più grande era comparsa e gli aveva rubato il satellite, dando alla ragazza una nuova orbita.
Ajax la accompagnò al dormitorio e provò a baciarla prima di andarsene, ma prontamente il lupo lo evitò abbracciandolo. Poi di fretta entrò nella sua stanza senza dire una parola, era troppo imbarazzata da quello che era successo. Tirò un sospiro di sollievo e si voltò verso una Mercoledì con uno sguardo curioso che indicava lei, o meglio. Il suo sguardo era il solito impassibile, ma il mondo in cui la esaminava da testa a piedi, il capo piegato lievemente verso destra e la palpebra sinistra più chiusa dell'altra le suggeriva che la corvina si stesse chiedendo cosa fosse successo.
Mano la salutò e lei salutò i due, precipitandosi verso il letto per affondarci qualche istante dopo. Mercoledì torno al suo libro, non riuscendo però a concentrarsi per l'immobilità dell'altra. Ormai era abituata al suo essere un uragano ma vederla così tanto ferma la destabilizzava. Chiuse il libro e lo poggiò sul letto accanto a lei, poi si sedette.
<<Vuoi parlarne?>> pensandoci Mercoledì non aveva mai rivolto quella domanda a nessuno, e si stava sforzando anche adesso, ma Enid aveva iniziato a farle sviluppare un lato debole, solo con lei, ma a cui non riusciva resistere.
Enid si voltò verso Mercoledì poggiando la testa di lato, aveva gli occhi rossi e non riusciva a fissare l'altra per più di due secondi. Pensò alla domanda che le aveva posto: Mercoledì Addams le aveva veramente chiesto di parlare dei suoi sentimenti? Poi ci pensò, e no, non sapeva cosa dire sinceramente, non a lei almeno.
Scosse la testa e Mercoledì tornò a leggere il suo libro in un silenzio che sembrava quasi glaciale. Enid allora si alzò e uscì dalla stanza senza dire una parola lasciando l'altra più confusa di quanto lo fosse prima.
La stanza di Yoko era il miglior luogo per sfogarsi di tutti i problemi che la vita romantica e da coinquiline le causava, e mentre faceva le unghie, Yoko ascoltava tutti gli ultimi aggiornamenti della situazione che lei aveva segretamente rinominato "Wenclair", anche se Enid continuava a negare qualsiasi sentimento romantico tra le due.
Nel mentre Mercoledì non riusciva a concentrarsi sul suo libro, quindi uscì dal dormitorio, dirigendosi verso la capanna nel bosco nel quale era sicura avrebbe trovato Xavier.
Da quando le aveva regalato un telefono i due avevano iniziato a trovare piacevole la reciproca compagnia, senza nessun secondo fine. Xavier si divertiva a sentire tutte le trame dei racconti di Mercoledì e lei lo ascoltava quando raccontava del modo in cui i suoi disegni uscivano dalla tela, nessuno dei due era segretamente innamorato dell'altro, Mercoledì non aveva mai provato alcun tipo di attrazione per lui, e Xavier dopo la gita in prigione aveva rivalutato le sue scelte. Parlavano a mensa, e Xavier ovviamente sapeva della confusione provocata da Enid nella sua amica.
Non si sorprese quando la corvina entrò sbattendo la porta e sedendosi su uno sgabello che lui aveva portato appositamente per lei.
<<Chi ti ha urtato questa volta?>> chiese sarcastico lui, capitava spesso che Mercoledì passasse intere ore a descrivere torture medievali da esercitare contro studenti distratti.
<<Nessuno>> rispose lei secca.
<<Allora cos'è?>> chiese ancora lui senza mai togliere gli occhi dalla sua tela.
<<Enid>>
Xavier si sedette sullo sgabello dietro di lui pulendosi le mani e prestando tutta l'attenzione di cui era capace alla ragazza di fronte a lui, ora, sinceramente interessato.
Non disse niente invitandola a continuare, e lei spiegò gli eventi come stesse parlando in un necrologio, talmente schematicamente che per un po' Xavier non riuscì a capire dove fosse il problema.
Poi lei gli parlò del fatto che Ajax fosse fuori alla porta e che Enid avesse gli occhi rossi e il moro capì la fonte di preoccupazione della sua amica.
<<Tu cosa pensi possa essere successo tra quei due?>> chiese Mercoledì sperando in una risposta esaustiva da parte del ragazzo.
<<Non lo so, Ajax è normale, l'ho visto un po' giù di morale ma niente di preoccupante>> rispose demoralizzato.
Mercoledì annui e poi salutò il ragazzo tornando nel dormitorio sperando di trovare l'altra in vena di spiegazioni, ma lì trovò solo Mano che non le comunicò nulla, solo una grande delusione.
Dopo aver superato con successo la sua sessione di scrittura, Mercoledì decise di andare a dormire, dopotutto si era fatto tardi e della bionda non c'era ancora traccia, non valeva la pena aspettare.
Un' ora dopo la porta si aprì, Mercoledì dormiva da abbastanza per non svegliarsi sotto i passi cauti dell'altra, che si sedette sul suo letto con la consapevolezza di dover fare una scelta difficile.
