Aster e Stella II

*

Rose aveva già aiutato molte volte sua madre al Ministero. Svolgere dei lavoretti per lei era stato un modo per fare pratica nell'ambito della sua carriera preferita. Amministrare la giustizia e tutelare gli innocenti era sempre stata la sua vocazione, e un contratto che la ragazza aveva stipulato il giorno stesso in cui aveva ricevuto per posta i risultati dei M.A.G.O. (aveva ottenuto Eccezionale in tutte le materie) le aveva confermato che sarebbe diventato anche il suo lavoro.

Essere la figlia della Direttrice dell'Ufficio Applicazione della Legge Magica non significava ricevere un trattamento di favore, ma visti i suoi voti avrebbe iniziato la sua carriera come assistente di Hermione.

Essendo una fanciulla molto dolce - oltre che la figlia del capo - si era fatta amare con facilità anche dai colleghi del Ministero, coi quali andava d'accordo. Quel giorno, però, tutti quanti si erano decisi ad approfittare della sua benevolenza per chiederle notizie della sua avventura.

Non che il Profeta avesse rivelato molto degli eventi di cui era stata protagonista la scorsa notte; lo zio Harry e sua madre non lo avevavo permesso. Ciò che aveva comunicato, però, era bastato a incuriosire anche il più riservato degli addetti alla Manutenzione Magica.

"Sono qui per vedere mia madre." Miagolò Rose per l'ennesima volta, circondata dagli impiegati nell'androne del Secondo Livello. "Vi prego, non posso dirvi niente."

Una ragazza dai capelli scuri si fece largo tra la folla. Rose la conosceva: si chiamava Stella e oltre ad averla vista al Ministero l'aveva incontrata diverse volte anche a scuola, dov'era solita andare in giro con il fidanzato Aster, il loro amico Dorian e, stranamente, Scorpius, che aveva due anni in meno di loro.

"Eccoti, finalmente!" Squillò Stella allegramente, lo sguardo scurito dall'ombretto grigio. "Scusate, gente, ma abbiamo un lavoro urgente da sbrigare. Sono costretta a portarvela via!"

Tirò Rose per un braccio e la trascinò oltre la matassa umana, che dal canto suo continuò a discutere dei recenti eventi di cronaca anche quando la protagonista si era ormai allontanata.

"Grazie davvero. Sono delle brave persone e capisco la loro curiosità, ma non potevo affrontarli, non adesso." Confidò Rose alla ex compagna di scuola, una volta trovato rifugio in un angolo tranquillo del corridoio, dove furono presto raggiunte da Aster.

Il ragazzo di Stella era un omaccione alto quanto largo, la tipica struttura fisica da giocatore della squadra di Slytherin, dove era stato infatti uno dei Battitori per tanti anni. Molti a scuola avevano paura di lui, e durante le partite i giocatori delle squadre avversarie stavano bene attenti a stargli alla larga. Rose, che non si era mai fatta impressionare dai pregiudizi, lo riteneva invece piuttosto innocuo.

"Sei la ragazza di Scorp, non ci devi spiegazioni! Siamo felici di aiutarti." Esclamò Stella con un sorriso sghembo ma in qualche modo rassicurante, mentre Aster le faceva un cenno di saluto. "Quando il mio ragazzo ti ha vista arrivare, ha pensato bene di avvisarmi. Sapeva che avresti avuto bisogno di aiuto. Ci dispiace per quello che è successo." Aggiunse, e le sue labbra si curvarono verso il basso assieme alle sopracciglia. "Ma immagino che ormai sarai stanca di parlarne."

Rose non si sarebbe definita "stanca" ma sicuramente non aveva voglia di sprecare il sul tempo parlando con persone che non potevano capirla. L'avventura di quella notte - scampare alla morte per un pelo e ritrovarsi con un pugnale infilzato nella gamba - l'avevano separata emotivamente dal resto del mondo. Tuttavia, c'era ancora qualcuno che se voleva poteva avere libero accesso alla sua amicizia.

"Non sono stanca di parlare con gli amici di Scorp. Se non potete capirmi voi, non so chi altro potrebbe farlo."

A quelle parole, la coppia si guardò con occhi colmi di compiacimento.

"Hai proprio ragione, Rose. Quello che è accaduto a Scorpius è terribile!" Esclamò Stella. "E Albus, non l'abbiamo mai visto così depresso! Siamo tutti preoccupati per lui."

"Al dovrebbe confidarsi con qualcuno, ma è un tipo talmente riservato... Anche io sono preoccupata per lui. Oggi non è neanche passato a trovarmi, Lily mi ha detto che non aveva voglia di uscire di casa. Forse potreste portarlo fuori voi, qualche volta. Ora più che mai ha bisogno dei suoi amici."

