Un Anno Dopo

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Un anno dopo.

Rose teneva il suo adorato bambino tra le braccia e lo osservava riposare. I suoi capelli biondo chiaro erano spettinati. La pelle bianchissima era coperta da un pigiamino celeste, dello stesso colore dei suoi occhi, serenamente chiusi. La boccuccia rosea mordicchiava il ciuccio nel sonno, mentre la sua manina andava a chiudersi attorno ai riccioli rossi della madre, che le ricadevano sul petto.

Era una splendida mattina primaverile e Rose aveva deciso di trascorrerla in giardino col piccolo Lucius. Era anche un'occasione per sfuggire al Lucius più grande. Sua moglie Narcissa, in vena di sentimentalismi, aveva voluto tornare a casa per conoscere il nuovo nipote. Se lei, per sommi capi, si lasciava sopportare, lo stesso non poteva dirsi del marito. Sprezzante quando non poteva essere sgarbato, riteneva di dover controllare la ragazza qualsiasi cosa facesse.

Per questo Rose si era isolata in una parte del grande parco in cui sapeva che lui non l'avrebbe trovata. Draco aveva avuto ragione: avere a che fare con la sua famiglia non era facile. Almeno aveva il piccolo a ripagarla di ogni fatica. Poteva passare ore intere ad ammirare la bellezza e la perfezione della sua creatura.

Lo cullò tra le braccia, desiderando che non crescesse troppo in fretta. Le tante paure circa il futuro si erano attenuate con la sua nascita, perché Lucius si era rivelato un bambino sereno, sempre felice. Persino Draco si stupiva di quanto fosse diverso dall'ultimo neonato che aveva cresciuto. Entrambi i genitori custodivano grandi aspettative per lui, sebbene fossero ancora una famiglia atipica.

"Vedrai che prima o poi io e tuo padre ci metteremo insieme." Sussurrò dolcemente al figlio. "Ormai dovrebbe aver capito che non lo lascerò mai."

Era più una speranza che una certezza. Da che si era trasferita al Manor, Rose non era più riuscita ad avvicinarsi a lui. Soltanto il giorno in cui aveva partorito si era guadagnata un bacio, ma poi era tutto ritornato come prima: ognuno per conto proprio, a dormire in camere separate.

L'arrivo dei suoi genitori, il mese precedente, aveva poi peggiorato i loro rapporti. Draco la rifuggiva tutte le volte che poteva farlo. Sembrava avesse vergogna a farsi vedere con lei. Rose però non perdeva la speranza, sapendo che l'attesa sarebbe stata ricompensata.

Si distrasse a guardare il cielo. Un uccello volteggiava in lontananza. Dondolando, scendeva in picchiata verso di lei: più si avvicinava, più la ragazza era in grado di riconoscerlo.

Un rapace. Uno sparviero.

"Lily!" Esclamò Rose, non appena il volatile, atterrato al suolo, assunse i panni di sua cugina.

Strinse il bambino al petto. Lucius si stava risvegliando, come se anche lui avesse scorto il pericolo. Dopo più di un anno in fuga, Lily era cambiata molto: in lei non c'era nulla della diciassettenne a cui Rose non aveva avuto tempo di dire addio. Si era indurita e il suo atteggiamento era ostile.

"Ciao, Rose." La salutò, e continuò a parlarle con gretto senso pratico. "Sono qui a interrompere il tuo presunto idillio perché ho qualcosa da dirti. Innanzitutto, volevo che riferissi ai miei genitori che Albus ha avuto una bambina. Si chiama Cassandra. Poi, volevo sapessi che io e i Figli di Salazar abbiamo trovato una sistemazione sicura. Infine, volevo invitare te e tuo figlio a vivere con noi."

Rose arretrò. Con la coda dell'occhio, controllò quanto distante fosse dal Manor. Sperò che Draco potesse trovarla.

"Siete dei ricercati, non so nemmeno quante condanne avete in sospeso. Credi davvero che permetterò a mio figlio di fare parte di un gruppo di assassini?"

Le sopracciglia di Lily si strinsero:

"Potrebbe non essere una tua scelta." La minacciò. "Calipso ha letto nei tarocchi che tuo figlio è dotato di poteri straordinari. Devi pensare al suo futuro, Rose. Se crescerà con noi, il suo potenziale non andrà sprecato. Diventerà un grande Mago! Ad ogni modo, lo voglio con noi e non accetterò un rifiuto da parte tua."