Enid alzò lo sguardo sulla ragazza che sembrava Dracula mentre dormiva, un po' la faceva ridere, il modo in cui rimaneva immobile era sbalorditivo e la posizione era solo esilarante.
Avrebbe voluto non sorridere involontariamente ogni volta che pensava a lei, avrebbe voluto avere una vita normale con un ragazzo... non normale, ma sempre più normale di quello che realmente voleva, o almeno più normale per gli standard di sua madre.
Quella notte non riuscì a dormire.
La mattina seguente sembrava più uno zombie che un lupo e nessuno osò dirle niente. Erano troppo spaventati dalla ragazza dietro di lei che fissava intensamente chiunque si avvicinasse anche solo vagamente al perimetro della bionda, e lei ne era consapevole, ma per una volta le era grata.
La corvina non parlava, non aveva intenzione di farlo e mandava via chiunque ne avesse voglia, una compagnia perfetta in quel momento.
Mercoledì seguì Enid fino alla sua aula prima di dirigersi verso la propria, sempre senza emettere il minimo rumore. Gli insegnanti non le davano fastidio per il ritardo, non più. Dopo l'incidente con la diligente professoressa di matematica, assente per due giorni e poi tornata sconvolta, avevano imparato che in fondo 15 minuti non erano così tanti, soprattutto se a farli era una Addams.
Mercoledì e Xavier si ritrovarono dopo le lezioni nel covo segreto dell'artista, entrambi non amavano gli sguardi puntati addosso, specialmente mentre mangiavano, e anche se lontano, il capannone era comodo, e c'era privacy.
<<Ehi Mercoledì, ieri Ajax è venuto a stare nella mia stanza>> disse Xavier per attaccare bottone.
<<Come mai?>> chiese Mercoledì.
<<Il suo compagno di stanza si è trasferito in Europa, e per risparmiare spazio ora ho un coinquilino>> rispose con finto entusiasmo.
<<Notato niente di strano in lui?>> domandò Mercoledì.
<<Strano tipo noi o strano tipo stalker?>>
Quella di Xavier era una domanda legittima, Mercoledì passava ore a ipotizzare chi fosse lo stalker ed era convinta che fosse qualcuno di vicino a lei, per questo sospettava di chiunque, tranne del ragazzo che l'ascoltava in quel momento, gli aveva controllato il telefono e non era mai stato un prodigio dell'informatica.
Mercoledì non rispose, sapeva che Xavier aveva capito dall'inizio a cosa si riferisse e infatti aveva ragione.
Il ragazzo aveva colto l'occasione e aveva visto tra i file di Ajax, non trovando niente di sospetto, l'unica cosa strana che riferì a Mercoledì quasi per caso, era una foto fatta in piazza a Jericho accanto alla statua che Mercoledì aveva bruciato. In quella foto c'era il gorgone con una faccia stupida che indicava Crackstone e accanto a lui Tyler che faceva la stessa cosa. C'erano anche altre foto di quella giornata ma in nessun'altra compariva l'Hyde. Xavier aveva poi chiesto se lo conoscesse, e lui aveva negato, dicendo che una volta ci aveva fatto una foto insieme per un progetto della Weems, qualcosa su unire le distanze o robe simili.
Mercoledì annui e tornarono nel silenzio finché Xavier non si alzò dallo sgabello per buttare la carta del suo panino.
<<Ajax mi ha anche detto che Enid è distante, e che ogni volta che si avvicina tira fuori gli artigli. E' a disagio quando succede, ma non riesce a controllarlo>> disse il ragazzo, sicuro di aver catturato la totale attenzione della corvina.
<<Grazie per avermelo riferito>>
<<Di nulla>>
Mercoledì era sempre più confusa. La sua amica si comportava diversamente da ormai parecchio tempo, la evitava e pensava sempre a cosa dire prima di aprire bocca. Lei non era così, era spontanea, e per quanto le fosse difficile ammetterlo, le mancava quella sua parte.
Non le parlava più di tutto quello che aveva in mente e non tentava di coinvolgerla in stupide serate dei film come faceva prima. Questo le provocava qualcosa a livello emotivo, anche se non sapeva cosa.
Enid era nervosa e costantemente sovrappensiero, e ora sapeva che si comportava stranamente anche con Ajax, il suo ragazzo. Non aveva la più pallida idea di quello che potesse star succedendo all'altra, e iniziò a formulare ipotesi.
Forse non riusciva a controllare il suo lupo, oppure aveva ucciso qualcuno ed ora stava subendo l'ansia post omicidio. Aveva messo una bomba sotto la scuola e si era dimenticata il detonatore. Aveva squartato un umano ma non sapeva come liberarsi dal sangue.
Anche se sarebbe stato troppo bello per essere vero.
Salve gente, eccoci qua col primo capitolo ufficiale di questa storia, sono entusiasta all'idea di iniziare questo progetto con voi, e credo non vi dispiacerà.
Spero vi sia piaciuto, lasciate una stellina e commentate, ci vediamo venerdì prossimo, buon weekend
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