"Lo faremo sicuramente." Confermò Stella. "Ma tu? Io e Aster abbiamo l'impressione che anche tu ti stai chiudendo in te stessa."

Il ragazzone concordò con lei, molto serio. "Eccome. Dylan ci ha parlato di te, ieri sera, e..."

"Cosa vi ha detto di me?" Lo interruppe Rose. Aveva fatto il possibile per nascondere il coinvolgimento del Ravenclaw alla famiglia e ai giornali. Era stato un modo per ricambiare il suo aiuto. Possibile che Dylan non fosse stato altrettanto discreto?

Stella scrollò le spalle. "Ci ha raccontato di averti incontrata al funerale, e che poi siete andati a bere qualcosa al Paiolo Magico tutti insieme."

"Si è preoccupato per te." Aggiunse Aster. "Secondo lui non eri lucida, e temeva che potessi cacciarti nei guai. Direi che ci ha preso, eh?"

"Sì, è proprio questo il punto." Riprese Stella. "Quanto hai fatto stanotte è stato eroico, ma anche molto pericoloso! Forse quel che ti serve è sfogarti, parlare a qualcuno di cui ti fidi. Capisci cosa voglio dire?"

Rose si riscosse dalla stranezza di conversare con una coppia che completava l'uno le frasi dell'altra, come fossero dotati di un unico cervello. Neanche lei e Scorp erano arrivati a tanto, probabilmente perché erano stati insieme per troppo poco tempo.

"Voi credete che cercare di farmi vendetta da sola sia stato il delirio di una povera ragazza che ha represso il suo dolore invece di affrontarlo." Disse Rose, che continuava a valutarne il senso mentre lo pronunciava.

Stella mostrò un sorriso garbato: "Vedi, non credo che Scorpius avrebbe voluto che tu rischiassi la vita per lui. Lo avrebbe apprezzato, ma non ti vorrebbe in pericolo."

"Suppongo di no." Rispose Rose, pensierosa. "Voi conoscete Trevor Nott?"

La domanda inaspettata spiazzò sia Aster che Stella, che scambiarono un altro sguardo.

"Vuoi dire il ragazzo coinvolto in questa vicenda?" Domandò Aster, inespressivo. "Mi ricordo del suo Smistamento, tanti anni fa, e forse qualche volta l'ho costretto a cederci il posto migliore sul divano della Sala Comune, ma non so altro."

"Ci dispiace non poterti aiutare di più ma, vedi, questo è esattamente ciò che cercavamo di dirti." Riprese Stella. "Forse dovresti smetterla di giocare a fare l'Auror. Lascia perdere la vendetta. Trova un modo più discreto per avere pace."

Stella sembrava sincera, ma Rose avvertiva lo stesso una strana sensazione. Non era stata anche Madama Jocastra a dirle di lasciare perdere? E come mai Albus e i suoi amici erano tutti così preoccupati per lei da ripeterle costantemente la stessa cosa? Vai a casa, non ti immischiare, è pericoloso...

Poi, un'altra voce nella testa le ricordò che tutti non facevano altro che ripeterle la verità. Non era stata anche sua madre a dirle che per questa volta era perdonata ma che non doveva più riprovarci?

Si domandò se non stesse iniziando a perdere la testa, scorgendo complotti dappertutto. In fondo, anche il suggerimento di Stella, di confidarsi con qualcuno per mettere in ordine i pensieri, non era del tutto sbagliato. Stranamente, però, l'unica persona con cui desiderava parlare di Scorpius era anche la stessa alla quale non voleva più rivolgere la parola e che probabilmente non l'avrebbe mai più rivolta a lei.

Rose era ancora mortalmente offesa con Draco Malfoy, che l'aveva insultata definendola un errore e persino un'idiota, ma purtroppo era anche l'unico che potesse spiegarle cosa ci fosse di vero nelle strane allusioni degli amici di Scorpius a proposito del suo lato malvagio. Era difficile tenere tutti quei dubbi per sé.

"Scorpius si comportava bene con voi?"

Stella stavolta non ritenne necessario scambiare la solita occhiata d'intesa con Aster, prima di rispondere:

"Ma certo. Non doveva?" E ridacchiò, come se la domanda fosse stata molto divertente.

"Lo conoscevamo da anni, era un tipo a posto." Aggiunse Aster. "Anche se..."

"Cosa?" Domandò la Gryffindor, allarmata.

"Era un po' strano, certe volte. Te ne sarai accorta anche tu, no?" Rispose il ragazzo, grattandosi la testa.

"Di cosa dovevo accorgermi?" Rose sentiva il cuore scoppiare nel petto, la pressione che aumentava mentre la testa passava in rassegna ogni ricordo su Scorpius, cercando di capire quale tra questi era stato male interpretato mentre era ancora in vita.