Rose tirò fuori la bacchetta, continuando a trattenere Lucius con l'altro braccio. Forse sua cugina era migliorata nelle Arti Oscure, ma nell'ultimo anno anche lei si era allenata parecchio, proprio in previsione del ritorno dei Figli di Salazar.

"So come difendermi, Lily!"

"Ne sei sicura?" Ribatté lei, con un velo di sarcasmo. "So che mio padre ha eliminato il blocco sulla Magia Oscura ormai da tempo. Sembra che creasse più disordine che altro. Questo significa che posso Maledirti, e che nessuno lo verrà a sapere. Proprio come ai vecchi tempi."

Rose non fece in tempo ad evocare un Protego. Poco prima di perdere conoscenza, seppe soltanto che Lily l'avesse colpita con Incantesimo Non Verbale.

**

Draco era infastidito dalla presenza dei suoi genitori in giro per casa. Avrebbero dovuto trattenersi per poche settimane ma, dato che sua madre iniziava ad affezionarsi al nipote Mezzosangue, temeva che la loro permanenza si sarebbe prolungata.

Con suo padre che lo fulminava ogni volta che lo incontrava nella stessa stanza con Rose, preferiva passare gran parte del giorno nascosto nel laboratorio o in biblioteca; anche lo sgabuzzino andava bene, pur di sfuggire al giudizio di quegli occhi feroci, che gli rinfacciavano la colpa di avere fatto un figlio con una Weasley così giovane e sbagliata. Avevano già avuto lunghe discussioni al riguardo.

Quel giorno, però, Draco non era dell'umore di nascondersi. Moriva dalla voglia di parlare con Rose dei nuovi progressi del bambino. Entrato in cameretta per stare con lui, l'aveva trovata vuota; quando si era affacciato alla finestra, aveva notato Rose passeggiare in giardino con il figlio in braccio.

L'osservò camminare. Negli ultimi mesi, resisterle si era fatto sempre più difficile. Passavano molto più tempo insieme da quando avevano il bambino di cui occuparsi, l'aveva vista allattarlo e aveva provato per lei un atavico senso di attaccamento, una primordiale gratitudine per le cure che dedicava alla sua progenie. A volte, riuscivano a parlarsi con spensieratezza, e in quei momenti ogni cosa appariva perfetta. Poteva funzionare.

Malgrado ciò, gli mancava la forza di farsi avanti. Era ancora troppo presto perché lei si fosse fatta un'idea di ciò che voleva davvero; Rose aveva solo vent'anni e lui era divorato dalla paura di perderla.

Si trattenne nella stanza del bambino, per rimettere in ordine le sue cose. Dei passi pesanti si avvicinarono a lui.

"Devo parlarti, Draco." Disse la voce algida di suo padre. Non lo guardò nemmeno e pensò di continuare a ignorarlo. "Si tratta della ragazza. L'ho spiata, c'era qualcuno con lei."

Draco si precipitò in giardino. Corse nella zona indicata dal padre e la trovò da sola, ancora con Lucius in braccio. Sembrava tutto in ordine, solo la sua espressione era cambiata. Diffidente, Rose oppose resistenza quando lui cercò di portarle via il figlio dal petto.

"C'è qualcosa che vuoi dirmi, Rose?" Le domandò con cautela.

"Non ti riguarda." Sbottò lei, stringendo forte Lucius, che si era svegliato e aveva iniziato a piangere.

"Io dico di sì. Lascia che lo prenda in braccio."

La ragazza continuò a opporsi, ma con meno forza di prima. Draco le stava addosso. Non l'aveva più toccata per mesi, e ora le stava afferrando le braccia esposte per allentare la sua presa. Era sicuro che fosse stata Imperiata, per questo trovò sorprendente che malgrado ciò riuscisse ancora a provare delle emozioni per lui.

"Puoi farmi un favore." Gli disse, accarezzando la nuca del figlio per calmarlo. "Devi dire ai miei zii che Albus ha avuto una femmina."

"Perché non glielo dici tu?" Rose non rispose. Draco era sempre più in allarme. Si guardò intorno, per accertarsi che non ci fosse alcuno sparviero nei paraggi. Non lo vide, ma non poteva dare per scontato che non si fosse nascosto da qualche parte. "Ho qualcosa per te, ma non posso dartela adesso. Entriamo lì dentro."