"Era... sì, sadico." Continuò Aster.

"Sadico?" Rose ripensò al racconto di Dorian, al gatto che Scorpius aveva fatto rimbalzare sul pavimento quando aveva quattro anni. Era orripilata. "Tipo torturare gli animali?"

"Tipo." Confermò Stella. "Faceva anche il prepotente con dei ragazzi a scuola, ma a Slytherin capita di essere scontrosi."

A Rose tornarono in mente le parole di Nott. Quell'uomo aveva detto che Scorpius era solito tormentare Trevor, e Dylan aveva suggerito che Trevor si fosse fatto vendicare da suo nonno a causa di un torto subito. Era tutto vero? Scorp era stato prepotente con quel ragazzo, gli aveva fatto qualcosa di male? Forse, di sadico?

"Credevamo lo sapessi." Affermò Aster, notando l'orrore stampato sul volto della ragazza. "Tutti sanno che Scorpius avesse qualche problema. In fondo, ha visto morire sua madre."

Stella confermò con gravità. "Sì, aveva sicuramente un brutto trauma. Davvero non ne sapevi nulla, Rose?"

Rose riuscì ad abbozzare un sorriso di circostanza. "Certo. So quanto Scorpius ha sofferto per la perdita di sua madre. È solo che avrei voluto conoscere in tempo questo suo lato sadico. Forse pensava che l'avrei lasciato se l'avessi scoperto, ma si sbagliava. Avrei fatto qualsiasi cosa per aiutarlo."

"Lo sappiamo, e credo che lo sapesse anche lui." Rispose Stella, gli occhi accesi da una luce oscura. "Scorp aveva piena fiducia in te e prima o poi ti avrebbe rivelato ogni segreto. Aveva solo bisogno di tempo per lasciarsi andare. Sai come sono i maschi Slytherin, gli piace fingere di essere delle rocce, ma poi... Ancora un po' e lo avresti trasformato in un ragazzo completamente diverso."

Ogni segreto... pensò Rose. Ce n'erano altri? Gli amici di Scorp sapevano altre cose che lei ignorava? La conversazione aveva pervaso Stella di una soddisfazione tenebrosa che non invogliava Rose ad andare avanti. Ancora una volta, doveva cavarsela da sola.

"Se davvero avessi cambiato Scorp... Sarebbe stato un problema per qualcuno?"

Aster e Stella scambiarono l'ennesimo sguardo, e parvero chiedersi se la salute mentale di Rose non fosse stata compromessa per sempre.

"A noi piaceva Scorp, ma le cose sono cambiate da quando tu sei entrata nella sua vita." Rispose Aster. "Era sempre assente, irritabile... Non era più in sè."

"Persino romantico!" Aggiunse Stella. "Non faceva altro che sognare ad occhi aperti."

"Gli amici non erano più nei suoi pensieri. Ci trattava diversamente, non gli importava più del gruppo come prima."

Stella ridacchiò come se stesse rievocando un ricordo buffo:

"Purtroppo era anche egocentrico, e credeva che da parte nostra non sarebbe cambiato nulla. Noi volevamo essere suoi amici, ma lui ci ha reso le cose così difficili... Pretendeva tanto senza dare niente in cambio, come suppongo sia normale per chi è ricco e figlio unico. Ma a modo suo era un bravo ragazzo."

Il disagio di Rose non accennava ad andarsene. Lei non aveva mai percepito Scorpius diverso da come lo aveva conosciuto prima di stare insieme, ma poteva capire come sette mesi di relazione simbiotica lo avessero portato ad allontanarsi dagli amici.

"Pensavate che l'avreste perso a causa mia?"

"Assolutamente no, Rose." Affermò Stella. "Ne eravamo sicuri. Era troppo preso da te per scegliere noi. Ma non siamo arrabbiati con te per questo. Le cose cambiano quando si diventa grandi."

Aster sospirò tristemente, e Stella lo consolò battendogli la mano sulla spalla. Se quei due stessero recitando, Rose non era in grado di dirlo, ma almeno aveva appreso qualcosa di nuovo. Domandò loro se avessero visto lo zio Harry, e il ragazzo le spiegò che era nel suo ufficio con Hermione.

"Hai ancora voglia di dare la caccia a Nott?" Domandò Stella, prima che Rose si allontanasse.

"Non sono così audace." Ribattè lei, forzando un sorriso.

"Meglio così." Commentò il ragazzo. "Chissà di cosa sarà capace Nott, ora che è uscito allo scoperto. Ha attaccato Scorp, poi te. L'unico tassello mancante è Draco Malfoy."

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