Indicò un vecchio capanno degli attrezzi. Lo aveva proposto sottovoce, con un tono volutamente seducente che, come previsto, fece effetto. Al di sotto della Maledizione Imperius, Rose era troppo attratta da lui per riuscire a opporsi a una sua richiesta.

Entrarono nel capanno in legno dal tetto a spiovente e si chiusero all'interno, in un ambiente polveroso e ordinato. La luce del giorno entrava da un'alta finestrella al centro della parete.

Si avvicinò a lei e senza preavviso sbattè le labbra alle sue. Rose rispose all'istante, come se non avesse aspettato altro, continuando a tenere il piccolo Lucius tra di loro, il quale li fissava perplesso coi suoi occhioni blu.

"Ti amo, Rose." Le sussurrò, osservando l'emozione balenare in lei con un brivido. "Non credevo che avrei mai avuto il coraggio di dirtelo. Non m'interessa cosa diranno i miei genitori o i tuoi. Voglio sposarti, se lo vuoi anche tu."

Rose era stordita. Gli diede un altro tenero bacio e si allontanò, cullando il bambino e riflettendo intensamente su qualcosa. Era presa da una lotta interiore. Si guardava intorno, scrutava Draco e il figlio come se non sapesse più riconoscerli. Alla fine si fece avanti e, con molto sforzo di concentrazione, consegnò Lucius al padre.

"Non voglio farlo." Esclamò la ragazza. Draco credette di andare a pezzi. "Lei vuole mio figlio, ma io non voglio darglielo. Tienilo tu, proteggilo."

Rincuorato, Draco afferrò il bambino, che istintivamente abbracciò il collo del padre e accucciò la testa nella sua spalla. Tenne stretta a sé anche Rose e le disse:

"Brava, devi lottare. Non farti travolgere dall'Imperius. Tu sei più forte."

"Lei è ancora qui. Sta aspettando che la raggiunga. Aiutami."

Draco riprese a baciarla, così intensamente da non darle modo di respirare.

"Concentrati su di me." Mormorò, quando dovette fermarsi. "Vuoi essere mia per sempre, Rose?"

"Io non ho mai cambiato idea. Sono sempre stata tua. Stavo solo aspettando che anche tu lo accettassi, che smettessi una buona volta di sabotare te stesso. Sì, Draco voglio sposarti."

Pensava che quelle parole lo avrebbero riempito di gioia, ma non aveva calcolato che ci sarebbe stata anche paura. Il solito vecchio timore di andare contro le convenzioni lo stava attanagliando. Se l'avesse sposata, non avrebbe avuto altre scusanti per scappare da lei e dai propri sentimenti.

E forse era giusto così. Sentiva che era arrivato il momento per essere felice, proprio come Astoria gli aveva detto.

"Sei ancora sotto Imperius?"

Rose controllò con attenzione se stessa, i pensieri e le proprie pulsioni. Si aggrappò alle spalle di Draco, abbracciando il loro bambino.

"C'è un solo dolce Imperius, qui dentro, ed è il tuo." Rispose lei.

L'ombra di uno sparviero in volo si spianò sul parquet. Lily si stava allontanando. Aveva fallito.

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FINE

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Leggere la parola FINE è sempre commovente, per me, soprattutto perché so quanta fatica e dedizione mi è costata arrivarci.
Vorrò sempre bene a questa storia. Sono felice di avere consegnato una parte di me all'etere.
Ho sempre e solo desiderato che se ne potesse fare buon uso 🥲

Ma la storia di Finite Incantatem non si è ancora veramente conclusa.

Se volete leggere un finale più spicy, aprite il "finale alternativo", in cui ci sono anche un paio di info in più.

E se volete conoscere il futuro di Draco, Rose, baby Lucius e dei Figli di Salazar, allora non potete perdervi il sequel, Serpensortia, qui sul mio profilo.

Grazie tantissimo per avere letto fino alla fine, vi voglio bene ❤️‍🔥

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Qua sotto è la musica che sento scorrere ogni volta che immagino i titoli di coda.
Un saluto speciale a chi è cresciuto guardando Labirinth. Tutti i miei film e serie preferiti mi sono stati d'ispirazione per la stesura di questa storia. Mi hanno aiutato a dare un senso a questa grande allegoria delle ingiustizie che capitano nella vita, della voglia di riscatto, e della speranza in una vita migliore.


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